LA SFIDA DELL’INCLUSIONE “Chi era senza basi, lento, svogliato, si sentiva il preferito. Veniva accolto come voi accogliete il primo della classe.Sembrava che la scuola fosse tutta solo per lui.” (Barbiana, Lettera a una professoressa)
POLITICHE CULTURA PRATICHE
Il contesto scuola Livello nazionale: Le Indicazioni nazionali per il curricolo Livello locale: L’istituzione scolastica collocata nel territorio
La scuola: comunità professionale e educativa “In quanto comunità educante, la scuola genera una diffusa convivialità relazionale, intessuta di linguaggi affettivi ed emotivi, e è anche in grado di promuovere la condivisione di quei valori che fnno sentire i membri della società come parte di una comunità vera e propria.” (Indicazioni nazionali 2012)
A. Creare cultura inclusiva COSTRUIRE COMUNITA’ Ciascuno deve sentirsi il benvenuto Gli alunni si aiutano l’un l’altro Gli insegnanti collaborano fra loro Gli insegnanti collaborano con le famiglie Tutta la comunità locale è coinvolta AFFERMARE VALORI INCLUSIVI Le attese sono elevate per tutti gli alunni Le persone condividono una filosofia inclusiva Insegnanti e alunni si relazionano come persone, non come ‘ruoli’ Il gruppo docente è impegnato a rimuovere ogni tipo di barriera La leadership è centrata sull’apprendimento e sulle relazioni Italo Fiorin LUMSA Roma
B. PRODURRE POLITICHE INCLUSVE SVILUPPARE LA SCUOLA PER TUTTI I nuovi insegnanti vengono aiutati ad ambientarsi a scuola La scuola promuove l’accoglienza di tutti gli alunni La scuola rende le proprie strutture accessibili a tutti Tutti i nuovi alunni vengono aiutati ad ambientarsi nella scuola La scuola organizza gruppi-classe in modo da valorizzare tutti ORGANIZZARE IL SOSTEGNO ALLA DIVERSITA’ Tutte le forme di sostegno sono coordinate Le attività di formazione aiutano ad affrontare le diversità Le iniziative di sostegno personale sono collegate a quelle dello sviluppo del curricolo e dell’apprendimento Italo Fiorin LUMSA Roma
Il contesto ‘aula’ Incoraggiare esperienze di successo Promuovere la motivazione
ITALO FIORIN LUMSA ROMA Dentro le mura dell’aula l’insegnante è di fronte alla sua ‘classe’. Nell’ “ora e qui” della relazione didattica vengono messi alla prova i valori professati, le teorie e i metodi didattici adottati,la qualità della sua relazione con gli alunni. ITALO FIORIN LUMSA ROMA 8
C. SVILUPPARE PRATICHE INCLUSIVE COORDINARE L’APPRENDIMENTO La progettazione è individualizzata Le attività didattiche sono personalizzate Gli insegnanti condividono la progettazione Gli insegnanti creano occasioni per attività comuni o collegate Gli insegnanti condividono la valutazione Gli insegnanti ‘di sostegno’ sono risorsa per la classe/scuola MOBILITARE RISORSE Le differenze vengono utilizzate come risorsa per l’apprendim. Gli alunni sono attivamente coinvolti nelle attività Si utilizzano le modalità dell’apprendimento collaborativo Le competenze degli insegnanti sono utilizzate al meglio Italo Fiorin LUMSA Roma
la didattica inclusiva ITALO FIORIN LUMSA ROMA 10 10
Che cosa si intende per strategie didattiche inclusive Che cosa si intende per strategie didattiche inclusive? Quali sono i criteri di qualità che le caratterizzano?
AMBIENTE DI APPRENDIMENTO INCLUSIVO Valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni Attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità Favorire l’esplorazione e la scoperta Incoraggiare l’apprendimento collaborativo Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere Promuovere una didattica laboratoriale Promuovere comportamenti pro-sociali
Relazione didattica circolare APPRENDIMENTO INSEGNAMENTO ITALO FIORIN LUMSA ROMA 13
ITALO FIORIN LUMSA ROMA IL PATTO DIDATTICO CHI APPRENDE PORTA CHI INSEGNA PORTA Disponibilità ad apprendere Reciproco rispetto Volontà di apprendere gli uni dagli altri La condivisione dell’impegno per raggiungere i risultati dell’apprendimento La riflessione e la valutazione del lavoro svolto La propria esperienza Il proprio sapere la propria competenza motivazione la capacità di creare un ricco contesto di apprendimento Il proprio background Le proprie conoscenze abilità modalità di apprendere le proprie motivazioni …………… ITALO FIORIN LUMSA ROMA 14
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ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA La piramide didattica più diffusa ascoltare Suggerire- fornire consulenza Fare-dimostrare Esporre ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA 16 16
Suggerire-fornire consulenza La piramide didattica ‘equilibrata’ esporre Fare-dimostrare Suggerire-fornire consulenza ascoltare ITALO FIORIN LUMSA ROMA ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA 17 17
ITALO FIORIN LUMSA ROMA Che cosa perde la scuola che non include? Tutto quello che ha in più la scuola inclusiva: ITALO FIORIN LUMSA ROMA 18
ITALO FIORIN LUMSA ROMA Che cosa perde la scuola che non include? Tutto quello che ha in più la scuola inclusiva: Valorizzazione della persona (il nome mio) Valorizzazione del potenziale sociale (diventare NOI) Sviluppo dell’autonomia (le ‘chiavi di casa’) Molteplicità dei mediatori (una scuola POLIGLOTTA) Intelligenza organizzativa (oltre l’aula e il quadro orario) Comunità professionale ( essere “corpo” docente) Integrazione delle competenze (la ricerca interdisciplinare) Collaborazione scuola-famiglia) (la corresponsabilità pertinente) L’alleanza territoriale (un sostegno diffuso) L’educazione democratica (apprendere la diversità) Dunque: SCUOLA ACCOGLIENTE = SCUOLA COMPETENTE ITALO FIORIN LUMSA ROMA 19
Individualizzare l’insegnamento Favorire la riflessione sull’apprendimento Promuovere l’apprendimento collaborativo Personalizzare apprendimento
ITALO FIORIN EIS-LUMSA Riferimenti bibliografici I contenuti del corso sono sviluppati, in maniera più ampia, nei seguenti testi: Fiorin I., La sfida dell’insegnamento, Mondadori, Milano, 2017 Fiorin I., Scuola accogliente, scuola competente, La Scuola, Brescia, 2012 Fiorin I. (a cura), Oltre l’aula. La proposta pedagogica del Service Learning, Mondadori, Milano, 2016 ITALO FIORIN EIS-LUMSA