CENTRO SERVIZI ANZIANI «Nuove soluzioni per sostenere la persona anziana: non solo residenzialità ma un servizio aperto al territorio» Relatore: dott.ssa Diana Siviero – Assistente Sociale CDR «Residenza Le Rose» e «Villaggio Anziani Tra Noi – Papa Giovanni XXIII»
Cosa sono e come funziona un centro servizi anziani (L.R. 22/2002) I centri servizi anziani (un tempo definiti case di riposo, ospizi) sono strutture residenziali che accolgono persone anziane autosufficienti, parzialmente o totalmente non autosufficienti. Offrono una pluralità di servizi qualificati e continuativi volti a garantire il benessere psico-fisico, promuovere l'autonomia personale e funzionale, stimolare gli interessi e le relazioni sociali della persona anziana rispettando la loro individualità, dignità e riservatezza. Obiettivo principale è garantire la qualità di vita il più elevata possibile della persona anziana in stretta collaborazione con la famiglia e i servizi territoriali.
Figure professionali coinvolte nella presa in carico della persona anziana sono gli operatori Socio Sanitari, Infermieri, Medici di medicina generale (convenzionati con l’Az. Ulss 17), Logopedista, Psicologo, Fisioterapista, Educatore prof., Assistente sociale, Coordinatore dei servizi, Direttore, Personale amministrativo, Personale addetto ai servizi ausiliari e personale del servizio di manutenzione Metodo di lavoro: favorire il benessere della persona anziana attraverso la valorizzazione delle capacità residue psico fisiche e relazionali, è l’obiettivo di tutte le figure professionali che lavorano in équipe in modo integrato e coordinato mediante l’Unità Operativa Interna (U.O.I). Strumento di cui si avvale l’U.O.I. è il Piano Assistenziale Individualizzato (P.A.I.) ovvero una valutazione a 360° dei bisogni dell’anziano, del suo stato di salute, da parte di tutti i professioni chiamati alla presa in carico da cui partire per predisporre e stabilire un progetto di assistenza condiviso. Periodicamente l’U.O.I. effettua la valutazione dei risultati raggiunti, confermando o riformulando i piani individualizzati. (I familiari partecipano al primo incontro di stesura del P.A.I. e sono direttamente coinvolti – il coinvolgimento dei familiari è garantito ma le modalità sono diverse tra centri servizi anche per tempi di verifica ecc).
Modalità di accesso La domanda di ingresso può essere presentata dalla persona anziana stessa, da un familiare, ovvero dal tutore /amministratore di sostegno, rivolgendosi al Distretto Socio-Sanitario della A.ULSS di appartenenza della persona anziana. L’accesso al servizio richiede una valutazione multidimensionale delle condizioni della persona, che viene effettuata da una equipe multiprofessionale, ovvero l’Unità Valutativa Multidimensionale Distrettuale (U.V.M.D.) convoca dal Distretto. Alla presenza del Medico di Medicina Generale, dell’Assistente Sociale del Comune e dell’infermiere del Distretto, tramite la compilazione della scheda S.VA.M.A. di loro competenza, viene individuato il profilo di non autosufficienza e il punteggio di priorità che determinerà l’inserimento della persona richiedente nel registro della residenzialità (R.U.R.) che prevede la compartecipazione per la quota sanitaria della Regione. L’accoglienza in struttura viene successivamente autorizzata a seconda del punteggio di gravità, del profilo individuato e della scelta del Centro di Servizi nel momento in cui si libera un posto in convenzione (e di conseguenza l’impegnativa di residenzialità,). Le modalità di ingresso nel servizio vengono concordate con la persona, la sua famiglia e il centro servizi ospitante. Difatti visono due modalità d’ingresso: - in regime convenzionato secondo il RUR su indicazione dell’ufficio Residenzialità del Distretto Socio Sanitario - U.O.C. Cure Primarie (ricevuto il nominativo l’Assistente Sociale contatta i famigliari per fissare un colloquio pre ammissivo. Il colloquio prevede una prima parte durante la quale vengono raccolte informazioni inerenti la situazione socio-sanitaria, cognitiva e la storia di vita della persona da accogliere. Inoltre vengono date ai famigliari informazioni riguardanti l’organizzazione e le attività socio-sanitarie ed assistenziali svolte dalla Struttura. Dopo alcuni giorni dal colloquio avviene l’accoglimento in Struttura del nuovo ospite) - in regime di libero mercato (privatamente). L’accesso è regolato da una graduatoria interna. Per l’inserimento nella graduatoria i famigliari interessati presentano una domanda mediante un modulo di accoglienza presso il centro servizi scelto. Quando vi è la disponibilità di un posto la graduatoria viene scorsa in ordine cronologico, partendo dalla domanda presentata per prima. I famigliari della persona che accetta il posto vengono convocati per il colloquio pre ammissivo che si svolge con le stesse modalità previste per le persone non autosufficienti in convenzione.
Il ruolo dei centro servizi per anziani Nodo fondamentale della rete perché interagiscono con il sistema ospedaliero e integrano il sistema della domiciliarità: Fa rete con il territorio (accoglimenti temporanei, urgenti, consulenze, sostegno) Fa rete con l’ospedale (continuità delle cure, dimissioni protette) Promozione e informazione sociale Favorire l’integrazione fra tutte le figure professionali, con il coinvolgimento dei familiari e di altre persone esterne Realtà piccola d’integrazione socio sanitaria Costruire e consolidare una “cultura” del servizio alla persona e della presa in carico globale della persona anziana.
La persona anziana Centro servizi anziani Centro diurno SAPA Centro Diurno per Non Autosufficienti: la procedura per l’inserimento nella graduatoria per l’accesso al centro diurno è la stessa prevista per l’accesso ai posti letto per non autosufficienti. Il centro diurno offre la possibilità di accogliere persone valutate non autosufficienti con un profilo sanitario di livello assistenziale ridotto. L’Ospite usufruisce di attività di socializzazione, educativo – ricreative, di fisioterapia/logopedia come stabilito dall’équipe nel PAI (analogamente a quanto avviene in regime di residenzialità) S.A.P.A. (Servizio Alta Protezione Alzheimer): è un servizio che si rivolge alle persone affette da demenza che presentano disturbi comportamentali. Nasce come servizio di sostegno alla famiglia e ha lo scopo di individuare una terapia farmacologica e una modalità di gestione della persona perché la stessa possa rientrare a domicilio al termine del percorso (60 giorni per anno solare). La procedura per l’inoltro della domanda è la stessa che per l’accesso ai centri servizi per non autosufficienti con l’aggiunta del fatto che per accedere al SAPA alla richiesta deve essere allegato certificato medico rilasciato dal neurologo o dal geriatra che attesti la presenza della patologia e la necessità di un inserimento al S.A.P.A. Centro servizi anziani SAPA Centro diurno La persona anziana Trasporto – ambulanze 118 Volontariato - associazioni Consulenza e supporto Punto Prelievi Centro servizi per autosufficienti SAD ADI Punto prelievi: c’è la possibilità per gli utenti del territorio di poter eseguire il prelievo del sangue per esami ematici in alcuni centri servizi del proprio territorio evitando di recarsi all’Ospedale di Schiavonia o in altri presidi ospedalieri. Accoglienza Ospiti autosufficienti valutate autosufficienti dall’U.V.M.D. di riferimento. Vi è una lista in cui vengono raccolte le richieste di accoglimento come ospite autosufficiente. Da questa lista vengono effettuate le chiamate per gli accoglimenti qualora si renda disponibile un posto per ospite autosufficiente.