Diagnostica per immagini Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia Anno accademico 2015-2016 Mezzi di contrasto Sostanze impiegate in diagnostica per immagini in grado di determinare una differenza di contrasto tra diverse strutture anatomiche o tra una struttura normale ed una patologica. L’impiego di MdC risulta utile sia per la rilevazione anatomica dell’apparato da studiare che per l’indagine del fenomeno funzionale. i MdC possono essere utilizzati per ricavare informazioni sia di tipo morfologico, mediante riempimento passivo di cavità comunicanti con l’esterno, che funzionale (attività metabolica e vascolarizzazione) degli organi esaminati. Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche – S.C. Radiologia 2 - Università degli studi di Perugia - Dir. Prof. M. Scialpi Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche -S.C. Radiologia 2 -Università degli studi di Perugia- Dir. Prof. M. Scialpi
Mezzi di contrasto Diagnostica per immagini Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia Anno accademico 2015-2016 Mezzi di contrasto I MdC usati in radiodiagnostica dovrebbero rispondere a tutti o almeno alla maggior parte dei seguenti requisiti fondamentali: Atossicità e innocuità Sufficiente potere contrastografico Adeguata distribuzione nella regione di interesse, per un tempo sufficientemente lungo da consentire il completo espletamento dell’indagine radiologica. i MdC possono essere utilizzati per ricavare informazioni sia di tipo morfologico, mediante riempimento passivo di cavità comunicanti con l’esterno, che funzionale (attività metabolica e vascolarizzazione) degli organi esaminati. Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche – S.C. Radiologia 2 - Università degli studi di Perugia - Dir. Prof. M. Scialpi Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche -S.C. Radiologia 2 -Università degli studi di Perugia- Dir. Prof. M. Scialpi
Mezzi di contrasto Le vie di somministrazione dei vari MdC: Diagnostica per immagini Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia Anno accademico 2015-2016 Mezzi di contrasto Le vie di somministrazione dei vari MdC: Orale (pasto opaco e sostanze bilotrope) ; Parenterale (sostanze a eliminazione renale, sostanze bilotrope, ad applicazione vascolare e parenchimale) ; Intraduttale (sostanze da introdurre in dotti comunicanti con l’esterno come ghiandole salivari, dotti lacrimali, fistole, canale cervicale, uretra, vescica etc.) ; Rettale (clisma opaco). i MdC possono essere utilizzati per ricavare informazioni sia di tipo morfologico, mediante riempimento passivo di cavità comunicanti con l’esterno, che funzionale (attività metabolica e vascolarizzazione) degli organi esaminati. Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche – S.C. Radiologia 2 - Università degli studi di Perugia - Dir. Prof. M. Scialpi Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche -S.C. Radiologia 2 -Università degli studi di Perugia- Dir. Prof. M. Scialpi
Mezzi di contrasto Mdc radio trasparenti/ radio opachi Diagnostica per immagini Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia Anno accademico 2015-2016 Mezzi di contrasto Mdc radio trasparenti/ radio opachi I mezzi di contrasto radiotrasparenti, detti anche negativi sono sostanze allo stato gassoso (aria, metilcellulosa, anidride carbonica), a densità molto bassa e composte da elementi a basso numero atomico. Il gas prescelto deve essere completamente privo di effetti farmacologici nelle condizioni di uso, non irritante, non emboligeno e rapidamente riassorbibile. I mezzi di contrasto radiopachi, detti anche positivi (bario, iodio) sono sostanze che aumentano la resistenza al passaggio dei raggi X e sono caratterizzati da un elevato numero atomico. Un impiego simultaneo dei MdC radiotrasparenti e radiopachi è utilizzato negli esami a “doppio contrasto” per lo studio dell’apparato gastroenterico. i MdC possono essere utilizzati per ricavare informazioni sia di tipo morfologico, mediante riempimento passivo di cavità comunicanti con l’esterno, che funzionale (attività metabolica e vascolarizzazione) degli organi esaminati. Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche – S.C. Radiologia 2 - Università degli studi di Perugia - Dir. Prof. M. Scialpi Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche -S.C. Radiologia 2 -Università degli studi di Perugia- Dir. Prof. M. Scialpi
Mezzi di contrasto Bario Diagnostica per immagini Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia Anno accademico 2015-2016 Mezzi di contrasto Bario Le controindicazioni assolute al suo utilizzo si hanno nel sospetto di occlusione intestinale, di fistole e di perforazione intestinale, per la possibile formazione di baritomi o l’insorgenza di una peritonite-mediastinite chimica. Per questo motivo nelle prime tre settimane dopo un intervento, dove si rendesse necessario un esame contrastografico di un distretto dell’apparato digerente, non deve essere usato il bario, bensì un mezzo di contrasto iodato idrosolubile, come ad esempio il Gastrografin. i MdC possono essere utilizzati per ricavare informazioni sia di tipo morfologico, mediante riempimento passivo di cavità comunicanti con l’esterno, che funzionale (attività metabolica e vascolarizzazione) degli organi esaminati. Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche – S.C. Radiologia 2 - Università degli studi di Perugia - Dir. Prof. M. Scialpi Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche -S.C. Radiologia 2 -Università degli studi di Perugia- Dir. Prof. M. Scialpi
Mezzi di contrasto Diagnostica per immagini Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia Anno accademico 2015-2016 Mezzi di contrasto Nello studio dell'apparato uro-ginecologico urografia, in angiografia ed in TC vengono, invece, utilizzati mezzi di contrasto iodati. MdC iodati liposolubili Derivati da miscele di diversi acidi grassi ottenuti dall’olio di papavero (Lipiodol Ultrafluid), sono stati utilizzati in passato principalmente per lo studio delle vie escretrici delle ghiandole, della mammella, per lo studio dell’apparato utero-tubarico, nelle linfografie e mielografie. Ormai non più utilizzati per il riscontro di un legame debole iodio-molecola, con conseguente liberazione del metallo pesante ed accumulo a livello tiroideo. MdC iodati Idrosolubili Indicati per lo studio morfologico e funzionale delle vie biliari ed urinarie, all’arteriografia, venografia ed alla mielografia. La loro somministrazione può avvenire per via venosa, arteriosa, orale o per clisma; quest’ultimo in caso di controindicazione all’uso del bario. i MdC possono essere utilizzati per ricavare informazioni sia di tipo morfologico, mediante riempimento passivo di cavità comunicanti con l’esterno, che funzionale (attività metabolica e vascolarizzazione) degli organi esaminati. Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche – S.C. Radiologia 2 - Università degli studi di Perugia - Dir. Prof. M. Scialpi Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche -S.C. Radiologia 2 -Università degli studi di Perugia- Dir. Prof. M. Scialpi
Mezzi di contrasto Diagnostica per immagini Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia Anno accademico 2015-2016 Mezzi di contrasto I mezzi di contrasto iodati si suddividono in ionici, che hanno come caratteristica fondamentale la solubilità per dissociazione elettrolitica, e non ionici. Negli anni ‘70 apparve chiaro come molti degli effetti collaterali dei MdC tradizionali ionici fossero da imputare più alla osmolalità elevata delle soluzioni rispetto a quella plasmatica, che agli effetti chemiotossici del soluto. Oggi si utilizzano MdC a bassa osmolalità e particolarmente quelli non-ionici. i MdC possono essere utilizzati per ricavare informazioni sia di tipo morfologico, mediante riempimento passivo di cavità comunicanti con l’esterno, che funzionale (attività metabolica e vascolarizzazione) degli organi esaminati. Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche – S.C. Radiologia 2 - Università degli studi di Perugia - Dir. Prof. M. Scialpi Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche -S.C. Radiologia 2 -Università degli studi di Perugia- Dir. Prof. M. Scialpi
Mezzi di contrasto Effetti collaterali dei MdC Diagnostica per immagini Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia Anno accademico 2015-2016 Mezzi di contrasto Effetti collaterali dei MdC Reazioni Chemiotossiche (tipo A) Tali reazioni sono dipendenti dalla dose e dalla concentrazione plasmatica del farmaco, perciò potenzialmente prevedibili. Sono influenzate dalle caratteristiche del MdC, come l’osmolalità, la viscosità, l’idrofilia. Gli organi principalmente colpiti nelle reazioni chemiotossiche sono: il rene, il sistema nervoso centrale e l'apparato cardiovascolare. Reazioni Anafilattoidi (tipo B, allergic-like) Non dose-dipendenti, imprevedibili, che possono indurre il rilascio di istamina non IgE-mediato, o altri mediatori biologici come serotonina, prostaglandine, bradichinina, leucotrieni, adenosina e endotelina, solitamente attivi anche nei fenomeni allergici. Gli organi in cui si verificano eventi avversi con caratteri clinici analoghi alle razioni anafilattiche sono la cute, l’apparato respiratorio e quello gastroenterico. i MdC possono essere utilizzati per ricavare informazioni sia di tipo morfologico, mediante riempimento passivo di cavità comunicanti con l’esterno, che funzionale (attività metabolica e vascolarizzazione) degli organi esaminati. Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche – S.C. Radiologia 2 - Università degli studi di Perugia - Dir. Prof. M. Scialpi Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche -S.C. Radiologia 2 -Università degli studi di Perugia- Dir. Prof. M. Scialpi
Mezzi di contrasto MdC in RM Diagnostica per immagini Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia Anno accademico 2015-2016 Mezzi di contrasto MdC in RM Nella RM i parametri che influenzano il segnale sono legati non solo alla densità protonica, ma soprattutto al rilassamento protonico. Ciò ha reso possibile lo sviluppo di prodotti in grado di incrementare sensibilmente il contrasto tra tessuto normale e tessuto patologico anche a bassissima concentrazione. In RM i mezzi di contrasto influenzano i tempi di rilassamento T1 e T2 dei protoni disposti in loro adiacenza. i MdC possono essere utilizzati per ricavare informazioni sia di tipo morfologico, mediante riempimento passivo di cavità comunicanti con l’esterno, che funzionale (attività metabolica e vascolarizzazione) degli organi esaminati. Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche – S.C. Radiologia 2 - Università degli studi di Perugia - Dir. Prof. M. Scialpi Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche -S.C. Radiologia 2 -Università degli studi di Perugia- Dir. Prof. M. Scialpi
Mezzi di contrasto Diagnostica per immagini Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia Anno accademico 2015-2016 Mezzi di contrasto I MdC in RM sono costituiti da atomi o molecole con differente azione, in grado non solo di incrementare il segnale (MdC positivi) ma anche di abbassarlo (MdC negativi). Tali effetti sono ottenuti modificando localmente le proprietà del campo magnetico tramite sostanze paramagnetiche, ferromagnetiche e superparamagnetiche. i MdC possono essere utilizzati per ricavare informazioni sia di tipo morfologico, mediante riempimento passivo di cavità comunicanti con l’esterno, che funzionale (attività metabolica e vascolarizzazione) degli organi esaminati. Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche – S.C. Radiologia 2 - Università degli studi di Perugia - Dir. Prof. M. Scialpi Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche -S.C. Radiologia 2 -Università degli studi di Perugia- Dir. Prof. M. Scialpi
Mezzi di contrasto Diagnostica per immagini Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia Anno accademico 2015-2016 Mezzi di contrasto Le sostanze paramagnetiche manifestano proprietà magnetiche macroscopiche solo in presenza di campi esterni. Esse, grazie alla presenza di elettroni spaiati negli orbitali più esterni, sono in grado di generare dipoli elettrici che modificano il magnetismo degli elementi adiacenti (tra queste la più studiata è il gadolinio). Le sostanze ferromagnetiche sono cristalli capaci di produrre effetti di magnetizzazione anche quando sottratte all’azione del campo magnetico locale. i MdC possono essere utilizzati per ricavare informazioni sia di tipo morfologico, mediante riempimento passivo di cavità comunicanti con l’esterno, che funzionale (attività metabolica e vascolarizzazione) degli organi esaminati. Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche – S.C. Radiologia 2 - Università degli studi di Perugia - Dir. Prof. M. Scialpi Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche -S.C. Radiologia 2 -Università degli studi di Perugia- Dir. Prof. M. Scialpi
Mezzi di contrasto Diagnostica per immagini Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia Anno accademico 2015-2016 Mezzi di contrasto Le superparamagnetiche sono invece quelle sostanze che mostrano, in presenza di un campo magnetico esterno, un forte momento magnetico; momento risultante nullo in assenza di campo magnetico. Esse influenzano gli atomi di idrogeno in un raggio di 100 volte superiore rispetto alle sostanze paramagnetiche; possono pertanto essere utilizzate a concentrazioni assai inferiori. i MdC possono essere utilizzati per ricavare informazioni sia di tipo morfologico, mediante riempimento passivo di cavità comunicanti con l’esterno, che funzionale (attività metabolica e vascolarizzazione) degli organi esaminati. Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche – S.C. Radiologia 2 - Università degli studi di Perugia - Dir. Prof. M. Scialpi Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche -S.C. Radiologia 2 -Università degli studi di Perugia- Dir. Prof. M. Scialpi
Mezzi di contrasto Gadolinio Diagnostica per immagini Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia Anno accademico 2015-2016 Mezzi di contrasto Gadolinio È il mezzo di contrasto più usato in assoluto in RM, per le caratteristiche paramagnetiche del suo ione Gd3+. I mezzi di contrasto a base di Gadolinio aumentano il segnale nelle sequenze T1 pesate, dato che riducono il tempo di rilassamento T1. Viene usato in soluzione e complessato da leganti ciclici poliamminopolicarbossilici, che servono ad evitare la tossicità dello ione libero per l'organismo umano. i MdC possono essere utilizzati per ricavare informazioni sia di tipo morfologico, mediante riempimento passivo di cavità comunicanti con l’esterno, che funzionale (attività metabolica e vascolarizzazione) degli organi esaminati. Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche – S.C. Radiologia 2 - Università degli studi di Perugia - Dir. Prof. M. Scialpi Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche -S.C. Radiologia 2 -Università degli studi di Perugia- Dir. Prof. M. Scialpi
Mezzi di contrasto Diagnostica per immagini Ossido di ferro Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia Anno accademico 2015-2016 Mezzi di contrasto Ossido di ferro Sono composti da un nucleo magnetico cristallino insolubile, di solito magnetite (Fe3O4) o maghemite (γ-Fe2O3). Il diametro principale del nucleo è > 50 nm, nel caso degli SPIO (small particles of iron oxide), mentre le molecole con diametro più piccolo sono dette USPIO (Ultrasmall-SPIO). Le SPIO vengono elettivamente captate dal sistema reticolo-endoteliale ma anche da midollo osseo e dalla milza, ed hanno un effetto contrastografico negativo, ossia riducono l'intensità del parenchima sano nelle sequenze T2 pesate. Nuovi campi di applicazione per le USPIO sono lo studio di infiammazioni e tumori a carico del SNC (attività fagocitaria delle cellule granulose) e di rigetti di organi trapiantati (infiltrazione da parte di macrofagi). i MdC possono essere utilizzati per ricavare informazioni sia di tipo morfologico, mediante riempimento passivo di cavità comunicanti con l’esterno, che funzionale (attività metabolica e vascolarizzazione) degli organi esaminati. Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche – S.C. Radiologia 2 - Università degli studi di Perugia - Dir. Prof. M. Scialpi Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche -S.C. Radiologia 2 -Università degli studi di Perugia- Dir. Prof. M. Scialpi
Mezzi di contrasto Diagnostica per immagini Emoglobina Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia Anno accademico 2015-2016 Mezzi di contrasto Emoglobina L'emoglobina è presente in tutti i globuli rossi dell'organismo umano, ed è la molecola che gioca il ruolo più importante nel trasporto dell'ossigeno e dell'anidride carbonica. Le sue caratteristiche magnetiche variano a seconda dell'ossigenazione della molecola (effetto BOLD: Blood Oxygenation Level Dependent), rendendola un mezzo di contrasto biologico: è diamagnetica quando ossigenata, paramagnetica quando non ossigenata. Questa proprietà viene sfruttata per visualizzare le aree di tessuto ossigenate o meno, principalmente nella RM funzionale. Utilizzando questa metodica, infatti, è possibile: 1) visualizzare le variazioni dell’ossigenazione delle regioni corticali, analizzando l’eventuale risposta metabolica; 2) ricostruire la mappa di attivazione del cervello per funzioni sensoriali, cognitive e motorie con localizzazione del segnale. i MdC possono essere utilizzati per ricavare informazioni sia di tipo morfologico, mediante riempimento passivo di cavità comunicanti con l’esterno, che funzionale (attività metabolica e vascolarizzazione) degli organi esaminati. Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche – S.C. Radiologia 2 - Università degli studi di Perugia - Dir. Prof. M. Scialpi Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche -S.C. Radiologia 2 -Università degli studi di Perugia- Dir. Prof. M. Scialpi
Mezzi di contrasto MdC in ecografia Diagnostica per immagini Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia Anno accademico 2015-2016 Mezzi di contrasto MdC in ecografia I MdC ecografici sono costituiti da soluzioni o sospensioni contenenti microbolle gassose, stabilizzate da membrane di diversa natura, con diametro medio inferiore a quello del globulo rosso (< 7 μm). Esse, iniettate nel circolo ematico, mimano il comportamento dei globuli rossi, rimanendo all'interno dei vasi (“blood pool”) senza entrare nell'interstizio e vengono successivamente eliminate per via respiratoria. i MdC possono essere utilizzati per ricavare informazioni sia di tipo morfologico, mediante riempimento passivo di cavità comunicanti con l’esterno, che funzionale (attività metabolica e vascolarizzazione) degli organi esaminati. Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche – S.C. Radiologia 2 - Università degli studi di Perugia - Dir. Prof. M. Scialpi Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche -S.C. Radiologia 2 -Università degli studi di Perugia- Dir. Prof. M. Scialpi
Mezzi di contrasto Diagnostica per immagini Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia Anno accademico 2015-2016 Mezzi di contrasto Le microbolle sono caratterizzato da facile infusione, stabilità di durata, scarsa tossicità e capacità di modificare una o più proprietà acustiche tissutali, mediante l’iniezione per vena di minute particelle che, agendo da riflettori, aumentano il numero e/o l’intensità delle interfacce conferendo un aspetto iperecogeno. Una volta somministrate per via endovenosa, le microbolle sono rapidamente solubilizzate nel sangue e la sopravvivenza all’interno di quest’ultimo è legata al raggio della stessa microbolla, direttamente proporzionale alla tensione superficiale, che ne limita la permanenza intravascolare. Dato che il MdC raggiunge l’organo da studiare in un tempo che va dai 10 ai 30 secondi, ed è necessario avere il tempo sufficiente per eseguire le adeguate valutazioni diagnostiche, la durata ottimale di un mezzo di contrasto deve essere dell’ordine di alcuni minuti. i MdC possono essere utilizzati per ricavare informazioni sia di tipo morfologico, mediante riempimento passivo di cavità comunicanti con l’esterno, che funzionale (attività metabolica e vascolarizzazione) degli organi esaminati. Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche – S.C. Radiologia 2 - Università degli studi di Perugia - Dir. Prof. M. Scialpi Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche -S.C. Radiologia 2 -Università degli studi di Perugia- Dir. Prof. M. Scialpi
Mezzi di contrasto Diagnostica per immagini Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia Anno accademico 2015-2016 Mezzi di contrasto I mezzi di contrasto si distinguono in I, II e III generazione. I MdC di I generazione erano costituiti da microbolle “nude” (diametro non superiore ai 6 µ) e pertanto molto instabili, scoppiando e disciogliendosi rapidamente nel plasma. I MdC di II generazione nascono dalla necessità di aumentare l’emivita nel sangue mediante un rivestimento rigido (shell di albumina o di galattosio). Grazie a questa loro caratteristica sono in grado di oscillare in risposta allo stimolo acustico, generando onde riflesse in risposta a pressioni anche molto ridotte (basso indice meccanico). Tali onde generate modificano in maniera rilevante la morfologia dell’onda riflessa. Ed è proprio su questa loro capacità di generare una risposta armonica a bassa pressione, che si basa la possibilità di distinguere gli echi generati dagli ecoamplificatori da quelli di origine tissutale. Attualmente, si usano MdC ecografici di III generazione, ottenuti aumentando la rigidità degli shell (lipidi) oppure utilizzando gas a scarsissima miscelabilità nei liquidi come i perfluorocarboni o l’esofluoruro di zolfo. i MdC possono essere utilizzati per ricavare informazioni sia di tipo morfologico, mediante riempimento passivo di cavità comunicanti con l’esterno, che funzionale (attività metabolica e vascolarizzazione) degli organi esaminati. Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche – S.C. Radiologia 2 - Università degli studi di Perugia - Dir. Prof. M. Scialpi Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche -S.C. Radiologia 2 -Università degli studi di Perugia- Dir. Prof. M. Scialpi
Mezzi di contrasto Diagnostica per immagini Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia Anno accademico 2015-2016 Mezzi di contrasto Le microbolle, una volta colpite dal fascio ultrasonoro, “vibrano” a causa della loro elevata elasticità, diventando esse stesse una vera e propria fonte di ultrasuoni. Sono in grado di amplificare gli echi di ritorno al trasduttore ecografico, esaltando apprezzabilmente l’ecogenicità del sangue. Le microbolle, vibrando, emettono un doppio eco: il primo analogo a quello emesso dai tessuti (prima armonica), mentre il secondo con una frequenza doppia del primo (seconda armonica). i MdC possono essere utilizzati per ricavare informazioni sia di tipo morfologico, mediante riempimento passivo di cavità comunicanti con l’esterno, che funzionale (attività metabolica e vascolarizzazione) degli organi esaminati. Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche – S.C. Radiologia 2 - Università degli studi di Perugia - Dir. Prof. M. Scialpi Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche -S.C. Radiologia 2 -Università degli studi di Perugia- Dir. Prof. M. Scialpi
Mezzi di contrasto Diagnostica per immagini Controindicazioni Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia Anno accademico 2015-2016 Mezzi di contrasto Controindicazioni Queste sostanze hanno una bassa incidenza di effetti collaterali e hanno come principali controindicazioni la presenza di patologia coronarica nota, l’insufficienza cardiaca acuta o cronica di grado severo e l’infarto del miocardio. I mezzi di contrasto non possono essere somministrati in gravidanza e durante l’allattamento. i MdC possono essere utilizzati per ricavare informazioni sia di tipo morfologico, mediante riempimento passivo di cavità comunicanti con l’esterno, che funzionale (attività metabolica e vascolarizzazione) degli organi esaminati. Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche – S.C. Radiologia 2 - Università degli studi di Perugia - Dir. Prof. M. Scialpi Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Radiologiche e Odontostomatologiche -S.C. Radiologia 2 -Università degli studi di Perugia- Dir. Prof. M. Scialpi