Politica Economica Questi appunti sono stati estratti dal testo Problemi e Metodi di Politica Economica di Graziani e Vinci Liguori editore ed. 1992
L’oggetto della Politica Economica Teoria Economica (economia politica) Studia il funzionamento dei mercati senza l’intervento delle autorità pubbliche Politica Economica Studia l’intervento delle autorità pubbliche colto a modificare il funzionamento del mercato. La politica economica è una disciplina che analizza il comportamento dei soggetti economici pubblici che utilizzano gli strumenti a loro disposizione per far raggiungere migliori livelli di benessere alla collettività.
Efficienza tecnica ed efficienza economica Perché il mercato contiene inefficienze? Che tipo di inefficienze si possono registrare? Efficienza tecnica: capacità di utilizzare le risorse produttive senza sprecarle. Si ha efficienza tecnica quando per accrescere la quantità prodotta di un bene è necessario trasferire risorse da qualche altra produzione e ridurre perciò la produzione di qualche altro bene Efficienza economica: capacità di utilizzare le risorse produttive per soddisfare al massimo i bisogni della collettività. Osservazioni: Se il sistema economico non efficiente in senso tecnico allora non è efficiente neanche in senso economico. Non è vero viceversa il contrario. Infatti se il sistema è efficiente in senso tecnico si può non avere efficienza economica.
Distinzione tra efficienza tecnica ed efficienza economica Frontiera della tecnica (o linea di trasformazione) Lungo gli assi verticale ed orizzontale misuriamo la quantità prodotta di due beni A C D. B La curva AB contiene tutte le combinazioni dei due beni che si possono produrre grazie alla dotazione di risorse a disposizione. Il punto D rappresenta una situazione d’inefficienza perché è sempre possibile riorganizzare la produzione (ci sono risorse sufficienti) e produrre una quantità maggiore di entrambi i beni. Tutti i punti che si trovano lungo AB sono efficienti in senso tecnico in quanto non ci si può spostare oltre.
Inefficienze del mercato Teorema della realizzazione spontanea dell’ottima utilizzazione delle risorse. Enunciato prima di tutti da A. Smith e poi formulato da Vilfredo Pareto e da Enrico Barone. “In un sistema economico che funzioni in regime di concorrenza perfetta, l’equilibrio generale prodotto dalle scelte individuali dei singoli operatori è al tempo stesso una posizione di ottima utilizzazione delle risorse”. Presenza di formazioni monopolistiche (monopoli naturali etc.) Distribuzione iniqua dei redditi (tassazione dei redditi per bilanciare le utilità marginali dei redditi tra ricchi e poveri). Economie e diseconomie esterne (esternalità positive e negative). Generazione di divergenze tra costo privato e costo sociale dei prodotti
Interventi correttivi e interventi strutturali Interventi correttivi: imposte a carico delle imprese inquinanti. (Economia del benessere) Interventi strutturali: interventi volti ad incidere sulla struttura dell’economia. (Politiche d’investimento) Obiettivi di breve e lungo periodo: Breve periodo: occupazione, inflazione. Lungo periodo: consumo della collettività, distribuzione del reddito
Valutazione degli obiettivi Come si valutano gli obiettivi da perseguire? Molteplicità di obiettivi Interdipendenza tra gli obiettivi. Etc. Criteri di scelta tra gli obiettivi: Scelta senza valutazione degli obiettivi. Quando le autorità non tengono conto delle preferenze degli individui. In questo caso le autorità possono scegliere obiettivi rigidi (occupazione, disavanzo dello Stato). 1.1) Metodo delle priorità: si fissa il livello di un obiettivo e massimizza il livello di un secondo obiettivo
Valutazione degli obiettivi Metodo rigido YN A C Ys Questo schema rappresenta il conflitto dell’aumento del reddito tra il Sud e il Nord del Paese. Se le autorità fissano come livello ottimale quello che si ha nel punto C, si ottiene da un lato un livello compatibile di reddito con le risorse disponibili ma esso può essere incrementato.
Valutazione degli obiettivi Metodo delle priorità YN A E D C Ys Si considera prioritario un obiettivo Ys di incremento del reddito (per esempio del Sud del Paese) di un certo livello OC e si assegna ad esso un valore dopo di che si vede qual è il valore massimo del secondo obiettivo YN compatibile e cioè CD
Valutazione degli obiettivi 2) Scelta attraverso valutazione degli obiettivi. (valutazione preventiva degli obiettivi) 2.1) Preferenze indicate dalle autorità: 2.1.1 Si costruisce un sistema di curve di indifferenza che riproduce quelle della collettività 2.1.2 Metodo delle valutazioni rigide. Le autorità dopo aver reso note le possibilità di trasformazione degli obiettivi l’uno nell’altro (AB) attribuiscono ad ogni obiettivo un valore rigido. Come si fa? Si costruisce una mappa di curve di indifferenza
Valutazione degli obiettivi “.1.2 Metodo delle valutazioni rigide. max Z = Yn + 1,2Ys La funzione obiettivo da massimizzare contiene i due obiettivi ponderati secondo il valore 1 e il valore 1,2 Dal punto di vista grafico questa funzione dà le rette parallele ciascuna delle quali ci da un valore diverso di Z. Le autorità dovranno collocarsi in quel punto del grafico che consente di avere il valore più elevato del reddito e cioè in C.
Valutazione degli obiettivi Metodo delle valutazioni rigide YN Scelta ottimale A Rette di Isovalore C B Ys Si considera prioritario un obiettivo Ys di incremento del reddito (per esempio del Sud del Paese) di un certo livello OC e si assegna ad esso un valore dopo di che si vede qual è il valore massimo del secondo obiettivo YN compatibile e cioè CD
Valutazione degli obiettivi B) Valutazioni ricavate dalle preferenze della collettività. Questo metodo è quello che si incardina in una struttura di uno Stato democratico che tiene conto della voce degli individui. Consultazioni generali e rappresentazione delle preferenze della collettività…
Decisioni accentrate e decentrate Per le decisioni accentrate è necessario disporre di un’amministrazione rigorosamente centralizzata per poter procedere ad una valutazione omogenea degli obiettivi
Politica economica: obiettivi e strumenti La politica economica consiste in una serie di azioni indirette sugli obiettivi che si vogliono raggiungere. Le autorità devono conoscere il funzionamento del sistema economico Le autorità devono poter individuare gli strumenti di politica economica, vale a dire una o più grandezze che possono consentire di raggiungere gli obiettivi prefissati.
Politica economica: obiettivi e strumenti Quando una grandezza economica può essere considerato uno strumento? Deve essere manovrabile. Cioè si può assegnare un valore desiderato. Deve essere efficace. Cioè deve influire sull’obiettivo prescelto. Quindi le grandezze economiche si dividono in obiettivi e strumenti. Alcune grandezze sono contemporaneamente obiettivi e strumenti (obiettivi intermedi)
Modelli di Politica Economica Dipendono dalle strategie che si prefissano le autorità politiche. Alcuni esempi: Pieno impiego dei lavoratori Stabilità dei prezzi Equilibrio nei conti con l’estero Ciò impone: Esistono alcuni obiettivi da raggiungere Esistono misure alternative (dirette ed indirette) per raggiungere gli obiettivi ed è necessario scegliere alcune o alcune loro combinazioni Ci sono elementi che non possono essere modificati dagli individui (prezzi, tecniche produttive, etc). Ecco perché oltre agli strumenti economici è necessario mettere in campo altri strumenti come quelli legislativi.
Utilità dei modelli di Politica Economica Un soggetto economico deve prima di agire tener conto: Coerenza dei vari obiettivi Compatibilità tra obiettivi e vincoli Il modello economico è “un insieme di relazioni rappresentanti le connessioni esistenti tra le diverse grandezze presenti nel fenomeno a cui il modello si riferisce”
Utilità dei modelli di Politica Economica Esempio I Studio del comportamento del singolo agente economico. max π = p x y – (r1x1 + r2x2 + … + rnxn) Nel rispetto della seguente relazione: Y = f (x1,x2, … xn) dove: π = profitto p prezzo di vendita del prodotto Y quantità del prodotto ri prezzo dell i.mo fattore produttivo xi quantità dell’i.mo fattore produttivo Per raggiungere l’obietto l’imprenditore agisce sulla quantità prodotta e sulle quantità acquistate dei fattori produttivi mentre non ha nessuna influenza sui prezzi
Utilità dei modelli di Politica Economica Esempio II Semplice modello di determinazione del reddito nazionale C = consumo reale I = investimento reale Y = reddito (= prodotto) nazionale T = ammontare delle imposte in termini reali Anche in questo caso l’obiettivo viene raggiunto indirettamente attraverso l’investimento che si considera modificabile
Utilità dei modelli di Politica Economica C + I = Y C = f (Y – T) Ipotizzando una relazione lineare tra C ed I C = a + b ( Y – T) Dove a e b sono due costanti note. La soluzione sarà: Y = I + a- bT / 1 – b C = bI à a – bT / 1 – b Una volta fissati i livelli di I ed essendo noti i valori di a e di b si determinano il livello del reddito (Y) e del consumo (C).
Utilità dei modelli di Politica Economica Variabili e parametri Variabili = grandezze che assumono valori che si modificano rispetto al modello Parametri = grandezze che assumono valori che non si modificano rispetto al modello Variabili endogene: il loro valore deve essere spiegato dal modello Variabili esogene: il loro valore non deve essere spiegato dal modello. Il valore è dato. E’ noto. C e Y variabili endogene T e I variabili esogene a e b parametri
Utilità dei modelli di Politica Economica Composizione di un modello: Relazioni tecniche Relazioni istituzionali Relazioni di comportamento Relazioni definitorie Relazioni che determinano un equilibrio Y = f (k , l) α = massimo rapporto consentito tra impieghi e risorse; H = impieghi delle banche D = depositi presso le banche H / D ≤ α 3) Si pensi alle curve di domanda S = spesa p = prezzo q = quantità acquistata S = p x q 5) Qd = Qs
Modello di determinazione del reddito nazionale 1) Equazione comportamentale 2) Equazione comportamentale 3) Equazione definitoria 4) Equazione tecnica 5) ; Equazione comportamentale 6) Equilibrio 7) Equazione comportamentale