La gestione dei conflitti

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Transcript della presentazione:

La gestione dei conflitti

In una fredda serata due porcospini decidono di riscaldarsi stringendosi il più possibile uno contro l’altro, ma si accorgono ben presto di pungersi con gli aculei. Allora si allontanano, tornando però a sentir freddo. Dopo tante faticose prove i due porcospini riescono a trovare la giusta posizione che permette loro di scaldarsi senza pungersi troppo

Perché abbiamo paura del conflitto? come crescere e respirare Alcuni conflitti sono naturali fisiologici ovvi come crescere e respirare

3 metafore/modelli legati al conflitto Il conflitto come guerra (si tenta di annientare a tutti i costi il nemico) Il conflitto come opportunità (si ricercano possibilità per risolvere situazioni di antagonismo) Il conflitto negato (si cerca di sfuggire per paura delle conseguenze)

Attribuiamo al conflitto il significato di: Divergenza Contrasto Area di contrattazione e negoziazione Situazione non ancora risolta e definitiva Negare il conflitto significa negare un’area di creatività in cui attivare competenze legate alla comunicazione e alla negoziazione

K.Cloke,J.Goldsmith, Resolving conflicts at work: A complete guide for everyone on the job,Jossey Bass, St.Francisco, 2000, pp. 25,27,29 il conflitto vi dà l’opportunità di approfondire il vostro grado di empatia e intimità nei confronti dei vostri avversari. La vostra rabbia trasforma “l’altro” in un demone o un furfante stereotipato. Un atteggiamento difensivo,parimenti,vi impedirà di comunicare apertamente con il vostro oppositore o di ascoltare attentamente ciò che dice.D’altro canto, una volta che comincerete a dialogare con quella persona, farete rinascere il lato umano della sua personalità e riuscirete, di rimando, a esprimere il vostro.Inoltre, se gestirete i conflitti con integrità essi vi porteranno ad una crescita della consapevolezza ed a un miglioramento di voi stessi.La rabbia incontrollata, un atteggiamento difensivo e la vergogna vanno a minare tali possibilità.Tutti si sentono meglio una volta risolti i problemi e trovata una soluzione e si sentono peggio quando soccombono o falliscono nel risolverli ……….

L’amara verità è che le vittorie rabbiose portano ad una sconfitta a lungo termine. Gli sconfitti si ritirano, si sento- no traditi e perduti, e conserveranno tale sentimento per il conflitto successivo. Il conflitto può essere visto semplice- mente come un modo per imparare qualcosa di più in me- rito a ciò che non funziona e a come risolvere il problema. L’utilità della soluzione dipende da quanto profonda sia la vostra comprensione del problema. Questo è legato alla vostra capacità di ascoltare, che dipende, a sua volta, dal- l’arresto del ciclo di escalation e dalla ricerca di opportuni- tà e di miglioramenti.”

Le fasi del conflitto Pre-conflitto/latenza = si possono ancora discutere ed accettare le divergenze non è visibile ma è nell’aria(nervosismo –restare in silenzio - prendere tempo) Scontro = causa scatenante e polarizzazione Escalation/crisi=si ha quando avviene un aumento parallelo di intensità e violenza. Quando si innesca questo processo c’è una moltiplicazione del numero delle questioni di disaccordo Negoziazione/mediazione/distruzione

Interventi per gestire il conflitto Aumentare la frequenza della comunicazione delle interazioni nel gruppo rafforzando lo stile cooperativo; parlare e ascoltare Favorire la diversificazione delle esperienze Favorire il processo empatico Porre l’accento su obiettivi globali sovraordinati che calamitino l’interesse di tutti

CONFLITTI DISTRUTTIVI prevale una logica competitiva win-lose o nei casi peggiore lose-lose. Il conflitto cresce e assume vita propria, anche se le sue cause originarie sono state perse di vista 3 processi legati alla distruttività del conflitto ° la competizione insita nel meccanismo vincita-perdita ° distorsione percettiva dovuta ad incomprensioni e attribuzioni errate ° pressioni cognitive e sociali

Conflitti costruttivi prevale una logica di tipo win-win. Implica un processo di ristrutturazione cognitiva e di cooperazione. Dalla competizione alla cooperazione. Il conflitto costruttivo stimola l’efficacia del work-group.

4 regole di gestione del conflitto Distanziamento critico e il riconoscimento del conflitto l’indugio la comunicazione la soluzione: la negoziazione

La comunicazione: aiutare a dialogare Impiegare un linguaggio semplice Utilizzare un linguaggio positivo Aiutare ad esprimere con chiarezza

La gestione costruttiva del conflitto uscire dalla logica “di chi è la colpa” e utilizzare quella del “ come è successo” sviluppare la logica della negoziazione e non del baratto ragionare sui fatti e parlare con i dati, non farsi guidare da opinioni personali lasciare che il conflitto di manifesti e gestirlo subito mettere in luce le differenze, non appiattirle creare punti di contatto tra le proposte espresse - non mettere le ipotesi in concorrenza tra loro, ma in relazione agli obiettivi e al compito

La negoziazione del conflitto 02/01/2019 TITOLO PRESENTAZIONE

Negoziazione Negoziare è sinonimo di patteggiare, contrattare e trovare soluzioni che soddisfino entrambi Dalla combinazione di assertività e collaborazione prendono vita diversi stili di negoziazone 02/01/2019 TITOLO PRESENTAZIONE

Stili di negoziazione assertività collaborazione Stile di negoziazione Bassa Alta Accomodante: mette da parte i propri bisogni per assecondare quelli altrui Evitante: si evita il conflitto e non ci si impegna nel trovare una soluzione comune Collaborativo: si ricerca una soluzione che soddisfi entrambi, tenendo in considerazione i bisogni di ognuno Competitivo: è finalizzato alla vittoria personale, il problema è visto come una sfida Media Compromesso: mediazione tra i due punti di vita, un do ut des, non è una collaborazione 02/01/2019 TITOLO PRESENTAZIONE

Saper accettare le critiche Di fronte alle critiche possiamo: Chiuderci in un atteggiamento di difesa Aggredire chi ci critica Fingere indifferenza Sottomettersi passivamente Accogliere assertivamente le critiche 02/01/2019 TITOLO PRESENTAZIONE

Esprimere correttamente le proprie opinioni Come è importante saper ricevere le critiche altrettanto importante è saperle ricevere. Una critica è costruttiva se è Accettabile per chi la riceve: espressa non in modo aggressivo, non fatta in momenti di rabbia, indirizzata ad un comportamento e non alla persona, contiene suggerimenti per cambiare ed è formulata in modo che l’altro capisca che si crede alla sua possibilità di correggersi Efficace per chi la fa: concreta, capace di produrre il cambiamento desiderato o almeno di farlo prendere in considerazione, accettata come un’utile osservazione e non come un attacco, che attiva il senso di responsabilità di chi la riceve, compresa come è stata pensata Es. p. 140 02/01/2019 TITOLO PRESENTAZIONE

L’assertività Quando ci troviamo di fronte ad un conflitto abbiamo molti modi per gestire la situazione: Tentare di averla vinta a tutti i costi (prepotente) Non esprimere il nostro pensiero per non entrare in conflitto (sottomesso) La terza via è quella del dialogo, del prendere in considerazione il pensiero altrui, mediandolo con il nostro, contrattando, cercando di comprendere le ragioni degli altri e contemporaneamente spiegando agli altri le nostre. COME? 02/01/2019 TITOLO PRESENTAZIONE

Assertività L’atteggiamento assertivo sembra essere quello adatto a esprimere il proprio puto di vista tenendo in considerazione le opinioni altrui senza apparire troppo aggressivi né troppo sottomessi Essere assertivi è la via di mezzo tra essere prepotenti ed essere sottomessi Es, pag. 141/142 Essere assertivi non mira a vincere una battaglia ma a trovare una soluzione al problema 02/01/2019 TITOLO PRESENTAZIONE

Cosa favorisce l’assertività Essere chiari e diretti Mantenere la calma Rispettare le idee altrui <ricordarsi che quando si esprime un pensiero personale si sta esprimendo una propria opinione (non la verità assoluta!) Evitare di dare ordini, fare accuse, insultare Considerare il disaccordo che può nascere con qualcuno come un problema che riguarda entrambi e a cui dobbiamo cercare una soluzione Non dimenticare che ognuno ha bisogni ed esigenze che meritano di essere riconosciuti 02/01/2019 TITOLO PRESENTAZIONE

Cosa ostacola l’assertività Non esprimere chiaramente le proprie opinioni Non ascoltare l’opinione altrui Sminuirsi o sminuire l’altro Fare lo sbruffone Scaricare le colpe sugli altri Prendersi tutte le colpe Essere tendenzialmente aggressivi o sottomessi 02/01/2019 TITOLO PRESENTAZIONE