Una prima analisi può essere effettuata con la percentualizzazione del conto economico Di frequente è fatto pari a 100 il valore della produzione o i ricavi e a esso sono rapportate le diverse voci di conto economico Da osservare il peso delle diverse voci di costo dell’area caratteristica e degli oneri finanziari
Indici di redditività Fattori economici Fattori finanziari
ROE = reddito netto/Capitale netto Limiti informativi: Non si spiegano le cause della redditività Occorre scomporre il ROE e introdurre indicatori di redditività riferiti a singole aree gestionali
Limiti ROE e altri indicatori di redditività Manca la stima del “fattore rischio”, essenziale per stimare la remunerazione attesa dagli investitori, quindi non possiamo valutare l’adeguatezza della remunerazione generata dall’azienda. Possiamo solo effettuare una valutazione comparativa nello spazio e nel tempo
Indicatori della redditività della gestione operativa ROI caratteristico (detto anche semplicemente ROI) ROI = Reddito operativo / capitale investito operativo netto Data la composizione, non risente, in particolare, della politica di finanziamento dell’azienda.
Effetto leva Per leverage o “fattore leva” si intende la relazione di tipo moltiplicativo che intercorre tra due quantità Ovvero Il leverage si manifesta quando la variazione di una quantità (indipendente) si ripercuote con effetto moltiplicativo (con azione di leva) su un’altra dipendente. 6
Leva finanziaria con PFN 7
ROE > ROI quanto più aumenta PFN/ Pn Se (ROI – ROD) < 0 Leva finanziaria Se (ROI – ROD) > 0 ROE > ROI quanto più aumenta PFN/ Pn Se (ROI – ROD) < 0 ROE < ROI quanto più aumenta PFN/ Pn 8
Leva finanziaria con ROI allargato 1. Inserimento area extra-caratteristica ROE = ROI + (ROI – ROD) PFN/ Pn ROI = Rcaratt. + Rextra-caratt.(EBIT)/CIN 9
ROE = [ROI + (ROI – ROD) PFN/ Pn] S Leva finanziaria 2. Inserimento area straordinaria ROE = [ROI + (ROI – ROD) PFN/ Pn] S S = Risultato lordo/ risultato ordinario S esprime il peso % dei componenti straordinari 10
ROE = [ROI + (ROI – ROD) PFN/ Pn] * S * I Leva finanziaria 3. Inserimento area tributaria ROE = [ROI + (ROI – ROD) PFN/ Pn] * S * I I = Risultato netto / risultato lordo Considerando tutte le aree ROE = ROI + (ROI – ROD) PFN Pn * S * I 11
Percorso di analisi alternativo il ROI può venir calcolato in modo diverso (meno razionale) Alcuni autori denominano il ROI calcolato con l’Attivo netto con acronimi diversi, es.: ROA
R.O.E. = reddito netto/patrimonio netto (return on equity) ROA = Return on assets = risultato operativo / attivo netto
Leva finanziaria con ROA
Formula moltiplicativa di scomposizione del ROE
Limiti del ROE Il risultato di periodo concorre a formare il denominatore. Possibili soluzioni: Porre il capitale netto di inizio periodo; Porre una media aritmetica del capitale netto di inizio e fine periodo
Qualità del reddito Non si coglie la qualità del reddito. ROE normalizzato = Rn (esclusa l’area straordinaria)/Mp Per favorire confronti in caso di diverso carico fiscale: ROE lordo = R. lordo/Mp
ROE Il ROE dipende dalla struttura finanziaria dell’impresa Dipende anche dal trattamento fiscale degli oneri finanziari (effetto paratasse-tax shield ): gli oneri finanziari che l'azienda deve corrispondere per l’uso di capitale di terzi riducono il reddito imponibile ai fini fiscali e, di conseguenza, le imposte da pagare, nella misura in cui ne è prevista la deducibilità. L'impiego di capitale di rischio non comporta lo stesso vantaggio
La scomposizione del ROI con formula moltiplicativa
ROS Il ROS esprime “quanto rimane” sul prezzo di vendita coperti i costi caratteristici. E’ evidente che la redditività dipende dal margine di utile lordo su ogni unità di fatturato. Esprime il divario prezzi costo/prezzi ricavo
V/CI = Indice di turnover(velocità) o di produttività : Esprime quante volte, nell’ex., il capitale impiegato nella gestione è disinvestito attraverso il denaro recuperato con le vendite. ogni volta che l’impresa inizia un ciclo operativo sostiene dei costi, investe della ricchezza che verrà recuperata nel momento in cui si genererà il Flusso di cassa relativo al ricavo. Maggiore è il numero di cicli acquisto-produzione-vendita attivati nell’esercizio (più veloce è la «gestione corrente»), in presenza di ROS positivo, maggiore è la redditività.
Altra chiave di lettura di V/CI: L’indice viene anche letto come indice di produttività del capitale, come indicatore dell’efficienza con la quale viene utilizzato il capitale. Ossia viene letto in termini di capacità del capitale di generare un certo fatturato. Più che enfatizzare i flussi che movimentano lo stock capitale si osserva la capacità che ha lo stock di concorrere a generare flussi.
ROS e V/CI assumono peso e rilevanza diversi a seconda Delle strategie competitive dell’azienda; Del settore nel quale le strategie si sviluppano.
strategie competitive dell’azienda; Imprese che scelgono strategie di contenimento dei costi e prezzi bassi puntano a un turnover elevato più che a massimizzare il ROS; Imprese che privilegiano strategie di differenziazione puntano all’aumento del ROS, scarto costo-prezzo, per aumentare la redditività (la grande distribuzione punta sul turnover; un negozio di oreficeria sul ROS)
Caratteristiche strutturali del settore Intensità di capitale: un’impresa che è attiva, ad esempio, nel settore della cantieristica necessariamente ha una struttura rigida, che pone vincoli elevati alla manovra del turnover; diversa è la distribuzione al dettaglio
Indici di velocità
magazzino
Adattamenti delle formule Di solito le formule si semplificano sostituendo a: Crediti medi, debiti medi, magazzino medio i crediti a fine anno, i debiti a fine anno, il magazzino a fine anno. Ricavi a credito, costi a debito ricavi e costi Costo del venduto i ricavi di vendita
Per cui gli indici di velocità o rotazione diventano: Turnover del magazzino = Costo del venduto o Ricavi netti/scorte di magazzino Turnover dei crediti = Ricavi netti/crediti commerciali (1-0,21) Turnover dei debiti = Acquisti/debiti fornitori(1-0,21) Dal 1/10/2013 IVA al 22%
Indici di durata Gli indici di durata integrano l’analisi di liquidità, mediante la conoscenza dei tempi medi di incasso delle Attività Correnti; dei tempi medi di pagamento delle Passività Correnti; dei tempi medi di durata delle giacenze di Magazzino. Dalle poste suindicate derivano gran parte degli incassi/pagamenti (quelli più ripetitivi riconducibili alla gestione corrente)
INDICI DI DURATA
Adattamenti delle formule Di solito le formule si semplificano sostituendo a: Crediti medi, debiti medi, magazzino medio i crediti a fine anno, i debiti a fine anno, il magazzino a fine anno. Ricavi a credito, costi a debito ricavi e costi Costo del venduto i ricavi di vendita
Durata del Cap. circolante netto Giorni giacenza scorte + giorni dilazione clienti - giorni dilazioni fornitori = giorni ciclo CCN Nella misura in cui è positivo segnala un fabbisogno di finanziamento che deve essere coperto solitamente con debiti finanz. a breve (c/c passivi, anticipo fattura, RIBA s.b.f., factoring…)
Durata del Cap. circolante netto Se negativo significa che il pagamento dei fornitori avviene dopo l’incasso dei crediti dai clienti: i cicli operativi non generano fabbisogni ma eccedenza di liquidità (es,: grande distribuzione)
ALTRI INDICI RELATIVI ALLA CAPACITÀ DI FAR FRONTE AL SERVIZIO DEL DEBITO (sostenibilità del debito)