Apindustria Verona 21 novembre 2007

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Transcript della presentazione:

Apindustria Verona 21 novembre 2007 Le modifiche apportare dalla L 123/07 al D.Lgs. 626/94 Dr. Marco Renso Direttore SPISAL ULSS 22

Modifiche al decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626 Le modifiche riguardano gli articoli 7, 18 e 19 del D.Lgs. n. 626/94

D.Lgs. 19 settembre 1994, n. 626 Art. 7 (Contratto di appalto o contratto d’opera). Co. 3. Il datore di lavoro committente promuove la cooperazione e il coordinamento di cui al comma 2. Tale obbligo non si estende ai rischi specifici propri dell'attività delle imprese appaltatrici o dei singoli lavoratori autonomi

Una importante sentenza della Corte Suprema di Cassazione ha precisato alcuni aspetti applicativi delle disposizioni in esame, precisando anche che l'obbligo del committente di informativa sui rischi interferenziali scatta in occasione di ogni singolo affido di lavori, senza tuttavia intervenire in supplenza del datore di lavoro dell'impresa esterna sui rischi professionali specifici dell'attività lavorativa contrattualmente affidata: "in tema di responsabilità del datore di lavoro per gli infortuni sul lavoro, nel caso di affidamento in appalto di lavori all'interno dell'azienda, la cui esecuzione è di tale natura da porre in pericolo la incolumità non solo dei dipendenti dell'appaltatore ma anche di quelli del committente, l'art. 7 d.lg. 19 settembre 1994 n. 626 impone a quest'ultimo, non solo di fornire dettagliate informazioni sui rischi specifici ogni qualvolta affidi un determinato lavoro all'appaltatore (a nulla rilevando che abbia fornito quelle informazioni in precedenza), ma anche di cooperare con l'appaltatore nell'apprestamento delle misure di sicurezza a favore di tutti i lavoratori, a qualunque impresa essi appartengano. Tuttavia, la cooperazione non può intendersi come obbligo del committente di intervenire in supplenza dell'appaltatore tutte le volte in cui costui ometta, per qualsiasi ragione, di adottare misure di prevenzione prescritte a tutela soltanto dei suoi lavoratori, risolvendosi in un'inammissibile ingerenza del committente nell'attività propria dell'appaltatore. Ne consegue che l'obbligo di cooperazione imposto al committente è limitato all'attuazione di quelle misure rivolte ad eliminare i pericoli che, per effetto dell'esecuzione delle opere appaltate, vanno ad incidere sia sui dipendenti dell'appaltante sia su quelli dell'appaltatore, mentre per il resto ciascun datore di lavoro deve provvedere autonomamente alla tutela dei propri prestatori d'opera subordinati, assumendone la relativa responsabilità" [Cass. pen., sez. IV, 03 luglio 2002, n. 31459 Cass. pen. 2003, 2779 Cass. pen. 2003, 2779, Cass. pen. 2005, 3 943].

il comma 3 dell' articolo 7 e' sostituito dal seguente 3, il datore di lavoro committente promuove la cooperazione ed il coordinamento di cui al comma 2, elaborando un unico documento di valutazione dei rischi che indichi le misure adottate per eliminare le interferenze. Tale documento e' allegato al contratto di appalto o d'opera. Le disposizioni del presente comma non si applicano ai rischi specifici propri dell'attivita' delle imprese appaltatrici o dei singoli lavoratori autonomi.

all'articolo 7, dopo il comma 3-bis e' aggiunto il seguente Ferme restando le disposizioni in materia di sicurezza e salute del lavoro previste dalla disciplina vigente degli appalti pubblici, nei contratti di somministrazione, di appalto e di subappalto, di cui agli articoli 1559, 1655 e 1656 del codice civile, devono essere specificamente indicati i costi relativi alla sicurezza del lavoro. A tali dati possono accedere, su richiesta, il rappresentante dei lavoratori di cui all'articolo 18 e le organizzazioni sindacali dei lavoratori.

In altri termini: Il comma 3 dell'art. 7, che prevedeva l'obbligo del datore di lavoro committente di promuovere la cooperazione ed il coordinamento tra le varie imprese coinvolte nell'esecuzione dei lavori (senza specificare le modalita`), è sostituito da un nuovo comma secondo il quale la promozione della cooperazione e il coordinamento si attua mediante l'elaborazione di un unico documento di valutazione dei rischi che indichi le misure adottate per eliminare le interferenze.

Alcuni commenti: più che parlare di misure adottate per eliminare le interferenze, avrebbe avuto più senso parlare di misure adottate per eliminare i rischi da interferenza E’ necessaria una più chiara esplicitazione delle procedure e degli strumenti utilizzati per assicurare la cooperazione ed il coordinamento (ad esempio direttive specifiche, designazione di personale appositamente incaricato, coordinamento dei Rls delle diverse imprese).

…segue commenti: Tale documento non è da ritenersi sostitutivo bensì integrativo del generale documento di valutazione dei rischi che sia il datore di lavoro committente che i singoli appaltatori (e subappaltatori) sono tenuti ad elaborare ai sensi dell’articolo 4, comma 2, decreto legislativo n. 626/199448 Più chiara poteva risultare la formulazione: “integrando il documento di valutazione dei rischi con l’indicazione delle misure adottate per eliminare le interferenze” È da chiarire se sia opportuno che allegato al contratto d’appalto o d’opera figuri l’intero documento di valutazione dei rischi del datore di lavoro committente (spesso voluminoso, di non facile lettura e per molte parti inutile per l’appaltatore) oppure solo quelle parti che abbiano a che fare, così come affermato dalla giurisprudenza, con i «rischi comuni» che devono essere oggetto delle misure di coordinamento.

Analogie: Il comma 3 dell'art. 7 del D. Lgs. n. 626/94, come sostituito dall'art. 3 della Legge 3 agosto 2007 n. 123, entrata in vigore il 25 agosto 2007, ha quindi introdotto un nuovo obbligo a carico del datore di lavoro committente, che consiste nell'obbligo sanzionato penalmente di consegnare alle imprese appaltatrici o ai singoli lavoratori autonomi “un unico documento di valutazione dei rischi che indichi le misure adottate per eliminare le interferenze” per promuovere “la cooperazione ed il coordinamento”. Si noti la fortissima assonanza e analogia col Piano di Sicurezza e coordinamento (PSC) di cui al D.p.r. n. 494/96, al quale questo nuovo documento di valutazione è strettamente connesso per quel che riguarda i principi ispiratori e le finalità che desidera raggiungere.

Tale documento e' obbligatoriamente “allegato al contratto di appalto o d'opera”, e dunque un contratto d'appalto o d'opera privo di tale allegato, è un contratto contra legem, sanzionabile per violazione del combinato disposto degli artt. 7 comma 3 e 89 comma 2 del D. Lgs. nn. 626/94 b) con l'arresto da due a quattro mesi o con l'ammenda da euro 516 a euro 2582. Il documento riguarda solo i rischi da interferenza tra le attività ed eventualmente i lavoratori del committente e chi presta l'attività come impresa o singolo lavoratore autonomo esecutrice, ma non si estende ai rischi specifici delle attività conferite esternamente, e difatti il comma citato conclude chiarendo che “le disposizioni del presente comma non si applicano ai rischi specifici propri dell'attivita' delle imprese appaltatrici o dei singoli lavoratori autonomi” QUINDI: l'obbligo di cooperazione imposto al committente è limitato all'attuazione di quelle misure rivolte ad eliminare i pericoli che, per effetto dell'esecuzione delle opere appaltate, vanno ad incidere sia sui dipendenti dell'appaltante sia su quelli dell'appaltatore, mentre per il resto ciascun datore di lavoro deve provvedere autonomamente alla tutela dei propri prestatori d'opera subordinati, assumendone la relativa responsabilità

Altre modifiche “minori” al Decreto Legislativo 19 settembre 1994, n

Art. 18 (Rappresentante per la sicurezza). 2. Nelle aziende, o unità produttive, che occupano sino a 15 dipendenti il rappresentante per la sicurezza è eletto direttamente dai lavoratori al loro interno. Nelle aziende che occupano fino a 15 dipendenti il rappresentante per la sicurezza può essere individuato per più aziende nell'ambito territoriale ovvero del comparto produttivo. Esso può essere designato o eletto dai lavoratori nell'ambito delle rappresentanze sindacali, così come definite dalla contrattazione collettiva di riferimento. sostituito con: Il rappresentante di cui al precedente periodo e' di norma eletto dai lavoratori

Art. 18 (Rappresentante per la sicurezza). 4. Il numero, le modalità di designazione o di elezione del rappresentante per la sicurezza, nonchè il tempo di lavoro retribuito e gli strumenti per l'espletamento delle funzioni, sono stabiliti in sede di contrattazione collettiva. “4-bis. L'elezione dei rappresentanti per la sicurezza aziendali, territoriali o di comparto, salvo diverse determinazioni in sede di contrattazione collettiva, avviene di norma in un'unica giornata su tutto il territorio nazionale, come individuata con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, sentite le organizzazioni sindacali comparativamente piu' rappresentative dei datori di lavoro e dei lavoratori. Con il medesimo decreto sono disciplinate le modalita' di attuazione del presente comma.”

Art. 19 (Attribuzioni del rappresentante per la sicurezza). 5. Il rappresentante per la sicurezza ha accesso, per l'espletamento della sua funzione, al documento di cui all'art. 4, commi 2 e 3, nonchè al registro degli infortuni sul lavoro di cui all'art. 4, comma 5, lettera o). Sostituito con: “Il datore di lavoro e' tenuto a consegnare al rappresentante per la sicurezza, su richiesta di questi e per l'espletamento della sua funzione, copia del documento di cui all'articolo 4, commi 2 e 3, nonche' del registro degli infortuni sul lavoro di cui all'articolo 4, comma 5, lettera o).”

Cui si aggiunge: “5-bis. I rappresentanti territoriali o di comparto dei lavoratori, di cui all'articolo 18, comma 2, secondo periodo, esercitano le attribuzioni di cui al presente articolo con riferimento a tutte le unita' produttive del territorio o del comparto di rispettiva competenza”.

Grazie