L’ORIGINE DI ROMA.

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Transcript della presentazione:

L’ORIGINE DI ROMA

DALLA FONDAZIONE… …..ALLA REPUBBLICA VI secolo 509 a.C. 753 a.C. Fondazione di Roma La famiglia etrusca dei Tarquini prese il potere Morte di Tarquinio il Superbo Fine della monarchia …..ALLA REPUBBLICA

LA REPUBBLICA: UNA RIVOLUZIONE Imperium del re venne diviso tra due consoli, eletti per un anno Vennero istituiti altri magistrati Il senato continuò ad assistere i consoli nelle decisioni più importanti Oltre ai patres furono integrati all’interno del senato i conscripti

COMIZI COMIZI TRIBUTI COMIZI CENTURIATI In età repubblicana si svilupparono due tipi di Comizi COMIZI TRIBUTI Basati su una nuova suddivisione della città in tribù L’iscrizione a una tribù avveniva in base al domicilio Cittadinanza romana Ne facevano parte sia patrizi sia plebei Si limitava a eleggere magistrati minori COMIZI CENTURIATI Eleggevano i consoli e approvavano le leggi Erano divisi in cinque classi in base al censo 1 Classe : fornivano il nerbo dell’esercito 2-3-4-5 Classe: fornivano la fanteria pesante e leggera Proletari: svolgevano attività ausiliare

PATRIZI La riforma centuriata non aveva intaccato il predominio politico dei Patrizi Solo loro potevano diventare consoli Costituivano il senato Amministravano la giustizia Assenza di leggi scritte soprusi da parte dei giudici patrizi Il patriziato si trasformò in un ordine chiuso (20 gentes) Ciò porta ……

……CONFLITTO TRA PATRIZI E PLEBEI forma di pressione politica = la secessione 494 a.C. 450 a.C. metà IV sec a.C. SCONTRO SOCIALE Si rifugiarono sul Colle Aventino Rifiutarono il servizio militare Elessero i tribuni della plebe Primo compromesso tra patrizi e plebei Al posto dei consoli si elessero 10 patrizi, i decemviri, che avevano il compito di fissare per iscritto le leggi. Tensioni fortissime Ai tribuni della plebe venne attribuito il potere di bloccare le leggi dannose per la plebe DODICI TAVOLE garanzia per i plebei contro gli abusi dei giudici

Fronte comune contro contro le incursioni degli Equi e di Volsci ROMA e i suoi CONFLITTI V sec a.C. Alleanza (Foedus cassianum) Offensiva di Porsenna Fronte comune contro contro le incursioni degli Equi e di Volsci Battaglia contro un’alleanza di città latine Conflitto con la città etrusca di Veio Nel 396 a.C. venne distrutta, ma…. … il successo venne oscurato nel 390 a.C. dall’attacco dei Galli Senoni Roma si rafforzò militarmente Costruì una nuova cinta fortificata Distribuì il territorio di Veio ai cittadini Ciò porta

Conflitto tra patrizi e plebei In grado di armarsi Tutti i cittadini, anche i più poveri, diventarono piccoli proprietari terrieri I Plebei non avevano più bisogno di lavorare per i patrizi Restaurano le antiche norme sulla schiavitù per debiti Conflitto tra patrizi e plebei Si riaccese così il Il conflitto si risolse con l’approvazione delle Riduzione dei debiti Limite di terre per i patrizi Uno dei due consoli doveva essere plebeo Leggi Licinie-Sestie (367a.C.) Formazione della NOBILITAS SENATORIA I plebei entrarono a far parte del Senato e delle altre magistrature

ESPANSIONE DI ROMA IV a.C. Roma assoggettò tutte le città del Lazio La federazione latina, ormai inutile, venne sciolta nel 340 a.C. L’occasione per espandersi in campagna fu la richiesta d’aiuto della città di Capua, attaccata dai Sanniti Iniziò così Formarono un’alleanza antiromana con Umbri, Galli Senoni ed Etruschi CONFLITTO tra ROMANI e SANNITI che riguardò l’Italia Centrale Sconfitta definitivamente nella battaglia di Sentino nel 295 a.C. Dal 343 a.C. al 290a.C. si ebbero così tre guerre contro i Sanniti

Chiese l’aiuto di Pirro, ROMA CONTRO PIRRO Le città della Magna Grecia cercarono l’alleanza di Roma, ormai padrona dell’Italia Centrale. A eccezione di.. Taranto e Siracusa Chiese l’aiuto di Pirro, re dell’Epiro, che sbarcò in Italia nel 280 a.C. Vinti i Romani, sbarcò in SICILIA Sconfisse i Cartaginesi Scontro con Siracusa e le altre città Fu sconfitto a Benevento Tornò in Epiro nel 265a.C. Vinsero grazie Superiorità tecnica Utilizzo di elefanti Nel III secolo a.C. tutta l’Italia peninsulare era sotto il dominio di Roma

All’inizio del IV secolo a. C All’inizio del IV secolo a. C. Roma non superava di molto le città vicine: Popolazione ( IV secolo a.C.) 40-50 000 maschi adulti Dominio territoriale diretto 1800 km2 Ottant’anni dopo aveva: Popolazione 292 000 cittadini territorio 27 000 km2 Il segreto di questo successo fu la creazione di meccanismi attraverso i quali ogni conquista accresceva automaticamente la potenza militare di Roma

Sabini e una parte degli abitanti del Lazio Le città e i popoli sottomessi ricevettero un trattamento diverso: Sabini e una parte degli abitanti del Lazio Erano considerati cittadini romani Avevano il diritto di votare i comizi centuriati Concorrevano alle magistrature Ampia autonomia amministrativa interna. Dovevano fornire a propri spese contingenti militari Condizioni di alleanze privilegiate (socii latini) NON erano considerati cittadini romani Altri centri latini però Città Campane Erano considerati cittadini romani Non avevano il diritto di votare Etruschi e Sanniti Diventarono socii latini

Roma diventava sempre più forte Gli alleati potevano diventare CITTADINI A TUTTI GLI EFFETTI se…. …mantenevano rispetto e fedeltà I territori conquistati venivano affidati ai cittadini-soldati Roma fondava COLONIE (costituite dai veterani) C’era bisogno di più terre da affidare ai soldati Avevano il controllo dei territori sottomessi LA GUERRA DI ESPANSIONE DIVENNE UN’ATTIVITA’ PERMANENTE

ESERCITO All’inizio dell’età repubblicana: Si ispirava alla falange oplitica greca Erano armati con una lancia pesante e uno scudo Erano protetti da elmo, corazza e gambali Le guerre si combattevano solo in estate Dalla metà del IV secolo a.C. fecero diversi cambiamenti: Adottarono scudi più grandi Evitarono l’utilizzo di coperture ausiliare Adottarono Una lancia più leggera (pilum) Una piccola spada (gladius)

VELITES EQUITES HASTATI EQUITES PRINCIPES TRIARII Armati con scudo rotondo, giavellotto e spada. Dovevano creare scompiglio tra le linee nemiche. VELITES Armati con elmo, cotta di maglia, scudo lancia e spada. Erano i soldati più giovani. EQUITES HASTATI EQUITES Armati con elmi, corazza, scudo, lancia e spada. Dotati di armi migliori PRINCIPES Erano i veterani dell’esercito, che entravano in azione nel momento decisivo TRIARII I cavalieri proteggono i fianchi dell’esercito e appoggiavano gli attacchi della fanteria

ROMA NON DIVENNE MAI UNA DEMOCRAZIA La vita politica era basata sulla partecipazione dei cittadini soldati alle decisioni collettive I plebei più ricchi e i patrizi formarono la NOBILITAS Riuscì a controllare vita politica romana RAPPORTO DI CLIENTELA basato sulla fedeltà elettorale del cliente al patrono

REPUBBLICA OLIGARCHICA POPOLO ROMANO COMIZI CENTURIATI COMIZI TRIBUTI MAGISTRATI consoli censori pretori edili questori eleggono Senato Dittatore

VERA GUIDA DELLO STATO ROMANO Il potere maggiore stava però nelle mani del SENATO Composti da 300 membri in carica a vita Poteri sempre più ampi: Gestiva la politica estera Formulava leggi Controllava le spese dello stato Attribuiva le terre tolte ai nemici VERA GUIDA DELLO STATO ROMANO I protagonisti della vita politica erano i membri della nobilitas senatoria Dovevano essere MAGISTRATI

LA VITA ERA INTERAMENTE DEDICATA ALLA CARRIERA POLITICA I NOBILES Dovevano discendere da tre AVI (padre, nonno e bisnonno) che erano stati alti magistrati o senatori La condizione di membro della nobilitas si ereditava ma si doveva poi mantenere perciò LA VITA ERA INTERAMENTE DEDICATA ALLA CARRIERA POLITICA Alla fine dell’adolescenza si prestava servizio militare per 10 anni A 30 anni si lanciava nella campagna elettorale Doveva crearsi una vasta rete di amici politici, clienti e elettori Le cariche si ottenevano in successione (cursus honorum) Venne fissata un’età minima per ogni magistratura

Spiriti della famiglia RELIGIONE I ROMANI ERANO POLITEISTI Spiriti della famiglia Divinità autoctone Divinità antropomorfe Lari e Penati Vesta Giove prima dopo Mani (antenati dei morti) Giano Triade; Marte; Quirino; Giove Triade; Capitolina; Giunone; Minerva; Giove Genio

Il rapporto con le divinità riguardava la comunità e si basava su cerimonie I segnali ricevuti da queste cerimonie avevano un importante peso politico Condotte da sacerdoti per propiziarsi il favore degli dei Le loro funzioni si intrecciavano con quelle politiche Garantivano sicurezza «pax deorum»

LA CONDIZIONE DELLA DONNA Erano frequenti le morti per parto e i divorzi Viveva in una condizione di minoranza per tutta la vita Il matrimonio era considerato un contratto tra lo sposo e il padre della donna I principi del sacramento erano: Rispetto reciproco Sottomissione femminile Le donne sterile erano ripudiate Non aveva un nome proprio, ma portava solo quello della gens del padre da piccole e del marito da matrone

Sara Conti Martina Valentini Anna Zaghini Agnese Del Curatolo Pietro Gessaroli