AGGIORNAMENTO ISA MARMOLADA 17-18 APRILE 2010
Sopravvivenza 92% a 15 min Sopravvivenza 30% a 35 min Curva di sopravvivenza dopo seppellimento completo Falk, Brugger, 1994 Sopravvivenza 30% a 35 min
Cause di morte < 15 min: traumi (8% mortalità) 15- 35 min: asfissia (62% mortalità - senza cavità respiratoria) 35-90 min: bassa mortalità (cavità respiratoria) 90-130 min: ipotermia e asfissia (27% mortalità, l’ossigeno si consuma!, raffreddamento 3 °C/h) > 130 min: sopravvivenza 3% (cavità aperta all’esterno)
Strategie generali di soccorso Per i compagni: recuperare entro 18 min. Per il soccorso organizzato: recuperare entro 90 min.
I compagni DEVONO Saper usare occhi-orecchie-ARtVA-sonda Saper effettuare lo scavo Saper estrarre il compagno Saper praticare BLS
Uso dell’ARtVA e risultato finale Senza ARtVA tempo medio di seppellimento 120’. Con ARTVA tempo medio di seppellimento 35’
Influenza dell’ARtVA sulla mortalità Senza ARtVA mortalità del 76% Con ARtVA mortalità del 66 %
L’ARVA non ha aumentato di molto la sopravvivenza perché: I compagni non lo sanno usare (il 30 % viene ritrovato dal soccorso) Non sanno estrarre l’infortunato Non sanno praticare manovre di rianimazione di base Viene usato dal soccorso per localizzare l’oramai cadavere
I soccorritori si dispongono a forma di V: le due persone più a monte distano tra loro di uno spazio corrispondente alla lunghezza di una pala, tutti gli altri soccorritori di due. Questa disposizione può essere assunta in brevissimo tempo e consente di lavorare senza disturbarsi a vicenda e con uno sfruttamento ottimale di una lunghezza ergonomicamente corretta della via di asportazione della neve per ogni soccorritore, il cui compito primario consiste nello spostare verso valle la massa nevosa movimentata del “suo” segmento della V. Nel momento in cui non è più presente neve da asportare, il soccorritore scava dei blocchi per guadagnare in profondità. La persona che si trova al vertice della V, ovvero direttamente a ridosso della sonda inserita, non ha neve da trasportare, e continua quindi ad allargare lo scavo. Il soccorritore al secondo posto ha già della neve da sgomberare, ma ha ancora sufficiente tempo per scavare a sua volta in profondità. Quanto più la collocazione lontana dal vertice della “V”, tanto maggiore risulta quindi essere il lavoro di sgombero della neve e tanto minore l’avanzamento in profondità. Questa metodologia operativa a “V” fa automaticamente sì che il piano inclinato della V si “affondi” più velocemente in direzione del sepolto.
PARAMETRI DA STIMARE CON PRECISIONE Tempo di seppellimento Esistenza o meno di una cavità aerea intorno al capo
Sopravvivenza 92% a 15 min Sopravvivenza 30% a 35 min Curva di sopravvivenza dopo seppellimento completo Falk, Brugger, 1994 Sopravvivenza 30% a 35 min
tra i 18 ed i 45’ 30% ancora vivi se dispongono cavità d’aria tra i 18 ed i 45’ 30% ancora vivi se dispongono cavità d’aria. Tra i 45 ed i 90’ il 25% ancora sopravvive, poi si muore per ipotermia.
Cause di morte < 18 min: traumi (8% mortalità) 18- 35 min: asfissia (62% mortalità - senza cavità respiratoria) 35-90 min: bassa mortalità (cavità respiratoria) 90-130 min: ipotermia e asfissia (27% mortalità, l’ossigeno si consuma!, raffreddamento 3 °C/h) > 130 min: sopravvivenza 3% (cavità aperta all’esterno)
Se arresto cardiorespiratorio < 35 min: rianimazione avanzata per 20 min, se non riprende si sospende: NON può essere ipotermico > 35 min + assenza di cavità respiratoria: deceduto > 35 min + presenza di cavità respiratoria: sospetta ipotermia 4° grado
Ipotermia Definizione: temperatura corporea inferiore a 36 °C (35 °C)
Tutte le cellule per funzionare adeguatamente devono rimanere entro limiti ristretti di temperatura
Classificazioni Lieve 34-36 °C Moderata 30-34 °C Severa < 30 °C (American Heart Association – ILCOR) REGA (Soccorso Alpino Svizzero) Ward – West Moss
Classificazione clinica I grado: paziente in piena coscienza con tremore muscolare II grado: paziente soporoso senza tremore muscolare III grado: paziente incosciente IV grado: paziente in arresto cardiaco (REGA - Soccorso alpino svizzero, 1996)
Cause e patogenesi Esposizione al freddo Trauma Età Alcool Farmaci Ipoglicemia
Ipotermia A temperature interne inferiori a 35 °C iniziano una serie di alterazioni metaboliche che diventano tanto più gravi quanto più bassa è la temperatura
Alterazioni cardiovascolari Aritmie Ridotta contrattilità del miocardio Pooling centrale sangue Ipotensione Disidratazione
Alterazione della funzione renale Diuresi da freddo Disidratazione
Ematologia Riduzione WBC Riduzione PLT (e della funzionalità) Aumento Ht, aumento viscosità del sangue
Sistema nervoso centrale Sopore Coma L’ipotermia è protettiva nei confronti delle cellule, in particolare del sistema nervoso centrale; (per es. aumenta i tempi di sopravvivenza delle vittime di arresto cardiaco)
Clinica - temperatura 37.6 Temperatura rettale normale 37 Temperatura orale normale 35 Massimo brivido, rallentamento dell’attività cerebrale 34 Minima temperatura compatibile con l’esercizio continuato 33-31 Amnesia retrograda, annebbiamento della coscienza. Difficoltà a misurare la pressione arteriosa
Clinica - temperatura 30-28 Progressiva perdita di coscienza. Rigidità muscolare. Bradipnea (ridotta frequenza respiratoria) e bradicardia. Fibrillazione ventricolare (aritmia letale) se il cuore è stimolato 27 “Morte apparente”. Perdita dei movimenti volontari. Assenza dei riflessi tendinei profondi e del riflesso pupillare 25 Fibrillazione ventricolare spontanea 24-21 Edema polmonare 20 Asistolia 14 Minima temperatura osservata nell’ipotermia accidentale con recupero (1994)
Sintomi Ipotermia moderata (34-30 °C) Sensazione di freddo Perdita di interesse in qualsiasi attività eccetto il tentativo di riscaldarsi Disinteresse, atteggiamento negativo verso la meta e gli interessi del gruppo Incoordinazione, difficoltà alla deambulazione Brivido
Sintomi Ipotermia severa (< 30 °C) Diminuita funzione mentale Incuranza della protezione dal freddo Rallentamento del pensiero, difficoltà decisionali, deterioramento della memoria Forte desiderio di dormire Difficoltà a parlare, atassia
Metodi di riscaldamento Riscaldamento passivo Riscaldamento attivo esterno Riscaldamento attivo interno
Riscaldamento passivo Teli termici/isolanti Ambiente caldo
Riscaldamento attivo esterno Calore radiante, bagni caldi Sacchetti chemiotermici Attenzione! Rischio di afterdrop Sacchetti da applicare solo al tronco: collo, ascelle, inguini
Afterdrop Calo continuo della temperatura del “core” dovuta alla mobilizzazione del sangue freddo dalla periferia, probabilmente favorito da un inappropriato riscaldamento attivo esterno
Terapia Rimuovere abiti bagnati Protezione (con teli termici isolanti o altro) da vento neve pioggia) Se cosciente e non traumi bevande calde Altrimenti: Posizione orizzontale e spostamenti dolci, attenzione alle vie aeree!
Se polso e ventilazione sono assenti Rianimazione cardiopolmonare
Terapia medica Riscaldamento attivo interno (infusioni riscaldate, ossigeno caldo umidificato) Intubazione tracheale, ventilazione meccanica Farmaci Defibrillazione CVVH CEC
Se arresto cardiorespiratorio < 35 min: rianimazione avanzata per 20 min, se non riprende si sospende: NON può essere ipotermico > 35 min + assenza di cavità respiratoria: deceduto > 35 min + presenza di cavità respiratoria: sospetta ipotermia 4° grado
Ipotermia 4° grado Sospetto se > 35 min e cavità aerea Rianimazione cardiopolmonare avanzata Trasporto verso H con CCH Potassiemia < 10 mmol/L Circolazione extracorporea con riscaldamento
Considerazioni finali I compagni devono rianimare comunque Nessuna persona sepolta in valanga con cavità aerea è da considerarsi morta finché non è riscaldata e morta