SFRUTTAMENTO MINORILE “Nessun bambino dovrebbe impugnare mai uno strumento di lavoro. Gli unici strumenti di lavoro che un bambino dovrebbe tenere in mano sono penne e matite.”
Lavoro minorile Con la globalizzazione c’è uno sfruttamento delle popolazioni più povere. In tutto il mondo 50 milioni di bambini al disotto dei 14 anni sono costretti a lavorare, molti di questi lavorano a tempo pieno.
Cause La causa principale del problema è la povertà. Questo vale in particolare per i paesi poveri, dove il minore è costretto a lavorare precocemente per contribuire al reddito familiare ai fini della sopravvivenza, spesso a causa della morte o della malattia di un genitore, oppure dell’indebitamento della famiglia, o ancora dell’arrivo di nuovi nati da sfamare.
Conseguenze Molti governanti dei paesi del Sud del Mondo pensano che il lavoro minorile contribuisca a far migliorare la bilancia dei pagamenti del proprio paese e quindi permettono questa pratica illegale. Di fatto il lavoro minorile ha conseguenze negative non solo per il singolo bambino, a cui viene impedito il pieno sviluppo psico-fisico, ma anche per la società e per l’economia dell’intero stato. Una generazione di giovani che non sono capaci di leggere e scrivere e che non hanno coscienza dei propri diritti, infatti, sarà costretta per tutta la vita ad accontentarsi di lavori umili e poco retribuiti, rimarrà nella povertà e metterà al mondo tanti figli; pertanto non potrà partecipare costruttivamente e coscientemente alla vita sociale del proprio paese, né impegnarsi per migliorarla.
IL SIMBOLO DELLA LOTTA CONTRO IL LAVORO MINORILE: IQBAL MASIH Iqbal nacque in Pakistan nel 1983. A soli cinque anni cominciò a lavorare in condizioni di schiavitù, dopo che il padre lo aveva venduto a un fabbricante di tappeti per ripagare il debito di 12 dollari contratto per il matrimonio della sorella maggiore. Iqbal fu costretto a lavorare incatenato a un telaio per circa 14 ore al giorno, per una paga irrisoria (l’equivalente di pochi centesimi di euro al giorno). Diverse volte il ragazzo cercò di fuggire, ma veniva sempre riacciuffato e riportato dal padrone, che lo puniva tenendolo rinchiuso per ore e ore in una piccola cisterna quasi priva d’aria, chiamata da Iqbal “la tomba”. Nel 1992 dopo essere uscito di nascosto dalla fabbrica, partecipò, insieme ad altri bambini, ad una manifestazione del “Fronte di Liberazione dal Lavoro Schiavizzato”, durante la quale decise di raccontare la sua disperata vicenda. In quell’occasione conobbe il leader del Fronte di Liberazione, il sindacalista Eshan Ullah Khan, che da quel momento si prese cura di lui e lo accompagnò a una serie di conferenze internazionali dove Iqbal intervenne sui temi della schiavitù nel mondo e dei diritti dei bambini.
Analizziamo insieme i lavori che i bambini sono costretti a fare per pagare i debiti della loro famiglia:
Prostituzione Lo sfruttamento sessuale minorile comprende prostituzione minorile, pornografia infantile, turismo sessuale e tutte quelle altre forme di “sesso transazionale”in cui il minorenne si impegna in attività sessuali per soddisfare alcuni dei suoi bisogni fondamentali, tra cui cibo, riparo e accesso all’istruzione.
Lavoro in miniera I bambini che lavorano nelle miniere e nelle cave mettono a rischio la propria salute, la propria sicurezza e il proprio futuro. Secondo le stime sono circa un milione e, in alcune parti del mondo, il loro numero è in crescita. A causa dei pericoli che comporta, il lavoro dei bambini nelle miniere e nelle cave è considerato altamente pericoloso al punto che la Convenzione 182 sulle 'Forme Peggiori di Lavoro Minorile' sollecita intereventi con priorità d'urgenza. Nonostante gli sforzi che vengono fatti in molti paesi per eliminare questa pratica, i bambini minatori sopravvivono ancora in varie parti del mondo.
Lavoro nei campi Sono 132 milioni di minori di 15 anni che spendono tutto il tempo lavorando nei campi, spesso esposti ai pericoli che derivano dai pesticidi, dall’utilizzo di macchinari pesanti. In Kazakistan, i bambini vengono impiegati nei campi di cotone e tabacco, arrivando a lavorare fino a 12 ore tutti i giorni.
Bambini soldato Un bambino soldato è una persona qualsiasi al di sotto dei 18 anni di età che è, o che è stata assunta o utilizzata da una forza armata o un gruppo armato, come combattente. Ma anche come cuoco, facchino, messaggero, spia o per scopi sessuali. Oggi, nel mondo, sono più di 250.000 i bambini soldato e 23 gli Stati che utilizzano minori nelle ostilità, in forma diretta o indiretta.
Matrimoni forzati Il matrimonio dei bambini è una delle più spaventose e ancora poco conosciute forme di schiavitù. Perfino bambine di 4 anni sono costrette a vivere con i propri “mariti”, spesso sono tenute prigioniere e rimangono incinte appena raggiunta la maturità sessuale. In Afghanistan, ad esempio, più della metà delle ragazze si sposano prima di aver compiuto 16 anni.
Schiavitù domestica Milioni di bambini al mondo, alcuni dei quali hanno solo 6 anni, sono obbligati a lavorare fino a 15 ore al giorno come domestici. Molti di loro sono picchiati, lasciati morire di fame e freddo e abusati sessualmente. Ci sono 200.000 domestici bambini in Kenya, 550.00 in Brasile e 245.000 un Pakistan.
Esiste una soluzione a tutto ciò? Occorrono strumenti nuovi per contrastare un fenomeno che sta assumendo forme e dimensioni impreviste. Le organizzazioni internazionali si sono date da fare, ma con mezzi limitati e risultati modesti. In questo campo spetta soprattutto agli Stati adoperarsi per impedire lo sfruttamento degli esseri umani. Il rimedio al lavoro minorile è la scuola. Soltanto attraverso la diffusione del diritto all'istruzione si può rompere il circolo vizioso tra occupazione e povertà. La sfida è quella di garantire una formazione di qualità che possa portare i ragazzi verso un futuro di lavoro dignitoso e giustamente retribuito.
Pomigliano D’Arco (NA) Santella F, Livorno M, Iodice M. Liceo Matilde Serao, Pomigliano D’Arco (NA) Anno scolastico 2016/2017 Classe 2^AS D’Avino M, Cerciello R, Santella F, Livorno M, Iodice M.