Disturbi dell’Umore
DISTURBI DELL’UMORE Caratteristica comune di questo tipo di disturbi sono umore triste vuoto o irritabile, accompagnato da modificazioni somatiche e cognitive che incidono in modo significativo sulla capacità di funzionamento dell’individuo. Differenze consistono nella durata, nella distribuzione temporale o nella presunta eziologia
DISTURBI DELL’UMORE DISTURBO DA DISREGOLAZIONE DELL’UMOREDIROMPENTE DISTURBO DEPRESSIONE MAGGIORE DISTURBO DEPRESSIVO PERSISTENTE (DISTIMIA) DISTURBO DISFORICO PREMESTRUALE DISTURBO DEPRESSIVO INDOTTO DA SOSTANZE /FARMACI DISTURBO DEPRESSIVO DOVUTO A UN’ALTRA CONDIZIONE MEDICA DISTURBO DEPRESSIVO CON ALTRA SPECIFICA
DISTURBO DA DISREGOLAZIONE DELL’UMOREDIROMPENTE Cronica e grave persistente irritabilità: scoppi di collera che avvengono in risposta alla frustrazione che possono essere verbali o comportamentali. (3 o più volte alla settimana, nell’arco di 1 anno in almeno 2 contesti, e devono essere inappropriati per lo stadio dello sviluppo). Umore persistente o cronicamente arrabbiato , deve essere presente nel bambino nella maggior parte del giorno , quasi tutti i giorni e deve essere evidente a chi fa parte dell’ ambiente del bambino
PREVALENZA-SVILUPPO-DECORSO Le stime di prevalenza del disturbo non sono chiare, sulla base dei tassi di irritabilità persistente cronica e grave, la prevalenza a 6 mesi-1 anno nei bambini e negli adolescenti rientra probabilmente nell’ intervallo tra il 2 e il 5 %, i tassi dovrebbero essere maggiori nei maschi e nei bambini in età scolare rispetto alle femmine e agli adolescenti. Esordio deve avvenire prima dei 10 anni di età, e la diagnosi non deve essere posta ai bambini di età inferiore di 6 anni. I bambini con irritabilità cronica corrono il rischio di sviluppare un disturbo depressivo unipolare e o disturbi d’ansia
FATTORI DI RISCHIO-GENERE-RISCHIO SUICIDIO FATTORI TEMPORALI (storie psichiatriche complicate) FATTORI GENETICI E FISIOLOGICI (D.Ansia D.Depressivi, Abuso di sostanze. deficit di elaborazione dell’informazioni) GENERE : prevalenza maschile. RISCHIO SUICIDIO :bambini con irritabilità cronica.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE E COMORBILITA’ DISTURBI BIPOLARI DISTURBO OPPOSITIVO PROVOCATORIO (comorbilità) DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE E IPERATTIVITA’- DISTURBO DEPRESSIVO MAGGIORE –DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO DISTURBO ESPLOSIVO INTERMITTENTE
TRATTAMENTO Farmacologico Solo in casi molto gravi, i farmaci sono molto utili ed efficaci nel ridurre i sintomi acuti non lo sono altrettanto nel risolvere la vulnerabilità della ricaduta. Terapia Cognitivo Comportamentale Aiuta il bambino e l’adolescente a comprendere il funzionamento del disturbo depressivo e a rompere i circuiti viziosi che lo mantengono nel tempo e lo auto alimentano. La psicoterapia aiuta a modificare i modi di pensare e i comportamenti disfunzionali a riprendere gradualmente in mano la propria vita e a recuperare il piacere dello stare con gli altri. A seconda del caso specifico alla terapia con il bambino o l’adolescente spesso viene associato un ciclo di incontri di sostegno alla genitorialità al fine di dare ai genitori informazioni utili sul disturbo e fornire loro strategie efficaci di gestione del problema.
DISTURBO DEPRESSIVO MAGGIORE CRITERI DIAGNOSTICI A. Cinque (o più) di questi sintomi sono stati contemporaneamente presenti durante un periodo di 2 settimane e rappresentano un cambiamento rispetto al precedente livello di funzionamento; almeno uno dei sintomi è 1)umore depresso o 2)perdita di interesse o piacere. Umore depresso per la maggior parte del giorno; Mancata diminuzione di interesse o piacere per tutte o quasi tutte le attività per la maggior parte del giorno; Significativa perdita di peso, o aumento di peso; Insogna o Ipersonnia quasi tutti i giorni; Agitazione o rallentamento psicomotorio per quasi tutti i giorni; Faticabilità o mancanza di energia per quasi tutti i giorni;
DISTURBO DEPRESSIVO MAGGIORE CRITERI DIAGNOSTICI 7. Sentimenti di auto svalutazione o di colpa eccessiva o inappropriati quasi tutti i giorni; 8. Ridotta capacità di pensare o di concentrarsi, o indecisione , quasi tutti i giorni; 9. Pensieri ricorrenti di morte , ricorrente ideazione suicidaria senza un piano specifico un tentativo di suicidio o un piano specifico per commettere Suicidio; B. I sintomi causano disagio significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale ,lavorativo , o in altre aree importanti. C. L’episodio non è attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza o altra condizione medica.
Prevalenza-Sviluppo-Decorso 12 mesi del disturbo negli USA è del 7% circa, con marcate differenze per fasce di età , la prevalenza in individui dai 18 ai 29 anni è tre volte maggiore che in individui di 60 anni di età . Le femmine hanno tassi maggiori da 1,5 a 3 volte rispetto ai maschi con inizio nella prima adolescenza. SVILUPPO E DECORSO Il picco è intorno ai 20 anni di età, tuttavia è comune un esordio in età avanzata. La cronicità dei sintomi aumenta in modo esponenziale la probabilità di sottostanti disturbi di personalità, d’ansia , uso da sostanze, e riduce la possibilità di una sostanziale risoluzione completa della sintomatologia.
FATTORI DI RISCHIO FATTORI TEMPERAMENTALI : il nevroticismo (affettività negativa) FATTORI AMBIENTALI : eventi stressanti. FATTORI GENETICI E FISIOLOGICI : eredità circa 40%. MODIFICATORI DEL DECORSO : disturbi da uso di sostanze d’ansia, personalità borderline.
RISCHIO SUICIDARIO E’ sempre presente durante gli episodi depressivi maggiori. Fattori di rischio consolidato più coerente è una storia passata di tentativi o minacce di suicidio ma si deve tener presente che la maggior parte di suicidi completati non sono preceduti da altri tentativi. Sesso maschile, l’essere single, vivere da soli. Presenza del disturbo bordeline di personalità aumenta il rischio di tentativi di suicidio futuri.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE Episodi maniacali con umore irritabile o episodi misti: tale distinzione richiede un attenta valutazione clinica della presenza di sintomi maniacali. Disturbo dell’umore dovuto da un’altra condizione medica : se non è una diretta conseguenza fisiopatologica di una condizione medica specifica. Disturbo depressivo o bipolare indotto da sostanze /farmaci : Es. umore depresso da astinenza da coca. Disturbo da deficit di attenzione e iperattività Distraibilità e bassa tolleranza alla frustrazione, ma anche tristezza e perdita di interesse Disturbo dell’adattamento con umore depresso : non vengono soddisfatti i criteri della D.M. Tristezza : (9 SINTOMI PER ALMENO 2SETTIMANE)
COMORBILITA’ Disturbo correlato a sostanze Disturbo di panico Disturbo Ossessivo Compulsivo L’Anoressia Nervosa Disturbo Borderline di Personalità
TRATTAMENTO Farmacologico Da oltre 50 anni sono disponibili trattamenti farmacologici efficaci che hanno drasticamente migliorato il decorso del Disturbo Depressivo Maggiore e ridotto il loro costo per la società. Tutti gli anti depressivi richiedono da 2 a 4 settimane per indurre effetti terapeutici significativi. Elettroconvulsivante Idea di Cerletti in Italia negli anni 30, è un trattamento efficace e relativamente privo di gravi complicanze, può essere considerato di scelta in forme farmacoresistenti, in pazienti che non tollerano la farmacoterapia, in situazioni cliniche gravi che richiedono miglioramento del sintomo, e in alcune tipologie di pazienti come i depressi anziani e le donne in gravidanza. La risposta a un numero di trattamenti elettroconvulsivanti da 6 a 10 è di solito eclatante e può salvare la vita.
TRATTAMENTI Psicosociale La terapia comportamentale mira ad insegnare al paziente come comportarsi verso l’esterno in modo da ricevere un rinforzo positivo. La terapia interpersonale si focalizza sui problemi attuali al fine di esplorare le radici che affondano in relazioni disfunzionali in età precoce. Se usate in associazione agli antidepressivi , queste terapie si rivelano della massima utilità dopo che gli anti depressivi hanno controllato i segni melanconici. Queste terapie possono migliorare le abilità di coping e rinforzare i progressi fatti con la terapia farmacologica.
DISTURBO DEPRESSIVO PERSISTENTE CRITERI DIAGNOSTICI Questo disturbo rappresenta l’unione del Disturbo Depressivo Maggiore cronico e del Disturbo Distimico definiti dal DSM IV. Un umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni , con riferito dall’individuo o osservato da altri, per almeno 2 anni. Nota : nei bambini e negli adolescenti, l’umore può essere irritabile e la durata può essere di almeno 1 anno. B. Presenza, quando depresso, di due o più dei seguenti sintomi: Scarso appetito o iperfagia. Insogna o ipersogna. Scarsa energia o astenia. Bassa autostima.
DISTURBO DEPRESSIVO PERSISTENTE CRITERI 5. Difficoltà di concentrazione o nel prendere decisioni. 6.Sentimenti di disperazione. C. Durante i 2 anni di malattia , individuo non è mai stato privo dei sintomi di cui ai Criteri A e B per più di 2 mesi alla volta. D. I criteri per un disturbo depressivo maggiore possono essere continuamente presenti per 2 anni. E. Non è mai stato presente un episodio maniacale o ipomaniacale, né sono mai stati soddisfatti i criteri per un disturbo ciclotimico. F. Il disturbo non è meglio spiegato da un disturbo schizoaffettivo persistente, dalla schizofrenia, dal disturbo delirante o da un altro disturbo psicotico. G.I sintomi non sono attribuibili agli effetti fisiologici di una sostanza, o di un’altra condizione medica. H. I sintomi causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento (sociale-lavorativo-altro)
PREVALENZA-SVILUPPO-DECORSO La prevalenza a 12 mesi negli USA è di circa 0,5% per il disturbo depressivo persistente è di 1,5% per il disturbo depressivo cronico. SVILUPPO E DECORSO Esordio precoce e insidioso, ha un decorso cronico. Esordio precoce (prima dei 21 anni) è associato ad una comorbilità più alta con disturbi di personalità e disturbi da uso di sostanze. Quando i sintomi arrivano al livello di 1 episodio depressivo maggiore essi possono successivamente tornare a un livello minore. I sintomi depressivi hanno molta meno probabilità di risolversi in un dato periodo di tempo.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE DISTURBO DEPRESSIVO MAGGIORE: Se è presente umore depresso in aggiunta a due o più sintomi per un episodio Depressivo Persistente per almeno 2 anni. DISTURBI PSICOTICI: Non si pone diagnosi separata se di disturbo depressivo persistente se i sintomi sono presenti durante il decorso di un disturbo psicotico. DISTURBO DEPRESSIVO O BIPOLARE E DISTURBI CORRELATI AD ALTRA CONDIZIONE MEDICA: Non deve essere attribuita agli effetti fisiopatologici di una specifica, condizione medica. DISTURBO DEPRESSIVO O BIPOLARE INDOTTI DA SOSTANZE/FARMACI: Quando si ritiene che una sostanza sia eziologicamente correlata al disturbo dell’umore. DISTURBI DI PERSONALITA’: Spesso è evidente un coesistente disturbo di personalità.
COMORBILITA’ Disturbi d’Ansia. Disturbi da uso di sostanze. Disturbi di Personalità (gruppi B e C del DSMIV).
TRATTAMENTO FARMACOLOGICO: Il trattamento farmacologico riveste un ruolo importante nelle fasi preliminari del trattamento, perché permette al soggetto di inibire la sintomatologia che inizialmente occupa gran parte dei propri pensieri e che il più delle volte non gli permette di vedere una via d’uscita dalle proprie difficoltà. PSICOTERAPIA: La psicoterapia individua l’origine del malessere soggettivo, valorizzando le esperienze vissute dal paziente, dopo aver individuato le peculiarità che hanno causato il malessere soggettivo, un attento percorso terapeutico sarà in grado di individuare inoltre le personali risorse del soggetto affinchè possa nel più breve tempo possibile riprendere le normali attività quotidiane e stabilire nuovamente l’umore. Fondamentale in questo procedimento l’alleanza terapeutica col paziente.
DISTURBI BIPOLARI E DISTURBI CORRELATI Nel DSM-5 il D.B. e Disturbi correlati sono stati separati dai D. Depressivi e sono stati posti tra i capitoli sui disturbi dello spettro della Schizofrenia e altri Disturbi Psicotici e i Disturbi Depressivi, riconoscendo la loro posizione come un ponte tra le due classi diagnostiche in termini di sintomatologia , storia familiare e genetica. DISTURBO BIPOLARE I DISTURBO BIPOLARE II DISTURBO CICLOTIMICO
DISTURBO BIPOLARE I CRITERI DIAGNOSTICI L’episodio Maniacale può essere preceduto o può essere seguito da episodi ipomaniacali o depressivi maggiori. Episodio Maniacale Un periodo definito di umore anormale e persistente elevato, espanso o irritabile e di aumento anomalo e persistente dell’attività finalizzata o dell’energia della durata di almeno 1 settimana e presente per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni. Durante il periodo di alterazione dell’umore e di aumento di energia o attività, tre o più dei seguenti sintomi (quattro se l’umore è solo irritabile)sono presenti a un livello significativo e rappresentano un cambiamento evidente rispetto al comportamento abituale:
CRITERI DIAGNOSTICI Autostima ipertrofica o grandiosità Diminuito il bisogno di sonno Maggiore loquacità del solito o spinta continua a parlare Fuga delle idee o esperienza soggettiva che i pensieri si susseguono rapidamente Distraibilità, riferita o osservata Aumento dell’attività finalizzata o attività immotivata Eccessivo coinvolgimento in attività che hanno un alto potenziale di conseguenze dannose C. Alterazione dell’umore è sufficientemente grave da causare una mancata compromissione del funzionamento sociale o lavorativo o da richiedere l’ospedalizzazione per prevenire danni a sé o ad altri, oppure presenti manifestazioni psicotiche.
CRITERI DIAGNOSTICI D. L’ episodio non è attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza o a un’altra condizione medica. Nota: Un episodio maniacale completo che emerge durante un trattamento antidepressivo ma che persiste a livello sindromico completo che va oltre l’effetto fisiologico del trattamento, costituisce un’evidenza sufficiente per un episodio maniacale e quindi per una diagnosi di Disturbo Bipolare I
EPISODIO IPOMANIACALE Un periodo definito di umore anormale e persistentemente elevato, espanso o irritabile e di aumento anomalo e persistente dell’attività finalizzata o dell’energia della durata di almeno 4 giorni e presente per la maggior parte del giorno. Durante il periodo di alterazione dell’umore e di aumento di energia o attività tre o più dei seguenti sintomi sono stati presenti rappresentano un cambiamento evidente rispetto al comportamento abituale e si manifestano a un livello significativo: Autostima ipertrofica o grandiosità Diminuito il bisogno di sonno Maggiore loquacità del solito o spinta continua a parlare Fuga delle idee o esperienza soggettiva che i pensieri si susseguono rapidamente Distraibilità, riferita o osservata Aumento dell’attività finalizzata o attività immotivata Eccessivo coinvolgimento in attività che hanno un alto potenziale di conseguenze dannose
EPPISODIO IPOMANIACALE C. L’episodio è associato ad un evidente cambiamento del funzionamento, che non è caratteristico dell’individuo quando non è asintomatico. D. L’ alterazione dell’umore e il cambiamento del funzionamento sono osservabili dagli altri. E. L’episodio non è sufficientemente grave da causare una mancata compromissione del funzionamento sociale o lavorativo o da richiedere l’ospedalizzazione. Se sono presenti manifestazioni psicotiche, l’episodio è per definizione maniacale. F. l’Episodio non è attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza.
EPISODIO DEPRESSIVO MAGGIORE CRITERI DIAGNOSTICI A. Cinque (o più) di questi sintomi sono stati contemporaneamente presenti durante un periodo di 2 settimane e rappresentano un cambiamento rispetto al precedente livello di funzionamento; almeno uno dei sintomi è 1)umore depresso o 2)perdita di interesse o piacere. Umore depresso per la maggior parte del giorno; Mancata diminuzione di interesse o piacere per tutte o quasi tutte le attività per la maggior parte del giorno; Significativa perdita di peso, o aumento di peso; Insogna o Ipersonnia quasi tutti i giorni; Agitazione o rallentamento psicomotorio per quasi tutti i giorni; Faticabilità o mancanza di energia per quasi tutti i giorni;
EPISODIO DEPRESSIVO MAGGIORE CRITERI DIAGNOSTICI 7. Sentimenti di auto svalutazione o di colpa eccessiva o inappropriati quasi tutti i giorni; 8. Ridotta capacità di pensare o di concentrarsi, o indecisione , quasi tutti i giorni; 9. Pensieri ricorrenti di morte , ricorrente ideazione suicidaria senza un piano specifico un tentativo di suicidio o un piano specifico per commettere Suicidio; B. I sintomi causano disagio significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale ,lavorativo , o in altre aree importanti. C. L’episodio non è attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza o altra condizione medica.
DISTURBO BIPOLARE I Sono stati soddisfatti i criteri per almeno un episodio maniacale. Il verificarsi dell’episodio (o di episodi) maniacale e depressivo maggiore non è meglio spiegato da un disturbo schizoaffettivo , da schizofrenia, da un disturbo dello spetro della schizofrenia e altri disturbi psicotici con altre specifiche o senza specifiche.
CARATTERISTICHE ASSOCIATE AL SUPPORTO DELLA DIAGNOSI Gli individui spesso non percepiscono di essere malati, o di avere necessità di un trattamento e resistono in modo vemente agli sforzi fatti per curarli. Gli individui possono modificare il proprio abbigliamento, trucco o il proprio aspetto personale secondo uno stile sessualmente più allusivo o stravagante. Alcuni presentano maggiore acuità visiva, olfattiva e uditiva. Gioco d’azzardo e comportamenti antisociale possono accompagnare l’episodio maniacale. Alcuni individui possono diventare ostili e fisicamente pericolosi per gli altri, quando deliranti possono diventare fisicamente aggressivi o a rischio di suicidio. Le conseguenze dell’episodio maniacale spesso derivano da scarsa capacità di giudizio ,perdita dell’insight e iperattività. L’umore può passare molto rapidamente alla rabbia o alla depressione. I sintomi depressivi possono verificarsi durante un episodio maniacale, possono durare (ore o giorni).
PREVALENZA - SVILUPPO - DECORSO Incidenza nell’arco della vita dell’1%, uguale prevalenza nei due sessi. Nei gruppi socioeconomici più alti è stata riscontrata una maggiore prevalenza del disturbo. SVILUPPO E DECORSO: L’età media di esordio del primo episodio (maniacale,depressivo,ipomaniacale) è circa 18 anni per il DBI. L’esordio si può verificare in qualsiasi momento del ciclo di vita, compresi esordi a 60 o 70 anni. Oltre il 90% degli individui che hanno in singolo episodio maniacale continua ad avere ricorrenti episodi di alterazione dell’umore. Gli individui con DBI che hanno episodi di alterazione dell’umore multipli (4 o più) nel giro di 1 anno ricevono lo specificatore «con cicli rapidi»
FATTORI DI RISCHIO E PROGNOSI Fattori ambientali Il D.B. è più comune in paesi ad alto reddito (1,4 vs 0,7%) rispetto a quelli a basso redito. Individui separati, divorziati o vedovi, ma la direzione dell’associazione non è chiara. Fattori genetici e fisiologici Una storia famigliare di D.B. è uno dei fattori di rischio più forti e coerenti per i D.B, vi è un aumento di rischio maggiore di 10 volte tra parenti adulti di individui con D.B.I e D.B.II. Modificatori del decorso Dopo un episodio maniacale con caratteristiche psicotiche, l’individuo ha una maggiore probabilità di presentare caratteristiche psicotiche nei successivi episodi maniacali .
ASPETTI DIAGNOSTICI Aspetti diagnostici correlati alla cura di appartenenza Esistono poche informazioni su specifiche culturali nella manifestazione del D.B.I. Una possibile spiegazione può essere che gli strumenti diagnostici vengono validati senza una validazione transculturale. Aspetti diagnostici correlati al genere Le femmine hanno maggiori probabilità di presentare cicli rapidi e stati misti, e di presentare la comorbilità con i disturbi dell’alimentazione lifetime. Le femmine con D.B I e II hanno più probabilità di presentare sintomi depressivi e nell’arco della vita presentano un rischio maggiore di un disturbo da uso di alcol rispetto ai maschi. Rischio di Suicidio Negli individui con B.D. il rischio di suicidio è stimato essere nell’arco di vita almeno 15 volte quello della popolazione generale.
CONSEGUENZE FUNZIONALI DISTURBO BIPOLARE I 30%mostra una grave compromissione del funzionamento lavorativo. Il recupero funzionale è decisamente minore rispetto a quello sintomatologico, soprattutto per quanto riguarda il recupero professionale , che determina uno status socioeconomico inferiore, nonostante livelli d’istruzione equivalenti a quelli della popolazione generale. Nei test cognitivi gli individui hanno risultati più scarsi degli individui sani.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE Disturbo Depressivo Maggiore. Altri Disturbi Bipolari. Disturbi d’Ansia. Disturbo Bipolare indotto da sostanze e farmaci. Disturbo da deficit di attenzione /iperattività. Disturbi di personalità (D. Borderline). Disturbi con irritabilità prominente.
COMORBILITA’ Disturbi d’Ansia. Disturbo da Disgregolazione Dirompente dell’Umore o Disturbo della Condotta. Disturbo da Uso da Sostanze (più della metà degli individui con D.B.) Sindrome Metabolica e l’Emicrania sono più comuni tra individui con D.B. rispetto alla popolazione generale. Più della metà degli individui, i cui sintomi soddisfano i criteri per un D.B., presenta un disturbo da uso di alcol, e quelli con entrambi i disturbi hanno un maggiore rischio di tentativi di suicidio.
DISTURBO BIPOLARE II EPISODIO IPOMANIACALE Un periodo definito di umore anormale e persistentemente elevato, espanso o irritabile e di aumento anomalo e persistente dell’attività finalizzata o dell’energia della durata di almeno 4 giorni e presente per la maggior parte del giorno. Durante il periodo di alterazione dell’umore e di aumento di energia o attività tre o più dei seguenti sintomi sono stati presenti rappresentano un cambiamento evidente rispetto al comportamento abituale e si manifestano a un livello significativo: Autostima ipertrofica o grandiosità Diminuito il bisogno di sonno Maggiore loquacità del solito o spinta continua a parlare Fuga delle idee o esperienza soggettiva che i pensieri si susseguono rapidamente Distraibilità, riferita o osservata Aumento dell’attività finalizzata o attività immotivata Eccessivo coinvolgimento in attività che hanno un alto potenziale di conseguenze dannose
EPISODI IPOMANIACALE C. L’episodio è associato ad un evidente cambiamento del funzionamento, che non è caratteristico dell’individuo quando non è asintomatico. D. L’ alterazione dell’umore e il cambiamento del funzionamento sono osservabili dagli altri. E. L’episodio non è sufficientemente grave da causare una mancata compromissione del funzionamento sociale o lavorativo o da richiedere l’ospedalizzazione. Se sono presenti manifestazioni psicotiche, l’episodio è per definizione maniacale. F. l’Episodio non è attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza.
EPISODIO DEPRESSIVO MAGGIORE CRITERI DIAGNOSTICI A. Cinque (o più) di questi sintomi sono stati contemporaneamente presenti durante un periodo di 2 settimane e rappresentano un cambiamento rispetto al precedente livello di funzionamento; almeno uno dei sintomi è 1)umore depresso o 2)perdita di interesse o piacere. Umore depresso per la maggior parte del giorno; Mancata diminuzione di interesse o piacere per tutte o quasi tutte le attività per la maggior parte del giorno; Significativa perdita di peso, o aumento di peso; Insogna o Ipersonnia quasi tutti i giorni; Agitazione o rallentamento psicomotorio per quasi tutti i giorni; Faticabilità o mancanza di energia per quasi tutti i giorni;
CRITERI DIAGNOSTICI 7. Sentimenti di auto svalutazione o di colpa eccessiva o inappropriati quasi tutti i giorni; 8. Ridotta capacità di pensare o di concentrarsi, o indecisione , quasi tutti i giorni; 9. Pensieri ricorrenti di morte , ricorrente ideazione suicidaria senza un piano specifico un tentativo di suicidio o un piano specifico per commettere Suicidio; B. I sintomi causano disagio significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale ,lavorativo , o in altre aree importanti. C. L’episodio non è attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza o altra condizione medica.
DISTURBO BIPOLARE II Sono i soddisfatti i criteri per almeno un episodio maniacale(ipomaniacale) e per almeno un episodio depressivo maggiore. Non vi è mai stato un episodio maniacale. Il verificarsi dell’esordio/i ipomaniacali e dell’ episodio/i depressivo maggiore non meglio spiegato da un disturbo schizoaffettivo, da schizofrenia, o da un disturbo psicotico. I sintomi della depressione oppure l’imprevedibilità causati dalla frequente alternanza tra periodi di depressione e di ipomania causano disagio clinicamente significativo compromissione del funzionamento in ambito sociale e lavorativo o in altre aree importanti.
CARATTERISTICHE ASSOCIATE A SUPPORTO DELLA DIAGNOSI Impulsività: può contribuire ai tentativi di suicidio e all’uso di sostanze. può derivare da un disturbo di personalità, d. Ansia, un ‘altra condizione medica. Presenti livelli di creatività accresciuti
PREVALENZA-SVILUPPO-DECORSO Hanno ottenuto un tasso di prevalenza dell’1,8% in campioni statunitensi e non statunitensi, con tassi maggiori in giovani di 12 anni o più grandi. Sviluppo e Decorso La patologia comincia spesso con un episodio di Depressivo e non viene riconosciuta come D.B.II finche non si verifica un episodio ipomaniacale , questo accade in circa il 12% degli individui con una diagnosi iniziale di D.D.M. Anche i D. Ansia ,da sostanze o dell’Alimentazione possono complicare l’individuazione del disturbo Il numero di episodi lifetime tende ad essere più elevato per il D.B.II. Il 5-15% degli individui con D.B.II ha episodi dell’umore( ipomaniacali o depressivi maggiori) multipli (4 o più) entro i precedenti 12 mesi «con cicli rapidi»
SVILUPPO E DECORSO Il passaggio ad un episodio depressivo a un episodio ipomaniacale può verificarsi sia spontaneamente , sia durante il trattamento della Depressione. Circa il 5-15% degli individui con D.B.II svilupperà alla fine un episodio maniacale che modifica la diagnosi in D.B.I indipendentemente dal successivo decorso. Esordi in età pediatrica o adolescenziale può essere associato ad un decorso più grave nell’arco di vita.
FATTORI DI RISCHIO E PRONOSI Fattori genetici e fisiologici Il rischio di DBII è superiore tre parenti degli individui con D.B.II. Possono esservi fattori genetici che influenzano l’età di esordio dei disturbi bipolari. Modificatori del decorso Un pattern con cicli rapidi è associato a una prognosi peggiore. Il ritorno al precedente funzionamento sociale è più probabile negli individui più giovani e con depressione meno grave .
ASPETTI DIAGNOSTICI Correlati al Genere differenza di genere mista rispetto al DBI, non tutti i campioni clinici evidenziano che il DBII sia maggiore nelle femmine che nei maschi. Differenza di genere ,femmine (ipomania con caratteristiche depressive miste e un decorso con cicli rapidi rispetto ai maschi. Il parto può essere un fattore scatenante con un episodio ipomaniacale 10-20% delle femmine nel primo periodo del post-partum. Un ‘accurata individuazione del DBII può ridurre il rischio di suicidi ed infanticidi. Rischio di Suicidio E’ alto nel DBII, soprattutto con parenti di primo grado sale al 6,5 rispetto al D.B.I. Conseguenze funzionali: 15% disfunzioni episodiche; 20% passa direttamente ad un altro episodio dell’umore senza recupero interepisodico.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE Disturbo Depressivo Maggiore. Disturbo Ciclotimico. Disturbo dello spettro della schizofrenia o altri disturbi psicotici. Disturbi d’Ansia o da Panico. Disturbo da uso di sostanze. Disturbo da deficit di attenzione /iperattività. Disturbi di personalità (D. Borderline). Disturbi Bipolari.
COMORBILITA’ Il D.B.II è spesso associato a uno o più disturbi mentali contemporaneamente in cui i D. Ansia sono i più comuni. Disturbi d’Ansia il 75% (sintomi depressivi) Disturbo da uso di sostanze 37% (sintomi maniacali) Disturbo dell’Alimentazione 14 % (Binge-eating) (sintomi depressivi)
TRATTAMENTO Farmacologico Trattamento fondamentale durante tutta la fase del trattamento, e durante tutto l’arco di vita di un individuo per una terapia di mantenimento. Terapeutico Nella fase della terapia stabilizzante occorre considerare alcuni fattori : 1.la fase dell’episodio, 2. l’incidenza e la tipologia di episodi nel tempo, 3. la risposta terapeutica ai precedenti stabilizzanti,4. l’eventuale risposta terapeutica mostrata dai parenti più prossimi al paziente e anch’essi affetti da disturbo bipolare. La psicoterapia deve avere obbiettivi più ampi rispetto al semplice miglioramento della compliance farmacologica, dovrebbe includere l’identificazione degli eventi stressanti, migliorare il funzionamento famigliare e consentire l’elaborazione dell’impatto della malattia sul paziente e sugli altri, attraverso l’esplorazione terapeutica e l’empatia.
DISTURBO CICLOTIMICO Criteri diagnostici Per almeno 2 anni (almeno 1 anno nei bambini e negli adolescenti)ci sono stati numerosi periodi con sintomi ipomaniacali che non soddisfano i criteri per un episodio ipomaniacale e numerosi periodi con sintomi depressivi che non soddisfano i criteri per un episodio depressivo maggiore. Durante questo periodo di 2 anni (1 anno nei bambini e negli adolescenti),i periodi ipomaniacali e depressivi sono stati presenti per almeno metà del tempo e l’individuo è stato senza sintomi per 2 mesi. Non sono mai stati soddisfatti i criteri per un episodio depressivo maggiore, maniacale o ipomaniacale. I sintomi del Criterio A nonn sono meglio spiegati da disturbo schizoaffettivo, schizofrenia , disturbo schizofreniforme e altri disturbi psicotici.
Criteri diagnostici E. I sintomi non sono attribuibili agli effetti fisiologici di una sostanza o un ‘altra condizione medica. F. I sintomi causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti.
PREVALENZA-SVILUPPO-DECORSO La prevalenza lifetime del disturbo ciclotimico è di circa lo 0,4-1 %. La prevalenza negli ambulatori per i disturbi dell’umore può variare tra il 3 e il 5%. Nella popolazione generale il D.C. è comune in modo equivalente tra maschi e femmine. In ambito clinico è più probabile che a richiedere il trattamento per il D.C. siano le femmine ,piuttosto che i maschi. Sviluppo e Decorso Esordisce nell’adolescenza e nella prima età adulta, di solito ha un esordio insidioso e un decorso persistente. Ci è un rischio del 15-50% che un individuo con D.C. sviluppi in seguito un D.B.I o un D.B.II. Tra i bambini con disturbo ciclotimico, l’età media di esordio dei sintomi è 6,5 anni.
FATTORI DI RISCHIO E PROGNOSI Fattori genetici e fisiologici Il disturbo bipolare I e II, e la depressione maggiore sono più comuni tra i famigliari di primo grado degli individui con disturbo ciclotimico che nella popolazione generale . Ci può anche essere un aumento rischio familiare di disturbi correlati a sostanze. Il disturbo ciclotimico può essere più comune nei famigliari di primo grado degli individui con disturbo bipolare I che nella popolazione generale.
DIAGOSI DIFFERENZIATA Disturbo bipolare e disturbi correlati dovuto a un’altra condizione medica e disturbo depressivo dovuto ad un’altra condizione medica. Disturbo bipolare e disturbi correlati indotto da sostanze /farmaci e disturbo depressivo indotto da sostanze /farmaci. Disturbo bipolare I e II con cicli rapidi. Disturbo Borderline di Personalità.
COMORBILITA’ Disturbi del sonno Disturbi correlati a sostanze Disturbi del sonno Bambini : Disturbo da deficit di attenzione e iperattività, rispetto ad altri pazienti psichiatrici con disturbi mentali.
TRATTAMENTO Farmacologico Il trattamento farmacologico d’elezione è con farmaci stabilizzanti dell’umore. Da evitare il litio e antipsicotici. L’uso di anti depressivi deve essere valutato con cautela vista l’alta incidenza di episodi maniacali e ipomaniacali indotti da antidepressivi in questa tipologia di pazienti. Terapeutico La psicoterapia ha come obbiettivo il raggiungimento della consapevolezza, da parte del paziente della sua condizione psicopatologica e lo sviluppo di meccanismi per far fronte ai cambiamenti dell’umore. Il paziente si presenta con i sintomi identici al D.B.I tranne per la ridotta gravità, la quasi totalità mostra sintomi misti con marcata irritabilità, i cicli del disturbo tendono ad essere brevi e rapidi, rendono la vita del soggetto molto problematica.