Lo sviluppo cognitivo Jerome Bruner Il viaggio verso la mente

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Transcript della presentazione:

Lo sviluppo cognitivo Jerome Bruner Il viaggio verso la mente Anna Lisa Palermiti

Jerome Bruner (1915 – vivente) Nasce a New York da famiglia di ebrei tedeschi. Durante la guerra va in Francia lavorando per l’ufficio informazione militare  contatti con Sartre Finita la guerra va ad Harvard contatti con gli psicologi della Gestalt Nel 1956 conosce Piaget: collaborazione con la scuola di Ginevra Anni ’60: legge le opere di Vygotskij; ad Harvard fonda il “Center of Cognitive Studies” (diversi collaboratori illustri) Interesse per i problemi di apprendimento e per la pragmatica del linguaggio (Oxford: contatti con Austin, Searle e Harré)

“il viaggio alla ricerca della mente” Bruner Si avvale della metafora del viaggio: “il viaggio alla ricerca della mente” alla scoperta di come la mente vive, cioè di come acquisisce e usa la conoscenza

La teoria L’intelligenza è un insieme di procedure e strategie per risolvere i problemi. Gli strumenti dell’intelligenza sono i sistemi di codifica = modi di trattare l’informazione I sistemi di codifica sono frutto dell’esperienza e si sviluppano: da poche a molte informazioni insieme, da contenuti concreti a contenuti astratti… Lo sviluppo dell’individuo è concepito in termini di passaggio da sistemi poveri a sistemi potenti di elaborazione delle informazioni  passaggio attraverso tre forme di rappresentazione

I sistemi di rappresentazione Dalla nascita all’adolescenza l’individuo passa attraverso tre forme di rappresentazione, che si diversificano per il mezzo con cui vengono costruite, rispettivamente: R. esecutiva  azione R. iconica  immagine R. simbolica  simbolo

La rappresentazione non è semplice conservazione degli eventi in memoria, ma riguarda i processi di codifica delle informazioni e delle regolarità esperienziali con cui esse si immagazzinano in memoria e possono essere recuperate.

Lo sviluppo delle strategie è legato al tipo di rappresentazione che caratterizza le varie età del bambino

I tre sistemi di rappresentazione Non esiste una relazione gerarchica fra le 3 forme di pensiero, ma sono compresenti nei diversi momenti di vita del bambino. I tre sistemi di rappresentazione della conoscenza sono legati e interdipendenti: le capacità a livello SIMBOLICO presuppongono quelle a livello ATTIVO e ICONICO.

Rappresentazione Esecutiva Tale rappresentazione è legata all’azione fisica, al contatto, alla manipolazione al fare. Nella rappresentazione esecutiva, che caratterizza il primo anno di vita, la realtà viene codificata attraverso l’azione. Per il bambino che gioca con un oggetto, l’azione che compie diventa la sua rappresentazione interna dell’oggetto. La rappresentazione esecutiva continua a funzionare, anche dopo il primo anno di vita.

Rappresentazione Esecutiva Primo anno di vita Realtà codificata attraverso l’azione Continua ad esistere anche in età adulta per tutte le attività che si “imparano facendo” (andare in biciclette, fare i nodi…) Precoci forme di problem solving Intenzionalità: azione governata da programmi motori in cui c’è rappresentazione dello scopo e degli atti da compiere per raggiungere lo scopo Sviluppo: comparsa di un programma motorio nuovo richiede tutte le risorse attentive disponibili  con la pratica si diventa abili e diventano disponibili risorse attentive: modularizzazione

Rappresentazione iconica Tale rappresentazione è legata alle percezioni di vista e udito. La Rappresentazione iconica codifica la realtà attraverso immagini. Queste immagini possono essere visive, uditive, olfattive o tattili. L’immagine consente di evocare mentalmente una realtà assente ma non di descriverla mentalmente. La rappresentazione iconica è il sistema di decodifica più utilizzato fino ai 6-7 anni, benché il linguaggio verbale compaia già alla fine del secondo anno di vita.

Rappresentazione simbolica La rappresentazione simbolica è legata alle capacità linguistiche. La rappresentazione simbolica codifica la realtà attraverso il linguaggio e altri sistemi simbolici, come il numero e la musica. Grazie al linguaggio il bambino dispone di un sistema di codifica più potente e flessibile delle forme di rappresentazione precedenti. Il linguaggio infatti è arbitrario e consente di ragionare in termini astratti, mentre l’immagine conserva una stretta somiglianza con la realtà che rappresenta.

Influenze della rappresentazione simbolica Grazie alla rappresentazione simbolica il bambino e l’adolescente sviluppano modi più evoluti e raffinati di trattare l’informazione, modi che vanno al di là dell’informazione data; formulano aspettative e inferenze, costruiscono ipotesi, concetti e conoscenze che manipolano e trasformano la realtà, oppure la inseriscono in sistemi più ampi.

Rappresentazione simbolica Codifica la realtà attraverso simboli e segni convenzionali (linguaggio, sistemi numerici, notazione musicale…) Non vi è somiglianza con la realtà che viene rappresentata, ma esiste un rapporto di mediazione costituito dal significato dei simboli (es. significato di una parola)  possibilità di ragionamento astratto  > flessibilità R. iconica: giudizio sulla realtà basato sull’apparenza percettiva  fallimenti nelle prove operatorie (Piaget) Sviluppo dei modi più evoluti di trattare l’informazione: categorie concettuali; aspettative; inferenze formali. Capacità di andare oltre l’informazione data

Il contesto Tutti i processi mentali hanno un fondamento sociale e la struttura della cognizione è influenzata dalla cultura L’aspetto sociale influenza non solo il modo di costruire le rappresentazioni, ma anche i contenuti stessi delle rappresentazioni  concetti e categorie condivisi e ritenuti appropriati in una data cultura

Le basi sociali dello sviluppo mentale Bruner per spiegare lo sviluppo mentale riprende il punto di vista di Vygotskij sostenendo che i processi mentali hanno un fondamento sociale e che la cognizione umana è influenzata dalla cultura attraverso i suoi simboli, artefatti e convenzioni. La cultura forma la mente degli individui, essa è intrinseca all’individuo e non qualcosa che “si sovrappone” alla natura umana.

L’influenza della cultura si realizza grazie alle relazioni sociali che il bambino stabilisce precocemente con chi si prende cura di lui e in cui il ruolo dell’adulto viene caratterizzato come scaffolding (letteralmente “fornire l’impalcatura”).

Scaffolding Letteralmente “fornire un’impalcatura” ha diverse funzioni: coinvolgimento del bambino; riduzione della difficoltà; mantenere orientata l’attività’; segnalazione delle caratteristiche specifiche; controllo della frustrazione.

Il ruolo dell’adulto e lo “scaffolding” Le impalcature fornite dall’adulto servono a compensare il dislivello fra le abilità richieste del compito e le ancora limitate capacità del bambino, consentendo a quest’ultimo di realizzare completamente l’attività e facendolo al tempo stesso progredire verso livelli più avanzati di partecipazione.

Narrazione come strumento della trasmissione culturale La narrazione è lo strumento privilegiato della trasmissione culturale: consente di organizzare l’esperienza, di costruire e trasmettere significati. Coloro che appartengono a una cultura condividono le narrazioni di quella cultura; dai racconti individuali alle narrazioni storiche e religiose, alle concezioni del mondo e ai miti.

Ancora…il pensiero narrativo Rappresenta una particolare modalità cognitiva di organizzare l’esperienza, un modo per rappresentare gli eventi e trasformarli in oggetto di analisi e di riflessione. Questa forma di pensiero è diversa dal pensiero razionale o logico-scientifico. Il pensiero narrativo riguarda la realtà psichica e si basa su una logica intrinseca alle azioni umane (desideri, emozioni, affetti) e alle interazioni tra individui (regole e motivazioni sociali).

BRUNER VYGOTSKIJ problemi pedagogici sono fondamentali nella teoria di Vygotskij e di Bruner in quanto per loro l’esperienza culturale è il fattore cardine dello sviluppo intellettuale. Piaget,Vygotskij e Bruner, si incontrano sulla concezione dell’individuo come “mente attiva” che ordina l’universo.