La religione dell’antica Grecia
Risiedevano nell’OLIMPO Era religione politeista antropomorfa Gli dei Massiccio montuoso di 2985 mt Risiedevano nell’OLIMPO Difficilmente raggiungibile Perennemente circondato da nubi
Ogni divinità sentimenti Era dedicato un tempio Dominava diverse “potenze” Elementi vari Ogni divinità poteva averne anche più di una sentimenti Elementi della natura
Quali sono gli dei che abitano l’Olimpo? Gli Olimpi o Dodekatheon sono i dodici dei principali della mitologia greca. Il nome deriva dal fatto che abitano sul Monte Olimpo.
L'elenco, in origine, comprendeva queste divinità: Zeus, il re degli Dei, con il potere dei fulmini; Era, moglie di Zeus, regina degli Dei, protettrice dei matrimoni; Poseidone, fratello maggiore di Zeus, il Dio dei mari e dei terremoti; Ares, Dio della guerra; Ermes, Dio messaggero, protettore degli artisti, dei pastori e dei viaggiatori; Efesto, Dio fabbro, marito di Afrodite; Afrodite, moglie di Efesto, era la Dea della bellezza e, per estensione, dell'amore; Atena, generata dalla testa di Zeus, Dea della guerra, della con e della verginità e della conoscenza; Apollo, dio del Sole e di ogni tipo di arte e magia, gemello di Artemide; Artemide, vergine, dea della caccia e della Luna, gemella di Apollo; Demetra, Dea della natura, del grano e dell'agricoltura, protettrice dei giovani e dei matrimoni; Estia, protettrice della casa e delle arti domestiche; Non sempre Poseidone ed Estia vengono collocati nell'Olimpo, ma secondo la mitologia greca, Estia decise di abitare nella terra, essendo così vicina agli uomini, e al suo posto verrà successivamente collocato Dioniso, Dio del vino e della felicità.
L’aldilà Non sempre era meritato in base al comportamento ma anche in base al capriccio degli dei
Per liberare l’anima, il corpo doveva essere incenerito
Composizione dell’aldilà Aldilà buono Via di mezzo Campi Elisi Aldilà cattivo Prateria Degli Asfodeli Tartaro
(=che brucia), il Cocito (=gemente), il Lete (=oblio). Tutt'intorno scorreva il fiume Stige (= odiato), che anticamente era considerato il solo fiume dell'Averno, più tardi se ne aggiunsero altri: l'Acheronte (=fiume dei guai), il Flegetonte (=che brucia), il Cocito (=gemente), il Lete (=oblio).
Nel regno dei morti regna ADE e la moglie PERSEFONE ERMES psicopompo Conduttore delle anime Il suo ruolo principale è di messaggero degli dei. Figlio di Zeus e della Pleiade Maia, è uno dei dodici dei Olimpi. Il dio Ermes possedeva il ruolo di psicopompo, cioè accompagnatore dello spirito dei morti: aiutava a trovare la via per il mondo sotterraneo ...
Obolo Focaccia di miele L'obolo destinato a Caronte consisteva in una moneta e in una focaccia di miele, che venivano poste rispettivamente in bocca e in mano al defunto. Focaccia di miele
Come psicopompo trasportava le anime dei morti da una riva all'altra del fiume Acheronte, ma solo se i loro cadaveri avevano ricevuto i rituali onori funebri o, in un'altra versione, se disponevano di un obolo per pagare il viaggio caronte
cerbero Era a guardia dell'ingresso degli inferi, è un mostruoso cane a tre teste, le quali simboleggiano la distruzione del passato, del presente e del futuro
Prateria degli asfodeli Asphodelos, da a= non, sphodos= cenere, elos= valle, ovvero valle di ciò che non è stato ridotto in cenere, ossia l'ombra dell'eroe dopo la cremazione. Nella prateria le anime degli eroi vagavano tra altri morti che svolazzavano qua e là come pipistrelli. Il loro unico piacere era bere il sangue delle offerte dei vivi.
Oltre la prateria si trovavano l'Erebo (=coperto), il palazzo di Ade e di Persefone. Per giungere all'Erebo bisognava attraversare lo Stige su una barca guidata da Caronte (=l'uomo della gioia). Davanti alle porte stava Cerbero, un cane ferocissimo rappresentato con tre teste, coda e cresta di serpente.
Giudice delle anime era Minosse che, per comando di Zeus, doveva decidere i casi controversi, insieme a lui stavano Radamante ed Eaco, il quale era anche il custode delle chiavi. Tre erano le direzioni che potevano prendere le ombre dopo il giudizio: la prateria degli Asfodeli dove erano mandati coloro che non erano stati né virtuosi né malvagi, il Tartaro a cui venivano avviati i malvagi e i Campi Elisi per i virtuosi. Oltre vi erano le Isole Beate riservate a coloro che nacquero tre volte e ogni volta vissero virtuosamente.
Aldilà dei prati degli asfodeli c’è il palazzo di ADE e PERSEFONE A sinistra del palazzo un bianco cipresso e La fontana del LETE Il fiume dell’oblio
Le anime ordinarie bevono a questa fontana Chi beve alla fontana dell’oblio Dimentica tutta la vita Terrestre Le anime ordinarie bevono a questa fontana
La fontana del RICORDO Le anime nobili e altruiste bevono a questa fontana e ricordano la loro vita terrena
Vicino alla fontana del ricordo C’è l’ingresso ai campi elisi