Appunti sulla Mediazione di Feuerstein

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Transcript della presentazione:

Appunti sulla Mediazione di Feuerstein Prof.ssa Silvia Guetta SCIFOPSI UNIFI

La Mediazione è un’arte! Feuerstein mette in evidenza come la mediazione sia qualcosa di diverso dal semplice insegnamento. Più specificamente, lui sostiene che essa è un’arte sia per la sua forte rilevanza comunicativa e di coinvolgimento dei soggetti protagonisti della relazione, che per il suo essere sempre diversa a se stessa in forza della sua capacità di essere creativa. Proprio perché non condizionata da contenuti specifici, la mediazione si adatta e può essere adottata, come l’arte, in contesti culturalmente diversi. La Mediazione si articola su 12 criteri . Essi sono la struttura base per costruire l’impianto di interazioni/relazioni educative di qualità. I criteri della mediazione sono i percorsi di apprendimento che permettono di modificare e migliorare il livello operativo della mente delle persone. Lo scopo è quello di favorire il benessere personale e collettivo, creando delle condizioni di vita che qualitativamente rispondano alle necessità e ai bisogni delle persone, creando, al contempo, conoscenza, partecipazione e crescita. La Mediazione è un’arte!

Da considerare nella mediazione Non è importante quale linguaggio viene usato nella mediazione. Ogni lingua così come ogni cultura permette la realizzazione di mediazioni altamente qualitative. Tutto dipende dalla intenzionalità posta nella interazione educativa Da considerare nella mediazione Pertanto è necessario sempre, come approccio di base: Pianificare le energie Porsi obiettivi specifici Intraprendere passi graduali con l’obiettivo di modificare il modo di operare del bambino

Rappresenta una qualità dell’interazione tra l’individuo e il suo ambiente ed è determinato dal bisogno determinato culturalmente da ogni generazione di modellare la struttura del comportamento delle generazioni successive trasmettendole le dimensioni del passato del presente verso il futuro di una cultura. Per le interazioni ci sono elementi universali, senza la loro presenza significativa e mirata la mediazione non può avvenire; determinate da specifiche situazioni, e circostanze, proprie di un luogo di un tempo e di un contesto culturale. La natura intenzionale e trascendente dell’interazione è la caratteristica che definisce un’interazione mediata. Importante

I primi tre criteri della Mediazione Intenzionalità e reciprocità Trascendenza Mediazione del significato Sono universali ed è l’avvio di ogni attività educativa di qualità. Agiscono sull’arco temporale passato, presente futuro. Forniscono i presupposti fondamentali per l’avvio del processo di apprendimento Sono trasversali agli altri criteri

1. Intenzionalità e reciprocità È un intervento che oltre a organizzare intenzionalmente l’attività educativa, a attivare la modificabilità del soggetto, è attento alle reazioni del b. al fine di modellare e modificare l’intervento educativo e la relazione. Il contenuto e il processo dell'interazione sono modellati con l'intenzione di mediare, non solo per quel particolare stimolo a cui una persona è coinvolta, ma anche dall'esplicita trasmissione di intenzionalità. C'è una intenzionalità di trasformare lo stato mentale e di coinvolgimento della persona. La reciprocità ha come scopo di tenere conto delle dinamiche educative e relazionali che si attivano nei processi di apprendimento. Tali dinamiche rendono ogni esperienza originale e costruita in situazione per il soggetto coinvolto. Se c’è reciprocità vuol dire che si è stabilita la relazione e che le trasformazioni, che sono parte integrante dell’EAM saranno più efficaci.

2. Trascendenza Sviluppo, rafforzamento, miglioramento delle funzioni cognitive L’attività educativa non ha solo obiettivi formativi immediati e contingenti, ma deve mirare a far acquisire dei “modelli/comportamenti di apprendimento” utilizzabili anche in futuro Sviluppo del bisogno di capire Comprensione del rapporto che esiste tra un’attività, un oggetto o un evento isolati e il sistema più ampio a cui fanno riferimento Sviluppo delle abilità e delle competenze contestualizzate e flessibili Comunicare sempre il significato delle azioni rendendo il bambino consapevole del proprio processo di apprendimento.

3. Mediazione del significato Rappresenta l’energia, la forza affettiva ed emotiva che farà superare, nell’interazione, la resistenza posta dal soggetto al cambiamento ed alla modificabilità Il significato può essere mediatizzato in una vasta gamma di modalità che va dalla mimica a quelle, in età più avanzata, di attribuzione ai vari oggetti eventi e relazioni un significato personalizzato, sostenuto da elementi valoriali Fondamentale è lo sviluppo del legame affettivo tra mediatore e bambino/bambini, ma non è sufficiente per un buon apprendimento Quali sono gli elementi della tua cultura che pensi di voler trasmettere alle future generazioni? Qui si apre un problema interculturale e la domanda che ci poniamo è: una buona mediazione può avvenire anche con mediatori che appartengono ad altre culture? Collegato al processo di trasmissione culturale: il mediatore presenterà i fatti e gli oggetti del suo passato in modo che non solo vengano accettati, ma diventino parte integrante della vita del bambino, per essere poi trasmessi alle generazioni future

Mediazione del senso di competenza costruzione di autostima e fiducia Fase 1 Fase 2 Selezionare il compito e la maniera di presentarlo, in modo da trasmettergli non solo la competenza ma anche il senso di competenza proponendogli un’interpretazione della nuova capacità acquisita. Quando viene portato a termine un compito, non è solo importante lodare, ma descrivere in modo dettagliato i fattori che hanno portato al risultato Aiutare a portare a termine un compito con successo, nel quale ha precedentemente sperimentato un fallimento Per fare questo bisogna aiutare a: Focalizzare, identificare e definire i problemi Esplorare il campo di azione Ripetere più volte alcune azioni Acquisire padronanza ed efficienza Sviluppare il bisogno di precisione

Altri criteri della mediazione Mediazione della sfida nei confronti di se stessi della ricerca della novità e della complessità Mediazione della consapevolezza della modificabilità umana e del proprio cambiamento Mediazione dell’alternativa ottimistica Mediazione del sentimento di appartenenza collettiva Altri criteri della mediazione Mediazione della regolazione e del controllo del comportamento Mediazione del comportamento di condivisione Mediazione dell’individualità e della differenziazione psicologica Mediazione della ricerca, della pianificazione e del conseguimento degli scopi