Corso Politiche Sociali Prof.ssa Enrica Morlicchio

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Corso Politiche Sociali Prof.ssa Enrica Morlicchio Modelli di welfare Corso Politiche Sociali Prof.ssa Enrica Morlicchio

Storicamente i sistemi di Welfare State si sono caratterizzati e si caratterizzano tuttora per alcuni aspetti specifici: La gamma e la generosità delle prestazioni L’ampiezza e le caratteristiche dei destinatari Le modalità di finanziamento Le modalità di amministrazione

Primo tentativo di classificazione del Welfare State: Titmuss (1974) 3 modelli o funzioni della politica sociale: MODELLO RESIDUALE lo Stato si impegna al minimo, limitandosi a fornire interventi di tipo temporaneo in risposta a bisogni individuali e solo quando gli altri canali di intervento (famiglia e mercato) non riescono ad attivarsi assistenza MODELLO REMUNERATIVO Lo stato fornisce protezione “completando” quella fornita dal sistema economico generale e che deriva all’individuo dalla sua posizione occupazionaleassicurazione MODELLO ISTITUZIONALE-REDISTRIBUTIVO La protezione sociale pubblica costituisce il cardine di questo modello. Lo stato fornisce prestazioni di tipo universale sicurezza sociale

I caratteri della tipologia di Titmuss residuale occupazionale redistributivo Da chi Tasse locali Contributi sociali Fiscalità generale A chi Poveri Lavoratori Cittadini Principi guida compassione(/controllo sociale Solidarietà categoriale Solidarietà sociale Criteri di accesso Stato di bisogno Contributi sociali /rendimento lavorativo Diritti di cittadinanza Appartenenza Famiglia/comunità Impresa/settore occupazionale Società/comunità nazionale Natura del trasferimento In denaro/assistenziale In denaro/previdenziale Servizi in natura (servizi)/universalismo Ruolo dello stato Minimo Complementare Elevato

La tipologia di Esping-Andersen (1990) Secondo Esping-Andersen durante il lungo periodo espansivo del capitalismo keynesiano si sono consolidati 3 specifici regimi di welfare: Regime liberale Regime conservatore-corporativo Regime social democratico Con Regime di Welfare Esping-Andersen fa riferimento non solo alle politiche sociali dello Stato ma all’intero sistema in interconnessioni tra queste e il mdl da un lato e la famiglia dall’altro

Gli esiti di un regime di welfare DEMERCIFICAZIONE: indica il grado in cui la conformazione delle prestazioni sociali riesce ad attenuare la dipendenza dal mercato, consentendo agli individui di disporre di risorse e opportunità anche senza avere un reddito da lavoro (in quanto soggetti inattivi come casalinghe, bambini, anziani, malati, disoccupati) DEFAMILIZAZIONE: indica il grado in cui la conformazione delle prestazioni sociali riesce ad attenuare la dipendenza dalla famiglia, consentendo agli individui di disporre di risorse e opportunità anche a prescindere dalla solidarietà e dagli obblighi familiari e parental. DESTRATIFICAZIONE: indica il grado in cui la conformazione delle prestazioni sociali riesce a contrastare e ridurre le disuguaglianze basate sullo status occupazionale o sulla classe sociale;

Caratteristiche del regime liberale Predominanza di misure di assistenza basate sulla prova dei mezzi (means test). Riconoscimento ai cittadini di diritti minimi in termini di protezione sociale, prestazioni sociali limitate e poco generose. Individuazione ristretta dei destinatari (bisognosi, poveri, individui ad alto rischio di esclusione). Riduzione minima dei compiti dello Stato, (promozione e incoraggiamento del ricorso al mercato, individualizzazione dei rischi).

Caratteristiche del regime conservatore-corporativo Predominanza di schemi assicurativi pubblici collegati alla posizione occupazionale. Formule di computo delle prestazioni legate ai contributi e/o alle retribuzioni. Individuazione dei destinatari in base alla posizione occupazionale (destinazione prioritaria degli interventi ai “capofamiglia”); riconoscimento di prestazioni differenziate su base corporativa. Ampia estensione del ruolo dello Stato, enfasi sulla “sussidiarietà” dell’intervento pubblico in alcuni ambiti: lo Stato interviene solo se i bisogni non trovano risposta a livello individuale, familiare e di associazioni intermedie. Politica sociale e occupazionale che tende a scoraggiare ridurre la partecipazione al mercato del lavoro.

Caratteristiche del regime socialdemocratico Predominanza di misure a carattere universalistico basate sulla cittadinanza Riconoscimento del diritto alle prestazioni dello stato a tutti i cittadini; prestazioni sociali ampie, diffuse e generose (prevalentemente uguali per tutti) Individuazione particolarmente ampia dei destinatari: tutti i cittadini a prescindere dal bisogno, dalla prova dei mezzi, dalla posizione lavorativa Massima estensione del ruolo dello Stato, massima socializzazione dei rischi Politica sociale e occupazionale inclusiva e “produttivista”, cioè volta a massimizzare le capacità produttive dei cittadini

Effetti dei diversi regimi liberale conservatore socialdemocratico defamilizzazione Media Bassa Alta destratificazione Medio-bassa demercificazione