Autismo Differenze tra DSM IV DSM V.

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Transcript della presentazione:

Autismo Differenze tra DSM IV DSM V

Disturbi Pervasi dello Sviluppo DSM IV Disturbi Pervasi dello Sviluppo Disturbo autistico, disturbo di Asperger, disturbo disintegrativo della fanciullezza (o disturbo di Heller), disturbo pervasivo non altrimenti specificato e sindrome di Rett.

Disturbi dello spettro autistico DSM V Disturbi dello spettro autistico Disturbo autistico, disturbo di Asperger, disturbo disintegrativo della fanciullezza (o disturbo di Heller), disturbo pervasivo non altrimenti specificato La sindrome di Ret è stata posta tra i disturbi neurologici

Nel DSM V viene introdotto il “disturbo della comunicazione sociale”

Le caratteristiche diagnostiche si sovrappongono parzialmente con i disturbi dello spettro autistico, poiché richiede la presenza di una “menomazione del linguaggio pragmatico e nell’uso sociale della comunicazione verbale e non verbale” Nel disturbo della comunicazione sociale non sono presenti interessi rigidi e ripetitivi

Un’altra novità introdotta nel DSM V è la necessità di indicare la gravità della sintomatologia del disturbo dello spettro autistico su una scala a tre punti

L’unificazione dei diversi disturbi pervasivi dello sviluppo in un’unica categoria è la conseguenza di studi scientifici che hanno dimostrato come la distinzione in sottotipi non sia coerente nel tempo e come le differenze nelle abilità sociali e cognitiva dei sottogruppi si caratterizzino meglio in termini di un continuum.

Inoltre, è stato rilevato che la diagnosi dei diversi sottotipi di disturbi pervasivi dello sviluppo è molto variabile tra i diversi centri diagnostici ed è più spesso associata a severità, livello linguistico o QI, piuttosto che alle caratteristiche specifiche dei diversi disturbi

Nel DSM V le categorie di sintomi vengono ridotte a due: Deficit persistente nella comunicazione e nell’interazione sociale; Comportamenti e/o interessi e/o attività ristrette e ripetitiva

Nel DSM V viene eliminato il “ritardo/menomazione del linguaggio” fra i sintomi necessari alla diagnosi e viene introdotta la “sensibilità insolita agli stimoli sensoriali”, come sintomatologia compresa tra i “comportamenti ripetitivi”

Inoltre, nel DSM V: si parla di esordio nella prima infanzia; è possibile assegnare una doppia diagnosi.

Una delle principali conseguenze dell’introduzione del DSM V dimostrata dagli studi effettuati successivamente alla sua pubblicazione, è stata la diminuzione di persone diagnosticate con ASD […]. (Nardocci, 2014)

Criteri diagnostici DSM V ( de ve soddisfare i criteri A, B, C e D)

A. Deficit persistente nella comunicazione sociale e nell’interazione sociale in diversi contesti, non spiegabile attraverso un ritardo generalizzato dello sviluppo e manifestato da tutti e tre i seguenti punti:

1. Deficit nella reciprocità socio-emotiva che va da un approccio sociale anormale e insuccesso nella normale conversazione (botta e risposta) attraverso ridotta condivisione di interessi, emozioni, percezione mentale e reazione fino alla totale mancanza d’iniziativa nell’interazione sociale

2. Deficit nei comportamenti comunicativi non verbali usati per l’interazione sociale, da una scarsa integrazione della comunicazione verbale e non verbale, attraverso anormalità nel contatto oculare e nel linguaggio del corpo, o deficit nella comprensione e nell’uso della comunicazione non verbale, fino alla totale mancanza di espressività facciale e gestualità

3. Deficit nella creazione e mantenimento di reazioni appropriate al livello di sviluppo (non comprese quelle con i genitori e caregiver); che vanno da difficoltà nell’adottare il comportamento ai diversi contesti sociali attraverso difficoltà nella condivisione del gioco immaginativo e nel fare amicizie fino all’apparente assenza di interesse per le persone

B. Pattern comportamentali, interessi o attività ristretti e ripetitivi come manifestato da almeno due dei seguenti punti:

1. linguaggio, movimenti o uso di oggetti stereotipati o ripetitivi, come semplici stereotipie motorie, ecolalie, uso ripetitivo di oggetti o frasi idiosincratiche

2. Eccessiva fedeltà alle routine, comportamenti verbali o non verbali riutilizzati o eccessiva riluttanza ai cambiamenti: rituali motori, insistenza nel fare la stessa strada o mangiare lo stesso cibo, domande incessanti o estremo stress a seguito di piccoli cambiamenti

3. Interessi altamente ristretti e fissati, anormali in intensità o argomenti: forte attaccamento o interesse per oggetti insoliti, interessi eccessivamente persistenti e circostanziati.

4. Iper o ipoattività agli stimoli sensoriali o interessi insoliti verso aspetti sensoriali dell’ambiente; apparente indifferenza al caldo/freddo/dolore, risposta avversa a suoni o consistenze specifiche, eccessivo annusare o toccare oggetti, attrazione per luci o oggetti

C. I sintomi devono essere presenti nella prima infanzia (ma possono non diventare completamenti manifesti finché le esigenze sociali non oltrepassino il limite delle capacità).

D. L’insieme dei sintomi deve limitare e compromettere il funzionamento quotidiano. I tre livelli di gravità sono:

Livello 3: Richiede supporto molto sostanziale - Comunicazione sociale: i gravi deficit nella comunicazione sociale, verbale e non verbale causano grave difficoltà nel funzionamento; iniziativa molto limitata nell’interazione sociale e minima risposta all’iniziativa altrui.

- Interessi ristretti e comportamenti ripetitivi: preoccupazioni e rituali fissi e/o comportamenti ripetitivi che interferiscono marcatamente con il funzionamento in tutte le sfere. Stress marcato quando i rituali o le routine sono interrotti; è molto difficile distogliere il soggetto dal suo focus di interesse e se ciò avviene egli ritorna rapidamente ad esso

Livello 2: Richiede supporto sostanziale - Comunicazione sociale: deficit marcati nella comunicazione sociale verbale e non verbale, l’impedimento sociale appare evidente anche quando è presente supporto; iniziativa limitata nell’interazione sociale e ridotta o anormale risposta all’iniziativa degli altri

-Interessi ristretti e comportamenti ripetitivi: preoccupazioni, rituali fissi e/o comportamenti ripetitivi appaiono abbastanza di frequente da essere evidenti per l’osservatore casuale e interferiscono con il funzionamento in diversi contesti. Stress o frustrazione appaiono quando sono interrotti ed è difficile ridirigere l’attenzione

Livello 1: richiede supporto - Comunicazione sociale: senza supporto i deficit nella comunicazione sociale causano impedimenti che possono essere notati. Il soggetto ha difficoltà a iniziare interazioni sociali e mostra chiari esempi di atipicità o insuccesso nella risposta alle iniziative altrui. Può sembrare che abbia ridotto interesse nell’interazione sociale.

- Interessi ristretti e comportamenti ripetitivi: rituali e comportamenti ripetitivi causano un’inferenza significativa in uno o più contesti. Resiste ai tentativi da parte degli altri di interromperli.