La programmazione Cos’è: un processo decisionale intenzionale attraverso il quale vengono prese decisioni di allocazione di risorse , ponendo attenzione.

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Transcript della presentazione:

La programmazione Cos’è: un processo decisionale intenzionale attraverso il quale vengono prese decisioni di allocazione di risorse , ponendo attenzione agli effetti futuri sull’ambiente e sugli attori Quando: - quando si costruiscono nuove aree di intervento - quando si sviluppano interventi già in atto - quando di affrontano riduzioni di risorse

La programmazione Perché programmare? Per definire obiettivi Per rendere trasparente e/o partecipato il processo decisionale Per pilotare le risorse sugli obiettivi Per allocare le risorse in modo coerente con gli obiettivi

La programmazione NON E’ - una sommatoria di piani - una attività aggiuntiva - una attività per specialisti - attività per allocare nuove risorse E’ - un processo - circolare - a spirale - a grandi linee

Livelli di programmazione Piano: strategia che indica obiettivi generali, di lungo o medio termine (es. Piano sanitario naz., Piano nazionale lotta all’esclusione) Progetto: parte specifica di un piano ma anche parte antecedente e creativa di un programma (da pro-iecto, getto in avanti) Programma: scrittura ordinata e sequenziale di ciò che si è progettato, documento tecnico

IL PROCESSO DI PROGETTAZIONE Ogni attore che si ponga il problema dell’innovazione, o semplicemente dell’intervento per modificare una situazione, ha di fronte a sé un problema di progettazione Le situazioni progettuali sono situazioni di azione in cui gli attori possono acquisire conoscenza e ridurre l’incertezza solo agendo, solo facendosi parte della situazione fonte: Lanzara, Rassegna Italiana di Sociologia, 1985

fonte, A. Orsenigo, Animazione sociale, dicembre 1997 Progettare = prefigurazione dell’azione, da proiectare= esporre e proicere gettare avanti LA PROGETTAZIONE SI COLLOCA fra passato e futuro tra il destino (ordine noto) e il caso (rottura di un equilibrio) fra il generare (essere fertili, collaborare, aver cura..) e il lasciare tra il possibile e il desiderato fra il pensare e l’agire fra il conservare e il cambiare fonte, A. Orsenigo, Animazione sociale, dicembre 1997

Modelli di progettazione 1 Sinottico razionale: linearità, obiettivo visto come risultato atteso, razionalità one best way, progettista unitario, processo di costruzione top-down Criticità: non prevede la negoziazione, l’ambiente deve essere noto e “fermo”, la verifica è alla fine Aspetti positivi: chiaro, leggibile, metodologicamente strutturato

Modelli di progettazione 2 Concertativo: focus sul processo e non sul risultato, valorizzazione della negoziazione, ruolo del progettista come stimolatore, prevede da un minimo a un massimo di co-progettazione (da consultazione, a partecipazione a tutto il processo) Criticità: potere reale attribuito, possibilità di collusione, lotte di potere fra punti di vista diversi, sono negoziabili obiettivi intermedi Aspetti positivi: coinvolgimento, negoziazione

Modelli di progettazione 3 Euristico: l’esplorazione è l’intervento, non la fase preliminare o al termine, massima attenzione ai processi , ricerca azione, il progettista è ricercatore-antropologo, ricercatore e soggetti sono coinvolti in un processo di ricerca e cambiamento Criticità: ricerca di ampio respiro, anche costosa, richiede esperienza Aspetti positivi: enpowerment, coinvolgimento, cambiamento sociale

Programmazione: fasi Conoscenza del contesto Analisi della domanda o del problema (4 W e H) Definizione degli obiettivi e dei sotto obiettivi Individuazione delle risorse Individuazione degli strumenti Programma di intervento Attuazione del programma Fase di verifica e valutazione - indicatori