L’educatore supervisore L’animazione teatrale e la comunicazione nella supervisione
LA PRIMA DOMANDA DA PORSI È: QUAND’È CHE L’ANIMA SI FA AZIONE? L’animazione teatrale e la comunicazione nella supervisione (Giovanna Pini) Secondo l’autrice l’animazione si compone di due parole: anima e azione. Quando l’anima diventa azione allora diventa anima produttiva, agente, che dà inizio a qualcosa e lo porta avanti, che comunica e riflette. L’anima è mossa da intenzionalità e volontà, il che fa del soggetto un individuo unico ed irripetibile. Per questo motivo parlare dell’anima che si fa azione è complesso, perché diventa fondamentalmente un processo di comprensione dell’essere. LA PRIMA DOMANDA DA PORSI È: QUAND’È CHE L’ANIMA SI FA AZIONE?
L’ANIMA SI FA AZIONE IN OGNI ATTIMO DELLA NOSTRA ESISTENZA E L’ARTE È UNA FORMA DI ESPRESSIONE SUPERIORE DELL’ANIMA STESSA. NON ESISTE PAROLA, GESTO, ESPRESSIONE, RAGIONAMENTO E MOVIMENTO CHE NON SIANO DETTATI DA UN’ANIMA NEL PIENO DELLA SUA AZIONE.
Animare i nostri pensieri significa quindi animare il nostro essere, diventare azione e trasformarsi. Questo implica una concezione non statica della realtà: il pensiero che tutto scorre e si trasforma. L’azione è una forza cangiante. Questi sono i concetti più “filosofici” alla base dell’approccio educativo proposto in questo capitolo.
L’ATTUAZIONE PIENA DELL’UOMO NON È SOLO MUOVERSI, VIVERE, SENTIRE, APPETIRE, MA È COSCIENZA PIENA DI TUTTO, È PENSARE E RIFLETTERE REALIZZANDO LA CONSAPEVOLEZZA DI TUTTA LA REALTà; LA FORZA STA NEL MUTAMENTO, POICHÉ IN OGNI MUTAMENTO SI CONOSCE E SI SVILUPPA IL NOSTRO INTELLETTO.
Progetto di Teatro D’Animazione Pedagogico (TAP): uno strumento che porta alla luce capacità nascoste degli studenti e aumenta la loro consapevolezza di sé stessi. Tramuta cioè la loro anima in azione. Quando un progetto TAP viene svolto in una scuola arriva a coinvolgere un numero non inferiore di 100-150 ragazzi. Diventa così un teatro autonomo, gestito da giovani in presenza di guide che hanno funzione di educatori ma anche di esperti teatrali. Al tempo stesso il TAP può essere usato anche su un gruppo classe al fine di animare l’apprendimento.
TAP Non vuole far emergere gli aspetti problematici di uno studente o tirare fuori le negatività nascoste o i problemi non risolti nella sua vita. Vuole far emergere il lato positivo di ogni studente, portare alla luce le sue capacità latenti ed inespresse che lui stesso non credeva di avere. Mette in atto un processo di maturazione e autoconsapevolezza.
TAP Apertura Maturazione dello studente Acquisizione di sicurezza Incremento dell'autostima Migliore disposizione verso i bisogni degli altri
Quando si attiva un progetto TAP in una scuola, questo può essere composto da diversi laboratori (solitamente cinque) e i ragazzi vengono assegnati ad uno di essi. I vari laboratori restano comunque strettamente interconnessi l’uno all’altro. All’interno di tutti i laboratori, i ragazzi devono lavorare con spirito collaborativo, responsabile e di condivisione dell’esperienza. Il tutto è incentivato da attività motivanti e coinvolgenti che mirano, appunto, al raggiungimento del suddetto obiettivo. CIASCUNO STUDENTE DEVE ESSERE MESSO IN CONDIZIONE DI OPERARE IN UN GRUPPO SERENAMENTE, IN UN CLIMA DI RECIPROCO RISPETTO E STIMA, QUESTO PER RIUSCIRE A FAR EMERGERE LE SUE POTENZIALITÀ, LE SUE PASSIONI CREATIVE ED ARTISTICHE E LA SUA CAPACITÀ DI ESPRIMERSI LIBERAMENTE.
Nei TAP si lascia spazio a tutte le espressioni artistiche: non solo la recitazione, ma anche la danza, il canto, la pittura ecc. L’impegno preso dai ragazzi al fine di realizzazione uno spettacolo conclusivo fa sì che si attui in loro un processo di responsabilizzazione. L’inquadramento entro le regole teatrali, poi, è una forma di familiarizzazione con la disciplina. L’empowerment del singolo studente porta ovviamente al potenziamento del gruppo inteso nel suo complesso. Un gruppo composito, in cui possono e anzi devono esserci figure diverse. Si arriva anche alla presenza di studenti coach.
Spettatori-attori Creazione di un bene condiviso e valorizzazione di esso tramite capacità individuali Unione di ciò che è diverso, attività liberatoria, circolazione di energie positive. Raggiungimento di obiettivi d’apprendimento, maturazione, sviluppo intellettivo, incremento del dialogo, divertimento e sviluppo di capacità di autocritica
Verificare il proprio ruolo TAP Creare certezze Verificare il proprio ruolo
In un’ottica sociologica... MEAD Il ruolo è un elemento necessario per la costruzione dell’identità Si diversifica a seconda delle nostre capacità di assunzione del ruolo degli altri, di interiorizzazione degli atteggiamenti
Il Teatro D’Animazione Pedagogica condivide l’elemento teatrale con lo Psicodramma e la Teatro Terapia, tuttavia le tre cose non vanno confuse. Le ultime due attività sono infatti tecniche terapeutiche psicologiche, usate in situazioni di disagio e di disturbo della personalità. La loro finalità è quella di mettersi in contatto con l’Io più profondo del paziente, per rimuovere elementi che lo bloccano.
Lo psicodramma è un metodo d’approccio psicologico che consente alla persona di esprimere, attraverso la messa in atto sulla scena, le diverse dimensioni della sua vita e di stabilire dei collegamenti costruttivi fra di esse. Lo psicodramma facilita, grazie alla rappresentazione scenica, lo stabilirsi di un intreccio più armonico tra le esigenze intrapsichiche e le richieste della realtà, e porta alla riscoperta ed alla valorizzazione della propria spontaneità e creatività. Lo psicodramma è dunque un metodo di sviluppo personale basato essenzialmente sulla ‘messa in azione’ dei contenuti del mondo interno. Nello psicodramma la persona “gioca”, concretizzando sulla scena le sue rappresentazioni mentali.
La Teatro Terapia è un percorso attivo di cura e crescita personale basato sul teatro, in particolare sulla messa in scena dei propri vissuti, all'interno di un gruppo. Essa viene usata in contesti clinici e sociali anche in forma preventiva, educativa e curativa; agisce attraverso l'interpretazione di personaggi principalmente improvvisati, ma implica un minuzioso training pre-espressivo indispensabile alla creazione dell'altro da sé che rende possibile e consapevole la presa di coscienza dei processi inconsci.
Il Teatro D’animazione Pedagogico, invece, è uno strumento educativo, aiuta a tirar fuori non le proprie angosce nascoste nel profondo quanto più le proprie capacità latenti, le proprie risorse, le proprie arte nascoste. Fa mettere in gioco l’essenza di ciascuno, favorisce l’interazione, la relazione di gruppo, la socializzazione, la cultura, l’educazione, la formazione, la collaborazione, la responsabilizzazione, l’ascolto e l’autostima. La sua buona riuscita presuppone la formazione adeguata degli educatori. Il TAP è un teatro che parte dalla comunicazione, la comunicazione di sé e per sé, lavorando sulle energie dei ragazzi.
Tendenza degli studenti ad avvicinarsi ad attività rischiose e giochi pericolosi Tentativo di indirizzare meglio le loro capacità e del desiderio di diventare protagonisti Il Teatro D’Animazione può essere una soluzione in questo senso: un modo positivo di incanalare le energie Tentativo di animare la didattica Togliere alle attività scolastiche il senso di obbligatorietà Realizzare una lezione che chiami in causa tutte le parti del corpo e la rottura degli schemi La cultura diventa movimento e reintepretazione
Teatro D’Animazione Pedagogico Teatro D’Animazione Culturale Teatro D’Animazione Insegnattori
Insegnattori È l’utilizzo di tecniche e arti della recitazione di cui l’insegnate può avvalersi per spiegare ed affrontare tematiche anche complesse nel corso delle sue lezioni. Questa figura nasce dall’approfondimento di alcune ricerche degli anni ’90 svolte insieme a Giorgio Albertazzi, che hanno portato all’analisi di nuovi modi per coinvolgere gli studenti. Il Teatro d’Animazione è quindi la scintilla per un tipo di didattica alternativa, di cui questo metodo d’insegnamento è diretta espressione.