Introduzione agli studi culturali Presentazione a cura della Dott.ssa Floriana Bernardi
Quando nascono gli studi culturali? Area di studi nata nel Regno Unito nel 1964 quando nell’Università di Birmingham fu fondato il Centre for Contemporary Cultural Studies (CCCS) Anni Settanta e Ottanta: Espansione dei centri e dei dipartimenti di studi culturali soprattutto nel mondo anglofono (Regno Unito, Stati Uniti e Australia).
Cosa sono gli studi culturali? ‘A Birmingham, e in modo particolare sotto la direzione di Stuart Hall, gli studi culturali sono stati inizialmente un centro di ricerca postlaurea, un luogo per laureati e ricercatori insoddisfatti del fatto che il pensiero accademico e la vita intellettuale venisse allineata e incanalata (“disciplinata”) da una struttura disciplinare che lavorava per tenere separati gli uni dagli altri determinati tipi di questioni e di attività’ . (Bowman, Introduzione a Studi culturali, Progedit 2011)
La ricezione degli studi culturali Studi letterari di anglistica, studi sulla questione postcoloniale e sugli studi di genere Ricerca sulla ‘cultura bassa’, ‘pop’, sul quotidiano: oggetti di studio della semiotica e della sociosemiotica.
Gli interessi di ricerca degli studi culturali ‘Gli studi culturali (…) cercavano di esplorare questioni e temi complessi mettendo insieme diversi approcci in modi che altre discipline accademiche istituzionalizzate del Regno Unito non facevano e non consentivano che si facesse. Tali questioni erano soprattutto politiche’.
Alcune questioni politiche Perché il canone letterario è composto quasi esclusivamente da uomini bianchi? Perché si ritiene che la “cultura popolare” sia inferiore alla “cultura alta”? Quali sono le relazioni tra cultura e politica, cultura e cambiamento, cultura e potere? In che modo avviene l’esclusione, la subordinazione, la marginalizzazione o il processo che porta all’invisibilità di determinati gruppi (le donne, i poveri e le minoranze etniche, per esempio)?
L’innovazione e la provocazione degli studi culturali Selezionare gli oggetti di studio ANCHE all’interno del mondo accademico e dell’attività accademica, indagandone i limiti, i pregiudizi, il valore, le implicazioni, non soltanto all’interno del ‘mondo reale’ e negli ‘apparati ideologici dello Stato’ (L. Althusser), cioè media, famiglia, istituzioni educative, religiose, giuridiche.
Cosa sono gli studi culturali? ‘Qual è lo scopo degli studi culturali?’ ‘Qual è lo scopo della pratica accademica?’ Cosa sono chiamati a fare gli intellettuali?’
Qual è il loro oggetto, ‘terreno’, ‘campo’ d’analisi definito il culturale? Cosa, esattamente, si propongono di studiare gli studi culturali? Quali sono gli obblighi imposti agli studi culturali dai loro fondatori?
Stuart Hall
Testi di ‘frattura’ Richard Hoggart, The Uses of Literacy (volume di critica radicale alla società industriale e alla cultura di massa) Raymond Williams, Culture and society (volume che legge la cultura della classe operaia attraverso i valori e i significati incorporati nei suoi modelli) E.T. Thompson, The Making of the English Working Class (studio sulle tradizioni popolari e della cultura di classe operaia nata in Inghilterra tra il 1780 e il 1832 negli anni della rivoluzione industriale)
Questi testi ‘suggerivano ai loro lettori l’idea secondo cui “(…) i problemi accentrati nei significati della parola cultura sono problemi che sorgono direttamente dalle grandi trasformazioni storiche’ (R. Williams)
Il concetto di cultura per i C Il concetto di cultura per i C.S: tante definizioni, una definizione (paradigma culturalista) Il paradigma dominante dei C.S considera ‘la cultura come interrelata con tutte le pratiche sociali, e le pratiche come una forma comune di attività umana: praxis umana sensibile, l’attività attraverso cui gli uomini e le donne fanno la storia’(Hall 1981, p. 81) Totalità della cultura, concreta e storicamente determinata