28° Congresso Nazionale SIMeL Rimini, 29 -30 Ottobre 2014 Riconoscimento di lesione uroteliale su campioni di urina nativa mediante microscopia urinaria automatizzata R.Anderlini*, F.Zambelli*, F.Torricelli*, D.Guerri*, L.Giampaolo*, G.Patelli*, A.R.Soliera*, D.Carra*, C.Lucchi §, G.Manieri §, P.Morandi°, M.Varani*, T.Trenti* * S.C. Medicina di Laboratorio, NOCSAE Modena § S.C. Patologia Clinica e Citopatologia, Osp. Mirandola (MO) ° S.C. Anatomia Patologica, Policlinico Modena PREMESSA L’applicazione di tecnologie a reti neurali nel riconoscimento automatico di particelle nelle urine recupera nella “categoria strumentale” Non Squamous Epithelial cells (NSE) elementi diversi (cellule, cristalli, contaminanti). Vi possono essere compresi, attraverso la personalizzazione delle regole di validazione, gli elementi dell’epitelio di transizione (cellule Ø 20-30 µm). L’operatore esperto può riconoscere note di atipia a carico delle cellule uroteliali ascritte alla categoria NSE e ricercare nella categoria Elementi non classificati (UNCL) altre immagini a supporto di un eventuale contesto patologico. A conferma, la successiva verifica su sedimento in microscopia tradizionale consente di valutare su preparato più ricco rispetto all’urina nativa quadri compatibili con lesione uroteliale atipica. Nel referto finale tale riconoscimento viene comunicato con il seguente commento: “Presenza di cellule transizionali con sospetta atipia. Si consiglia approfondimento diagnostico con citologia urinaria”. SCOPO DEL LAVORO: Revisione critica retrospettiva (anni 2009-2014) di specifica casistica per verificare appropriatezza ed efficacia clinica del commento e valutazione del tempo intercorso tra segnalazione del laboratorio ed approfondimenti diagnostici successivi. MATERIALI E METODI: Campioni di urine fresche del mattino provenienti dalla routine. Analizzatore per lettura automatizzata del sedimento urinario IRIS iQ200 Sprint (Beckman Coulter). Database di Anatomia Patologica e Citopatologia per verifica approfondimento cito/istopatologico.. RISULTATI: Dei 127 pazienti esaminati (età 43 - 85 aa) di cui 115 M e 12 F 14 non hanno aderito al suggerimento. 113 pazienti hanno effettuato approfondimenti diagnostici: 21 hanno eseguito citologia urinaria con esito negativo; 73 sono risultati veri positivi alla citologia urinaria e/o esame istologico da biopsia; 19 sono risultati positivi all’anamnesi per K vescicale (al momento della segnalazione). Analisi dati dei Veri Positivi n° 73 senza K vescicale pregresso L’approfondimento cito/istologico di questi soggetti è avvenuto per il 60% entro 2 mesi, per l’90% entro 6 mesi. Quindi: 81% dei pazienti (92 su 113) mostra validità del sospetto diagnostico del Laboratorio. NSE UNCL RBC Cellule isolate per scarsa coesione intracellulare: ipercromasia e/o contorni irregolari simil macrofagici Elementi atipici sospetti per lesione uroteliale: cluster cellulari cellule isolate con contorni irregolari Ematuria da lieve a severa: emazie isomorfe Fase preliminare: periodo intercorso screening automatizzato vs citologia convenzionale Know-how: re-training dei validatori DISCUSSIONE L’elevato grado di concordanza tra sospetto diagnostico e risultati di approfondimento indotti conferma l’impatto clinico dell’osservazione/commento in ragione dell’adesione del curante alle indicazioni del laboratorio e l’impatto positivo sull’outcome del paziente legato all’anticipazione. Un continuo re-training degli operatori del laboratorio aumenta il know how necessario a standardizzare conoscenze e comportamenti e a diminuire la soggettività in favore di un miglioramento dell’interpretazione diagnostica.. BIBLIOGRAFIA: Cappelletti P..La Microscopia Intelligente Automatizzata (MIA) è una risposta agli obiettivi clinici dell’esame urine? Una valutazione analitica, diagnostica e organizzativa di iQ200 Iris – Ita.J of Lab.Med.(2013,9,4,177-184 ) Manoni F. La citologia urinaria nelle neoplasie vescicali- atti del congresso Piaton E., Faynel J., - Hutin K., et al. Conventional liquid-based techniques versus Cytyc Thinprep®processing of urinary samples: a qualitative approach – BMC Clinical Pathology 2005, 5:9