SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI 20 ottobre

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
1 SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI 10 ottobre Roma 24 settembre- 12 dicembre 2012 C.d.L magistrale: Comunicazione dimpresa 2° anno 9 crediti (inclusi crediti.
Advertisements

1 SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI  Roma 28 OTTOBRE Stanza B12 Via Salaria113, tel.:
La struttura sociale organizzativa Si riferisce alle relazioni tra gli elementi sociali come persone, posizioni, unità organizzative, reparti, divisioni.
Premessa Unità didattica 2 – Organizzazioni e ambiente.
I diversi approcci alla politica economica keynesiani e monetaristi.
PLANNING (STRATEGIC, SWOT, RISK MANAGEMENT)
…allo scopo di soddisfare i bisogni delle persone che li compongono Sin dall’antichità, l’uomo per soddisfare i suoi bisogni si è associato con altre persone.
LA PROGRAMMAZIONE AZIENDALE
Corso Analisi dei settori produttivi Introduzione Sandrine Labory
Secure your future by managing risk scientifically
Risolvere i problemi globali
SMART WORKING, CO-WORKING E LAVORO FLESSIBILE
CORSO DI STORIA CONTEMPORANEA Docente Prof. Ventrone
Fondamenti di Economia Alcune definizioni
Le sfide possibili delle imprese cooperative
MISURARE I RISULTATI DELL’”AZIENDA”
Le imprese di valore sostengono i valori
GLOBALIZZAZIONE CONSEGUENZE (ECONOMICHE)
LA PROGRAMMAZIONE AZIENDALE
«La Spezia 20.20: la città diventa Smart»
Elementi di Economica Microstruttura e Macrostruttura
MARKETING AVANZATO - 061SF
Forum partenariale Aosta, 17 gennaio 2011.
Le matrici di flussi di materia nella programmazione lucana
Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali
lavoro e risorse umane: a. smith
CORSO DI STORIA CONTEMPORANEA Docente Prof. Ventrone
I modelli di capitalismo
SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI
Cattedra di Sistemi socio-economici Prof. Renato Fontana
LICEO SCIENTIFICO GALILEI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI 19 ottobre 2017
I protagonisti dell'economia globale
Lezione di SE: Polanyi.
La pianificazione aziendale
“Non c’è solo l’università!”
L’ORGANIZZAZIONE COME PROGETTO
14 dicembre 2017 Serata dedicata all'incremento di intelligenza MOVIMENTO PROGETTO LAVORO Organizzazione di Volontariato.
Il sistema azienda Istituti e aziende Il concetto di azienda Elementi costitutivi dell’azienda L’azienda di produzione L’azienda come sistema L’azienda.
Il sistema azienda Istituti e aziende Il concetto di azienda
COME SVILUPPARE LE IMPRESE NEL SETTORE AGRO-ALIMENTARE?
CORSO DI STORIA CONTEMPORANEA Docente Prof. Ventrone
MARKETING.
Presentazione Servizi Educativi a cura di Angela Dini 13 luglio 2012
COME FA L’AZIENDA A RAGGIUNGERE IL SUO SCOPO?
Cosa fanno le aziende di consumo
I protagonisti dell'economia globale
Viale Morgagni 67/A Firenze
LA GLOBALIZZAZIONE © Pearson Italia spa.
Lezione N° 6 L’organizzazione
Sociologia della pubblica amministrazione
Lezione N° 1 L’AZIENDA: Nozioni Introduttive
Paolo Landri Temi organizzativi Paolo Landri
LA GLOBALIZZAZIONE © Pearson Italia spa.
Alcuni passaggi-chiave
Lezione N° 6 L’organizzazione
Sociologia della pubblica amministrazione
Le strutture organizzative
Lezione N° 1 L’AZIENDA: Nozioni Introduttive
CORSO DI STORIA CONTEMPORANEA Docente Prof. Ventrone
La direzione del personale: struttura, cultura e ruoli multipli
Corso Analisi dei settori produttivi Introduzione Sandrine Labory
Corso di Laurea in Economia dell’Impresa CLEI
Lezione N° 6 L’organizzazione
Sociologia ambiente Parte 5.
A cura di: Alessandro Hinna
Dipartimento di Impresa e Management
Lezione N° 6 L’organizzazione
1Il processo produttivo
L’organizzazione della finanza internazionale
Transcript della presentazione:

SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI 20 ottobre Roma 28 settembre- 21 dicembre 2016 C.d.L magistrale: Comunicazione d’impresa 2° anno 9 crediti (inclusi crediti Laboratorio) Orario: Mercoledì 14-16 Aula Blu2 Giovedì 10-12 Aula Blu2 (Venerdì 17-19 Laboratorio) E-mail: piera.rella@uniroma1.it Stanza B12 Via Salaria113, tel.: 06 49918446- ricevimento giovedì 12.30-13

Giovedì scorso: crisi sistemica da guardare nel lungo periodo I neo-liberisti per Crouch hanno individuato problemi reali (inefficienza), ma cattivi rimedi: la sola efficienza non basta in democrazia. Per Gallino ignorano i costi umani della crisi e visione troppo di breve periodo. Kondratiev, Wallerstein attenti a cicli o fasi dell’economia mondo di 50- 70 anni Polanyi: Società di mercato innaturale rispetto alla storia precedente. Alla grande trasformazione va opposto un contro-movimento. Da chi è composto oggi? Che fa la Ue? Manca un’identità progettuale, nonostante i propositi di Europa 2020 di una crescita intelligente, sostenibile, inclusiva

Joseph E. Stiglitz Bancarotta L’ECONOMIA GLOBALE IN CADUTA LIBERA COME NASCE UNA CRISI 2010 Il prezzo della disuguaglianza Come la società divisa di oggi minaccia il nostro futuro 2013 6 slide su Stiglitz eliminabili o riducibili

Chi è Stiglitz Economista keynesiano Nobel per l’economia Ha lavorato nella Banca Mondiale dove si è interessato delle crisi dei Pvs → quando la crisi colpì paesi periferici ci si preoccupò più di salvare le banche occidentali, che la vita degli abitanti delle nazioni colpite È stato consulente di Clinton Si autodefinisce riformista di centro, ma si dichiara deluso da Obama che ha fatto peggio di Clinton, continuando in molte cose la politica di Bush

Stiglitz: analisi della crisi e conseguenze della crisi Il testo “Bancarotta” fa un’analisi della crisi che assomiglia a quella di Gallino a breve “Il prezzo della disuguaglianza” si concentra sulle conseguenze dell’aggravamento delle disuguaglianze negli Usa tra l’1% che non capisce che il suo destino dipende anche dall’altro 99%

L’ECONOMIA GLOBALE E’ SOGGETTA A SCOSSE SISMICHE Il quadro generale L’ECONOMIA GLOBALE E’ SOGGETTA A SCOSSE SISMICHE Paesi sviluppati: tendenza al passaggio dal settore manifatturiero al terziario Globalizzazione: delocalizzazione della produzione Vantaggio comparato in Cina, India e in altri paesi emergenti Paesi poveri che prestano soldi a quelli più ricchi: deficit insostenibile

Che fare secondo Stiglitz C’è bisogno di nuove regole Un nuovo ordine capitalistico con un nuovo ruolo dello stato Innovazione va indirizzata al risparmio energetico e di risorse naturali e non di posti di lavoro→ è paradossale avere molti disoccupati in un mondo sull’orlo del disastro ambientale

Gallino: gli effetti del finanzcapitalismo sulle imprese Mercati borsistici non servono più per emettere nuove azioni→ le imprese si indebitano con le banche o si autofinanziano Le banche più grandi riducono i prestiti (la loro funzione) e speculano dentro e fuori bilancio Dato che le operazioni finanziarie rendono più di quelle produttive le imprese si finanziarizzano a danno dei lavoratori e della R&S→ es. gruppo Fiat che già da anni ha una holding finanziaria, apre una banca in Argentina

La trasformazione delle imprese industriali in enti finanziari Banche che vendono automobili (o imprese di automobili che acquistano banche?) → almeno l’80,5% degli scambi sono unicamente speculativi La esternalizzazione della produzione →accrescimento irresponsabilità sociale Le ricadute sul management→ più attento a soddisfare gli azionisti con operazioni finanziarie, che non a migliorare la produzione

l’uomo economico un modello diventato carne e ossa istituzioni-scuola, mercato, produzione, consumo, media, intrattenimento, PA e politica operano come se ognuno fosse un homo oeconomicus→ avanza una mutazione antropologica che rischia di farci essere attenti solo al nostro interesse immediato e di non essere capaci di distanza dal finanzcapitalismo. Anche il sé corporeo è plasmato dalla cultura dominante

L’estrazione di valore dal lavoro umano Interconnessione totale rischia di farci lavorare più che ai tempi di Dickens C’è voluta una sentenza negli Usa per vietare ai datori di lavoro di obbligare i dipendenti a rispondere al cellulare fuori orario e durante le vacanze

Estrazione di valore dalla natura L’assalto al sistema agroalimentare Il degrado civile legato alle disuguaglianze Fragilità sistemica del finanzcapitalismo

Sassen e Gallino Analoga attenzione alla finanza per Sassen come strumento che può cartolarizzare enormi quantità e accentrare la ricchezza Analoga attenzione agli aspetti predatori dell’ecosistema → L’accaparramento di terre si avvicina all’assalto al sistema agroalimentare del finanzcapitalismo

Obiettivi Sassen Partire dai nuovi fenomeni (dagli anni’80 in poi) per capire tendenze sotterranee globali che possano farci capire la grande trasformazione in corso, analoga al passaggio dalla società pre-capitalistica a quella capitalistica tradizionale Accostare fenomeni lontani come l’impoverimento ceti medi egiziani e greci, lo sfruttamento di territori per estrarre minerali in maniera distruttiva in Russia e negli Usa Difficoltà degli oppressi di ribellarsi quando sono espulsi e vivono lontano dai loro oppressori

Riforme forse impossibili, ma necessarie secondo Gallino Necessità di investimenti socialmente responsabili da parte dei fondi pensione Riforme finanziarie che la Ue dovrebbe introdurre per regolare la palude del sistema finanziario eccessivamente complesso e inconoscibile

È possibile incivilire il finanzcapitalismo? Necessario, ma non sufficiente ridurre il dominio della finanza Alla ricerca di un contro movimento (Polanyi) Democratizzare la globalizzazione L’incivilimento dipende anche dalle tecnologie di assoggettamento e dai processi di soggettivazione→liberazione da comportamenti infantilistici e consumisti →consumi responsabili e promozione dello sviluppo umano

Conclusioni prima parte del corso oltre a Gallino, Sassen, Crouch, Wallerstein, Stiglitz, Castells e Polanyi ci chiariscono perché stiamo vivendo una fase di forte trasformazione Tutti gli autori citati non credono che sia utile lasciar agire i mercati e pensano che lo stato e/o altri soggetti debbano agire

La seconda parte del corso analisi della progettazione aziendale: seguendo Mintzberg, ormai un classico della letteratura organizzativa, guarderemo alle configurazioni organizzative in relazione al contesto di riferimento alle finalità perseguite e alle prospettive di sviluppo delle organizzazioni conoscenze utili alla progettazione e all’analisi di sistemi organizzativi più o meno complessi

II parte del corso Mintzberg, La progettazione dell’organizzazione aziendale Il Mulino 1996 (ed. or. 1983 ”Structures in five. Designing Effective Organizations”

Henry Mintzberg, professore canadese nato nel 1939 Critico dfelle scuole di management con l’ossessione della quantificazione dei risultati

ORGANIZZAZIONE   attività sistema struttura Attività per stabilire relazioni tra persone e cose per raggiungere uno scopo Sistema sociale risultante dall’attività organizzativa   struttura delle relazioni formali e codificate

Le 3 questioni su cui si dibatte in tutto il XX secolo (Bonazzi, Storia del pensiero organizzativo,2002): Industrialetecnologia / consenso (1903 Taylor - 1990 produz. snella) Burocraticafunzione delle norme / strategie dei soggetti (1904 Weber- Mintzberg 1983) organizzativadecisioni / risorse (1937 Parsons ….) Segue prospetto: Mintzberg chiude burocratica

Prospetto Bonazzi Mintzberg nella quest. Burocratica, ma con legami con quella organizzativa

MINTZBERG secondo Bonazzi

Mintzberg: approccio contingente Non quale teoria è più corretta ma In quali condizioni le diverse teorie sono più efficaci libro come un pranzo Aperitivo Cap1 parte da 2 concetti base (divisione del lavoro e coordinamento) Antipasti Cap.2-5 analisi variabili organizzative Cap.6 analisi nel contesto dei fattori situazionali Piatti forti Cap.7-12 le 5 configurazioni

Henry Mintzberg, La progettazione aziendale,Il Mulino,1996 Può essere considerato ormai un classico della sociologia dell’organizzazione Libro rivolto a manager, consulenti Riscrittura di “The Structuring of Organizations” sintesi di molte ricerche sul campo spesso anche contraddittorie per capire: Che cosa sappiamo sulla progettazione organizzativa? Che cos’è più importante per un’efficace progettazione dell’azienda Anche se nell’introduzione di Isotta scritta dopo 20 anni si dice di no

Gli elementi di base della progettazione organizzativa Un laboratorio di ceramica che si allarga fa nascere 2 esigenze fondamentali ed opposte ↓ ↓ Divisione del lavoro coordinamento Da Taylor fino anni ’50 si è pensato che esiste un solo modo per progettare un’organizzazione Poi si è rovesciato il discorso. l’azienda è fatta di elementi indipendenti:pianificazione e arricchimento compiti 3° possibilità: armonia e coerenza interna dell’org devono tener conto della situazione: ↓ ↓ ↓ ↓ Dimensione, età, tipo di ambiente sistema tecnico NB anche questi ultimi possono in parte essere scelti

Meccanismi di coordinamento la colla che tiene insieme l’azienda Adattamento reciproco Supervisione diretta Standardizzazione = coordinamento, prima di iniziare l’attività, di: contenuti/ processi di lavoro (es. pasticcere con disco rotante /catena di montaggio) Capacità/ input (es. medico la cui formazione standardizza i processi e i risultati e il coordinamento con un altro specialista Risultati/output( tassista) Valgono per laboratori artigiani come per grandi imprese

Manager analisti, operatori e tipo di coordinamento Operatori (o nucleo operativo)= chi produce beni o servizi→se pochi adattamento reciproco, se molti serve Vertice strategico = 1 manager →supervisione diretta → + managers se l’azienda cresce: Linea intermedia Analisti che progettano la standardizzazione (tecnostruttura) o Staff di supporto (es: ufficio legale o mensa)