I contingentamenti delle importazioni in un Paese piccolo L’equilibrio di libero scambio La figura mostra l’equilibrio di libero scambio al prezzo mondiale PW: la quantità domandata da H è D1, la quantità offerta S1, e le importazioni sono M1. Supporre che il Paese sia piccolo significa che il prezzo mondiale non è influenzato dal contingentamento delle importazioni, perciò la curva di offerta di esportazioni di F, X*, è orizzontale in corrispondenza del prezzo PW. Possiamo vedere la quantità di importazioni in libero scambio anche nel riquadro (b): M1 al prezzo PW.
Libero scambio senza contigentamenti A PW, H offre S1, domanda D1 e importa M1 Nell’equilibrio di libero scambio per un Paese piccolo, F ha una curva di offerta di esportazioni X* orizzontale in corrispondenza del prezzo mondiale PW Equilibrio di autarchia S Prezzo Prezzo A PW Offerta di esportazioni di F, X* B M1 Domanda di importazioni di H, M D S1 D1 Quantità Importazioni (a) Mercato di H (b) Mercato delle importazioni
Supponiamo che venga imposto un contingentamento delle importazioni a M2<M1. La quantità importata non può superare quella fissata. Si genera una curva di offerta di esportazioni verticale, X nel riquadro (b) (con prezzi maggiori di PW). La quantità di importazioni è fissa a M2. Le importazioni si riducono come nel caso del dazio Aumenta il prezzo in H come nel caso del dazio Aumenta la produzione in H e si riduce la domanda
Equilibrio con contingentamento delle importazioni La nuova curva di offerta di esportazioni interseca la domanda di importazioni ad un nuovo prezzo e in corrispondenza di una nuova quantità di importazioni I consumatori perdono (a+b+c+d), i produttori guadagnano (a). Il benessere di H dipende da quello che accade all’area (c). Con il contingentamento, l’offerta di esportazioni di F diventa verticale in corrispondenza della quantità contingentata. Al nuovo maggior prezzo P2, l’offerta di H aumenta a S2, la domanda diminuisce a D2 e le importazioni si riducono a M2 Si ha sempre una perdita secca di (b+d) come con il dazio Equilibrio di autarchia S Prezzo Offerta di esportazioni di F con il contingentamento. Prezzo A c a d b+d b P2 S2 D2 Offerta di esportazioni di F, X* B PW M2 Domanda di importazioni di H, M D S1 D1 Quantità M1 Importazioni (a) Mercato di H (b) Mercato delle importazioni
Equilibrio con contingentamento delle importazioni Per ogni livello di contingentamento delle importazioni esiste un dazio equivalente che porterebbe allo stesso prezzo Equilibrio di autarchia S Prezzo Prezzo Offerta di esportazioni di F con il contingentamento. A c a d b+d b P2 S2 D2 Offerta di esportazioni di F, X* B PW M2 Domanda di importazioni di H, M D S1 D1 Quantità M1 Importazioni (a) Mercato di H (b) Mercato delle importazioni
Equilibrio con contingentamento delle importazioni La differenza tra contingentamento e dazio è l’area c: con un dazio rappresenta le entrate del governo Con un contingentamento, l’importatore intasca la differenza tra il prezzo mondiale e il prezzo ricevuto sul mercato interno L’area c rappresenta le rendite da contingentamento Che cosa facciamo di queste rendite? Equilibrio di autarchia S Prezzo Prezzo Offerta di esportazioni di F con il contingentamento. A c a d b+d b P2 S2 D2 Offerta di esportazioni di F, X* B PW M2 Domanda di importazioni di H, M D S1 D1 Quantità M1 Importazioni (a) Mercato di H (b) Mercato delle importazioni
Intascato dagli importatori Quattro possibili modalità di allocazione di queste rendite. Concessione delle licenze alle imprese di H: Le licenze di importazione possono essere assegnate alle imprese di H (importano a prezzi bassi e vendono a prezzi cari) Permesso di importare la quantità consentita dal sistema di quote. L’effetto netto del contingentamento sul benessere di H è il seguente: Riduzione del surplus del consumatore -(a+b+c+d) Aumento del surplus del produttore +a Rendite da contingentamento ottenute in H +c Effetto netto sul benessere di H : -(b+d) La perdita è uguale a quella che si genera con il dazio. (b+d) è anche qui una perdita secca associata al contingentamento. Intascato dagli importatori
Attività di rent-seeking Dati i guadagni associati al possesso di licenze di importazione, le imprese sono incentivate ad intraprendere attività inefficienti per ottenerle. Ogni licenza genera una rendita pari a P2 - PW L’importatore ha un incentivo a “spendere” parte della rendita per conseguire la licenza (corruzione, sprechi di produzione etc.) Al limite tutta la rendita viene “sprecata” in attività negative…
Riduzione del surplus del consumatore -(a+b+c+d) «corruzione» … lo spreco di risorse dovuto alle attività di rent-seeking potrebbe quindi essere pari alle rendite stesse, c. Se ci sono attività di rent-seeking, la perdita di benessere dovuta al contingentamento è dunque: Riduzione del surplus del consumatore -(a+b+c+d) Aumento del surplus del produttore +a Effetto netto sul benessere di H -(b+c+d) La perdita è maggiore rispetto al caso del dazio perché in H si sprecano risorse per acquisire le licenze (le rendite c finiscono in tangenti ai funzionari) Si ritiene che il rent-seeking sia un problema maggiore nei Paesi in via di sviluppo. Attenzione però: nel caso delle rendite allocate agli importatori gli importatori intascano una somma che contribuisce al benessere globale [la perdita è quindi pari a –(b+d)], nel caso di “corruzione” la rendita finisce in qualche altra tasca e, dal punto di vista della pura contabilità del benessere, la perdite di benessere è ancora –(b+d), ma sono diversi i beneficiari della rendita
Asta delle licenze Il governo del Paese importatore può vendere all’asta le licenze di importazione. In un’asta competitiva ben organizzata, i proventi ottenuti dalla vendita dovrebbero essere pari al valore delle rendite stesse: Riduzione del surplus del consumatore -(a+b+c+d) Aumento del surplus del produttore +a Ricavi dall’asta in H +c Effetto netto sul benessere di H -(b+d) La perdita è uguale a quella che si ottiene in caso di dazio.
Le restrizioni “volontarie” delle esportazioni Il Paese importatore può concedere l’autorità di implementare il contingentamento al governo del Paese esportatore. Si tratta delle restrizioni “volontarie” delle esportazioni (VER, voluntary export restraint) o di accordi di limitazione “volontaria” (VRA, voluntary export agreement). Un contigentamento VER/VRA viene imposto dal lato del paese esportatore invece che dall’importatore: le licenze vengono assegnate al governo estero, anziché a quello del paese importatore. Negli anni Ottanta gli USA usarono questo tipo di accordo per limitare le importazioni di automobili dal Giappone. Il governo giapponese allocava ad ogni impresa giapponese la quantità di esportazioni permessa verso gli Stati Uniti.
Le restrizioni volontarie delle esportazioni si hanno quando un paese importatore, sotto minaccia di maggiori restrizioni, costringe un altro paese a ridurre “volontariamente” le sue esportazioni nel caso in cui queste costituiscano una minaccia per l’intera industria nazionale. Sono state negoziate a partire dagli anni cinquanta del XX secolo dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea e da altri paesi per diminuire le esportazioni di fibre tessili, acciaio e prodotti elettronici da paesi come il Giappone, Corea, Cina etc. Le restrizioni volontarie salvano l’apparenza del rispetto dei principi del libero scambio (non ci sono né dazi né contingentamenti), ma costituiscono “forzature” del sistema degli scambi. Nel corso dell’Uruguay Round è stata richiesta l’eliminazione di tutte le restrizioni volontarie alle esportazioni. Quando le restrizioni volontarie hanno successo provocano gli stessi effetti di un contingentamento delle importazioni. Tipicamente le restrizioni volontarie delle esportazioni sono meno efficaci dei contingentamenti perché i paesi esportatori possono modificare la qualità dei prodotti per schivare le restrizioni. Inoltre solo i paesi più grandi hanno il potere negoziale per imporre restrizioni volontarie, quindi le restrizioni a favore di un paese possono avere indotto gli esportatori a dirottare le esportazioni in mercati meno protetti.
Aumento delle importazioni Nonostante l’equivalenza formale, contingentamenti e dazi hanno effetti diversi nel caso in cui la domanda interna cambi. Se aumenta la domanda interna in un mercato soggetto a dazi, aumentano le importazioni ma il prezzo resta invariato, così come resta invariata la produzione interna Prezzo S Aumento delle importazioni Autarchia PW+t PW Scambio + dazi Libero scambio D’ D S1 S2 D2 D1 D3 Quantità
Importazioni contingentate Se aumenta la domanda interna in un mercato contingentato, le importazioni non possono aumentare; devono quindi aumentare sia il prezzo sia la quantità prodotta: I consumatori ottengono una quantità inferiore ad un prezzo maggiore rispetto al caso del dazio Prezzo S Importazioni contingentate Autarchia PI PW Importazioni contingentate Libero scambio D’ D S1 S2 D2 D1 Quantità S3 D3
Aumento della domanda interna in un mercato soggetto a dazi Aumento della domanda interna in un mercato con importazioni contingentate