I PUNTI NODALI DELL’ATTIVITA’ EDUCATIVA

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Transcript della presentazione:

I PUNTI NODALI DELL’ATTIVITA’ EDUCATIVA Fil. Educ. 2 Temi 3-4 I PUNTI NODALI DELL’ATTIVITA’ EDUCATIVA

la relazione educativa TEMA 3 la relazione educativa

Dal MAGISTRO-CENTRISMO al PEDOCENTRISMO J. Dewey: la rivoluzione copernicana in educazione: Il bambino = sole attorno a cui ruotano gli educatori (insegnanti, genitori, società educante Attività dell’educatore  attivit. dell’educando Etero-educazione   autoeducazione Oggi: RELAZIONE EDUCATIVA => crescita insieme, nella differenza ma anche nella comune qualità e dignità umana

PRESUPPOSTI Una ANTROPOLOGIA relazionale = FONDAMENTO 2. In una RETE relazionale = CONTESTO 3. Tra le relazioni INTERPERSONALI = QUADRO specifico

asimmetria relativa Aiuto con una intenzionalità umanizzante =teleologica Tonalità affettiva particolare = AMORE EDUCATIVO «Voler bene, volere il bene, volerlo bene, facendolo bene» «non amiamo, se prima non siamo amati» (s. Agostino, discorso 34)

Caratteri dialettica teleologica della relazione educativa dialogica dinamica Contestualizzata (situata/datata)

“Antinomie” Educative Etero-Educazione Auto-Educazione Educazione Intenzionale Educazione Funzionale Educazione Materiale Educazione Formale Educazione Formale Educazione Informale (occasionale) Educazione Positiva Educazione Negativa Nativismo (Natura)  Ereditarietà Empirismo (Cultura)  Ambiente Educazione Direttiva Educazione Non-Direttiva Autorità Libertà Trasmissione (“Doctrina”) Creatività (“Inventio”) Educazione Depositaria Educazione Coscientizzante (Bancaria) (Problematizzante) Programmazione Spontaneismo Oggettività Soggettività Educazione Umanistica Educazione Scient.-Tecnologica Educazione Individuale Educazione Collettiva (Massa) Socializzazione Personalizzazione

ANTINOMIE EDUCATIVE 1. Le a.e. si manifestano in particolare nel --> RAPPORTO educa­tivo. - secondo la dimensione del «controllo», nelle polarità di dominanza-sottomissione, autorità-libertà; - secondo la dimensio­ne «emozionale», nelle polarità di rifiuto-accettazione, di disistima-stima, di distacco-vicinanza, di antipatia-simpatia; - secondo la categoria «possibilità di educazione» nelle po­larità di passività-attività, di autoeduc.-eteroeduc., direttività-non direttività, educ. negativa-educ. positiva, di permissivismo-costrizione. 2. . a livello di --> SISTEMA EDUCATIVO in generale e scolastico in particolare, sia per ciò che riguarda i contenuti sia per quel che riguarda la didattica: ad esempio tra trasmis­sione e creatività, conformazione e personalizzazione, tra fini e mezzi, tra domanda educativa e risposta o proposta educativa, tra specializzazione e formazione generale, tra cultura letterario-umanistica e cultura scientifico-tecnica, tra educ. materiale e educ. formale, tra educ. funzionale e educ. intenzionale, tra istruz. e educ., tra sc. e lavoro, tra sc. privata e scuola pub­blica, tra sc. statale e scuola non-statale.

3. Le riflettono le CONTRAPPOSIZIONI PRESENTI NELLA VITA SOCIALE, - nei rapporti intergenerazionali (es.:: individuo-società, persona-istituzione, privato-pubblico, moralità-legalità). - o addirittura nella condizione umana in quanto tale. (le tradizionali contrapposizio­ni tra genitori-figli, adulti-giovani, tradizione-innovazione; 4. Le contrapposizioni a livello PERSONALE: tra io-me; essere-coscienza; essere-agire, essere-avere, gratuità-utilità, spontanietà-razionalità, oggettività-soggettività, essenza-esistenza, libertà-necessità, materia-spirito, corpo-anima, corpo-mente, immanenza-trascendenza, interiorità-esteriorità, temporalità-eternità, maschio-femmina, uomo-mondo, uomo-Dio 5. Le contrapposizioni del CONTESTO CULTURALE e dei mondi vitali ATTUALI: tra globale e locale, tra identità e differenza, tra ragione e emozione, tra cultura e multicultura, tra scienza e fede, tra tecnologia e spontaneità della vita, tra autonomia e progetto, tra lavoro e tempo libero...

5. OGGI a livello di SCUOLA: scuola delle conoscenze (dei saperi) o della socializzazione per una nuova cittadinanza multipla (locale, nazionale, internazionale, planetaria)? - scuola delle competenze (cioè delle capacità ad operare in maniera “esperta”) o dovremo pensare piuttosto alla formazione globale, intesa come “cultura animi”? - scuola della qualità in termini di efficacia, di successo scolastico o in termini di equità e di opportunità educative per tutti e secondo le esigenze personali di ognuno? puntare sulle logiche informatiche o aprire ai molti linguaggi ed approcci conoscitivi (estetici, narrativi, espressivi…)? privilegiare l’informatizzazione o alla buona qualità dei rapporti interpersonali? - esemplarsi all’impresa (e quindi incrementando l’organizzazione e la managerialità) o alla scuola-comunità (e quindi a forme più partecipative e cooperative)? - resta da chiedersi: chi effettivamente “comanda” la riforma, l’economia o la società civile (e le rispettive domande di formazione)? Le istituzioni e o le persone implicate? « fare professione di contrari (B. Pascal)» = «et –et» invece di «aut- aut»

Senza differenza e responsabilità

= intervento/dinamica = contenuti = rapporto Generazione e famiglia simbolica = intervento/dinamica

Tema 4. LA COMUNICAZIONE EDUCATIVA

Lo svolgimento del tema la comunicazione in genere 2. la comunicazione educativa: modelli 3. I limiti e l’oltre della comunicazione

COMUNICAZIONE globalità personale •oltre l’emozionale conoscenza FENOMENO MODERNO ideologia democratica oggi, utopia ETIMOLOGIA:incerta com-munus = mettere a parte, compartecipare un ruolo, un compito Koinonia = comm - unio = condividere, fare unità nella differenza COMUNICAZIONE CONCETTO: • oltre la trasmissione interazione • oltre la informazione globalità personale •oltre l’emozionale conoscenza • oltre il relazionale  messaggi FORME: c. Verbale / non verbale; orale / scritta / pittorica / multi-codificata); LIVELLI e TIPI: intra-personale = con se stessi -interpersonale - di gruppo (primario - faccia a faccia) - di massa (in m., con i mass media, per la m.) - virtuale (on line) - “sociale” (ufficiale, procedurale, istituzionale) - extra-personale (tra macchine, intelligenze artificiali, robot, sistemi esperti) - cosmica (con il mondo, con l’universo)- “panica” (con la natura) - “religiosa”- mistica... priorità ontologica, valoriale ed etica della comunicazione-relazione interpersonale:

EVOLUZIONE STORICA DEL CONCETTO DI COMUNICAZIONE [A].Tradizionalmente a) collegamento materiale, passaggio e simili (il canale mette in c. i due paesi; un’ importante via di c.; le stanze sono in c. con il corridoio); tra cui mezzi di comunicazione a distanza (comunicazioni telefoniche, telegrafiche, marittimime, aeree ecc.). b) trasmissione materiale o spirituale (c. di calore, di energia; c. del pensiero, spirituale,… spiritica). c) in ambito accademico = il portare q.c. a conoscenza di altri, di idee, di notizie (fare una c. orale, scritta: di argomento scientifico, letterario… a un congresso, convegno, riunione, ecc.). [B]. Con gli anni ’60  si evidenzia la c. con i cosiddetti mezzi di c. di massa (giornali, radio, TV.) per la diffusione delle notizie a tutti i livelli della società e si evidenzia il processo mediante il quale l’informazione [messaggio] viene trasmessa, con appositi segnali, da un sistema di c. all’altro [C]. Con gli anni ‘70  in evidenza anche la dimensione relazionale a partire dall’aspetto del contatto con altri (essere, mettersi, trovarsi in c. con qc. o q.c.), il mettere a parte, lo scambio di messaggi (idee, emozioni, intenzioni, progetti, tecnologie..) con interazioni in cui ci si scambia spesso il ruolo di fonte e destinatario dello scambio; il condividere qualcosa che è considerato o si vuole o si crede che di fatto o di diritto sia/debba essere comune, partecipato in una comunità di vita. [D] Con gli anni ’90 passaggio dall’analogico al digitale  il “virtuale”

Comunicazione:realtà complessa Dimensioni Dinamiche Funzioni Informativa, Esplorativa, Relazionale Partecipativa Ludica Rituale Trasmissione/Ricezione De-situazione/Ri-situazione Rapporto/Interazione Interscambio/Riconoscimento Gioco Rito, celebrazione, festa Contenutistico/Cognitiva Euristica/Situativa Affettiva/Emotiva Identificativa/Costruttiva Espansione vitale, “fusione” (con altri, gruppo, popolo…) Celebrativa del essere profondo, del divino/sacro della relazione con Dio) L’importanza del “medium” (il corpo, lo spazio-tempo, i massmedia, i new-media…), ma anche dello “spirito”/intelligenza!

la novità del DIGITALE produce il virtuale (“second LIFE”)- struttura dei NEW MEDIA[rispetto ai mass-media] ►agile strutturazione ( = non hanno bisogno di pesanti e complesse apparecchiature) ► deterritorializzazione ( = non sono centralizzati come I mas-media ► non si va “in trasmissione” da uno ai molti/massa, ma si naviga nella interazione molti-molti Tecnica: “digital” (in luogo dell’analogico)  Simulazione/(ri)costruzione (in luogo della rappresentazione) Strumento che facilita I'accesso, il collegamento, il contatto “in tempo reale”,l'interscambio, il dialogo e il dibattito la novità del DIGITALE produce il virtuale (“second LIFE”)- Una razionalità tecnologica e funzionalistica Concezione della realtà più fluida, più dinamica: il «reale» non solo dato da conquistare e comprendere faticosamente, ma spazio libero, da modellare «virtualmente» e amplificare --con «simulazioni» del reale e oltre il reale già dato (o la sua “rappresentazione” realistica o idealizzata (autonomia della second Life: nuove vite: “avatar”) oggi la realtà è “ibrida” 18 18

La comunicazione educativa modelli

● ● ● ●

Critica ai Modelli Comunicativi in Educazione 1) II modello Testo/racconto centrato: concreto, esperienziale, caldo affettivamente - continuità storica- fortemente identificativo/partecipativo ma: - omologante? - tradizionalista? - ...e la creatività? 2) II modello Docente centrato (oggi i guru, i maestri di vita): - stimolativo/essenziale – rassicurante ma: - crea dipendenza? - sviluppa un tendenziale autoritarismo? - quale cultura? - la cura delle modalità della comunicazione? - quanta attenzione a stimolare pensiero critico? 3) II modello pedo - centrato: - attenzione alla vita, alle persone, al momento vitale, all'età, agli interessi.ma: - limitato alla "risposta" (confermativo, poco stimolante) poco attento alla complessità e alla contestualità; - poco attento alla processualità e alla temporalità dell'apprendimento. 4) II modello linguistico-tecnologico (processo centrato): aspetti positivi: - attenzione alla processualità - evidenziazione del messaggio e del metamessaggio/ contenuto e relazione- attenzione ai codici, alle specificità dei media dei generi letterari (sintassi) - attenzione al contesto (rumore); attenzione al feed-back - attenzione alla referenza e ai suoi diversi livelli b) aspetti problematici: - oggettivizza il partner (non soggetto, ma destinatario, recettore) - unidirezionalità (non reciprocità, mentre l'educando spesso è fonte) - meccanicità (=non libertà del feed-back, mentre l'educ. vuole... perché,..) - messaggio "neutrale" (mentre i contenuti non sono indifferenti, qualificano...) - emittenza... committenza (che spesso strumentalizza il messaggio) mentalistico-cognitivo (mentre la com. educ. è globalmente personale) = buono per la comunicazione di massa, meno adatto per la comunicazione educativa. 5) La grandezza ma anche le difficoltà della comunicazione « relazionale» vedi capitolo 3°  antinomie

● Un sesto modello, ai tempi del W2.0? Interattività,.. gli hacker e il «bombing» (l’apparizione di una data pagina attraverso l'inserimento di un suo link entro altri siti) circolazione, "virtualizzazione» universalizzazione  globalizzazione “total recall”? = mondo costruito, simulato, a-cosmico e a-temporale - ultra-umano… senza limite? che emozionalità … a-corporea?

I LIMITI E L’OLTRE DELLA COMUNICAZIONE l’interiorità dei soggetti non mai completamente oggettivabile 2) il mondo impulsivo/inconscio, sovra-conscio,mistico, non mai del tutto codificabili 3) lo scarto tra ideale e reale, tra Intuizione, concettualizzazione ed espressione “linguistica” 4) la trascendenza, l’ulteriorità, il di più, il futuro, non mai totalmente prevedibile, dicibile 5) il mistero dell’essere, della vita, dell’io di Dio (per tanti versi non ogettivabile, non osservabile dall’esterno, ineffabile, Indicibile).. 1) soggettivi (dei partners) 2) della codificazione 3) del mezzo e del “rumore” 4) della referenza culturale 5)delle condizioni materiali, strutturali ed economici, I LIMITI E L’OLTRE DELLA COMUNICAZIONE L’ACCESSO ALL’OLTRE 1.retorica - 2. linguaggi comprensivi, empatici.- 3. linguaggi estetici, fiabeschi. - 4. narrazione e autobiografia 5. c. sublimale - 6. contemplazione «estatica»- 7. gioco e rito - 8. preghiera - 9. azione - 10. la Carità… TRA E SULLO SFONDO il silenzio e la distanza – l’invocazione e l’apertura all’oltre

conclusione

APPENDICE

3. Dai luoghi di incontro all’incontro delle persone. DIGITALE e EDUCAZIONE: il digitale come risorsa 1. Dai sostantivi ai verbi = esalta il partecipare, l’interagire, il comunicare, il costruire idee, realtà, simulazioni 2. Dalle strutture ai processi. alla base certamente ci sono strutture anche complesse, ma per innescare processi e azioni, comunicazioni, costruzioni, coinvolgendo persone e gruppi (cfr. blog, forum, reti…) 3. Dai luoghi di incontro all’incontro delle persone. 4. Da una gerarchia di comando a una fraternità di servizio. La CD come utopia è cultura della condivisione e dell’annullamento della proprietà intellettuale e dell’accesso di tutti al bene della cultura, nella sua multiformità e multiespressività storica e geografica, attraverso dei processi dinamici di partecipazione interculturale. 5. Dall’istruire e informare al dialogare e comunicare. La CD chiede di passare da una cultura dell’informazione (spesso sovrabbondante) all’interscambio, all’incontro, al dialogo e alla comunicazione al di là dei confini territoriali, culturali, religiosi, politici ed economici.

educazione…con i new media digitali? Il DIGITALE può favorire a) il pluralismo /e /l’ omologazione (o, in quanto de-strutturata e de-centrata, può favorire le resistenze al dominio culturale imperante) b) l'accesso alle informazioni /e/ il loro controllo dalla base c) permette la comunicazione, l’incontro l’interscambio, la espressività /e/ la socializzazione isolata, socialità ristretta, comunitarietà “virtuale” senza confronto, contatto, impegno reale  di fatto: “digital divides” e favorisce il controllo autoritario (di piccoli o grandi gruppi di potere) e economico-funzionalistico (al mercato globalizzato)  L’EDUCATORE?... Tutor, mentor…co-navigatore (es. chattando?)

specie rispetto ai mass/new-media RUOLO dell’educazione intenzionale specie rispetto ai mass/new-media funzione critica/riflessiva, integratrice, sistematrice dell’esperienza, dei contenuti dei mass/new media (educatore “mentore”, tutor…)… facendo fare!!! (Learning by doing) i Media come “via di apprendimento e di conoscenza” ma anche di “promozione di comunità”: tra media education e edu- comunicazione la rilevanza dell’educazione interculturale/ (educatore mediatore interculturale) pensare, agire e programmare “in rete” in “alleanza” educativa e “patto educativo”