AGGIORNAMENTO REFEREE

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AGGIORNAMENTO REFEREE

LE CATEGORIE Divisioni Anni Classe Bambini A fino al 7° fino al 2011 Bambini B 8° - 9° 2010 – 2009 Ragazzi C 10° - 11° 2008 – 2007 Ragazzi D 12° - 13° 2006 – 2005 Cadetti 14° - 15° 2004 – 2003 Juniores 16° - 17° 2002 – 2001 Under 21 18° - 20° 2000 – 1998 Seniores 21° - 35° 1997 – 1983 Veterani A 36° - 45° 1982 - 1973 Veterani B 46° in poi 1972 in poi

CRITERI (Kata) Per valutare la prestazione di un Karateka, devono essere applicati i seguenti criteri sulle componenti strutturali della prestazione stessa:

P = F x v (forza x velocità). LA POTENZA Ogni singola azione tecnica è determinata da un insieme di contrazioni muscolari che mettono in movimento segmenti, o l’intera massa corporea, determinando la produzione di energia cinetica, che nel Karate è indirizzata contro l’avversario. La potenza della tecnica è data dalla formula P = F x v (forza x velocità). La potenza della tecnica, ovvero l’energia cinetica prodotta dall’azione, è una componente essenziale in quanto ne determina in gran parte l’efficacia. Criterio di valutazione - Durante l’esecuzione di ogni singola tecnica, ove sia richiesto dalla codificazione, il Referee deve osservare questo parametro essenziale (Potenza), avendo ben presente che la forza e la velocità sono tra loro integrate, ma che è l’alta velocità dell’azione a determinare in maggior misura la potenza. Quindi, maggiore è la velocità della massa d’impatto, maggiore è l’efficacia della tecnica. Va, inoltre, tenuto presente che mantenere la perfetta coordinazione alle alte velocità richiede una grande maestria di movimento.

La tecnica viene eseguita in base a un modello ottimale. Ogni singola azione motoria prende forma nello spazio e nel tempo ed è il risultato di una partecipazione coordinata di tutti i segmenti del Karateka. La tecnica viene eseguita in base a un modello ottimale. Criterio di valutazione - Durante l’esecuzione, ogni singola tecnica va osservata e valutata nella sua globalità coordinativa. L’attenzione del Referee è orientata a valutare la qualità del movimento (l’azione della parte superiore del corpo non deve in nessun modo creare grandezze di disturbo alla parte inferiore) e la gestione dell’equilibrio dinamico e statico. La stabilità della postura (zenkutsu, kiba, shiko, neko, ecc..) è data dall’assenza di pattinamenti degli appoggi e di vibrazioni degli arti inferiori, non determinati dall’azione degli stessi per imprimere movimento al bacino nelle tecniche di braccia (gyaku tsuki, parate, ecc..). La perdita più o meno grave dell’equilibrio è da considerare un grave errore di coordinazione e, quindi, della tecnica.

L’ESPRESSIVITA’ Il Karateka in azione, tramite il movimento (posture e tecniche codificate), entra in comunicazione con chi guarda, gli trasmette significati, qualità di movimenti, quantità di energie espresse, ecc.. che, nel caso del Kata, sono comprensibili a coloro che sono in grado di decodificarli, vale a dire di comprenderne i contenuti. In questo sistema di comunicazione, la personalità e l’energia interiore di chi comunica imprimono al movimento una caratteristica personale, soggettiva, ben percepibile che ne determina la forza e l’efficacia della comunicazione. Questa capacità non va confusa con l’assunzione di atteggiamenti di tipo “cinematografico”. Criterio di valutazione - Durante l’azione del Kata, l’attenzione del Referee deve essere orientata a percepire la capacità e la forza della comunicazione gestuale del Karateka, ovvero la capacità di rappresentare una situazione di combattimento reale, anche in assenza di avversari, senza assumere atteggiamenti artificiosi.

Il kime, insomma, è una componente strutturale del Karate. Ogni singola azione tecnica, ove sia richiesto dalla codificazione, si deve concludere con una contrazione muscolare isometrica breve (kime), che è una specifica che identifica il Karate e, nel medesimo tempo, lo differenzia da altre specialità similari. Il kime, insomma, è una componente strutturale del Karate. Criterio di valutazione - Durante l’esecuzione di ogni singola tecnica, ove sia richiesto dalla codificazione, l’attenzione del Referee deve essere orientata alla verifica che il kime venga espresso correttamente. Un’ espressione imprecisa di questa componente tecnica, o la sua assenza, provoca fusioni tra una tecnica e l’altra e denota una scarsa maestria del gesto.

IL RITMO La combinazione in successione di un insieme di tecniche motorie di differente significato, ampiezza e velocità (codificazione) determina il ritmo. Trattandosi di un insieme di tecniche codificate, esso è quasi completamente determinato dall’ampiezza e rapidità del movimento, dagli intervalli di tempo dovuti alla durata del kime e dal significato che lega tra loro gruppi di azioni diverse. Criteri di valutazione - Durante l’esecuzione del Kata nel suo insieme, e durante le fasi parziali (gruppi di tecniche), l’attenzione del Referee deve essere orientata a verificare la presenza di un ritmo che scaturisca da razionali legami di significato tra le varie tecniche e che dia realismo e forza di espressione alla comunicazione gestuale. Al termine della prova, la valutazione del Referee sul ritmo espresso dal Karateka dovrà essere di tipo globale.

CRITERI (Propedeutici Kumite) Per valutare la prestazione di un Karateka, devono essere applicati i seguenti criteri sulle componenti strutturali della prestazione stessa:

P = F x v (forza x velocità). LA POTENZA Ogni singola azione tecnica è determinata da un insieme di contrazioni muscolari che mettono in movimento segmenti, o l’intera massa corporea, determinando la produzione di energia cinetica, che nel Karate è indirizzata contro l’avversario. La potenza della tecnica è data dalla formula P = F x v (forza x velocità). La potenza della tecnica, ovvero l’energia cinetica prodotta dall’azione, è una componente essenziale in quanto ne determina in gran parte l’efficacia. Criterio di valutazione - Durante l’esecuzione di ogni singola tecnica, ove sia richiesto dalla codificazione, il Referee deve osservare questo parametro essenziale (Potenza), avendo ben presente che la forza e la velocità sono tra loro integrate, ma che è l’alta velocità dell’azione a determinare in maggior misura la potenza. Quindi, maggiore è la velocità della massa d’impatto, maggiore è l’efficacia della tecnica. Va, inoltre, tenuto presente che mantenere la perfetta coordinazione alle alte velocità richiede una grande maestria di movimento.

La tecnica viene eseguita in base a un modello ottimale. Ogni singola azione motoria prende forma nello spazio e nel tempo ed è il risultato di una partecipazione coordinata di tutti i segmenti del Karateka. La tecnica viene eseguita in base a un modello ottimale. Criterio di valutazione - Durante l’esecuzione, ogni singola tecnica va osservata e valutata nella sua globalità coordinativa. L’attenzione del Referee è orientata a valutare la qualità del movimento (l’azione della parte superiore del corpo non deve in nessun modo creare grandezze di disturbo alla parte inferiore) e la gestione dell’equilibrio dinamico e statico. La stabilità della postura (zenkutsu, kiba, shiko, neko, ecc..) è data dall’assenza di pattinamenti degli appoggi e di vibrazioni degli arti inferiori, non determinati dall’azione degli stessi per imprimere movimento al bacino nelle tecniche di braccia (gyaku tsuki, parate, ecc..). La perdita più o meno grave dell’equilibrio è da considerare un grave errore di coordinazione e, quindi, della tecnica.

REALISMO L’Atleta in azione, tramite il movimento (posture e tecniche codificate), entra in comunicazione con chi guarda, gli trasmette significati, qualità di movimenti, quantità di energie espresse, ecc.. che, nel caso del propedeutico Kumite, sono comprensibili a coloro che sono in grado di decodificarli, vale a dire di comprenderne i contenuti. In questo sistema di comunicazione, la personalità e l’energia interiore di chi comunica imprimono al movimento una caratteristica personale, soggettiva, ben percepibile che ne determina la forza e l’efficacia della comunicazione. Questa capacità non va confusa con l’assunzione di atteggiamenti di tipo “cinematografico”. Criterio di valutazione - Durante l’azione del propedeutico Kumite, l’attenzione del Referee deve essere orientata a percepire la capacità e la forza della comunicazione gestuale dell’Atleta, ovvero la capacità di rappresentare una situazione di combattimento reale, senza assumere atteggiamenti artificiosi.

CONTROLLO La prova consiste nell’esprimere una situazione di combattimento e mantenere un’elevata precisione. L’applicazione deve esprimere correttamente i parametri di controllo, degli attacchi e delle difese. Criteri di valutazione - Durante la prova di applicazione, l’attenzione del referee deve essere orientata a verificare la precisione delle situazioni di combattimento espresse nel controllo degli attacchi e delle difese.

DISTANZA La prova consiste nell’esprimere una situazione di combattimento e mantenere un’elevata precisione. I propedeutici Kumite devono esprimere correttamente i parametri di distanza e scelta di tempo. Criteri di valutazione - Durante la prova di applicazione, l’attenzione del Referee deve essere orientata a verificare la precisione delle situazioni di combattimento espresse in distanza e scelta di tempo.

I GIUDIZI Per quantificare in punteggio la prestazione di un Karateka, devono essere applicati i seguenti parametri sulle componenti strutturali della prestazione tecnica: VALORE SIGNIFICATO GIUDIZIO 5 Requisiti espressi al massimo grado OTTIMO 4 Requisiti validamente espressi DISTINTO 3 Imprecisione di alcuni requisiti BUONO 2 Imprecisione molto diffusa DISCRETO 1 Requisiti compromessi da grave imprecisione SUFFICIENTE Prevalgono i requisiti non validamente espressi INSUFFICIENTE

COMMENTO Trattandosi di una prestazione non misurabile con strumenti di precisione e di una competizione di tipo tecnico, al Referee è assegnato il compito di esprimere una valutazione con l’assegnazione di un punteggio. Nel caso di un esame è necessario associare un giudizio di tipo sintetico (insufficiente, sufficiente, discreto, buono, distinto e ottimo) ad un punteggio. Applicando questo meccanismo ad ogni componente strutturale della prestazione, è possibile ripartire un punto intero a disposizione (25 decimi) tra le cinque componenti. Si procede, quindi, alla somma dei parziali e si ottiene il punteggio finale.

VALUTAZIONE QUANTITATIVA (Kata) PARAMETRO POTENZA \ ESPRESSIVITA’ \ TECNICA \ KIME’ \ RITMO VALORE 1 2 3 4 5

VALUTAZIONE QUANTITATIVA (Propedeutici Kumite) PARAMETRO POTENZA \ REALISMO \ TECNICA \ DISTANZA \ CONTROLLO VALORE 1 2 3 4 5

Verbale d’esame Prova d’esame Il/a sottoscritto/a _____________________________________________________________________ Categoria – nato/a il __________________________________________________________________ CHIEDE di essere ammesso\a agli esami per la promozione a cintura __________________________________ Prova d’esame  Giudizio Propedeutici Kumite Kata INSUFFICIENTE 0 1 2 3 4 SUFFICIENTE 5 6 7 8 9 DISCRETO 10 11 12 13 14 BUONO 15 16 17 18 19 DISTINTO 20 21 22 23 24 OTTIMO 25 Il genitore dell’allievo\a _________________________  

Prove d’esame Giudizio Propedeutici Kumite Kata INSUFFICIENTE 0 1 2 3 4 SUFFICIENTE 5 6 7 8 9 DISCRETO 10 11 12 13 14 BUONO 15 16 17 18 19 DISTINTO 20 21 22 23 24 OTTIMO 25

Grazie dell’attenzione!