Utilizzo di una sola retta d’altezza

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ZsZs ZvZv z s Distanza zenitale stimata z v Distanza zenitale vera Z s Zenith del punto stimato Z v Zenith del punto vero zszs zvzv  Stella z s - z v.
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Transcript della presentazione:

Utilizzo di una sola retta d’altezza Navigazione astronomica Considerazione iniziale IMPORTANTE Al giorno d’oggi, ogni nave ha molti modi per controllare la propria posizione, tra loro “ridondanti” (per sicurezza si può controllare il punto nave con DUE sistemi GPS ed UN punto radar). Se tutti i sistemi funzionassero bene, il punto nave ottenuto sarebbe di buona qualità, se non ottima qualità. La navigazione astronomica e la navigazione costiera (fatta con strumenti tradizionali) sono da tempo considerati “navigazione di emergenza”. Gli alunni del nautico capitani, futuri allievi ufficiali di coperta, studiano ancora tali materie proprio perché, in caso di necessità o emergenza (un black-out è sempre dietro l’angolo) devono dimostrare di saper navigare senza la “comodità” del punto nave “moderno”. Soprattutto il punto nave costiero, se preso bene, è di “enorme” precisione e non comporta una eccessiva “fatica” ma un buoni “coordinamento ed allenamento”. Il punto nave astronomico costa lavoro, fatica, tempo e calcoli, e purtroppo bisogna essere bravi ed abituati a fare osservazioni (conoscere il proprio errore sistematico è importante) per conferire ad esso una “buona” qualità. Le procedure che seguono sono “l’emergenza dell’emergenza”…. Vecchia storiella del Prof.: Un Comandante fissato sia con “l’emergenza dell’emergenza” che con la navigazione astronomica, spesso svegliava il suo Ufficiale di Rotta nel cuore della notte per DUE o TRE osservazioni successive di LUNA. Tali osservazioni servivano alternativamente a controllare rotta e velocità, malgrado la nave fosse dotata già all’epoca (1993) di sistemi modernissimi per il controllo del punto nave. Il suo motto “sempre pronti in ogni momento ed ogni condizione” doveva essere fatto proprio da ogni membro dell’equipaggio (a scapito del sonno e di qualche imprecazione “solo pensata”). Nuova storiella del Prof.: Un Professore fissato sia con “l’emergenza dell’emergenza” che con la navigazione astronomica, spesso costringe i suoi alunni a fare osservazioni di sole (isolate o successive) in barca o lungo il viale di Civitavecchia…. “A Professò, c’ha detto pure lei che a bordo nun se fanno più ‘stè cose!”. “Hai ragione, è vero, però voi le dovete saper fare…. e poi mi ricordano i vecchi tempi…”

Uso di una retta (di stella, di sole, di luna, di pianeta) isolata Osservazione AL TRAVERSO – 1° Caso – solo UNA osservazione Situazione: durante il crepuscolo serale (1905 – 1950) con Pv 090 e Vp 12Kn, a causa della presenza della costa a nord e del cielo parzialmente nuvoloso, si riesce ad osservare solo una stella alle 1915. L’osservazione risulta Az = 180° Dh = +3’ 1915 1930 1945 2000 ● ● ● ● Se si conosce l’errore sistematico dell’osservatore e già si è considerato nel disegno, allora esiste un problema effettivo sulla rotta vera che potrebbe essere quella rappresentata in figura (traslazione rispetto alla prora vera, probabilmente per effetto di una corrente). Non si possono fare ipotesi sulla velocità. Nota bene: non essendoci una seconda osservazione della stessa stella NON si può verificare se la rotta sia non solo traslata ma anche inclinata rispetto alla prua (lastrina successiva). Non si possono fare ipotesi sulla velocità. Se NON si conosce l’errore sistematico dell’osservatore, allora è molto difficile arrivare a delle conclusioni, la retta isolata potrebbe anche indicare che la prora e la rotta coincidono, nel caso l’errore sistematico sia dello stesso valore del Dh. Per esempio, in questo caso, se l’errore sistematico fosse es= +3’, la retta sarebbe proprio sopra la stima (l’osservatore “bagna” la stella, la stella sguarda e l’errore sistematico è positivo). Non si possono fare ipotesi sulla velocità.

Uso di una retta (di stella, di sole, di luna, di pianeta) isolata Osservazione AL TRAVERSO – 1° Caso – DUE osservazioni successive della stessa stella Situazione: durante il crepuscolo serale (1905 – 1950) con Pv 090 e Vp 12Kn, a causa della presenza della costa a nord e del cielo parzialmente nuvoloso, si riesce ad osservare solo una stella alle 1915 ed alle 1945. La prima osservazione risulta Az = 180° Dh = +3’, la seconda risulta Az = 184° Dh = +4,2’ 1915 1930 1945 2000 ● ● ● ● Se si conosce l’errore sistematico dell’osservatore e già si è considerato nel disegno, allora esiste un problema effettivo sulla rotta (il Dh è aumentato) e la rotta vera potrebbe essere quella rappresentata in figura (probabilmente per effetto di una corrente). Non si possono fare ipotesi sulla velocità Se NON si conosce l’errore sistematico dell’osservatore, allora esiste un problema effettivo sulla rotta (il Dh è aumentato) e la rotta vera potrebbe essere compresa nella zona rappresentata in figura (probabilmente sempre per effetto di una corrente). Non si possono fare ipotesi sulla velocità

Non si possono fare ipotesi sulla rotta Uso di una retta (di stella, di sole, di luna, di pianeta) isolata Osservazione DI PRORA (o DI POPPA) – 1° Caso – solo UNA osservazione Situazione: durante il crepuscolo serale (1905 – 1950) con Pv 090 e Vp 12Kn, a causa della presenza della costa a nord e del cielo parzialmente nuvoloso, si riesce ad osservare solo una stella alle 1915. L’osservazione risulta Az = 090° Dh = +3’ ● ● 1915 1930 1945 2000 ● ● ● ● ● Se si conosce l’errore sistematico dell’osservatore e già si è considerato nel disegno, allora esiste un problema effettivo sulla velocità ed il punto nave delle 1915 potrebbe essere sulla retta rappresentata in figura (traslazione rispetto al punto nave stimato, probabilmente per effetto di una corrente, ma anche nel caso di un errore sulla velocità propria che si protrae da molto tempo). Non si possono fare ipotesi sulla velocità. Nota bene: non essendoci una seconda osservazione della stessa stella NON si può verificare se la variazione della velocità ci sia effettivamente o se l’errore sia nato in precedenza e la Vp corrisponda in realtà alla Ve (lastrina successiva) Se NON si conosce l’errore sistematico dell’osservatore, allora è molto difficile arrivare a delle conclusioni, la retta isolata potrebbe anche indicare che il punto stimato ed il punto effettivo POTREBBERO coincidere, nel caso l’errore sistematico sia dello stesso valore del Dh. Per esempio, in questo caso, se l’errore sistematico fosse es= +3’, il punto effettivo POTREBBE essere proprio sul punto stimato (l’osservatore “bagna” la stella, la stella sguarda e l’errore sistematico è positivo) ● ● Non si possono fare ipotesi sulla rotta

Uso di una retta (di stella, di sole, di luna, di pianeta) isolata Osservazione DI PRORA (o DI POPPA) – 2° Caso – DUE osservazioni successive della stessa stella Situazione: durante il crepuscolo serale (1905 – 1950) con Pv 090 e Vp 12Kn, a causa della presenza della costa a nord e del cielo parzialmente nuvoloso, si riesce ad osservare solo una stella alle 1915 ed alle 1945. La prima osservazione risulta Az = 090° Dh = +3’, la seconda risulta Az = 094° Dh = +4,2’ 1915 1930 1945 2000 ● ● ● ● ● ● Se si conosce l’errore sistematico dell’osservatore e già si è considerato nel disegno, allora esiste un problema effettivo sia sulla posizione che sulla velocità (il Dh è aumentato). I punti nave effettivi POTREBBERO essere quelli indicati in figura e la velocità potrebbe essere maggiore per effetto di una corrente di 2,4 Kn (spazio maggiore di 1,2 Nm in mezz’ora). Non si possono fare ipotesi sulla rotta. Se NON si conosce l’errore sistematico dell’osservatore, allora esiste un problema effettivo sulla velocità (il Dh è aumentato). La velocità potrebbe essere maggiore per effetto di una corrente di 2,4 Kn (spazio maggiore di 1,2 Nm in mezz’ora). Non si possono fare ipotesi ne sulla posizione effettiva né sulla rotta.