Psicologia dell’apprendimento

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Antonio Calvani – Università degli Studi di Firenze
Advertisements

Struttura proposizionale della conoscenza e mappe concettuali La visualizzazione dei concetti e dei reciproci legami favorisce la loro comprensione e quindi.
passaggi per capire meglio Coding a scuola:
Attenzione. PERCEZIONE primo sistema di elaborazione degli stimoli sensoriali primo tentativo di dare significato alle informazioni.
Fondamenti di Informatica - D. Talia - UNICAL 1 Fondamenti di Informatica FONDAMENTI DI INFORMATICA Domenico Talia
INTERVENTO Educativo-riabilitativo-di crescita. Essere una persona con autismo significa avere, tra gli altri, problemi di comunicazione, e questi problemi.
Buttignon Anna Maggio RILEVAZIONE DATI come valutare? rilevazione dati.pptx ESPRESSIONE DEL GIUDIZIO quale valutazione ? DEFINIZIONE CRITERI in.
CONTROLLO DELLA CONCORRENZA
Gli strumenti finanziari: elementi distintivi
Alcune note, dalla rete, sui Sistemi cellulari
Le difficoltà nell’apprendimento della matematica
Non si vede bene che col cuore. L’ essenziale è invisibile agli occhi.
PROCESSO DI APPRENDIMENTO
Di Viviana Fasciano, Ilenia Valeri e Elena Vian
Rielaborato da Atzeni et al., Basi di dati, Mc-Graw Hill
Psicologia della Comunicazione 6 CFU – 30 ore Docente Alessandra Tasso
La persona disabile Non è corretto parlare di disabile in modo generico dal momento che tanti sono i tipi di disabilità e tanto varie sono le esigenze.
Valutazione del servizio scolastico Caratteristiche dell'informazione
Dott. Fabio Massimo Zanzotto a.a
Memoria – modello Atkinson e Shiffrin (1968)
Cosa ha da fare lo Sputnik con la pedagogia?
LE ARCHITETTURE NON VON NEUMANN
Modelli di lettura, scrittura e calcolo
“La gestione delle classi multilivello” Roma, aprile 2012
Paradigma MVC Ing. Buttolo Marco.
Prove di realta’ e compiti autentici
Organizzazione Aziendale
Universita’ di Milano Bicocca Corso di Basi di dati 1 in eLearning C
Il DNA è un polimero di nucleotidi
11 aprile 2017 Dott.ssa Valeria Damiani
Conoscenze, abilità, competenze
Chiara Bresciani Matricola:
Ipotesi di materiali di lavoro a supporto dell’applicazione
Tempi e funzioni della valutazione
Tempi e funzioni della valutazione
L'attenzione Processo attraverso cui elaboriamo una quota limitata di informazioni rispetto all'enorme quantità di stimoli che provengono dall'ambiente.
22 Febbraio 2014 III anno IDIPSI Fabiana D’Elia
Che cos’e’ l’Informatica
Comprensione e Apprendimento
MODULO 1 – Computer essentials
Capitolo 3 Sviluppo del sé e sviluppo sociale
Modelli simulativi per le Scienze Cognitive
Apprendimento nella lumaca Aplysia Californica
Otto livelli EQF.
Dimensione "Avalutativa"
Il ruolo del gioco nell’apprendimento dei bambini
Valutazione e certificazione
Organizzazione Aziendale
Progetto 'Matematica si può' ITC P.Dagomari a.s
Didattica per competenze e centralità dell’apprendimento
7 Percezioni e attribuzioni sociali Capitolo 7
Corso di laurea interclasse SPE-SEAFC
Non è sufficiente sapere, ma saper fare qualcosa con quello che si sa
CAMBIAMENTI DI PRINCIPI CONTABILI OIC 26
Convegno nazionale della Rete delle Reti VIII Forum sul Lago Complessità e cambiamento Scuole autocorrettive Stresa 31/8 - 1/9/2018.
Il nuovo concetto Leitner
Conoscenze, abilità, competenze
Concorrenza e parallelismo
APPRENDIMENTO DALL’ESPERIENZA E PRATICA RIFLESSIVA
Cosa ha da fare lo Sputnik con la pedagogia?
GLI ELEMENTI PSICOLOGICI ANTECEDENTI ALLA COMUNICAZIONE
Tempi e funzioni della valutazione
Corso di laurea interclasse SPE-SEAFC
Valutiamo insieme la validità di alcune strategie che spesso vengono messe in atto per gestire l’attenzione della classe.
Premessa Parlare di Problem Based o Project Based Learning significa affrontare alcuni problemi specifici: Cosa possiamo fare per rinnovare la scuola.
Elementi della relazione
Gli Indici di Produttività di Divisia
L’APPRENDIMENTO L’ APPRENDIMENTO CELI MARTA e BRUNO MARIANNA.
APPRENDIMENTO Processo psicologico che comporta una modificazione più o meno durevole del comportamento per effetto dell’esperienza.
MAPPE DIGITALI… UNO STRUMENTO INCLUSIVO INSEGNANTI: MAZZAGATTA AIDA ISTITUTO COMPRENSIV O “UMBERTO POTIGLIONE” RAIANO.
Transcript della presentazione:

Psicologia dell’apprendimento Corso di Laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche NUOVO ORDINAMENTO (III anno) Apprendimento e processi cognitivi: Il modello ACT L. Francesca Scalas, PhD

Anderson (1982) ha proposto un modello sull’acquisizione della conoscenza che tiene conto in modo globale del sistema cognitivo. La sua teoria è nota come ACT - Adaptive Character of Thought. L’ACT è un’architettura cognitiva (che ha lo scopo di catturare i principi base delle operazioni che sono incorporate nel sistema cognitivo) che vuole spiegare come l’individuo passi dall’avere “poca conoscenza” relativa ad un dato dominio, ad una “conoscenza più vasta”. Si tratta in sostanza di una teoria relativa alla “proceduralizzazione”.

La situazione di apprendista, che ha poca conoscenza relativa ad un dato dominio, porta ad un processamento controllato delle informazioni che richiede: consapevolezza uno sforzo attentivo un filtraggio delle informazioni da parte del soggetto.

Una conoscenza più vasta permette di processare le informazioni in modo automatico che richiede: Poco tempo Pochissimo sforzo da parte del soggetto Nessuna limitazione o Span di Memoria

In questa teoria una distinzione molto importante è quella tra Memoria dichiarativa e Memoria procedurale. La memoria dichiarativa contiene le conoscenze fattuali che sono immagazzinate nelle reti semantiche, si parla di conoscenze che possono essere descritte e non sono legate alle situazioni in cui possono essere usate (per es. come è formata una bicicletta); La memoria procedurale contiene le conoscenze su come fare qualcosa (per es. andare in bicicletta), che non possono essere descritte, che vengono applicate in modo automatico e sono regolate per essere applicate a situazioni specifiche.

Anderson vede il processo di acquisizione delle abilità come un passaggio dall’uso della conoscenza dichiarativa a procedure che possono essere applicate velocemente ed in modo automatico in situazioni specifiche.

L’ACT di Anderson ha tre componenti principali per l’elaborazione dell’informazione: MEMORIA DICHIARATIVA: una rete semantica di concetti interconnessi che hanno una diversa forza di attivazione; MEMORIA PROCEDURALE: un sistema di produzioni costituito da regole SE…….ALLORA (cioè da una condizione e da un’azione); MEMORIA DI LAVORO: che contiene le informazioni attivate in un dato momento

Inoltre l’ACT prevede tre differenti processi: Processi di Codifica che hanno il compito di collocare le informazioni nella memoria di lavoro (working memory - WM); Processi Esecutivi che trasformano i comandi della WM in comportamenti. Processi di applicazione che consistono in nuove regole di produzione che possono venir apprese esaminando produzioni già esistenti.

Applicazione Memoria dichiarativa Memoria procedurale Immagazzinamento Confronto Recupero Esecuzione Memoria di lavoro Codifica Prestazione Mondo esterno

Gli eventi del mondo esterno vengono codificati e collocati nella WM. Le informazioni rilevanti che sono in relazione con questi eventi vengono recuperate dalla memoria dichiarativa e collocate nella WM (anche l’informazione contenuta nella WM può essere collocata nella memoria dichiarativa).

Le regole di produzione vengono attivate con un confronto tra pattern, se l’informazione contenuta nella memoria di lavoro è coerente con la condizione della regola di produzione (parte SE), la regola di produzione viene eseguita (parte ALLORA). Il ciclo che porta l’etichetta di applicazione rappresenta la possibilità che nuove regole di produzione vengano apprese osservando l’applicazione di vecchie regole.

La sequenza di stadi proposta da Anderson ben si adatta al comportamento umano: lo stato dichiarativo corrisponde al comportamento dei Novizi che cercano di affrontare un problema con le conoscenze dichiarative a disposizione.

Al primo tentativo colui che apprende seguirà molte false piste ed utilizzerà strategie sbagliate, ma una volta arrivato alla soluzione, quando gli verrà riproposto il problema imparerà ad ignorare le false piste e a risolverlo in modo automatico. La regolazione delle produzioni si riflette nei cambiamenti di comportamento legati alla pratica.