Il ruolo dei Consultori Familiari all’interno della Rete Territoriale

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Transcript della presentazione:

Il ruolo dei Consultori Familiari all’interno della Rete Territoriale

Cos’è e cosa fa un Consultorio Familiare I Consultori Familiari si rivolgono al sostegno e alla cura delle relazioni familiari, nelle loro molteplici dimensioni e caratteristiche. Il target principale è il supporto alle persone e alle famiglie, nelle diverse fasi del loro ciclo di vita. Alcuni ambiti di intervento: relazione di coppia; gravidanza e puerperio; supporto alla relazione mamma-bambino; infanzia, preadolescenza e adolescenza; supporto al ruolo genitoriale; supporto ai caregiver di persone fragili; …

I Consultori Familiari nella provincia di Como CONSULTORIO FAMILIARE DECANALE - CANTU’ CONSULTORI ASST-LARIANA COMO CANTU’ MARIANO COMENSE PONTE LAMBRO OLGIATE COMASCO FINO MORNASCO CONSULTORIO FAMILIARE “LA FAMIGLIA” - COMO CONSULTORIO FAMILIARE “ICARUS” - COMO CONSULTORIO FAMILIARE “LA CASA” - ERBA

L’attività di un Consultorio Familiare Psicosociale Attività Esterna Attività Sanitaria orientamento e consulenza sostegno e psicoterapia colloqui pedagogici consulenza e mediazione familiare consulenza legale regolazione naturale della fertilità percorsi di prevenzione nelle scuole incontri negli oratori e parrocchie incontri in altre istituzioni visite ginecologiche visite ostetriche esami di laboratorio (pap test, ecc..) incontri in gruppo (mamma-bambino, menopausa, genitori, fidanzati, …) pesata neonati

Gli operatori di un Consultorio Familiare PSICOLOGO ASSISTENTE SOCIALE GINECOLOGO OSTETRICA INFERMIERA PSICOTERAPEUTA PEDAGOGISTA AVVOCATO EDUCATORE MEDIATORE FAMILIARE altri EQUIPE MULTIDISCIPLINARE

Il percorso all’interno di un Consultorio EQUIPE MULTIDISCIPLINARE SOSTEGNO PSICOTERAPIA INDIVIDUALE / FAMILIARE MEDIAZIONE FAMILIARE CONSULENZA VALUTAZIONE ACCOGLIENZA /ORIENTAMENTO CONTATTI CON GLI ALTRI ENTI COINVOLTI (Servizi, Tutela, Forze dell’Ordine, Scuole, …)

Il ruolo dei Consultori nelle situazioni di violenza Gli operatori dei Consultori Familiari accreditati rivestono un ruolo con funzione pubblica, pertanto devono rispettare gli obblighi di denuncia previsti dalla legge e sono tenuti alla segnalazione di fronte a situazioni che rientrano nelle categorie dei reati procedibili d’ufficio. I Consultori non hanno un ruolo investigativo: generalmente si sospende l’intervento in corso se emergono situazioni ritenute critiche, a favore dell’attività dell’Autorità Giudiziaria e degli enti preposti ad una valutazione sul caso, a meno di una autorizzazione a proseguire. Resta tuttavia valido il principio per cui la priorità è la salute ed il benessere delle persone.

Il Consultorio nel Protocollo Territoriale INVIO DA / VERSO ALTRI ENTI (es. Telefono Donna, Servizi Sociali), se la persona è d’accordo ACCOGLIENZA E ASCOLTO DELLE PERSONE ATTIVAZIONE REFERENTE INTERNO PRESA IN CARICO, SE NECESSARIO, PER LA TUTELA DELLA PERSONA / FAMIGLIA SEGNALAZIONE ALLE AUTORITA’ – OBBLIGO DI DENUNCIA

Il rapporto tra Consultori e Scuole Le aree di intervento dei Consultori Familiari nelle Scuole sono molteplici: Percorsi di prevenzione ed educazione alla salute con gli alunni Percorsi di supporto alla genitorialità Sportello d’ascolto Interventi con i docenti … Le possibilità di un confronto e una collaborazione tra Scuole e operatori dei Consultori sono molte e possono essere una risorsa importante in più occasioni; soprattutto come integrazione tra le diverse professionalità e le prospettive sui ragazzi e sulle situazioni incontrate, nel rispetto delle rispettive competenze e responsabilità. Alcuni esempi…

Alcuni esempi: Un ragazzo (scuola media) viene invitato da una insegnante a rivolgersi allo Sportello d’Ascolto Psicologico presente nella scuola, poiché più volte lo ha visto piangere in aula. La psicologa (del Consultorio) raccoglie il racconto di una situazione familiare critica, con gesti violenti da parte del padre verso la madre e un fratello maggiore. L’equipe del Consultorio contatta i Servizi Sociali di riferimento, che già conoscono il nucleo per altri motivi. Si invita la madre ad un colloquio e viene inviata una segnalazione alla Tutela minori. La donna, accompagnata dall’AS, si rivolge al comando CC. l’insegnante ha colto un disagio  ha sfruttato l’opportunità dello Sportello  è emerso il quadro di violenza  è stata possibile l’attivazione della rete e la protezione delle persone coinvolte

Alcuni esempi: 2) Il Consultorio viene contattato da un insegnante di una Scuola Secondaria, dopo aver raccolto da un’alunna minorenne una confidenza circa i comportamenti non adeguati che la ragazza subisce da parte del compagno della madre, che le provocano disagio e la ragazza non vuol che la madre lo sappia. Nella scuola non c’è lo sportello psicologico e il docente, preoccupato, chiede la possibilità di un colloquio a scuola con uno psicologo. Vista la situazione, si concorda con il docente di fare una segnalazione per avviare un adeguato approfondimento, coinvolgendo il Direttore dell’Istituto. Si attiva l’indagine da parte della Tutela Minori che, al termine delle valutazioni, suggerisce il coinvolgimento del Consultorio per un percorso a supporto della ragazza. Il docente ha raccolto un’informazione potenzialmente critica  ha chiesto aiuto ed è stata fatta la segnalazione  questo ha attivato le misure di approfondimento a tutela e a supporto della ragazza

Alcuni esempi: 3) Un insegnante incontra una madre per i risultati negativi del figlio. La donna segnala la sua difficoltà nella gestione della famiglia, a causa dello scarso aiuto che riceve dal marito e per le scarse risorse economiche. Invita la donna a rivolgersi ai Servizi Sociali per un aiuto. I Servizi Sociali incontrano la donna e, con il suo consenso, contattano il Consultorio per un supporto pedagogico. I colloqui al Consultorio rivelano un quadro di disagio legato a maltrattamenti psicologici ed economici che la signora subisce dal marito da tempo, viene fatta la segnalazione. Viene attivata la Tutela Minori, che contatta la scuola per raccogliere e condividere informazioni sui figli. Il docente ha osservato un disagio  ha invitato la donna a chiedere un aiuto  è emerso il quadro di maltrattamento e questo ha attivato le misure di approfondimento sul nucleo familiare