Media e violenza contro le donne. Una panoramica attraverso i generi

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Transcript della presentazione:

Media e violenza contro le donne. Una panoramica attraverso i generi Elisa Giomi (Università di Roma Tre) Media e violenza contro le donne. Una panoramica attraverso i generi

Violenza, genere e media Violenza maschile sulle donne Nodo molto esplorato nella produzione scientifica all’estero (Benedict, 1992; Berns, 2001; Projanski, 2001; Moorti, 2002; Boyle, 2005; Humphries, 2009, Shepherd 2012) Non esplorato in modo sistematico in Italia… …e comunque privilegiando generi factual (più influenti nell’opinion making) Qui daremo qualche cenno sul ruolo di altri generi, altrettanto influenti: fiction TV, film, pubblicità, musica Cultura che tollera, legittima, persino alimenta la violenza (maschile) contro le donne (rape culture)

ANNUNCI PUBBLICITARI

Violenza maschile sulle donne (entro relazione intima) Pubblicità di un servizio di sharing e affitto di attrezzature sportive

Violenza maschile sulle donne (autore in relazione imprecisata con la vittima)

Violenza sulle donne come frutto di incidente (?)

In ogni caso, la violenza sulle donne in pubblicità viene (an)estetizzata: Anestetizzata: nel senso di “sanitized”: dai corpi femminili privi di vita o sottoposti a violenza è rimossa ogni traccia di dolore e sofferenza I corpi sono spesso “integri”, non lacerati, e anzi, appaiono in salute e belli… Violenza estetizzata: trasformazione del corpo femminile su cui è stata agita violenza in spettacolo, oggetto di contemplazione… …spesso nella forma di spettacolo erotico, destinato ad uno sguardo maschile eterosessuale (benché su usi questa tecnica per promuovere generi commericali destinati a un pubblico femminile, come l’abbigliamento!) L’(an)estetizzazione contribuisce ovviamente alla normalizzazione, accettabilità, persino desiderabilità sociale della violenza sulle donne

Film (hollywood) e serie tv

convenzioni rappresentative della violenza sulle donne L. Mulvey, Visual Pleasure and Narrative cinema, 1975: dicotomia tra sguardo dominante e attivo codificato come maschile e oggetto (feticizzato) dello sguardo codificato come femmiile Stante questa dicotomia, si è ipotizzato che scene in cui la camera guarda prolungatamente, insistentemente ai corpi maschili equivalessero ad un atto erotico potenzialmente “femminilizzante” (emasculating). La Tortura è proprio la convenzione sviluppata nel linguaggio filmico hollywoodiano per compensare la feticizzazione dei corpi maschili Il corpo maschile sottoposto a tortura infatti non è mai oggetto di spettacolo passivo. ma è “resiliente” Resilienza sta proprio a significare che quel corpo non è passivo e penetrabile, ovvero, non è codificato come femminile (Brown, 2014) Per i personaggi femminili funziona al contrario, soprattutto quando si tratta di tough women/action heroines Scene di violenza e tortura altamente sessualizzate = le trasformano in oggetto di contemplazione erotica Ristabiliscono tradizionale regime della visione e ordine delle relazioni di genere

Black Widow, fumetto Black Widow in The Avengers, 2012

Nikita, serie TV 2010-13 E’ talmente diffusa la tendenza a rappresentazioni eroticizzate/estetizzate della violenza sulle donne, che è stato coniato il termine torture chic Ancora una volta, l’effetto è quello di rendere accettabile/desiderabile la pratica di violenza sulle donne

Ed è stato coniato anche il termine bondage chic, in cui si ha l’elemento della complicità della vittima nella propria vittimizzazione Il sado-maso è pratica sessuale complessa e non si può affermare che corrisponda ad un atto di subordinazione delle donne… …però è vero che molta cultura mediale popolare alimenta il mito della disponibilità femminile alla vittimizzazione come cifra della devozione ad un uomo es. 50 Sfumature di grigio

MUSICA

violenza come testimonianza della devozione di lei Anche la musica contribuisce a questa costruzione discorsiva, in cui la violenza sulle donne è sublimata come parte del “mito fusionale”, dell’ideologia dell’amore romantico. Fanno parte di questa costruzione 3 fattispecie: violenza come testimonianza della devozione di lei violenza come cifra della intensità/passionalità della relazione, e in particolare cifra della pssione di lui violenza presentata (e giustificata) come “punizione” verso una lei insubordinata, inflitta da un uomo che agirebbe per “amore” Nei testi musicali seguenti, i frammenti che veicolano queste 3 distinte costruzioni sono evidenziati con i rispettivi colori

Just gonna stand there and watch me burn Eminem, Rhianna, Love the way you lie (grandissimo successo, da Album Recovery 2010) Rhianna: Just gonna stand there and watch me burn But that's alright, because I like the way it hurts Just gonna stand there and hear me cry But it’s alright, because I like the way you lie Eminem: If she ever tries to fucking leave again I'm gonna tie her to the bed and set this house on fire Maybe that's what happens when a tornado meets a volcano (…) Violenza = cifra della passione

Nei due testi seguenti i i comportamenti di lei, che motivano la “giusta punizione” di lui, attengono alla condotta sessuale e sono evidenziati in giallo

Modà, Meschina (Sala d’attesa), 2008 Son stato in silenzio quando uscivi vestita da sera, io stanco dicevo "vai pure” (…) Inginocchiati saziati e concediti ancora per l'ultima volta. Accontentami, guardami, piangi, prega e chiedi scusa…devi dirmi “scusami e feriscimi” e implorarmi di non ucciderti Dimmi se lui e' meglio di me lui e' meglio di me M. Masini, Bella stronza (Il cielo della vergine), 1995 Bella stronza...che ti fai vedere in giro per alberghi e ristoranti con il culo sul Ferrari di quell'essere arrogante Bella stronza che hai chiamato la volante quella notte e volevi farmi mettere in manette solo perché avevo perso la pazienza, la speranza Mi verrebbe di strapparti quei vestiti da puttana e tenerti a gambe aperte finché viene domattina Ma di questo nostro amore così tenero e pulito non mi resterebbe altro che un lunghissimo minuto di violenza

La donna appare proprietà dell’uomo (“io stanco dicevo vai pure”: lui le accorda il permesso di uscire) …e soprattutto la donna appare status symbol del di lui prestigio Il risentimento dell’uomo non nasce tanto dal tradimento sentimentale ma dalla “lesa maestà”, dal danno provocato al suo orgoglio e/o immagine sociale dal comportamento di una donna che si svincola dal controllo del suo proprietario per esibire le sue bellezze nella sfera pubblica (“te ne vai in giro vestita da sera”) a vantaggio di un altro uomo, “firmando”, certificare, con il suo bel culo il prestigio di questi Fare riferimento alla presunta infedeltà della vittima o riportare elementi della sua “storia sessuale” (Benedict 1991) è una tendenza diffusissima , tanto nei generi fictional quanto nella copertura dei news media, che ha l’effetto di mitigare la colpevolezza dell’autore e delegittimare, stigmatizzare le vittime di violenza (anche di violenza letale) , suggerendone la corresponsabilità (“se l’è cercata”)

Grande coerenza con il discorso del giornalismo

Ricerca sulla copertura stampa della violenza letale contro le donne in Italia “Problemi dell’informazione” (a cura di Milly Buonanno) 2013 (365 giorni) 179 casi, di cui156 uccise da un uomo analizzati 124 17 testate (≥ 50.000) 1.896 articoli sottoposti a analisi quantitativa 95 articoli sottoposti a analisi qualitativa (solo femminicidio entro relazione intima) Nei 156 casi i cui l’autore è uomo, in 79 si tratta del partner o ex (64%) Il femminicidio entro relazione intima è la tipologia più diffusa

Risultati analisi qualititativa (discourse analysis)

Deresponsabilizzazione/legittimazione autore Largo impiego del frame ‘dell’amore romantico/passionale’ nella cronaca dei femminicidi (Gius, Lalli 2014), composto di vari elementi: Aggressore presentato come ‘innamorato’ della vittima: Es. Lucia Bellucci, 9 dei 14 articoli selezionati (64%) riportano le impressioni del gestore del ristorante dove la donna e il suo killer consumarono… ‘una cena cordiale, a base di vino buono’ (Avvenire, 12.8) ‘una cena romantica’ (Sole 24ore, 12.8; Repubblica, 12.8) ‘erano molto eleganti: lei in abito da sera, lui in giacca e cravatta’ (Repubblica, 12.8; Sole, 12.8; QN-Resto del Carlino, 12.8; Tirreno, 13.8) verso la ragazza tenne un ‘atteggiamento affettuoso’ (Messaggero, 12.8; Fatto, 12.8) e ‘premuroso’ (Sole, 12.8)… insomma, ‘un vero corteggiamento’ (Corriere, 13.8)

Deresponsabilizzazione/legittimazione autore Movente rappresentato come gelosia: 71 occorrenze in tutto, 36/95 articoli (38%) Pericoloso: lettura in chiave individuale E inoltre produce attenuanti, perché passione ‘sana’ (vs. ‘gelosia morbosa’, Il Giorno, 19.1 o ‘eccessiva’) … …funzionale a proteggere la relazione ( = la specie) Vissuta come indice di amore dalle donne stesse Movente rappresentato come incapacità di accettare la separazione (50 occorrenze, 32/95 articoli (33%) produce empatia/assoluzione = tormento d’amore = “giusta punizione” ‘il marito di Angelica non si dava pace’ (Repubblica, 25.5) ‘Marco era convinto che Cristina, la sua Cristina, avesse intrecciato una relazione con Salvatore’ (Biagi, Tirreno, 29.7) ‘l’ipotesi è che abbia uccisa Silvia perché qualcosa aveva rotto l’idillio, la promessa di matrimonio, gli anelli già comprati: lei voleva lasciarlo’ (Caramazza, Corriere, 29.6)

Deresponsabilizzazione/legittimazione autore 2. Largo impiego del frame della relazione conflittuale: 99 occorrenze, per un totale di 39/95 articoli (41%) Giustifica violenza letale come reazione a una discussione (uccisa ‘al culmine di/durante/’dopo un acceso litigio’) o a protratti attriti Sposta la responsabilità dall’aggressore all’intera dinamica di coppia (vittima) Minimizza e normalizza il femminicidio in quanto episodio coerente con i precedenti Fabiana Luzzi, 16 anni all'origine del suo assassinio ‘una lite uguale a tante altre che hanno costellato il loro rapporto, fatto di gelosie immature e incomprensioni’ (Il Sole 24 ORE 27.5)

Conclusioni Grande coerenza tra generi fictional e factual Nel giornliasmo: introduzione del termine ‘femminicidio’: 23/95 articoli (24%) e (5%) ordine relazioni di genere Inquadramento della violenza entro relazione intima come ‘problema sociale’ (20/95 articoli, 21%) in linea con altri Paesi, ad es. Spagna (Comas- d’Argemir 2015), USA (Gillepsie et al. 2013) Discorso informazione a tratti schizofrenico… ….coesistono con costruzioni di segno opposto: ‘amore romantico’ e ‘conflittualità’, che indirizzano verso una percezione della violenza come questione individuale, offrono scusanti a chi la pratica e incolpano chi la subisce, contribuendo ad alimentare immaginario misogino Adozione lessema femminicidio secondo la logica del tag