TRAPIANTO RENALE (1) Consiste nell’inserimento anatomo - funzionale nell’organismo uremico (ricevente) di un rene proveniente da un altro individuo (donatore).

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Concetti generali dei trapianti
Advertisements

Concetti generali dei trapianti
Manuale di Urologia e Andrologia
Concetti generali dei trapianti
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA DIVISIONE DI CARDIOCHIRURGIA Direttore: Prof. Mario Viganò Vincenzo VIGNA.
Moderno approccio alla terapia dell’ipertensione arteriosa essenziale Prof. Francesco Angelico CCLB I Clinica Medica.
1 Dipartimento di Medicina interna Cattedra di Scienze Infermieristiche,Generali e Pediatriche Medicina Riabilitativa e Sport Riccione maggio 2008.
FEBBRE IN PEDIATRIA. Gestione del segno/sintomo febbre in pediatria Linea Guida Società Italiana di Pediatria, 2013.
Interventi assistenziali rivolti alla persona diabetica
e Sorveglianza attiva: Come Quando e Perchè
Meningiti: stato dell’arte e Indicazioni vaccinali
1 PREEPATICA Trombosi della vena porta
Le epatiti acute e croniche
NEFROPATIA DIABETICA La Nefropatia Diabetica è caratterizzata da alterazioni strutturali e funzionali del rene che dal punto di vista clinico vanno dall'iperfiltrazione.
LA SCLEROSI MULTIPLA.
Attività di Donazione al 31 Dicembre 2016.
DIAGNOSI DI MORTE CEREBRALE
LA NON AUTOSUFFICIENZA E LE DEMENZE NELL’ ANZIANO
( la febbre che ritorna………………)
13/11/
Maturazione dei linfociti B
MGUS Dott.ssa Claudia Cellini U.O.C. Ematologia
Crisi Ipertensive.
PRIMARY HYPEREOSINOPHILIC SINDROMES AND IMATINIB THERAPY: A RETROSPECTIVE ANALYSIS OF 38 CASES Orofino N1, Cattaneo D1, Intermesoli T2, Spinelli O2, Reda.
Leucemia.
La scomparsa del farmaco dall’organismo viene detta
Infiammazione cronica
13/11/
• • • • • • • • • • • • Nefrologia - Programma
Nefrologia - Programma
• • • • • • • • • • • • Nefrologia - Programma
Elementi di anatomia delle vie urinarie
Centro di Ricerca in Medicina Sperimentale
Ipertensione arteriosa
SCUOLA SPECIALIZZAZIONE IN NEFROLOGIA
DEFINIZIONE DI MORTE Criterio tradizionale: necrosi cellulare dovuta all’arresto delle funzioni respiratorie. La tecnologia contemporanea consente di.
IMMUNOTERAPIA DEI TUMORI in parole e immagini
ANALISI PRELIMINARE NEL TRAPIANTO DI RENE
RISCHIO EMORRAGICO CORSO TAO ASL
La dose di MMF post-trapianto influenza la funzione renale: analisi preliminare del database MOST M. Salvadori, G. Corbetta On behalf of the MOST Database.
FATTORI DI RISCHIO IN CHIRURGIA
Demenza vascolare Disturbo cognitivo di varia natura ed entità che consegue ad un danno cerebrovascolare Nella definizione di questo tipo di “demenza”
La Pressione arteriosa:
trapianto allogenico a ridotta intensità
TRAUMA APPROFONDIMENTI
IL TUMORE AI POLMONI Il tumore del polmone si può sviluppare nelle cellule che costituiscono bronchi, bronchioli e alveoli e può costituire una massa che.
Enfisema polmonare.
I citocromi presentano importanti differenze interindividuali di attivita’ geneticamente determinate Tabella presa da Weinshilboum R. et al., NEJM 348(6),
DANNO DA EMOTRASFUSIONE
PLACCHE DI PEYER: LE PLACCHE DI PEYER VENGONO CONSIDERATE ATTUALMENTE, SULLA BASE DELLA LORO STRUTTURA ANATOMICO-ISTOLOGICA, COME LUOGHI PREFERENZIALI.
CHIMICA ANALITICA CLINICA Prof
DANNO DA EMOTRASFUSIONE
TRAUMA APPROFONDIMENTI Addetto al Soccorso Sanitario Extraospedaliero
Faenza, 20 Novembre 2018 Corso per MMG – Parkinson:Stato dell’arte
DOLORE ADDOMINALE GENERALIZZATO
Altre forme di antagonismo non propriamente recettoriali
Ossigenoterapia in normobarismo Le Ulcere degli arti inferiori
TRAPIANTO EPATICO E CONDIZIONI CARDIOVASCOLARI
Effetti collaterali, eventi avversi ed interazioni
Biologia.blu C - Il corpo umano
Dott. Carlo Garofalo – Ricercatore in Nefrologia
Ossigenoterapia in normobarismo Le Ulcere degli arti inferiori
Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale
Reazioni del sistema immunitario contro i costituenti self
Immunodeficienze.
La valutazione del profilo di rischio individuale
Biochimica clinica e Biologia Molecolare clinica
Il consenso informato 57° RADUNO Ferrara, 3 dicembre 2011
Regione lazio Casi clinici Lorenza Iachettini 4-5 giugno 2019.
Transcript della presentazione:

TRAPIANTO RENALE (1) Consiste nell’inserimento anatomo - funzionale nell’organismo uremico (ricevente) di un rene proveniente da un altro individuo (donatore). A differenza del trattamento dialitico sostitutivo, è in grado sia di ripristinare globalmente la funzione renale (escretrice ed endocrina) sia di correggere gran parte delle alterazioni extrarenali proprie della patologia del sopravvissuto uremico. Rappresenta il trattamento sostitutivo ottimale poiché è l’unico capace di riabilitare il paziente dalla uremia

TRAPIANTO RENALE (2) Nomenclatura Isotrapianto: - quando donatore e ricevente condividono identica struttura genetica (trapianti fra gemelli monocoriali) Allotrapianto: - quando lo scambio dell’organo avviene fra individui appartenenti alla stessa specie Eterotrapianto: - in questo caso lo scambio di organo avviene fra specie animali differenti

TRAPIANTO RENALE (3) Da donatore vivente: Da donatore cadavere: - Il trapianto consegue alla mononefrectomia di un donatore, geneticamente compatibile con il ricevente. Da donatore cadavere: - I reni vengono prelevati, in coppia, da un donatore del quale sia stata accertata la morte e trapiantati a due distinti riceventi

TRAPIANTO RENALE (4) Eterotopico: - quando il neo rene viene collocato in sede topograficamente differente da quella fisiologica, generalmente in fossa iliaca. Ortotopico: - quando il neo rene viene impiantato in sede circostante alla fossa lombare.

SELEZIONE DEL RICEVENTE Controindicano il trapianto le seguenti condizioni (a): - Disturbi psichiatrici che predispongono il ricevente alla non osservanza del programma terapeutico; - Una scarsa motivazione psicologica al trapianto; - L’abuso di alcool o di altre sostanze tossiche; - La presenza di malattie che possono recidivare con frequenza elevata nel rene trapiantato: in questo caso si può proporre una controindicazione definitiva al trapianto o una temporanea sospensione dalla lista attiva fino a che le manifestazioni renali ed extrarenali della malattia primitiva non siano clinicamente spente o mantenute inattive mediante farmacoterapia.

SELEZIONE DEL RICEVENTE Controindicano il trapianto le seguenti condizioni: (b) - Un elevato rischio cardiovascolare; - Ulcere gastroduodenali in fase attiva; - Infezioni non eradicabili dalla terapia; - Le neoplasie metastatizzanti; - Un cross-match positivo tra siero del candidato ricevente ed i linfociti di un donatore disponibile, perché si verificherebbe una immediata reazione di rigetto iperacuto; - La incompatibilità per il sistema ABO fra donatore e ricevente; - Lesioni aterosclerotiche vascolari diffuse; - Alterazioni urologiche delle vie urinarie.

SELEZIONE DEL DONATORE CADAVERE Principi di legislazione (a) Il problema del consenso alla donazione degli organi e tessuti da cadavere è stato affrontato dal governo italiano mediante l’approvazione del principio del “silenzio - assenso” (31.03.1999): “Tutti i cittadini sono tenuti a dichiarare la propria libera volontà in ordine alla donazione di organi e di tessuti del proprio corpo successivamente alla morte e sono informati che la mancata dichiarazione di volontà è considerata quale assenso alla donazione” (Art. 4, comma 1).

SELEZIONE DEL DONATORE CADAVERE Principi di legislazione (b) Il prelievo di un organo o di un tessuto, successivamente alla dichiarazione di morte, è pertanto consentito (Art. 4, comma 4) “nel caso in cui dai dati inseriti nel sistema informatico dei trapianti o dei dati registrati sui documenti sanitari personali risulti che il soggetto stesso abbia espresso in vita dichiarazione di volontà favorevole al prelievo o qualora dalle stesse fonti risulti che il soggetto, a cui sia stata notificata la richiesta di dichiarare la propria volontà (Art. 5, comma 1), non abbia espresso alcuna volontà”.

SELEZIONE DEL DONATORE CADAVERE Causa di morte (a) Il donatore potenziale d’organo è un soggetto giunto a morte cerebrale così come definito dalla normativa di legge (n° 578/93), per lesioni irreversibili dell’encefalo e che non presenti controindicazioni cliniche che possano comportare un rischio per il futuro ricevente.

SELEZIONE DEL DONATORE CADAVERE (4) Causa di morte (b) Le lesioni irreversibili possono derivare da: - Trauma (contusivo o perforativo) - Accidenti cerebrovascolari (emorragia spontanea, lesione ischemica) - Danni post-anossici Neoplasie cerebrali primitive non metastatizzanti

SELEZIONE DEL DONATORE CADAVERE (5) Criteri di esclusione assoluti - Presenza di anticorpi anti-HIV - Positività per HBsAg, HBeAg ed HDV contemporaneamente, poiché rappresenta una condizione di viremia con elevato rischio di infettività - Presenza di neoplasie maligne extracerebrali in atto o, se pregresse, con rischio di metastasi tardive

SELEZIONE DEL DONATORE CADAVERE (6) Criteri di esclusione per il trapianto di rene (a) - Infezioni sistemiche in atto di origine virale, batteriche o fungine - Insufficienza renale o nefropatia cronica con proteinuria > 1-2 g/die - Grave ipertensione arteriosa - Instabilità di circolo con segni di ipoperfusione parenchimale (oligoanuria irreversibile con progressivo peggioramento funzionale) - Trauma renale

SELEZIONE DEL DONATORE CADAVERE (7) Criteri di esclusione per il trapianto di rene (b) L’età avanzata (anche superiore ai 70 anni) non è criterio di esclusione a priori, ma solo dopo valutazione anamnestica, ecografica e funzionale e dopo esplorazione chirurgica con biopsia (Donatore marginale)

SELEZIONE DEL DONATORE VIVENTE (1) Principi di legislazione La legge italiana n° 458 del 26.06.1967 ammette di disporre a titolo gratuito del rene al fine di trapianto fra persone viventi maggiorenni, consanguinei e, solo nel caso che il paziente non abbia consanguinei o nessuno di essi sia idoneo, la deroga può essere consentita per altri parenti o per donatori estranei. La prassi vuole che attualmente venga accettata la donazione fra coniugi, mentre non lo è quella fra non apparentati. Condizione basilare la gratuità e la spontaneità alla donazione.

SELEZIONE DEL DONATORE VIVENTE (2) Criteri di esclusione - Incompatibilità ABO - Cross match positivo - Presenza di fattori di rischio cardiovascolare - Presenza di diabete - Neoplasie pregresse - Malattie sistemiche - Malattie renali potenzialmente evolutive - Ipertensione arteriosa severa - Presenza di lesioni stenotiche d’origine aterosclerotica o fibrodisplasica, anche se clinicamente silenti, lungo il decorso dei vasi renali.

SELEZIONE DEL DONATORE VIVENTE (3) E’ vantaggioso perché: - Può essere programmato - Può essere effettuato prima che venga intrapreso il trattamento dialitico sostitutivo - Riduce i tempi di ripresa funzionale dell’organo trapiantato - Riduce i rischi di rigetto - Migliora la sopravvivenza del paziente e del trapianto a breve e a lungo termine

Selezione immunologica (a) TRAPIANTO DI RENE (1) Selezione immunologica (a) La scelta del candidato ricevente in attesa di trapianto renale avviene secondo un algoritmo informatizzato, elaborato dal Centro Interregionale di riferimento (NIT), che tiene conto in particolare delle caratteristiche immunologiche di compatibilità ABO ed HLA con il donatore.

Selezione immunologica (b) TRAPIANTO DI RENE (2) Selezione immunologica (b) Le caratteristiche immunologiche da confrontare al momento della scelta del candidato ricevente, conservate nella memoria dell’elaboratore, sono ottenute dalla tipizzazione tissutale e di gruppo sanguigno eseguite al momento dell’inserimento in lista d’attesa.

Monitoraggio immunologico pre-trapianto (a) TRAPIANTO DI RENE (3) Monitoraggio immunologico pre-trapianto (a) La valutazione immunologica pre-trapianto comprende: - Il gruppo sanguigno ABO - l’assegnazione dei reni prevede che il gruppo sanguigno sia identico tra donatore e ricevente - La tipizzazione tissutale (determinazione degli antigeni HLA del ricevente e del donatore mediante metodi sierologici - tecnica di microlinfocitotossicità - e reazioni immunologiche cellulo-mediate - coltura mista linfocitaria) - Il Cross-match - Il grado di presensibilizzazione del potenziale ricevente contro gli antigeni di istocompatibilità espresso come percentuale di soggetti contro cui il cross-match è risultato positivo

Monitoraggio immunologico pre-trapianto (b) TRAPIANTO DI RENE (4) Monitoraggio immunologico pre-trapianto (b) La positività del cross-match, analogamente alla incompatibilità ABO, è una controindicazione assoluta al trapianto

Monitoraggio immunologico pre-trapianto (c) TRAPIANTO DI RENE (5) Monitoraggio immunologico pre-trapianto (c) E’ stato dimostrato che una buona compatibilità immunologica, soprattutto se ottenuta con tipizzazione genomica, è importante per la sopravvivenza a lungo termine del rene trapiantato ed addirittura decisiva quando si presenta contemporaneamente un buon match per l’HLA-B e DR

Monitoraggio immunologico post-trapianto (a) TRAPIANTO DI RENE (6) Monitoraggio immunologico post-trapianto (a) Test di immunità cellulare 1) Analisi delle sottopopolazioni linfocitarie mediante lo studio con anticorpi monoclonali e l’uso della citometria a flusso. Questa metodica consente la quantizzazione delle sottopopolazioni linfocitarie (monitoraggio del numero di linfociti T3 , valutazione del rapporto linfociti T-helper/linfociti T suppressor - citotossici) e lo studio della espressività antigenica delle diverse sottopopolazioni, valutata come densità degli antigeni espressi sulla superficie cellulare 2) Reazione linfocitaria mista (MLR) 3) Citotossicità linfocito-mediata (LMC)

Monitoraggio immunologico post-trapianto (b) Test di immunità umorale TRAPIANTO DI RENE (7) Monitoraggio immunologico post-trapianto (b) Test di immunità umorale 1) Test di citotossicità complemento mediata (CDC) che valuta la presenza di anticorpi citotossici 2) Test di citotossicità cellulare anticorpo-dipendente (ADCC) 3) Ricerca di anticorpi anti-endotelio-monociti 4) Studio dei livelli sierici di immunoglobuline, dei fattori del complemento, della IL-2 e delle proteine della fase attiva (-microglobulina e PCR, che aumentano in risposta ad una reazione infiammatoria)

Terapia immunosoppressiva (a) TRAPIANTO DI RENE (8) Terapia immunosoppressiva (a) La presenza, nel rene trapiantato, di antigeni HLA incompatibili, sia della I che della II classe, stimola, nel soggetto non immunosoppresso, una serie di reazioni immunologiche conseguenti al riconoscimento degli antigeni estranei da parte delle cellule immunocompetenti dell’ospite.

Terapia immunosoppressiva (b) TRAPIANTO DI RENE (9) Terapia immunosoppressiva (b) Scopo della terapia immunosoppressiva è quello di indurre uno stato di immunosoppressione (o tolleranza immunologica), una condizione cioè in cui siano ridotte sia la reattività immunologica cellulare, sia la capacità di formare anticorpi contro antigeni estranei.

Terapia immunosoppressiva ( c ) TRAPIANTO DI RENE (10) Terapia immunosoppressiva ( c ) - Antinfiammatori: Corticosteroidi (Il prednisone è lo steroide più diffusamente utilizzato) - Inibitori non specifici della divisione cellulare: Ciclofosfamide, Azatioprina - Inibitori selettivi della sintesi de novo delle purine nei linfociti: Micofenolato mofetile, Mizoribina - Inibitori della sintesi delle pirimidine: Brequinar

Terapia immunosoppressiva (d) TRAPIANTO DI RENE (11) Terapia immunosoppressiva (d) - Inibitori della transcrizione del gene della interleuchina 2 (IL-2) 2) ovvero inibitori della calcineurina: Ciclosporina e Tacrolimus (FK 506) - Inibitori dell’azione della IL-2 sulle cellule effettrici: Sirolimus (Rapamicina) - Immunoglobuline umane

Terapia immunosoppressiva (e) TRAPIANTO DI RENE (12) Terapia immunosoppressiva (e) - Anticorpi monoclonali (Mab) con siti specifici d’azione: 1) Mab murini anti-cd3: Muromonab - cd3 2) anticorpi monoclonali anti recettore della IL-2: Basiliximab e Daclizumab 3) Mab anti recettore delle cellule T - Anticorpi policlonali contro i timociti umani: globulina antitimocitica (ATGAM)

Terapia immunosoppressiva (f) TRAPIANTO DI RENE (13) Terapia immunosoppressiva (f) L’associazione di più farmaci immunosoppressori è utile perché: 1) sfrutta il sinergismo d’azione 2) consente di ridurre la posologia delle singole molecole con buona diminuzione dei relativi effetti collaterali

Protocolli standard di terapia immunosoppressiva (a) TRAPIANTO DI RENE (14) Protocolli standard di terapia immunosoppressiva (a) - Monoterapia: Utilizza la ciclosporina come unico farmaco di mantenimento, generalmente con dosi più elevate che negli schemi di politerapia Duplice terapia: Si basa sulla associazione degli steroidi a basse dosi con la ciclosporina Triplice terapia: Associa ai due farmaci precedenti anche l’Azatioprina, con la finalità di permettere una riduzione del rischio nefrotossico da ciclosporina, utilizzata in questo protocollo alle dosi più basse della letteratura. Recentemente viene anche utilizzata l’associazione di Micofenolato - mofetil alla ciclosporina ed agli steroidi: tale associazione riduce significativamente il rischio di rigetto acuto rispetto alla combinazione precedente - Quadruplice terapia: Trattamento iniziale con anticorpi antilinfocitari poli o monoclonali più steroidi ed azatioprina con introduzione della ciclosporina solo dopo 7 - 14 giorni

TRAPIANTO DI RENE (17) Il Rigetto (a) Il trapianto d’organo o di un tessuto da un individuo ad un altro individuo porta, in assenza di terapia immunosoppressiva, alla rapida distruzione dell’organo o del tessuto trapiantato, ad eccezione del trapianto fra gemelli omozigoti

TRAPIANTO DI RENE (18) Il Rigetto (b) Il rigetto può essere definito come la risultante di una serie di eventi immunologici che conseguono al riconoscimento, da parte del sistema immunitario, degli antigeni di istocompatibilità presenti nell’organo trapiantato, assenti nel ricevente

Classificazione e meccanismi immunologici del rigetto TRAPIANTO DI RENE (19) Classificazione e meccanismi immunologici del rigetto Tipo di rigetto Meccanismo immunologico 1) Iperacuto Anticorpi citotossici preformati 2) Accelerato Produzione anticorpale rapida 3) Acuto: a) Interstiziale o cellulare Reazione cellulo-mediata b) Vascolare o umorale Reazione anticorpo-mediata 4) Cronico Verosimile associazione di meccanismi cellulari ed anticorpali

TRAPIANTO DI RENE (20) 1) Rigetto iperacuto Si verifica in presenza di incompatibilità ABO o quando nel ricevente vi siano anticorpi citotossici preformati contro gli antigeni di istocompatibilità del donatore, in seguito a trasfusione, gravidanze multiple, precedenti trapianti. Clinicamente è già evidente entro pochi minuti - alcune ore dal trapianto. Morfologicamente, l’aspetto più tipico è quello di una necrosi corticale massiva. Terapia: Espianto del rene trapiantato

TRAPIANTO DI RENE (21) 2) Rigetto accelerato Si manifesta entro 2 - 5 giorni dal trapianto, con febbre ed anuria, verosimilmente in risposta ad una memoria immunologica nei confronti degli antigeni di trasporto per una precedente sensibilizzazione. Morfologicamente presenta l’aspetto di una necrosi corticale. Terapia: Espianto del rene trapiantato

TRAPIANTO DI RENE (22) 3) Rigetto acuto (a) Si manifesta più frequentemente nella prima settimana dopo il trapianto ma può manifestarsi in ogni fase della evoluzione del trapianto, con due meccanismi di danno tissutale: 1) Infiltrazione di cellule comprendenti linfoblasti, linfociti T helper e citotossici, linfociti B e plasmacellule, macrofagi, eosinofili, neutrofili 2) Produzione di anticorpi diretti soprattutto contro l’endotelio vascolare

TRAPIANTO DI RENE (23) 3) Rigetto acuto (b) In rapporto al tipo predominante di meccanismo si distinguono due principali forme di rigetto acuto: a) rigetto interstiziale (o cellulare) in cui le lesioni sono prevalentemente di tipo infiammatorio, caratterizzate dalla infiltrazione interstiziale. b) rigetto vascolare (o umorale) in cui le lesioni sono prevalentemente caratterizzate da interessamento dei vasi (arterie di piccolo calibro, arteriole, capillari peritubulare, venule) e dei glomeruli). I due meccanismi possono coesistere e dare luogo a lesioni variabili per tipo, estensione e gravità

TRAPIANTO DI RENE (24) 3) Rigetto acuto (c ) Segni e sintomi clinici: - Febbre - Dolore o senso di tensione in sede di trapianto - Alla palpazione, aumento di volume e consistenza del rene trapiantato - Ipertensione arteriosa - Incremento del peso corporeo - Oligo-anuria - Rapido aumento dei valori di azotemia e creatinina

TRAPIANTO DI RENE (25) 3) Rigetto acuto (d) Reperti urinari: - Improvvisa comparsa o incremento di una preesistente proteinuria - Diminuzione della escrezione urinaria di sodio - Linfocituria all’esame del sedimento - Isturia (eliminazione di antigeni di membrana dell’orletto a spazzola) - Escrezione urinaria di enzimi o microproteine di origine tubulare (N-acetil-glucosoaminidasi, lisozima, LDH, 2 - microglobulina, prodotti della coagulazione, trombossano, endotelina urinaria)

TRAPIANTO DI RENE (26) 3) Rigetto acuto (e) Diagnostica per immagini: - Ecotomografia: - Aumento del volume del rene - Aumento della ecogenicità della corticale a causa della infiltrazione cellulare nell’interstizio - Ridotta delimitazione cortico-midollare - Tumefazione delle piramidi - Ecocolordoppler - Arteriografia selettiva - Urografia (al fine di escludere complicanze urologiche o vascolari) - Angioscintigrafia renale

TRAPIANTO DI RENE (27) 3) Rigetto acuto (f) Ruolo della Biopsia: La diagnosi di rigetto acuto è principalmente una diagnosi di esclusione. Non vi è alcun test non invasivo patognomonico per la diagnosi di rigetto. La biopsia renale rimane lo strumento più affidabile per la diagnosi di rigetto acuto e per le decisioni terapeutiche poiché consente la valutazione del tipo, localizzazione, estensione e severità delle lesioni, indicandone la reversibilità o la irreversibilità

TRAPIANTO DI RENE (28) 3) Rigetto acuto (g) Quadro bioptico: Possono riscontrarsi tre tipici quadri morfologici: 1) Nefrite tubulo interstiziale, caratterizzata da: - Infiltrazione interstiziale prevalentemente da parte di linfociti T-helper e citotossici - Edema interstiziale - Iperemia interstiziale - Lesioni necrotiche dell’epitelio tubulare

TRAPIANTO DI RENE (29) 3) Rigetto acuto (h) Quadro bioptico: 2) Vasculite, caratterizzata da: - Lesioni endoteliali (endoasterite proliferativa) - Necrosi della media con frammentazione della lamina elastica interna ed esterna - Infiltrazione perivascolare di linfociti, plasmacellule, monociti - macrofagi (periarterite)

TRAPIANTO DI RENE (30) 3) Rigetto acuto (i) Quadro bioptico: 3) Glomerulite, caratterizzata da: - ipertrofia/iperplasia delle cellule endoteliali con infiltrazione di cellule ematiche - Ampliamento dello spazio subendoteliale - Trombosi intracapillare - Necrosi parziale o estesa della matassa glomerulare L’insieme di queste lesioni configura il quadro della “ Pannefrite”

TRAPIANTO DI RENE (31) 3) Rigetto acuto (l) Classificazione secondo la conferenza - consenso di Banff: L’esame bioptico consente di stabilire il grado di severità del rigetto: Grado I: - Infiammazione interstiziale > 25% del parenchima - Tubulite (> 4 linfociti/sezione trasversale del tubulo) Grado II: - > 10 linfociti/sezione trasversale del tubulo e/o arterite lieve - moderata Grado III: - Grave arterite intimale o transmurale - Necrosi fibrinoide - Infarcimento emorragico focale o interstiziale

TRAPIANTO DI RENE (32) 3) Rigetto acuto (m) Terapia: - Steroidi (Metilprednisolone): terapia di prima scelta nell’88% dei casi - Globulina antilinfocitaria o antitimocitica (abitualmente utilizzata in associazione al Metilprednisolone o successivamente, quando la risposta agli steroidi sia insufficiente) - Anticorpi monoclonali - Plasmaferesi (quando viene dimostratala presenza di una componente umorale nella reazione di rigetto e/o la presenza di lesioni vascolari nel rene trapiantato

TRAPIANTO DI RENE (33) Rigetto cronico (a) E’ la disfunzione progressiva ed irreversibile dell’organo trapiantato, causata da una continua aggressione subclinica da parte di anticorpi umorali e cellule T con la mediazione di macrofagi, citochine e molecole di adesione. Può svilupparsi dopo pochi mesi o anni dal trapianto

TRAPIANTO DI RENE (34) Rigetto cronico (b) Segni e sintomi clinici: - Ipertensione arteriosa - Proteinuria di varia entità - Progressivo aumento della creatinina plasmatica Il rene trapiantato si riduce progressivamente di volume ed aumenta di consistenza

TRAPIANTO DI RENE (35) Rigetto cronico (c) Quadro bioptico: - E’ caratterizzato da: - Riduzione del volume glomerulare (fino alla sclerosi totale del glomerulo) - Occlusione dei vasi arteriosi (per un processo di proliferazione dell’intima) - Fibrosi interstiziale - Atrofia tubulare - Infiltrazione interstiziale disomogenea di cellule prevalentemente mononucleate (linfociti e plasmacellule)

TRAPIANTO DI RENE (36) Rigetto cronico (d) Terapia: Nel rigetto cronico non esiste terapia in grado di arrestare la progressione delle lesioni. Quando la creatinina supera i 6 - 7 mg/dl occorre prendere in considerazione il ritorno al trattamento dialitico in attesa di un eventuale successivo trapianto renale

Complicanze post - trapianto TRAPIANTO DI RENE (37) Complicanze post - trapianto - Rigetto - Complicanze chirurgiche - Recidiva della malattia di base o comparsa ex novo di nefropatie - Complicanze legate alla terapia immunosoppressiva

Complicanze chirurgiche post - trapianto TRAPIANTO DI RENE (38) Complicanze chirurgiche post - trapianto - Rottura del rene trapiantato - trombosi dell’arteria del trapianto - Complicanze vascolari - Stenosi dell’arteria renale - Trombosi della vena renale - Comèplicanze linfatiche (Linfocele) - Complicenze urologiche - Fistole urinose - Stenosi ureterale

Complicanze legate alla terapia immunosoppressiva TRAPIANTO DI RENE (39) Complicanze legate alla terapia immunosoppressiva - Nefrotossicità da ciclosporina - Complicanze infettive: a) Infezioni batteriche (predominano nel primo mese: soprattutto infezioni della ferita polmonare, delle vie urinarie, sepsi) b) Infezioni opportunistiche (prevalgono dopo il primo mese: sono causate da virus soprattutto herpes e citomegalovirus, ceppi batterici resistenti, funghi, protozoi) - Alterazioni della funzionalità epatica

TRAPIANTO DI RENE (40) - Ipertensione: Oltre il 50% dei pazienti, ad un anno dal trapianto, necessita di terapia ipotensiva. Fattori responsabili della ipertensione post-trapianto: a) Persistente attività ipertensivante dei reni nativi b) Rigetto del rene trapiantato c) Stenosi dell’arteria del trapianto d) La presenza di alterazioni vascolari sistemiche con aumento persistente delle resistenze vascolari periferiche e) La terapia immunosoppressiva con steroidi e ciclosporina (La ciclosporina, in particolare, provoca, nel rene trapiantato, alterazioni arteriolari caratterizzate da ialinizzazione e necrosi fibrinoide della parete arteriolare ed ispessimento mucoide dell’intima con riduzione del lume vascolare)

TRAPIANTO DI RENE (41) - Alterazioni lipidiche - Complicanze gastrointestinali - Necrosi ossea avascolare - Complicanze osteoarticolari: - Osteoporosi - Osteite fibrosa - Complicanze oculari: - Cataratta - Aumento della pressione intraoculare ----- Glaucoma - Alterazioni ormonali: - Iperparatiroidismo - Riduzione della spermatogenesi e/o della steroidogenesi testicolare nel maschio - Ritardo dell’accrescimento in età pediatrica - Iperinsulinismo - Eritrocitosi da iperproduzione di EPO

TRAPIANTO DI RENE (42) - Neoplasie: - Carcinoma cutaneo a cellule squamose - Melanoma - Sarcoma di Kaposi - Linfomi non Hodgkin

La realtà attuale del trapianto (a) TRAPIANTO DI RENE (42) Conclusioni (1) La realtà attuale del trapianto (a) 1) In termini di sopravvivenza e riabilitazione, sono stati raggiunti: - Ottimi risultati, per quanto riguarda il trapianto da donatore vivente - Buoni risultati, per quanto riguarda il trapianto da donatore cadavere 2) Discriminazione dei pazienti per carenza di donatori

La realtà attuale del trapianto (b) TRAPIANTO DI RENE (43) Conclusioni (2) La realtà attuale del trapianto (b) 3) Immunomodulazione inadeguata poiché rigetto ed infezioni risultano ancora le complicanze più frequenti nel follow-up del trapiantato. Questo si verifica per vari fattori: - La farmaco-terapia è applicata sulla base dei presupposti farmacocinetici dei farmaci, non sulle reali necessità immunologiche del paziente - Non esistono mezzi diagnostici capaci di rivelare le varie fasi della attivazione immunologica - Il trattamento, invece di essere personalizzato, è in genere praticato secondo protocolli rigidi e prestabiliti

Prospettive future: Realtà o Utopia? (a) TRAPIANTO DI RENE (44) Conclusioni (3) Prospettive future: Realtà o Utopia? (a) 1) Un numero di donatori adeguato alla domanda, mediante: - Cultura della donazione - Eterotrapianto 2) La possibilità di diagnosi basata su precisi eventi biomolecolari osservati in tempo reale

Prospettive future: Realtà o Utopia? (b) TRAPIANTO DI RENE (45) Conclusioni (4) Prospettive future: Realtà o Utopia? (b) 3) Ottimizzazione della immunomodulazione, mediante: - Il rilascio in situ di farmaci - L’uso di materiali biomolecolari biomimetici per proteggere il graft - La manipolazione della risposta immunologica del paziente al graft - La manipolazione del codice genetico per modulare la immunorisposta al trapianto -La diagnosi nanotecnologica delle biomolecole attivate dalla reazione immunologica che, si spera, potrà avvenire tramite devices sub - micrometrici immessi sottocute (contenenti nelle loro pareti microsensori e computer) in grado così di riconoscere on-line la caratteristica della risposta molecolare immunologica