Bisogni Educativi Speciali Special Educational Need IL QUADRO NORMATIVO Nelle nostre classi troviamo sempre più alunni che presentano un qualche tipo.

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Bisogni Educativi Speciali Special Educational Need IL QUADRO NORMATIVO Nelle nostre classi troviamo sempre più alunni che presentano un qualche tipo di difficoltà nell’ambito dell’apprendimento e dello sviluppo delle competenze. Dai Disturbi specifici dell’apprendimento (dislessia, disgrafia, discalculia), al Disturbo da deficit di Attenzione e Iperattività, ai disturbi nella comprensione del testo, alle difficoltà visuo-spaziali, alle difficoltà motorie, alla disprassia evolutiva. Ancora troviamo alunni con ritardo mentale, ritardo nello sviluppo, alunni con disturbi dello spettro autistico, o con difficoltà di linguaggio ecc. Accanto ad alunni che presentano disturbi di tipo patologico troviamo anche alunni che hanno semplicemente un apprendimento difficile, rallentato o uno scarso rendimento scolastico legati anche a difficoltà nella sfera emozionale, eccessiva timidezza, ansia o depressione. Altre forme più complesse sono legate alla sfera psichica (disturbi della personalità psicosi ecc.) o della sfera comportamentale (comportamenti aggressivi, bullismo, disturbi della condotta ecc.). Fino a giungere alle difficoltà minori quali disturbi dell’identità, deficit di autostima, insicurezza e problemi motivazionali. Le difficoltà con le quali ci confrontiamo quotidianamente vanno bel al di la della quota del 2/3% di alunni con certificazione medica che ne attesta la situazione di disabilità e raggiungono il 15% di alunni con qualche tipo di difficoltà. (Cornoldi 1999). Una recente ricerca (Stella 2004) sulle difficoltà scolastiche evidenzia la progressione, dal 10% al 25%, di alunni con disagio nei vari livelli di scolarità.

Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” Circolare Ministeriale n.8 Roma, 6 marzo 2013 Prot. 561 Indicazioni operative

La Direttiva ridefinisce e completa il tradizionale approccio all’integrazione scolastica, basato sulla certificazione della disabilità, estendendo il campo di intervento e di responsabilità di tutta la comunità educante all’intera area dei Bisogni Educativi Speciali (BES), comprendente: “svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse”.

La Direttiva estende pertanto a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento, richiamandosi espressamente ai principi enunciati dalla Legge 53/2003.

Legge 28 marzo 2003, n. 53 …la definizione e la realizzazione delle strategie educative e didattiche devono sempre tener conto della singolarità e complessità di ogni persona, della sua articolata identità, delle sue aspirazioni, capacità e delle sue fragilità, nelle varie fasi di sviluppo e di formazione.

…è compito doveroso dei Consigli di classe o dei teams dei docenti nelle scuole primarie indicare in quali casi sia opportuna e necessaria l'adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni.

Bisogni Educativi Speciali Le azioni a livello di singola istituzione scolastica: Istituzione di un Gruppo di lavoro per l’inclusione (GLI) Elaborazione di un Piano Annuale per l’inclusività Programmazione obiettivi-attività Adeguamento del P.O.F. Rilevazione della Qualità dell’integrazione

Nota Ministeriale n.1551 27 giugno 2013 “Piano Annuale per l’Inclusivita” Nota Ministeriale n. 2563 22 novembre 2013 «Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali»

“Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione.” Nota MIUR 3 giugno 2014 “Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione.”   Alunni con Bisogni educativi speciali Per altre situazioni di alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES), formalmente individuati dai singoli Consigli di classe, dovranno essere fornite alla Commissione d’esame utili e opportune indicazioni per consentire a tali alunni di sostenere adeguatamente l’esame. La Commissione - sulla base di quanto previsto dalla Direttiva 27.12.2012 recante Strumenti di intervento per alunni con Bisogni educativi speciali ed organizzazione scolastica per l’inclusione, dalla circolare ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013 e dalle successive note, di pari oggetto, del 27 giugno 2013 e del 22 novembre 2013 - esaminati gli elementi forniti dai Consigli di classe, terrà in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive, relative ai candidati con Bisogni Educativi Speciali (BES), per i quali sia stato redatto apposito Piano Didattico Personalizzato e, in particolare, le modalità didattiche e le forme di valutazione individuate nell’ambito dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati. A tal fine i Consigli di classe trasmetteranno alla Commissione d’esame i Piani Didattici Personalizzati. In ogni caso, per siffatte tipologie, non è prevista alcuna misura dispensativa in sede di esame, sia scritto che orale, mentre è possibile concedere strumenti compensativi, in analogia a quanto previsto per gli alunni con DSA.