INTRODUZIONE ALLA STRUTTURA SOCIALE Chiamiamo “struttura sociale” l’ambiente sociale, articolato a livelli diversi, entro il quale i soggetti vivono e interagiscono. I soggetti vedono la struttura sociale come organizzata per livelli sempre più ampi, similmente a quanto accade per gli ambienti fisici. I “livelli” di struttura sociale più vicini all’individuo sono quelli di ruolo e status. Essi possono poi essere aggregati in livelli più ampi chiamati istituzioni (ad es. familiari, scolastiche, economiche, politiche). Aggregando tra loro le istituzioni di un dato contesto sociale, infine, si arriva a definire la società.
LO STATUS SOCIALE Uno status è una posizione sociale, caratterizzata da specifici diritti e doveri, che contribuisce a definire l’identità di una persona. Ogni persona può occupare diverse posizioni nella società (ad es. essere musicista, madre, moglie) e quindi rivestire al contempo diversi status. generalmente, vi è uno status che definisce in modo particolare quella data persona. Spesso tale forma di status è il lavoro svolto. Alcuni status (etnia, genere, luogo di nascita) derivano dalla nascita. Si parla di status ascritti. Gli status acquisiti sono invece quelli che derivano da una prestazione: ad esempio, si diventa scrittori pubblicando libri.
I RUOLI SOCIALI Un ruolo è un insieme di comportamenti orientati secondo le aspettative di un certo status. A ogni ruolo sono associati tutti i comportamenti collegati ai suoi diritti e doveri: da una persona che ricopre il ruolo di musicista ci si aspetta che produca musica, si eserciti per un certo numero di ore al giorno, si coordini con colleghi e direttore. A ogni status corrispondono diversi ruoli: una persona con lo status di insegnante si comporta in un modo con gli allievi, in un altro con i colleghi e in un altro ancora con il preside. Tutti i ruoli associati a un dato status costituiscono un complesso di ruoli (Merton, 1949).
I RUOLI SOCIALI A ogni ruolo sono associate specifiche aspettative. Tali aspettative sono di due tipi: formali e informali. Sono formali quelle collegate a codici formalizzati, come, ad esempio, le leggi. Sono informali quelle collegate ad aspetti più soft, come l’abbigliamento, il comportamento a tavola, la buona educazione. Il rispetto (o mancato rispetto) per le aspettative porta all’erogazione di ricompense, dette sanzioni. Le punizioni si dicono sanzioni negative, le ricompense si dicono sanzioni positive. Attraverso le sanzioni, il gruppo sociale rafforza le regole che definiscono i comportamenti appropriati.
LE CARATTERISTICHE DEI RUOLI Parsons ha provato a mettere ordine tra i ruoli sociali, classificandoli in base a 5 coppie di variabili strutturali: affettività/neutralità affettiva. Alcuni ruoli (infermiere, medico) richiedono neutralità affettiva anche in situazioni intense. Altri richiedono manifestazioni aperte di affettività; ascrizione/acquisizione. Alcuni ruoli hanno alla base status ascritti (figlio, adolescente). Altri fanno perno su status ascritti (ad es.: amministratore delegato); specificità/diffusione. Alcuni ruoli sono più specificamente definiti (l’infermiere). Altri sono largamente indefiniti (ad es. il figlio); universalismo/particolarismo. Alcuni ruoli hanno regole la cui esecuzione è assunta come universale. Altri prevedono un trattamento particolare delle persone con cui abbiamo date relazioni (ad es. da un bibliotecario ci aspettiamo che conceda i libri in prestito seguendo criteri uguali per tutti e che faccia pagare sanzioni uguali a chi non restituisce i libri); orientamento verso l’io/verso la collettività. Alcuni ruoli prevedono orientamento verso i propri interessi (ad es. un commerciante). In altri ruoli (ad es. pubblico ufficiale) ci si attende orientamento verso il bene della collettività. Ogni ruolo, dice Parsons, è descritto da una combinazione tra le variabili suindicate. Tuttavia nessun ruolo costituisce un modello meccanico di comportamento. Le persone interpretano sempre attivamente le aspettative di ruolo.
SISTEMI DI RUOLI Nelle nostre società, ogni individuo può rivestire più ruoli contemporaneamente. Si dice conflitto di ruolo la situazione in cui tali ruoli propongono al soggetto aspettative confliggenti rispetto ai comportamenti da tenere. Oltre che rispetto alle aspettative proposte da ruoli diversi (madre e moglie, padre e marito), il conflitto di ruolo può verificarsi anche rispetto ad aspetti diversi di uno stesso ruolo (da un assistente sociale ci si aspetta che sia comprensivo e sensibile, ma per trattare con certe istituzioni assistenziali bisogna essere ben decisi e autoritari). La società prevede tuttavia anche meccanismi per sanare i conflitti descritti. Tra essi, fondamentali sono le priorità di ruolo - che consentono di attribuire importanza prevalente a un ruolo rispetto ad altri (la famiglia e il lavoro…possono essere ritenute delle priorità..)- e la sdrammatizzazione attraverso lo scherzo e l’ironia (ambivalenze nei confronti dei suoceri!!).
il bisogno sociale fondamentale è la sopravvivenza materiale LE ISTITUZIONI Un’istituzione è un insieme di status e ruoli sociali che hanno lo scopo di soddisfare determinati bisogni sociali. per Marx il bisogno sociale fondamentale è la sopravvivenza materiale Lenski e Lenski (1970) hanno così classificato i bisogni sociali fondamentali: comunicazione tra i membri; produzione di beni e servizi necessari alla sopravvivenza; distribuzione dei beni e servizi prodotti; protezione dei membri dai pericoli fisici, da nemici umani, da organismi non umani nocivi; sostituzione dei membri attraverso la riproduzione e socializzazione; controllo dei membri, per garantire risoluzione dei possibili conflitti ed esecuzione del lavoro sociale necessario alla riproduzione. Le istituzioni nascono come tentativi organizzati per soddisfare tali bisogni. Ad esempio, le istituzioni economiche nascono per soddisfare i bisogni b) e c).
RISORSE E CAMBIAMENTO ISTITUZIONALE Per compiere la propria funzione sociale, tutte le istituzioni hanno bisogno di risorse (naturali, artificiali, legate a esseri umani). In questo senso, le istituzioni sono definibili come congegni per canalizzare le risorse sociali, secondo modelli di interazione stabili. Tuttavia le istituzioni possono essere soggette a variabilità e mutamento. Un altro fattore di instabilità e cambiamento per le istituzioni è dato dai mutamenti che intervengono nelle condizioni che influenzano le istituzioni stesse. Le innovazioni tecnologiche ad esempio hanno creato nuovi ruoli e trasformato il rapporto medico paziente
DEFINIZIONI DI SOCIETA’ Gli scienziati sociali hanno avuto difficoltà a trovare una definizione condivisa per il concetto di “società”. Marsh (1967) ha così tentato di specificare le condizioni necessarie perché un gruppo possa essere definito una società: il controllo di un territorio delimitato da confini; il reclutamento di nuovi membri attraverso meccanismi come la riproduzione sessuale o l’immigrazione; una cultura “inclusiva”, cioè sufficientemente coesa da consentire la soddisfazione dei bisogni sociali; l’indipendenza politica. Tale definizione, tuttavia, presenta alcuni problemi perché ad esempio in alcune nazioni multietniche ci possono essere tratti culturali non condivisi da tutta la popolazione.. L’indipendenza politica non sempre è totale
TIPI DI SOCIETA’ Esistono molti tipi diversi di società. Lenski e Lenski (1970) hanno provato a classificarli a partire dai mezzi di sussistenza che impiegano: società di caccia e raccolta. Sono società i cui membri si sostengono attraverso la caccia e la raccolta itinerante di bacche, radici e altri vegetali commestibili. Il loro perno sociale è dato dal sistema di parentela; società orticole. Sono società i cui membri si sostengono attraverso la coltivazione di orti e giardini. Le strutture politiche di tali società sono articolate su più livelli e le stesse strutture familiari sono più complesse di quelle delle società di caccia e raccolta; società agricole. Sono società orticole in cui la disponibilità di strumenti più avanzati, a supporto dell’agricoltura, rende disponibile un surplus agricolo. Vi sorgono città e forme di attività diverse. Le strutture familiari perdono il proprio ruolo di preminenza sociale; società industriali. Sono società caratterizzate da forte differenziazione delle attività, dall’impiego di conoscenze scientifiche per la produzione, dalla centralità della tecnologia. La maggior parte di queste società ha organismi di governo altamente sviluppati, con burocrazie e apparati militari complessi.
GEMEINSCHAFT E GESELLSCHAFT Uno dei tentativi più influenti per individuare le differenze tra società preindustriali e industriali è quello di Tönnies (1887), che distingue la comunità rurale agricola (Gemeinschaft) dalla società urbana industrializzata (Gesellschaft). Le principali differenze tra Gemeinschaft e Gesellschaft sono: motivazioni individuali. La Gemeinschaft richiede che gli individui rispondano ad obblighi collettivi, mentre la Gesellschaft si basa sul perseguimento razionale degli interessi individuali; controllo sociale. La Gemeinschaft mette l’accento su usi e lealtà tradizionali informali, la Gesellschaft su leggi codificate formalmente; divisione del lavoro. La Gemeinschaft implica una specializzazione limitata; la Gesellschaft prevede specializzazione e autonomia dei ruoli professionali; cultura. La Gemeinschaft si basa su valori religiosi, la Gesellschaft su valori secolari; istituzioni dominanti. Nelle società preindustriali sono centrali le famiglie, il vicinato e le comunità locali. Nelle società industriali si impongono le organizzazioni formali. La dicotomia di Tönnies è stata molto criticata. In primis, essa è eccessivamente semplicistica. Inoltre, essa non si presta all’analisi univoca delle società industriali moderne, caratterizzate da una miscela di elementi riconducibili sia alla Gemeinschaft che alla Gesellschaft.