Valutazione del rischio operativo mediante il diagramma di redditività Applicazione n.1 Valutazione del rischio operativo mediante il diagramma di redditività
Presentazione del caso La Carland S.r.l. è una società specializzata nella produzione di attrezzi agricoli e da giardinaggio costituita nel 2011. L’impresa opera sull’intero territorio nazionale mediante una fitta rete di rappresentanti non esclusivisti, remunerati a provvigione, che vendono i prodotti aziendali a rivenditori specializzati. Il valore della produzione dell’ultimo esercizio è risultato pari a €. 6.800.200 con un reddito netto di €. 282.292 ed una capacità produttiva ancora fortemente inutilizzata.
Presentazione del caso Per l’esercizio successivo l’azienda si è posta un obiettivo di crescita ambizioso che prevede la vendita di 45.000 prodotti (con una crescita pari a circa il 50%) facendo leva su una strategia commerciale aggressiva basata sulla creazione di una propria rete commerciale che prevede la realizzazione di centri di distribuzione dislocati nelle principali città del paese e l’assunzione di agenti di vendita retribuiti in maniera fissa.
Presentazione del caso Obiettivo dell’analisi è la valutazione delle due strategie alternative: mantenimento dell’attuale struttura di vendita realizzazione di una propria rete distributiva Lo strumento di analisi impiegato è il diagramma di redditività che consente di valutare la potenzialità economico strutturale e il rischio operativo delle due differenti ipotesi
Conto Economico – consuntivo 2013 (parte superiore)
Conto Economico – consuntivo 2013 (parte inferiore)
Parametri per l’analisi costi volumi risultati – su dati 2013 12.000.000
Elementi strutturali dell’impresa 35% 21%
Conto Economico – preventivo 2014 ipotesi A (parte superiore)
Conto Economico – preventivo 2014 ipotesi A (parte inferiore)
Conto Economico – preventivo 2014 ipotesi B (parte superiore)
Conto Economico – preventivo 2014 ipotesi B (parte inferiore)
Parametri per l’analisi costi volumi risultati – su dati ipotesi A 12.000.000
Elementi strutturali dell’impresa – ipotesi A 43% 39%
Parametri per l’analisi costi volumi risultati – su dati ipotesi B 12.000.000
Elementi strutturali dell’impresa – ipotesi B 57% 25%
Considerazioni di fondo Le due diverse ipotesi, pur partendo da un elemento comune (pari livello di fatturato determinato dalla vendita di un medesimo numero di pezzi al medesimo prezzo unitario) e giungendo al medesimo risultato (reddito netto pressoché uguale), assumono strutture reddituali profondamente diverse (si veda il seguente schema di comparazione)
Elementi strutturali dell’impresa – comparazione ipotesi A e B 25% 43%
Considerazioni sull’ipotesi A Il pareggio economico è raggiunto per livelli di fatturato abbastanza ridotti, determinando un discreto margine di sicurezza. Il margine di contribuzione (in %) è rimasto invariato rispetto al consuntivo 2010 mentre il grado di leva operativa si è addirittura ridotto. Il minor grado di leva operativa dimostra che nell’ipotesi A il livello di rischio operativo assunto dall’impresa risulta inferiore a quello preesistente dal momento che, a parità di struttura costi-ricavi, si è ipotizzata la crescita del fatturato.
Considerazioni sull’ipotesi B La potenzialità economico-strutturale è peggiore (con un punto di b.e.p. che, graficamente, si è spostato verso sinistra rispetto al 2010). Conseguentemente, il margine di sicurezza risulta inferiore rispetto all’ipotesi A. Per effetto dell’irrigidimento della struttura dei costi aziendali, il margine di contribuzione risulta decisamente più elevato di prima (52%), così come il grado di leva operativa, divenuto pari a 3,3.
Considerazioni di sintesi In definitiva, l’ipotesi B risulta decisamente più rischiosa dal punto di vista operativo a causa dell’irrigidimento della struttura reddituale. Nel caso in cui, infatti, l’impresa non dovesse raggiungere il fatturato previsto, l’eventuale contrazione del reddito operativo, rispetto al valore atteso, sarebbe superiore rispetto alla contrazione che si avrebbe, a parità di minor fatturato, assumendo una struttura dei costi meno rigida.
Verifica degli effetti economici del rischio operativo - ipotesi A
Verifica degli effetti economici del rischio operativo - ipotesi B
Il GLO quale misura del livello di rischio Il grado di leva operativa rappresenta il moltiplicatore che determina la variazione percentuale che subisce il reddito operativo (sia in positivo che in negativo) in considerazione di una data variazione percentuale del fatturato.
Maggiore rischio = maggiore opportunità La maggiore rigidità della struttura aziendale determina un maggiore rischio operativo ma anche un’opportunità di maggiore guadagno nel caso in cui l’impresa raggiungesse un livello di fatturato più elevato di quello atteso. L’incremento di R.O. che si avrebbe in caso di struttura operativa più rigida (con un maggior margine di contribuzione e glo) sarebbe maggiore a quello che si avrebbe in caso di struttura dei costi maggiormente incentrata sullo sfruttamento dei costi variabili (in luogo dei costi fissi).
Conclusione La tecnica di gestione analizzata rappresenta una preziosa fonte informativa e non, viceversa, uno strumento volto a fornire soluzioni finali: è l’imprenditore che, sulla base delle proprie capacità previsionali e delle informazioni che l’analisi mette a sua disposizione, è chiamato ad assumere le scelte ritenute più adeguate per una migliore gestione dell’impresa in chiave strategica.