Relazione fraterna E’ la relazione destinata a durare più a lungo di tutti i legami familiari: si sarà fratelli e sorelle più a lungo di quanto si sarà figli o figlie
Relazione fraterna Le esperienze fatte con i fratelli serviranno da modello e linee guida quando i ragazzi si troveranno a contatto con coetanei non familiari
Sibling E’ una parola inglese che significa indistintamente fratello o sorella. Ma quando si riferisce ad una relazione fraterna in presenza di una persona disabile allora sta ad indicare il fratello non affetto da patologie.
Siblings: Storie, scelte ed esperienze di fratelli di persone con disabilità Questo lavoro nasce da due motivazioni: Esperienza personale Interesse ad esplorare un settore poco conosciuto e poco studiato delle relazioni familiari
Il campione Sono stati intervistati 11 siblings: Rispetto al genere: Rispetto all’età: Maschi Femmine 6 5 22-29 30-37 Maschi 5 1 Femmine 3 2 Totale 8
- 1 con fratello con Disturbo dello Spettro Autistico; Rispetto alla fratria: Rispetto alla disabilità del fratello: - 1 con fratello con Disturbo dello Spettro Autistico; - 1 con fratello con Ritardo Mentale medio; - 1 con fratello con paralisi cerebrale e Ritardo Mentale grave; - 8 con fratello con Sindrome di Down. Unico fratello 2 o più fratelli Totale Maschio Femmina Fratello maggiore 1 2 3 9 Fratello minore 5 11
Lo strumento Intervista strutturata: lo stimolo è “standardizzato e programmato”, sia nella sua formulazione, sia nell’ordine in cui viene offerto all’intervistato. Infatti in essa la redazione e l’ordine delle domande è esattamente uguale per tutti gli intervistati.
Aree di indagine Famiglia: indaga le relazioni interne alla famiglia, sia in termini di gestione della disabilità, sia in termini di relazione fraterna. Gruppo dei pari: indaga il rapporto del soggetto con il gruppo dei pari. Visione sul futuro e scelte di vita: cerca di comprendere le sfumature emotive e la visione del futuro che sono scaturite dal rapporto con la disabilità.
Risultati 2 siblings su 3 dichiarano di aver trovato sostegno anche all’infuori della famiglia d’origine. Questo dimostra come, da parte loro, ci sia stata la necessità di confrontarsi e di sfogarsi con qualcuno di esterno, soprattutto per non dare ulteriori pesi e preoccupazioni ai propri genitori, spesso molto gravati dalle cure e dalle attenzioni che devono rivolgere ai figli disabili.
Risultati autosufficienza della famiglia o chiusura verso l’esterno? Il 100% dei siblings che invece hanno dichiarato di non aver trovato sostegno all’infuori della famiglia fanno parte di famiglie con almeno un altro fratello oltre a quello con disabilità. Questo potrebbe dimostrare come avere un fratello senza disabilità cambi in maniera importante le dinamiche di socializzazione e ricerca di sostegno esterno dei siblings. autosufficienza della famiglia o chiusura verso l’esterno?
Risultati Nessuno si sente in colpa per la disabilità del fratello (intesa come colpa da colpa), emerge, invece, un senso di colpa del sopravvissuto (di vivere in una situazione di privilegio, o di avere la percezione di non aver fatto abbastanza per chi è svantaggiato).
I dati sembrano indicare che chi ha la sindrome del sopravvissuto sia più sensibile al problema della disabilità e faccia un percorso di studi o cerchi un lavoro che gli permetta di prendersi cura e di gestire al meglio il proprio fratello con disabilità.
Possiamo considerare come le donne associno in maniera consapevole le scelte fatte nei diversi ambiti di indagine alla propria condizione di sibling.
da questo dato sembra emergere come la gelosia sia provata da chi non ha altri termini di paragone.
Risultati Tra i siblings intervistati, 8 hanno almeno un altro fratello oltre a quello con disabilità. Le risposte sono molto discordanti tra loro; questo dimostra che il tema del “dopo di noi” è un tema ben presente nei pensieri di ciascuno, ma non è ancora stato affrontato apertamente all’interno della famiglia.
Risultati Il grafico mette in evidenza la conflittualità latente che può esserci tra due siblings rispetto alla vicinanza o alla lontananza alla persona con disabilità.
I dati emersi dalle interviste fanno capire che esiste un fondo comune di scelte ed emozioni tra i fratelli di persone con disabilità. “Noi non siamo eroi più di quanto siamo vittime o sofferenti. Io sono solo una persona con un fratello la cui condizione ha determinato un aumento di complessità nella mia vita. E questo, come qualunque altra cosa della vita, ha i suoi vantaggi e i suoi svantaggi.”