DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA Le competenze dell’Unione

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Transcript della presentazione:

DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA Le competenze dell’Unione A.A. 2017- 2018 DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA LEZIONE XII Le competenze dell’Unione Prof. Susanna Cafaro

Il nucleo originario delle competenze Il mercato comune (l’unione doganale, le quattro libertà di circolazione) L’agricoltura e i trasporti La politica commerciale La concorrenza

Il principio di attribuzione Un sistema di poteri nominati Un processo decisionale variabile La clausola di flessibilità I poteri impliciti (il principio del parallelismo) Le revisioni del trattato e l’estensione delle competenze

Le competenze di seconda generazione (AUE - 1986) Si incrementa la politica sociale Si aggiungono coesione economica e sociale Ricerca e sviluppo tecnologico Ambiente Con l’ambiente si introduce il principio di sussidiarietà

La lista si allunga Cittadinanza Politica economica e monetaria Maastricht (1992): Cittadinanza Politica economica e monetaria Reti transeuropee Cooperazione allo sviluppo Tutela dei consumatori Alla politica sociale si aggiungono istruzione e formazione Cultura Industria Sanità

…segue Amsterdam (1997) e Nizza (2000) Visti asilo immigrazione Occupazione Cooperazione doganale Cooperazione economica, finanziaria e tecnica con Paesi terzi La carta dei diritti fondamentali!!!

Competenze esclusive e concorrenti La regola e l’eccezione La preemption Il principio di sussidiarietà Il principio di proporzionalità Il protocollo sull’applicazione dei due principi

I cataloghi nei nuovi Trattati Le categorie diventano tre: Esclusive Concorrenti complementari

Competenze esclusive Quando i trattati attribuiscono all'Unione una competenza esclusiva in un determinato settore, solo l'Unione può legiferare e adottare atti giuridicamente vincolanti. Gli Stati membri possono farlo autonomamente solo se autorizzati dall'Unione oppure per dare attuazione agli atti dell'Unione.

Competenze concorrenti Quando i trattati attribuiscono all'Unione una competenza concorrente con quella degli Stati membri in un determinato settore, l'Unione e gli Stati membri possono legiferare e adottare atti giuridicamente vincolanti in tale settore.

preemption Gli Stati membri esercitano la loro competenza nella misura in cui l'Unione non ha esercitato la propria. Gli Stati membri esercitano nuovamente la loro competenza nella misura in cui l'Unione ha deciso di cessare di esercitare la propria.

Competenze complementari In taluni settori e alle condizioni previste dai trattati, l'Unione ha competenza per svolgere azioni intese a sostenere, coordinare o completare l'azione degli Stati membri, senza tuttavia sostituirsi alla loro competenza in tali settori. Gli atti giuridicamente vincolanti dell'Unione adottati in base a disposizioni dei trattati relative a tali settori non possono comportare un'armonizzazione delle disposizioni legislative e regolamentari

Vantaggi e svantaggi dell’opera di codificazione Conoscibilità Vs Flessibilità

I principi sulle competenze

Il principio di attribuzione Un sistema di poteri nominati Un processo decisionale variabile Eccezioni: La clausola di flessibilità I poteri impliciti (il principio del parallelismo) Le procedure di piccola revisione Le revisioni del trattato e l’estensione delle competenze

Art4 TUE 1. In conformità dell'articolo 5, qualsiasi competenza non attribuita all'Unione nei trattati appartiene agli Stati membri.

2. L'Unione rispetta l'uguaglianza degli Stati membri davanti ai trattati e la loro identità nazionale insita nella loro struttura fondamentale, politica e costituzionale, compreso il sistema delle autonomie locali e regionali. Rispetta le funzioni essenziali dello Stato, in particolare le funzioni di salvaguardia dell'integrità territoriale, di mantenimento dell'ordine pubblico e di tutela della sicurezza nazionale. In particolare, la sicurezza nazionale resta di esclusiva competenza di ciascuno Stato membro.

Il principio di cooperazione 3. In virtù del principio di leale cooperazione, l'Unione e gli Stati membri si rispettano e si assistono reciprocamente nell'adempimento dei compiti derivanti dai trattati. Gli Stati membri adottano ogni misura di carattere generale o particolare atta ad assicurare l'esecuzione degli obblighi derivanti dai trattati o conseguenti agli atti delle istituzioni dell'Unione. Gli Stati membri facilitano all'Unione l'adempimento dei suoi compiti e si astengono da qualsiasi misura che rischi di mettere in pericolo la realizzazione degli obiettivi dell'Unione.

Il principio di sussidiarietà In virtù del principio di sussidiarietà, nei settori che non sono di sua competenza esclusiva l'Unione interviene soltanto se e in quanto gli obiettivi dell'azione prevista non possono essere conseguiti in misura sufficiente dagli Stati membri, né a livello centrale né a livello regionale e locale, ma possono, a motivo della portata o degli effetti dell'azione in questione, essere conseguiti meglio a livello di Unione.

I parlamenti nazionali I parlamenti nazionali contribuiscono attivamente al buon funzionamento dell'Unione: a) venendo informati dalle istituzioni dell'Unione e ricevendo i progetti di atti legislativi dell'Unione in conformità del protocollo sul ruolo dei parlamenti nazionali nell'Unione europea; b) vigilando sul rispetto del principio di sussidiarietà secondo le procedure previste dal protocollo sull'applicazione dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità;

Il principio di proporzionalità In virtù del principio di proporzionalità, il contenuto e la forma dell'azione dell'Unione si limitano a quanto necessario per il conseguimento degli obiettivi dei trattati.

Le istituzioni dell'Unione applicano il principio di proporzionalità conformemente al protocollo sull'applicazione dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità.