Prof. Paolo Polidori Università di Camerino

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Transcript della presentazione:

Prof. Paolo Polidori Università di Camerino I MINERALI Prof. Paolo Polidori Università di Camerino

MINERALI Tutto ciò che non rientra nella frazione organica si distingue come Sostanza Inorganica. I minerali si trovano negli alimenti e negli organismi animali prevalentemente sotto forma di sali.

Macroelementi - Microelementi A seconda che i minerali siano presenti negli organismi animali in quantità maggiori (g/kg) o minori (mg/kg) vengono definiti Macroelementi oppure Microelementi. Gli elementi quantitativamente più importanti sono stati ben studiati, mentre di altri si conosce poco, di alcuni non si sa se siano indispensabili al metabolismo animale.

Malattie da Carenza Nel caso in cui uno o più minerali risultino carenti rispetto ai fabbisogni degli animali, si manifestano dei quadri patologici o sub-patologici individuabili come malattie da carenza. Le carenze di minerali nella dieta possono verificarsi con maggiore frequenza negli animali al pascolo su terreni nei quali si abbiano deficienze degli stessi minerali.

MACROELEMENTI

Calcio e Fosforo Sono gli elementi quantitativamente più rappresentati, la loro somma corrisponde a circa il 2,5% del peso dell’intero organismo. Vengono studiati insieme dai nutrizionisti in quanto i loro metabolismi sono strettamente collegati. Si trovano soprattutto insieme nella costituzione della parte minerale del Tessuto Osseo. Lo sviluppo del tessuto scheletrico dipende, oltre che dalla quantità di Vitamina D3, dal rapporto tra le quantità dei due elementi assorbiti a livello intestinale.

Mobilitazione Ca e P Lo scheletro, oltre che alla funzione meccanica di sostegno, assolve anche alla funzione di “magazzino” di riserva corporea del Ca e del P, che possono essere mobilitati per sopperire alle carenze, se necessario. Il meccanismo si svolge sotto il controllo del Paratormone, secreto dalla ghiandola paratiroide, che controlla anche l’assorbimento intestinale del Calcio.

Carenza di Calcio Nei giovani animali si manifesta con la sindrome nota come Rachitismo. I sintomi sono sviluppo ridotto delle ossa lunghe, ingrossamento delle articolazioni, andatura zoppicante, accrescimento stentato. Negli adulti si manifesta con un quadro patologico definito Osteomalacia, che porta ad avere ossa osteoporotiche fragili e facili alle fratture. Nelle galline il guscio dell’uovo risulta sottile e di facile rottura.

Collasso Puerperale Nelle bovine si può verificare dopo il parto, a causa dell’improvviso calo della calcemia come conseguenza della richiesta di Ca dalla ghiandola mammaria, che inizia a funzionare a pieno ritmo. E’ consigliato nel periodo di asciutta somministrare diete relativamente povere di Ca ma ricche di P, per stimolare la produzione del paratormone e aumentare l’efficienza dell’assorbimento intestinale.

Fosforo Mentre il Ca è per il 99% immobilizzato nello scheletro, il P vi si trova solo per circa l’80%, il restante 20% assolve funzioni biologiche. Infatti il P è un costituente delle fosfoproteine, dei fosfolipidi, dei nucleosidi, dei nucleotidi e degli acidi nucleici. Gli alimenti più ricchi in P sono, come per il Ca, quelli di origine animale: latte, farine di ossa, di carne, di pesce, ecc.

Fosforo nei Vegetali Il P si trova nei semi, ma è poco disponibile per l’assorbimento a livello intestinale perché si trova sotto forma di acido fitico o dei suoi sali, i fitati, non facilmente idrolizzabili nel digerente dei monogastrici. I ruminanti hanno maggiori possibilità di utilizzare il P fitico, grazie all’azione di alcune fitasi batteriche elaborate dalla microflora del rumine.

Potassio, Sodio e Cloro Vengono trattati insieme perché strettamente legati tra loro per le azioni biologiche che esplicano nell’organismo. Sono importanti gli apporti dietetici in quanto non esistono possibilità di realizzare riserve corporee da mobilizzare al momento opportuno. Il K+ è lo ione caratteristico dell’ambiente endocelluare, mentre il Na++ è quello caratteristico dell’ambiente extracellulare.

Carenza di K e Na Il K è presente negli alimenti, soprattutto nei foraggi, in misura assai maggiore di quanto serva per coprire i fabbisogni degli animali. La possibilità di una situazione di carenza di K è alquanto remota. Spesso si rende necessaria una integrazione di Na nella dieta, la cui concentrazione negli alimenti può essere scarsa. Il sintomo principale della carenza di Na nella dieta è la disdratazione corporea: l’organismo allontana l’acqua nel tentaivo di mantenere costante la concentrazione di Na nei liquidi extracellulari.

Cloro Gli alimenti vegetali sono poveri di Cl, per cui necessita l’integrazione con sale. La carenza di Cl comporta diminuzione dell’appetito, accrescimenti stentati, basse produzioni di latte. L’iperdosaggio è dovuto ad eccesso di NaCl, quindi nell’organismo si verifica l’opposto della disidratazione, cioè una eccessiva ritenzione idrica, con formazione di edemi, in quanto l’organismo tenta di diluire il Na e il Cl in eccesso e mantenerne costanti le concentrazioni nei fluidi circolanti.

Zolfo La localizzazione principale è come costituente alcuni aminoacidi (metionina, cisteina, ecc.) e quindi di tutte le proteine che contengono tali aminoacidi. I sintomi da carenza di S coincidono con la carenza di aminoacidi solforati: scarsi accrescimenti, produzioni stentate, soprattutto la lana, nei ruminanti non corretto sviluppo della micropopolazione ruminale e conseguente minore efficienza digestiva.

Magnesio Associato al Ca e al P in alcune funzioni metaboliche: il 70% nell’organismo animale è infatti fissato nello scheletro, l’altro 30% assolve funzioni biocatalitiche di alcuni famosi enzimi come le decarbossilasi e le fosfotransferasi. Gli alimenti vegetali ricchi di proteine sono buone fonti di Mg: crusche, panelli, farine di estrazione, granelle, leguminose, ecc. I sintomi di carenza più gravi sono la ipereccitabilità nervosa, convulsioni, tetania, morte. Nei bovini al pascolo può presentarsi la tetania ipomagnesica, se il pascolo è povero di Mg.

MICROELEMENTI

Ferro E’ il componente metallico di molti enzimi, è legato a proteine di varia natura: alcune enzimatiche (citocromi e flavoproteine), altre con funzioni di trasporto di gas respiratori (emoglobina e mioglobina), altre ancora con funzioni di carrier (transferrina ematica) ed infine altre nel fegato con funzioni di riserva (ferritina).

Assimilazione Ferro Gli alimenti vegetali ricchi di foglie,i rivestimenti dei semi e gli alimenti di origine animale (ad eccezione del latte) sono tutti ben dotati di Fe. Gli alimenti di origine animale contengono il Fe in una forma, quella porfirinica, assai più disponibile ad essere assorbita nel sangue rispetto al Fe contenuto nei vegetali. Il meccanismo attraverso il quale avviene l’assorbimento non è del tutto chiaro.

Carenza Ferro E’ fisiologica nei neonati di mammiferi delle specie con placentazione del tipo epitelio-coriale, come i suini. Nei suinetti si rende infatti necessario ricorrere all’integrazione tramite iniezione di Ferrodestrano, per prevenire l’anemia ipocromica neonatale. In altre specie animali la carenza può portare ad anemia ferropriva, che può avere conseguenze anche mortali.

Zinco E’ il componente inorganico di molti enzimi, si trova diffusamente distribuito in tutti gli alimenti, ne sono ricchi in particolare i lieviti, per il fatto di essere concentrati di enzimi, e molti cereali. Le carenze si manifestano con rallentamenti della crescita, perdita di appetito. Sono rari i casi di iperdosaggio di Zn, quasi tutte le specie animali hanno un’alta tolleranza verso questo elemento.

Rame Presente in alcune proteine plasmatiche, contenuto in quasi tutti gli alimenti, ad eccezione del latte. E’ difficile che si verifichi una carenza di Cu a meno che gli animali non siano alimentati esclusivamente al pascolo su terreni poveri di Cu. Il Cu in eccesso tende ad accumularsi nel fegato, i ruminanti sono più sensibili dei monogastrici in caso di iperdosaggio.

Selenio Fa parte dell’enzima Glutatione perossidasi, che elimina i perossidi degli acidi grassi e svolge azione di salvaguardia dell’integrità delle membrane cellulari. Svolge anche azione di miglioramento della funzione riproduttiva: le ritenzioni placentari non infettive possono essere eliminate nelle bovine con la somministrazione di Se nelle ultime settimane di gravidanza.

Iodio Si trova nell’organismo animale come costituente dei 2 ormoni tiroidei Triiodotironina e Tiroxina, che hanno il ruolo di innalzare il metabolismo basale e influire sull’efficienza di utilizzazione metabolica degli alimenti. Gli alimenti di origine marina sono ricchi di iodio. La carenza di I determina ipertrofia della ghiandola tiroide, che cerca di ovviare alla scarsa produzione di ormoni con una maggiore ma inutile iperattività. Lo stato carenziale è palesato con il gozzo nella regione del collo che ospita la tiroide.

Grazie dell’attenzione.