IL BULLISMO COME FENOMENO DI CRISI DELLA NEGOZIAZIONE Dott.ssa isabella bellagamba Psicologa psicoterapeuta dell’eta’ evolutiva
DI COSA PARLIAMO? Il bullismo è una forma di comportamento aggressivo, sistematico, intenzionale e che si caratterizza per un uso asimmetrico del potere. (Emma Tidei) C'è uno squilibrio tra i due attori del fenomeno, il bambino che fa prepotenze è più grande, o più popolare nel gruppo dei coetanei o ancora ha più forza. Chi subisce la situazione, non sa difendersi per paura di vendette che lo possano danneggiare ulteriormente. (Catia Ferrantini) “Per Bullismo si intendono tutti quei comportamenti aggressivi, di prepotenza e/o di offesa da parte di un singolo o di un gruppo verso una persona in quel momento percepita come più debole.” Fenomeno gruppale: tutto il gruppo è coinvolto nel bullsimo!
Il bullismo è un abuso di potere Il bullismo è un abuso di potere. Secondo gli studiosi che per primi hanno affrontato questo problema (D.Olweus-Sharp-Smith ), perchè una relazione tra soggetti possa prendere questo nome devono essere soddisfatte quattro condizioni: Si verificano comportamenti di prevaricazione diretta o indiretta; queste azioni sono reiterate nel tempo sono coinvolti sempre gli stessi soggetti, di cui uno/alcuni sempre in posizione dominante (bulli) ed uno/alcuni più deboli ed incapaci di difendersi (vittime) si tratta di bambini o ragazzi che vivono in uno stesso contesto, solitamente la scuola Cosa non è? Non riguarda ogni tipo di comportamento di tipo aggressivo o scorretto non è il conflitto! La relazione tra bullo e vittima è asimmetrica
Che cos’è? Aggressione fisica – minaccia – attacchi o offese verbali – discriminazioni – mormorazione – isolamento - rifiuto a socializzare con la vittima Creano un terrore forte e paura. E a volte sensi di colpa di chi è vittima, che può pensare di meritare in qualche modo tali comportamenti. Inoltre si creano dinamiche di isolamento e schieramenti vera e propria forma di abuso, in cui un bambino o adolescente, sperimenta per opera di un compagno prevaricatore, una condizione di profonda sofferenza, di grave svalutazione della propria identità, di crudele emarginazione dal gruppo La rabbia espressa non è condizione essenziale, il fine è la supremazia, competizione per il rango Riguarda sia i maschi che le femmine. Il fenomeno diminuisce con il crescere dell’età e secondo i dati raccolti dal Telefono Azzurro, la percentuale dal 2012 al 2014 sembra raddoppiata passando dall’8,4% al 16,5% della popolazione scolastica coinvolta
I personaggi in scena Bullo Aiutante-bullo, gregario Sostenitore Difensore-vittima Esterno-evitante Vittima
Le dinamiche di gruppo Caratteristiche: i membri del gruppo interagiscono e si influenzano a vicenda; ogni membro deve rispettare le cosiddette norme di comportamento, che caratterizzano un determinato gruppo; Aspettative di comportamento / più o meno tolleranza verso differenze individuali Finalità di mantenimento, avanzamento, rapporti con la realtà circostante tutti i membri sono interdipendenti, cioè hanno bisogno l'uno dell'altro per mantenere il proprio ruolo I gruppi vengono tenuti insieme dalla cosiddetta coesione, ossia dall'intensità della relazione tra i membri del gruppo.
Fattori di diffusione contagio sociale (apprendimento imitativo); diffusione di responsabilità con conseguente disinibizione dell’aggressività; disimpegno morale (intra-personale).
Tipologie di bullo Bullo-aggressivo Utilizzo di aggressività, mancanza di senso di colpa e empatia Pare sicuro di sé, impulsivo, poco tollerante alle frustrazioni Bullo-passivo Seguace del bullo aggressivo, la motivazione è ottenere lo status di membro del gruppo (riti di iniziazione, «maggioranza silenziosa») Responsabilità diffusa Bullo-ansioso Insicuro, instabile, scarsa autostima Agisce l’aggressività per ottenere una percezione di controllo
La vittima Sono caratterizzate da temperamenti tranquilli, schivi e timidi, che tendono a non reagire alle sopraffazioni, ma si chiudono sempre di più in se stessi Talvolta hanno difficoltà di integrazione e socializzazione Anche il tempo libero viene trascorso in solitudine
Bullismo e negoziazione È una forma di violenza endogena o in-group (a differenza del vandalismo o teppismo) Il ciclo di interazione include atti di aggressione e atti di reazione da parte della vittima, percepiti dal bullo come ulteriormente stimolanti, come comportamenti di passività o sottomissione, dai quali l’istigatore cerca di ottenere ancora più riconoscimento sociale Incapacità di attivare strategie funzionali di negoziazione dei propri bisogni con quelli dell’altro, riconoscendoli come ugualmente legittimi Il bisogno di riconoscimento e approvazione è insito nella natura umana!
La fragilita’ e la forza del bullo Bisogno di avere spettatori «io gruppale» La forza del bullo deriva dal gruppo Difficoltà a relazionarsi con i pari (vittima e gregari) in modalità simmetrica e cooperativa La sua identità e la possibilità di essere visto passa attraverso il sostegno dei gregari e la (pre-)potenza Il rinforzo positivo derivante dall’approvazione L’aggressività risponde al bisogno di riconoscersi un sé forte e adeguato, in un contesto in cui sente di non avere le competenze necessarie per essere alla pari con gli altri Assoluta negazione di emozioni «down»
Lo sviluppo emotivo del bambino Emozioni come guida e mappa del mondo, Consapevolezza di sé, di sé nelle relazioni, di sé verso le norme Es. paura (protettiva) o rabbia (affermazione del sé) Competenza emotiva Consapevolezza Riconoscimento, discriminazione (lessico emotivo collegato a script sociali) e intensità Coinvolgimento empatico Riconoscimento della relazione tra comportamento ed emozione Consapevolezza dell’impatto sociale dei propri comportamenti (espressività ed auto-efficacia emotiva) Valenza relazionale delle emozioni e della loro espressione Capacità di autocontrollo emotivo
Se… Capacità di tollerare la frustrazione e dilazionare la gratificazione Capacità di inibire una risposta spontanea Capacità di modificarla in base al contesto ed ai propri scopi Correla positivamente con Interazioni e socializzazione più efficace Successo scolastico Elevata competenza percepita
Fragilita’ nella competenza emotiva In generale, POSSIAMO trovare Scarse competenze empatiche, scarsa mentalizzazione Codice emotivo povero disregolazione emotiva Impulsività / premeditazione Ricerca di esperienze ad alta risonanza emotiva / tentativi di attivare una vicinanza con l’altro Aggressività reattiva / proattiva Aggressività per benefici personali / Vittimizzazione e interpretazione distorta dei segnali sociali Rabbia come innalzamento del tono dell’umore / rabbia come ansiolitico
Le conseguenze Per la vittima Sintomatologia psico-somatica, isolamento, ansia, disturbi dell’umore, disturbi del comportamento alimentare, rifiuto verso la scuola, calo dell’impegno Per il bullo Circolo vizioso di rinforzi sociali che potenziano l’immagine di sé come forte, indipendente e leader
La relazione e la comunicazione tra famiglia e istituzione è il primo passo verso la risoluzione Anche nell’istituzione educativa, è importante la costanza e la coerenza nelle regole e nei casi di trasgressione Per le famiglie delle vittime, è importante poter monitorare, in un’ottica preventiva, le relazioni amicali, per costruire un rapporto di apertura e fiducia con il figlio, ma allo stesso tempo poter sollecitare il figlio ad instaurare quante più relazioni possibile, evitando atteggiamenti «iper-protettivi» che non fanno altro che confermare una visione di sé fragile ed indifeso L’intervento psicologico o educativo deve prendere in considerazione entrambi i protagonisti del bullismo (bullo e vittima), aiutando la vittima a uscire dalla spirale di isolamento ed evitando anche di isolare e stigmatizzare il carnefice (che ha come conseguenza quella di rafforzare l’immagine di sé negativa, che diviene l’unica modalità per essere riconosciuto)
Grazie per l’attenzione!