"Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori"

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Transcript della presentazione:

"Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori" Legge 13 maggio 1978, n. 180 "Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori" conosciuta come «Legge Basaglia»

Come ricorda il titolo della Legge Basaglia, l’aspetto di rottura con il passato è il superamento degli Ospedali Psichiatrici e una nuova regolamentazione dei trattamenti sanitari obbligatori. Si sancisce il principio che la malattia è primariamente un problema sanitario e non di ordine pubblico e che: «Gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione relativi alle malattie mentali sono attuati di norma dai servizi e presìdi psichiatrici extra ospedalieri».

Il nuovo sistema dei servizi di assistenza psichiatrica viene solamente delineato, trasferendo alle regioni le funzioni in materia di assistenza ospedaliera psichiatrica. Questo decentramento, in sé positivo, poiché consente un’organizzazione flessibile e garantisce una maggiore vicinanza ai territori, ha tuttavia fatto sì che si creasse quella situazione "a macchia di leopardo" con alcune regioni virtuose e altre più arretrate.

Le norme guida nazionali sono state date con i "Progetti Obiettivo per la Salute Mentale" degli anni novanta. (DPR 7 aprile 1994 e DPR 1 novembre 1999). L’ultimo strumento nazionale in vigore è il " Piano di Azioni Nazionale per la Salute Mentale " (PANSM) Approvato dalla Conferenza unificata con accordo n. 4 del 24 gennaio 2013.

Il documento è stato elaborato con lo scopo di rilanciare le azioni prioritarie necessarie nel settore, sia per ovviare alle criticità che per implementare le buone pratiche, nell’ambito sia dell’età adulta, che dell’infanzia e adolescenza.

IL PANSM del 2103 definisce le seguenti aree di bisogni prioritari area esordi - intervento precoce area disturbi comuni, ad alta incidenza e prevalenza (depressione, disturbi d’ansia) area disturbi gravi persistenti e complessi area disturbi infanzia e adolescenza

Il PANSM individua altre aree che saranno affrontate da altri documenti: Disturbi del comportamento alimentare Disturbi di personalità Disturbi dello spettro autistico Disturbi psichici in età geriatrica Disturbi psichici associati alle dipendenze patologiche e agli autori di reato Prevenzione del suicidio Formazione degli operatori in rapporto con l’Università Sistema informativo. Tali aree richiedono di essere trattate in modo del tutto distinto in virtù delle loro specificità.

Il PANSM prevede inoltre, tra i propri obiettivi, di affrontare la tematica della residenzialità psichiatrica, proponendo specifiche azioni mirate a differenziare l’offerta di residenzialità per livelli di intensità riabilitativa e assistenziale al fine di migliorare i trattamenti e ridurre le disomogeneità

Nel PANSM viene sancito un importante principio: ”il settore sanitario da solo non può fornire tutti i servizi necessari e non può rispondere a tutti i bisogni per la promozione della salute mentale e la prevenzione dei disturbi psichici” (Mental Health Policy Project, WHO 2001);

Pertanto si deve: privilegiare la metodologia di “partire dal basso”, valorizzando le buone pratiche esistenti a livello locale, oltre che regionale, favorendo il confronto, l’accreditamento tra pari e le forme di collaborazione assumere come cornice di riferimento la “psichiatria e neuropsichiatria infantile di comunità”, promuoven-do e rilanciando il lavoro nel territorio.

Dal punto di vista metodologico si conferma che i percorsi di cura devono essere realizzati sia da parte dei servizi specialistici per la salute mentale (DSM e/o servizi per i disturbi neuropsichici dell’infanzia e dell’adolescenza), sia nell’integrazione con la rete dei servizi sanitari, sociali e educativi, formali e informali, istituzionali e non.

Quale punto qualificante del documento viene specificato il concetto di LEA –(Livello Essenziale di Assistenza) In salute mentale i LEA devono essere intesi come “percorsi di presa in carico e di cura esigibili”, e non come “singole prestazioni”, tenuto conto della particolare complessità, multifattorialità e necessità di trattamenti integrati per i disturbi psichiatrici.

Viene raccomandato un modello di approccio che dovrebbe garantire: accessibilità, presa in carico, continuità delle cure, personalizzazione del progetto percorsi a differente intensità assisten-ziale, in rapporto ai bisogni di cura servizi flessibili, orientati sui bisogni e sulle persone, “recovery-oriented” percorsi esigibili individualmente, anche quando inseriti in attività di gruppo o in attività comunitarie.

Nel prossimo incontro saranno approfonditi: Decreto 27 aprile 2012 (Pubbl. in GURS n. 24 15 giugno 2012) «Piano Strategico Regionale per la Salute Mentale» «Definizione dei percorsi di cura da attivare nei Dipartimenti di salute mentale per i disturbi schizofrenici, i disturbi dell’umore e dei disturbi gravi di personalità» (Documento approvato in Conferenza unificata con accordo n. 137 del 13 novembre 2014). Decreto 31 luglio 2017. (Pubbl. in GURS n. 32 4 agosto 2017) «Approvazione del Documento, recante: «Il Servizio socio-sanitario regionale: Piano delle azioni e dei servizi socio-sanitari e del Sistema unico di accreditamento dei soggetti che erogano prestazioni socio-sanitarie»