Ambiente, meToDo scientifico e società

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Transcript della presentazione:

Ambiente, meToDo scientifico e società Teresita Valentini 5 ottobre 2016

IL dilemma Per decidere è necessario: …come ci insegna Simon nel suo dilemma del prigioniero1, alla fine una decisione bisogna prenderla e questa decisione può essere quella di non decidere. Per decidere è necessario: Adeguata formazione tecnico-scientifica Gestione del processo decisionale «due livelli artificialmente separati che spesso portano a creare dualismi» Alcuni esempi, si parla di dicotomia (dualismi) in termini: economici, tra crescita e sviluppo ambientali, tra protezione e conservazione sociali tra consenso e conflitto

Lo scopo Decision making, ovvero come prendere delle BUONE decisioni La decisione non può essere basata sul modello libretto di istruzioni dove alla fine si legge: quando tutti i vostri tentativi di far funzionare questo oggetto sono falliti, è il momento di leggerlo. I vari aspetti della decisione devono integrare aspetti ambientali, economici, economisti e politici. La sostenibilità deve essere per il decision maker un ragionamento a breve (il tempo di un mandato per non cadere nell’iperuraneo). L’energia e l’ambiente sono due aspetti delle politiche di sviluppo, locale, nazionale e sovranazionale e non possono rispondere a logiche separate o addirittura discordanti. Il territorio è il luogo fisico dove si gioca la partita tra sviluppo e ambiente. L’informazione, la comunicazione e la partecipazione del cittadino non possono essere considerati ostacoli nel processo decisionale.

Concetti chiave per le politiche economiche Vantaggio relativo: la misura con cui una politica economica viene percepita come migliore di quella che sostituisce. Esso si misura non solo in termini economici, ma anche in termini di prestigio sociale, convenienza in senso lato e soddisfazione; Compatibilità: il grado con cui la politica è percepita rispetto ai valori delle comunità, alle esperienze passate e alle necessità del potenziale utente; Complessità: la misura in cui la politica è percepita come difficile da capire; Sperimentabilità: la misura in cui la politica può essere sperimentata su scala limitata, senza mettere in gioco tutto il sistema precedente e riducendo l’incertezza. Per affrontare la questione ambientale e energetica è necessaria una prospettiva inter e transdisciplinare, perché solo con questo approccio sarà possibile fornire informazioni e strumenti a chi poi deve decidere.

La gestione delle incertezza L’incertezza da limite ad opportunità Il ruolo del sociologo Incertezze sulle definizioni e sui confini del campo di fenomeni da considerare, derivanti dal disaccordo sul significato e sull’interpretazione di concetti chiave; Incertezze sui fatti scientifici, a seguito di disaccordi su dati e modelli interpretativi, sulle probabilità e magnitudo delle conseguenze, sui rapporti causa-effetto, sui modi di esposizione; Incertezze circa la percezione degli atteggiamenti relativi ai rischi rispetto al loro livello di accettabilità; Incertezze sui valori, a seguito di ciò che è desiderabile o valido rispetto a paradigmi e visioni del mondo.

La gestione dei limiti Processi di decarbonizzazione Economia circolare Green economy Impronta ecologica 1. Limite di carico antropico, ovvero la carrying capacity dei sistemi territoriali con la determinazione di soglie ambientali rispetto alla compatibilità stessa. 2. Limiti al consumo di suolo, ovvero gli elementi di riequilibrio fra gli insediamenti e le singole bio-regioni. 3. Limiti al consumo energetico, ovvero strategie energetiche commisurate al prelievo di energia e alle capacità generative e rigenerative delle fonti. 4. Limiti alla produzione dei rifiuti, ovvero chiusura del ciclo con una scala appropriata di interventi per la gestione degli stessi. 5. Limiti all’emissione di sostanze inquinanti nell’aria, acqua e suolo, ovvero politiche sovranazionali e nazionali di riduzione degli inquinanti con soglie di emissione secondo una logica preventiva e, ove non fosse possibile, basate sull’approccio precauzionale. 6. Limiti nell’artificializzazione del territorio, ovvero ecosistemi urbani in società locali, intese come somma delle comunità insediate tra loro cooperanti con la delineazione di confini del territorio dell’abitare e dei suoi tessuti produttivi.

Risk management Risk assessment management communication Rischi convenzionali, ovvero i rischi intrinseci ad un processo e ad un prodotto, che si manifestano solo in caso di incidenti e la cui magnitudo risulta circoscritta; Rischi specifici collegati all’esposizione, spesso inerente all’uso di determinate sostanze che per le loro proprietà possono originare danni a breve e a lungo periodo sulle persone, cose e ambiente (comunemente definiti fenomeni di inquinamento strisciante); Rischi potenziali di grande magnitudo, causati da incidenti con effetti di ampie dimensioni e con conseguenze anche per le future generazioni; Rischi emergenti, fenomeni di cui si intravede il potenziale pericolo anche se non vi sono evidenze scientifiche tali da definirne la frequenza e la magnitudine: rischi che richiedono una gestione basata sull’approccio precauzionale.

Il rischio in sociologia Rischio=frequenza * magnitudo E’ applicabile nelle scienze sociali? Il rischio non può essere considerato solo come proprietà intrinseca di un processo, ma anche come risultato di un costrutto sociale, basato sui modelli culturali, le aspettative, gli interessi di un sistema sociale organizzato; La valutazione del contesto sociale ed economico assume un ruolo prioritario sia nella scelta dell’approccio analitico sia nell’approccio decisionale; Le preferenze, le conoscenze e le valutazioni soggettive trovano uno spazio di rappresentatività alla stregua delle evidenze tecniche e statistiche; Il processo deve prendere in considerazione tutte le variabili in quanto sistemi complessi richiedono un approccio multi prospettico ed ecosistemico.