Corso di “Farmacologia”

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Transcript della presentazione:

Corso di “Farmacologia” Facoltà di Scienze Motorie Università degli Studi di Verona Corso di “Farmacologia” Lezione: Interazioni Farmacologiche Docenti: Guido Fumagalli e Roberto Leone

EFFETTO DI UNA INTERAZIONE

Nella pratica clinica l’uso di più farmaci è spesso utile per ottenere l’effetto terapeutico dediderato es. scompenso cardiaco ipertensione patologie tumorali terapia antiretrovirale

IL NUMERO DI MEDICI COME FATTORE DI RISCHIO PER LE INTERAZIONI 56% dei pazienti affermava di avere 3 o più medici curanti Hamilton RA et al. Pharmacoepidemiology 1998; 18: 1112-20 Il rischio di ricevere farmaci con potenziale interazione aumentava con il numero di medici prescrittori Il rischio diminuiva quando il paziente utilizzava un unica farmacia Tamblyn et al. Can Med Assoc J 1996; 154: 1174-84

Fasi dell’azione farmacologica I Fase farmaceutica Farmaco disponibile per l’assorbimento Disponibilità farmaceutica II Fase farmacocinetica Farmaco disponibile per l’azione Disponibilità biologica III Fase farmacodinamica Effetto

Interazioni tra farmaci Sommazione Farmaco A Farmaco B Meccanismo A Meccanismo B Effetto finale = Effetto A + Effetto B Addizione Farmaco A Farmaco B Meccanismo comune Effetto finale = Effetto (A+B)

Interazioni tra farmaci Potenziamento Farmaco A Recettore Effetto finale > effetto A Sinergismo Farmaco A Farmaco B Assorbimento Eliminazione Spiazzamento dall’accettore Inibizione enzimatica Farmaco B Risposta terapeutica Effetto finale > effetto A + effetto B

Interazioni tra farmaci Antagonismo fisiologico Farmaco A Farmaco B Recettore A Recettore B Effetti opposti a quelli di A Effetto finale < effetto A Antagonismo recettoriale Farmaco A Farmaco B (agonista) (antagonista) Recettore Effetto finale < effetto A

Interazioni tra farmaci Degradazione Farmaco A Assorbimento Eliminazione Induzione enzimatica Recettore Effetto finale < effetto A Neutralizzazione Farmaco A + Farmaco B Effetto finale assente Inattivazione Chimico-fisica Farmaco B

INTERAZIONI TRA FARMACI Le interazioni tra farmaci sono una delle principali fonti di problemi clinici Le interazioni farmacodinamiche in genere si possono prevedere in base all’azione dei farmaci Le interazioni farmacocinetiche sono di difficile previsione, sia quali- che quantitativamente Il metabolismo da citocromo P450 rappresenta il principale sito di interazioni farmacocinetiche

INDUZIONE ENZIMATICA Definizione: Aumento reversibile del contenuto di enzimi epatici capaci di metabolizzare certi farmaci causato da somministrazione dei farmaci stessi, di altri farmaci, da abitudini alimentari o da tossine ambientali L’ induzione può causare un aumento della velocità di distruzione dei farmaci con conseguente diminuzione dei loro effetti (“tolleranza di tipo farmacocinetico”). Può anche potenziare l’azione farmacologica o la tossicità nel caso che il metabolita sia dotato di attività terapeutica o tossica

INIBIZIONE ENZIMATICA Alcuni farmaci possono inibire gli enzimi P450 che metabolizzano altri farmaci Possono aumentare le concentrazioni di un secondo farmaco nel siero Possono portare a tossicità Diversamente dall’induzione, l’inibizione enzimatica solitamente inizia con la prima dose dell’inibitore L’inibizione è massima quando l’inibitore raggiunge lo stato di equilibrio (da quattro a sette emivite)

INIBITORI E INDUTTORI INIBITORI INDUTTORI Carbamazepina Fenobarbital Amiodarone Antimicotici imidazolici Alcuni farmaci anti-HIV Cimetidina Diltiazem, verapamil Macrolidi (NO azitr.) Isoniazide Fluorochinoloni Alcuni SSRI Inibitori pompa proton. Chinidina Succo di pompelmo INDUTTORI Carbamazepina Fenobarbital Fenitoina Rifampicina/rifabutina Nevirapina Efavirenz Ritonavir Erba di San Giovanni (iperico)

Interazioni più frequentemente responsabili di ricovero ospedaliero ACE inibitori/potassio (3332) Teofillina/macrolidi (2336) Antidepressivi triciclici/SSRI (1250) Digitale/macrolidi (1009) Hamilton RA et al. Pharmacoepidemiology 1998; 18: 1112-20

Succo di pompelmo Il succo di pompelmo, ma non quello d'arancia dolce, aumenta la biodisponibilità di diversi farmaci, in particolare dei Ca-antagonisti. Nel caso della felodipina, che normalmente ha una biodisponibilità del 15% dopo metabolismo di primo passaggio, il succo di pompelmo produce concentrazioni di farmaco circa 3 volte più elevate della norma. Le conseguenze nei pazienti ipertesi borderline sono un'aumentata riduzione della pressione arteriosa ed un incremento della frequenza cardiaca. Le reazioni avverse correlate alla vasodilatazione (es. cefalea) sono di conseguenza più frequenti, con una notevole variabilità individuale. Il succo di pompelmo inibisce selettivamente, nel tratto GI, il CYP3A4. La durata dell'inibizione intestinale del CYP3A4 dura fino a 24 ore dopo l'assunzione del succo. Così anche se si ritarda di diverse ore la somministrazione del farmaco l'interazione è ugualmente significativa.

Farmaci e succo di pompelmo Classe Ansiolitici Antiaritmici Antidepressivi Antiepilettici Antistaminici Calcioantagonisti Farmaci Buspirone, diazepam midazolam,triazolam Amiodarone Clomipramina Carbamazepina Terfenadina Amlodipina, felodipina Nifedipina, nimodipina Possibili eventi avversi ↓ capacità psicomotorie, ↑ della sedazione Aritmie Sonnolenza, depressione resp. Sonnolenza, atassia, nausea Aritmie, prolungamento Q-T Tachicardia, ipotensione

Interazioni con le erbe