Le grandi utopie del XVII secolo
Tommaso Campanella (1568-1639) La città del sole (1602-1637)
Schema (I) L’opera è in forma di dialogo e i due dialoganti sono l’Ospitalario (un Cavaliere di Malta) e un Nocchiero genovese (compagno di Cristoforo Colombo). La Città del Sole è un’isola, circondata da popoli retti tirannicamente, che vorrebbero conquistarla La città si eleva a cerchi concentrici su un colle, circondato da una pianura fertile Ogni cerchio è dedicato a un pianeta Alla vetta vi è il tempio del Sole
Schema (II) È minuziosamente descritta l’urbanistica della città Lungo ii tornanti del colle vi sono delle case, tutte uguali, che si aprono verso l’interno Non esistono proprietà privata e famiglia La vita è comunitaria L’educazione è tesa all’apprendimento di capacità manuali Forte presenza dello Stato Al culmine della gerarchia politica, di struttura democratica) vi sono tre triumviri (Potenza, Sapienza e Amore).
Schema (III) L’autorità sovraordinata è quella del Metafisico, il filosofo, nel senso pieno del termine La religione è naturalistica, ma pronta ad accogliere il cristianesimo influenze da Platone e More, ma sensibilità acuta verso i problemi dei poveri
Francis Bacon (1561-1626) New Atlantis (1627)
Schema (I) Viene descritta un’isola, Bensalem, che dopo aver avuto grandi rapporti con i popoli antichi (Egiziani, Fenici, abitanti della Grande Atlantide) si è trovata isolata e ha sviluppato una grande civiltà scientifica Il suo primo legislatore, Solamone, ha previsto l’isolamento assoluto (nessuno, se non eccezionalmente e/o a tempo viene ammesso; nessuno può andare via, tranne un piccolo gruppo di scienziati che a scadenze regolari e in modo anonimo vanno a vedere a che punto di sviluppo scientifico e tecnologico sono gli altri popoli).
Schema (II) Il vero nucleo utopico è la Casa di Salomone, centro di ricerca scientifica di équipe modello delle società scientifiche che sono secondo Bacon, ormai al suo tempo indispensabili per il progresso della conoscenza mancano indicazioni di tipo socio-politico