Comune di Collecchio verso il nuovo PIANO URBANISTICO GENERALE: PRESENTAZIONE PIANO COMPLETO
La Nuova Legge Regionale La legge regionale n.24 del 21 dicembre 2017 (Disciplina regionale sulla tutela e l’uso del territorio) costituisce la nuova legge urbanistica regionale ed è entrata in vigore il 1 Gennaio 2018. L'obiettivo è quello di costruire strumenti pianificatori più efficaci ed idonei a cogliere le nuove sfide per lo sviluppo sostenibile: rispondere alle mutate esigenze di salvaguardia del territorio, attraverso strumenti più semplici ed elastici a tutti i livelli, dalla pianificazione comunale a quella d’area vasta e regionale. Il Comune di Collecchio ha deciso di anticipare sperimentalmente la elaborazione del nuovo strumento urbanistico, candidandosi ad essere uno dei primi Comuni ad applicare la nuova legge: si è stipulato per questo un accordo con la Provincia di Parma e la Regione Emilia Romagna.
La Nuova Legge Regionale A livello comunale si prevede un solo strumento: il Piano Urbanistico Generale (PUG). Il Piano Urbanistico Generale sostituisce i tre precedenti strumenti: Piano Strutturale Comunale (PSC), Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE) e Piano Operativo Comunale (POC). Il PUG non attribuisce in alcun modo “potestà edificatoria” e “potenzialità edificatorie o aspettative giuridicamente tutelate di analogo contenuto” (carattere già proprio del PSC). Non è quindi più necessario prevedere una stima del fabbisogno finalizzata a definire la capacità edificatoria del Piano (dimensionamento).
La Nuova Legge Regionale I diritti edificatori vengono attribuiti, all’occorrenza, attraverso gli Accordi operativi. Gli Accordi operativi che rappresentano il solo strumento attuativo che coinvolge i privati, mentre resta possibile la elaborazione di Piani attuativi di iniziativa pubblica. Innovazioni: Viene superato il Piano Operativo Comunale (POC) e con esso l’ipotesi , di programmazione quinquennale degli interventi; Non è mai necessaria la successiva elaborazione di Piani Urbanistici Attuativi (PUA): le previsioni degli Accordi sono sempre attuabili direttamente o tramite semplice convenzione.
Struttura del PUG Struttura del PUG Il PUG si costituisce delle seguenti parti: Quadro conoscitivo Tavola dei Vincoli Elaborati progettuali Elaborati di sostenibilità ambientale e territoriale
QUADRO CONOSCITIVO Il Quadro Conoscitivo era già stato elaborato dal Comune di Collecchio, con la collaborazione della Provincia di Parma. Tra le attività integrative e gli approfondimenti del Quadro Conoscitivo vi sono stati: Specifica campagna di indagini sulla mobilità; Censimento dei grandi contenitori dismessi e non in ambito agricolo; Analisi del Sistema Produttivo; Prestazioni Energetiche; Prestazioni Sismiche;
Struttura del PUG PUG PIANO VALSAT QUADRO CONOSCITIVO - ANALISI SISTEMI FUNZIONALI, VULNERABILITA' E RESILIENZA TAVOLA DEI VINCOLI - INDIRIZZI ALLA STRATEGIA STRATEGIA QUALITA' URBANA ED ECOLOGICO AMBIENTALE - VERIFICA SOSTENIBILITA' STRATEGIE - INDIRIZZI PER VALUTAZIONE ACCORDI - CRITERI MONITORAGGIO DISCIPLINA DELL'EDIFICATO E DEGLI INTERVENTI IN AMBITO RURALE - VERIFICA SOSTENIBILITA' DISCIPLINA
Elaborati progettuali Gli elaborati progettuali affrontano le due “anime” del PUG: la parte della Strategia (indirizza le trasformazioni maggiori), quella della Disciplina (relativa agli interventi diretti). Relazione sulle Strategia per la qualità urbana ed ecologico- ambientale (SQUEA) Tav. 1 Carta delle strategie Tav. 2 Carta delle opportunità Tav. 3 Disciplina degli interventi edilizi diretti, in scala 1:5000; Norme di Attuazione degli interventi diretti
Azioni preliminari Preliminarmente all’avvio della progettazione, si sono condotte due azioni preliminari: la verifica sull’eventuale presenza di interventi avviabili nel corso della fase transitoria di elaborazione del Piano; la definizione del perimetro del Territorio urbanizzato (TU): Il Territorio urbanizzato come definito dalla legge presenta una estensione di circa 503 ha. La quota complessiva del consumo di suolo ammissibile (3% del TU) risulta pertanto pari a circa 15,1 ha.
Strategia: metodologia di elaborazione Gli Obiettivi e le Indicazioni della Strategia sono stati elaborati sulla base: degli elementi emergenti dal Quadro Conoscitivo; Degli Indirizzi forniti, per singolo sistema funzionale, dalla prima parte della VALSAT (che ha analizzato e valutato i contenuti del Q.C. e gli altri elementi conoscitivi disponibili ad altri livelli).
Strategia: struttura Relazione: descrive le Strategie per la qualificazione del territorio e gli indirizzi, gli obiettivi e i limiti per le eventuali trasformazioni; Tavola delle strategie (Tav.1): cartografia ideogrammatica, comprensiva dello Schema di Assetto del territorio urbanizzato e della Griglia degli elementi strutturali che connotano il territorio extraurbano , denominata Tav. 1; Tavola delle opportunità (Tav.2): cartografia in cui, per alcuni ambiti territoriali, si sono schematizzate alcune possibili trasformazioni ritenute auspicabili in quanto coerenti con le strategie del Piano.
La Vision territoriale Il Strategia del PUG deve “rafforzare l’attrattività e competitività dei centri urbani e del territorio, elevandone la qualità insediativa ed ambientale” (art.34 L.R.24/17). Il territorio di Collecchio appare vocato a svolgere una funzione di centralità per le attività economiche e di servizio, posto in una posizione di cerniera tra la città e la collina. La Strategia del PUG deve coniugare gli obiettivi di : Confermare l’attrattiva per le attività economiche e di servizio (attività commerciali e terziarie, ristorazione, pubblici esercizi, ma anche insediamenti produttivi); Rafforzare la funzione di “porta paesaggistico-ambientale”, fino ad ora solo parzialmente sfruttata (due Parchi regionali, pregevole paesaggio agrario).
Le macro-strategie Si sono identificate le 3 seguenti macro-strategie, che si relazionano con i 7 sistemi in cui si struttura la Valsat: Valorizzazione del patrimonio identitario, culturale e paesaggistico; Miglioramento dell’accessibilità e sviluppo della mobilità sostenibile; Incremento della vivibilità urbana e sviluppo delle attività economiche e commerciali attraverso la rigenerazione ed il completamento dei territori già urbanizzati.
Criteri per l’eventuale localizzazione nuovi insediamenti**: Prevalentemente capoluogo eventualmente piccoli intervento Ozzano Taro/Gaiano SOLO riqualificazione altre frazioni Produttivo: Nuovi insediamenti solo Area Filagni Modesti finalizzati a riqualificazione Lemignano Commerciale: legata al Capoluogo ** si intende 3% ed interventi di delocalizzazione rurale – Non è obbligo ma auspicato per “desigillazioni”
DISCIPLINA: struttura Si tratta di una parte del Piano più di dettaglio, di carattere più prescrittivo ed è costituita dalle seguenti parti: Norme di Attuazione degli interventi diretti che ha per oggetto la regolamentazione degli interventi edilizi attuabili con titolo abilitativo diretto e con permesso di costruire convenzionato Tavola Disciplina degli interventi edilizi diretti ( 5 Tagli in scala 1:5.000): cartografie geometriche, che si occupano delle trasformazioni ammissibili per il patrimonio esistente, in ambito urbano o extraurbano per garantire una ordinaria gestione sostenibile del territorio.
Norme di Attuazione TITOLO I – Disposizioni generali e definizioni; TITOLO II – Dotazioni territoriali e infrastrutture; TITOLO III – Tutela dell’identità storico culturale del territorio e dell’ambiente; TITOLO IV – Rigenerazione urbana per interventi edilizi diretti; TITOLO V – Territorio rurale – Disposizioni generali TITOLO VI – Territorio rurale – interventi consentiti in relazione allo svolgimento delle attività agricole e zootecniche
Territorio Rurale Titolo V e VI Il territorio rurale è suddiviso in: Ambito agricolo ad alta vocazione produttiva di cui all’art. 42 del PTCP; l'ambito agricolo di rilievo paesaggistico (art. 40 del PTCP); le aree di valore naturale e ambientale (art. 39 del PTCP);. Sono individuati: i nuclei abitati rurali di maggiore consistenza, costituiti da gruppi relativamente accorpati di edifici prevalentemente residenziali; gli ‘edifici incongrui’ ai sensi dell’art. 36 della L.R.24/2017; le aree non agricole specificamente attrezzate per attività fruitive, ricreative, sportive e turistiche compatibili in ambiente rurale;
Territorio Rurale: patrimonio edilizio non tutelato Interventi di recupero edilizio e di cambio d'uso di edifici esistenti non soggetti a vincoli di tutela (consentiti a qualsiasi soggetto) edifici abitativi : Per ciascun edificio è ammesso il frazionamento in un numero massimo di unità immobiliari pari al numero che risulta , con arrotondamento matematico, dividendo la superficie preesistente (calcolata come SU+SA al netto di porticati al piano campagna) per 150, e comunque entro un massimo di tre. edifici non abitativi: possibilità di riuso solo per funzioni agricole o per magazzini/depositi Possibili in ogni caso anche numerose altre destinazioni per attività di servizio e terziarie (individuate nello schema art.5.3 NA)
Territorio Rurale: patrimonio edilizio tutelato Interventi di recupero edilizio e di cambio d'uso di edifici tutelati (consentiti a qualsiasi soggetto) : edifici abitativi : Per le case coloniche e gli altri edifici a tipologia esclusivamente abitativa è ammesso il frazionamento in un massimo di 2 unità immobiliari. Per gli edifici promiscui comprendenti l’abitazione e la stalla-fienile in un corpo unico è ammesso il frazionamento in un massimo di 3 unità immobiliari, a condizione che l'intervento conservi la leggibilità delle caratteristiche tipologiche originarie Per le Stalle. Stalle-fienili: E’ ammessa la realizzazione di una unica unità immobiliare per edificio, l'intervento dovrà comunque conservare la leggibilità delle caratteristiche tipologiche originarie Possibili in ogni caso anche numerose altre destinazioni per attività di servizio e terziarie (individuate nello schema art.5.4 NA)
Territorio Rurale: Titolo VI Disposizioni generali per gli interventi di NC, per gli usi connessi alle attività agricole, ivi compresa la residenza aziendale (art.6.2); Interventi di NC per uso a1: abitazioni (Art. 6.3 ) Nelle unità aziendali provviste di edificio abitativo sono ammessi interventi edilizi per tale uso, nel rispetto dei seguenti parametri edilizi: la domanda deve essere presentata da un imprenditore agricolo; SC massima edificabile = 150 mq. + 20 mq per ogni ettaro superiore al quinto, fino ad un massimo di 300 mq. La nuova costruzione (NC) in un’unità aziendale sprovvista di edificio abitativo è ammessa alle seguenti condizioni: la domanda deve essere presentata da un Imprenditore Agricolo Professionale; SF minima dell’unità aziendale: 15 ettari; SC max edificabile: 300 mq distribuita in più alloggi, entro un massimo di tre
Ozzano Taro Presenta un fronte collinare ove, per ragioni prevalentemente idrauliche, ma anche paesaggistiche appare inopportuno attivare nuove trasformazioni. Si prevedono politiche di conservazione e di valorizzazione paesaggistica dell’ambito agricolo posto a nord di via Torrigiani, A sud-ovest si prevede il recupero paesaggistico della campagna pedecollinare in cui si inserisce il Museo Guatelli.
Ozzano Taro: obiettivi specifici - Messa in sicurezza idraulica dell’abitato, attraverso interventi di irreggimentazione delle acque, per evitare impatti sull’area urbanizzata ed escludendo ulteriori sviluppi insediativi sul fronte pedecollinare; - Eliminazione degli attuali passaggi a livello, sollecitando un intervento che costituisca anche una possibile alternativa stradale per l’alleggerimento dei flussi stradali di attraversamento al centro abitato, nonché di miglioramento dell’accessibilità alla stazione ferroviaria; - Sviluppo e completamento dei percorsi pedonali e ciclabili; - Interventi di rigenerazione delle porzioni urbane di minore pregio e più inidonee da un punto di vista urbanistico ed edilizio; - Riqualificazione delle aree dismesse o caratterizzate da criticità (ex Sidertaro, area stazione); - Conferma, riqualificazione e sviluppo dell’attuale offerta di servizi, anche in una visione complessiva con il centro di Gaiano.
Porzioni omogenee Ozzano Taro: Città di impianto storico o non recente, che si sviluppa lungo la SR 62; Città di impianto recente, costituita dalle più recenti addizioni alla città storica, sviluppatesi sulla base di progettazioni frutto di piani attuativi; Città pedecollinare, sorta per lo più in un periodo intermedio nella parte più elevata del centro abitato; Città produttiva isolata, costituita dagli importanti insediamenti produttivi che si sono consolidati a nord della linea ferroviari ferrovia.
DISCIPLINA: Ozzano Taro
Auspicabile un complessivo intervento di riqualificazione OPPORTUNITA': Area ex Sidertaro Auspicabile un complessivo intervento di riqualificazione Obiettivi di trasformazione: intervento che riduca l’attuale superficie impermeabilizzata, rinaturalizzando le aree esterne al territorio urbanizzato; Miglioramento della funzionalità idraulica del territorio, attraverso la desigillazione dell’attuale corpo idrico, attualmente tombinato; Sostituzione degli attuali usi produttivi dismessi, prevedendo usi residenziali e compatibili (introducendo anche eventuali usi commerciali e/o terziari, per rafforzare la funzione di servizio del centro abitato) - Sviluppo e completamento dei percorsi pedonali e ciclabili, da finalizzare ad una fruizione più estesa del territorio extraurbano (andrà garantito, in particolare il collegamento con il vicino Museo Guatelli).
OPPORTUNITA': Area Stazione Si tratta di un’area intermente residenziale, fra la ferrovia e la SR 62, a nord della via Qualatico, nella quale si alternano elementi disomogenei: aree verdi, spazi in edificati, e il piccolo quartiere di Vicolo Belvedere (che si caratterizza per carenza di spazi pubblici, a verde o parcheggi). Obiettivi della Riqualificazione Incremento della vivibilità dell’area edificata di Vicolo Belvedere, in termini di dotazioni territoriali e dotazioni ecologiche; Miglioramento dei percorsi pedonali e ciclabili di accesso alla stazione; Acquisizione delle aree per la realizzazione dell’eventuale sottopasso/sovrappasso per il superamento della linea ferroviaria a nord del centro abitato.
Gaiano Fronte collinare ove, per ragioni prevalentemente idrauliche, ma anche paesaggistiche appare inopportuno attivare nuove trasformazioni. Sul versante opposto eventuali espansioni risultano impedite dalla presenta dal Parco Regionale. Politiche di conservazione e di valorizzazione paesaggistica dell’ambito agricolo posto a nord di via Battiocchi, nonché a sud vi via delle Vigne, dove va conservato il pregiato scorcio agricolo che contorna Villa Fainardi.
Gaiano: obiettivi specifici Messa in sicurezza idraulica dell’abitato, attraverso interventi di irreggimentazione delle acque, per evitare impatti sull’area urbanizzata ed escludendo ulteriori sviluppi insediativi sul fronte pedecollinare; Sviluppo e completamento dei percorsi pedonali e ciclabili; Interventi di rigenerazione delle porzioni urbane di minore pregio e più inidonee da un punto di vista urbanistico ed edilizio; - Riqualificazione delle aree caratterizzate da criticità (nucleo storico, area Via Monte Fuso); - Conferma, riqualificazione e sviluppo dell’attuale offerta di servizi, anche in una visione complessiva con il centro di Gaiano.
Gaiano: Porzioni omogenee Città di impianto storico o non recente, che si sviluppa lungo la SR 62; Città di impianto recente, costituita dalle più recenti addizioni alla città storica, sviluppatesi sulla base di progettazioni frutto di piani attuativi; Città estensiva, costituita dalla frangia residenziale sorta nella porzione meridionale, attorno alla Chiesa.
DISCIPLINA: Gaiano
OPPORTUNITA': Nucleo Storico Si tratta della porzione più centrale dell’abitato cioè di un’area quasi interamente residenziale, con la presenza di alcuni piccoli capannoni artigianali dismessi ed altre funzioni non pienamente compatibili (es. benzinaio). Obiettivi della Riqualificazione - Miglioramento dei percorsi pedonali e ciclabili riqualificando l’offerta di sosta lungo la SR62; - Completamento delle dotazioni con la riprogettazione delle aree inedificate; - Conferma degli usi commerciali nell’ambito posto la SR62 e possibilità di mutazione degli altri usi (artigianali, benzinaio, ecc)., con usi residenziali o compatibili - Recupero e la valorizzazione degli edifici di valore storico; - Demolizione/ricostruzione del patrimonio non interessato d tutele.
OPPORTUNITA': Riqualificazione via Monte Fuso Tra la via Monte Fuso e la via Battilocchi, si sviluppa una piccola frangia edilizia semi-rurale, caratterizzata da edilizia residenziale commista con usi artigianali. Obiettivi della Riqualificazione - Realizzazione di una cortina verde, parallela a via Battilocchi, anche con funzione di connessione ciclo-pedonale tra via Monte Fuso e la SR 62; -Possibilità di utilizzo delle aree libere non ancora edificate per interventi residenziali o usi compatibili; - Possibilità di mantenimento delle attuali funzioni artigianali, se compatibili con la residenza, o possibilità di conversione verso usi residenziali e compatibili; - Demolizione/ricostruzione del patrimonio non interessato d tutele.
Lemignano Si origina da uno sviluppo lineare lungo la Via Spezia, con successive addizioni, che ha determinato l’attuale conformazione in due distinti nuclei (Lemignano e Stradella). Le Strategie prevedono che eventuali modesti nuovi insediamenti o ampliamenti (finalizzati alla riqualificazione dei tessuti esistenti), debbano mantenere l’attuale discontinuità tra i due nuclei, salvaguardando le visuali sul territorio agricolo
DISCIPLINA: Lemignano
Lemignano: obiettivi specifici Realizzazione dell’intervento complessivo di riqualificazione dell’asse stradale della via Spezia, finalizzato al miglioramento delle condizioni di sicurezza stradale e al miglioramento della fruibilità pedonale e ciclabile; Sviluppo e completamento dei percorsi pedonali e ciclabili; Mantenimento e valorizzazione dei residui varchi visivi Riduzione delle condizioni di rischio e limitazione degli attuali impatti ambientali attraverso interventi di rigenerazione delle porzioni urbane (soprattutto produttive); Miglioramento della compatibilità tra le aree produttive ed i più modesti ambiti residenziali; Conferma, riqualificazione ed eventuale integrazione dell’attuale offerta dei servizi minimi.
Altri ambiti urbanizzati Madregolo, San Martino Sinzano, Pontescodogna e nella piccola propaggine posta in adiacenza al centro abitato di Sala Baganza. Il PUG persegue il consolidamento di tali centri e l’attivazione in tali ambiti esclusivamente di politiche di riqualificazione interne al perimetro del territorio urbanizzato.
Altri ambiti urbanizzati: obiettivi specifici - Sviluppo e completamento dei percorsi pedonali e ciclabili, da finalizzare ad una fruizione più estesa del territorio extraurbano; - Riduzione delle condizioni di rischio e limitazione degli attuali impatti ambientali attraverso interventi di rigenerazione; - Riqualificazione delle aree caratterizzate da criticità, in particolare delle aree produttive o artigianali dismesse o in via di dismissione, con eventuale conversione a destinazione residenziale o compatibili; - Conferma, riqualificazione ed eventuale integrazione dell’attuale offerta dei servizi minimi.
Altri ambiti urbanizzati: Porzioni omogenee -Città di impianto storico o non recente, costituita dalle porzioni che hanno rappresentato il nucleo originario dei centri; -Città di impianto recente, costituita dalle porzioni che sono nel tempo andate ad integrare tali nuclei. Per tali ambiti il PUG non esclude l'attivazione di più robusti interventi di rigenerazione urbana senza implicare ulteriore consumo di suolo
Madregolo Rigenerazione delle attuali aree artigianali, anche introducendo usi residenziali o compatibili, con l’obiettivo di completare il tessuto delle dotazioni territoriali, di ampliare le dotazioni ecologiche (in particolare incremento delle aree permeabili) e completando la rete dei percorsi pedonali e ciclabili;
DISCIPLINA: Madregolo
San Martino Sinzano Utilizzo delle residue aree inedificate per la riorganizzazione più coerente del sistema delle dotazioni territoriali (oggi in parte localizzate marginalmente alla frazione), prevedendo anche il completamento della rete dei percorsi pedonali e ciclabili;
DISCIPLINA: S.Martino Sinzano
DISCIPLINA: Pontescodogna
Ponte Scodogna Rigenerazione dell’intera porzione urbana, sia della parte posta lungo la via Giarola, sia soprattutto della parte posta ad est della SR 62. In quest’ultima area appare auspicabile un intervento di forte riduzione dell’attuale superficie urbanizzata, accompagnata dall’eventuale introduzione di nuovi usi turistici, residenziali o compatibili al posto degli attuali usi artigianali qualora questi venissero dismessi. L’intervento dovrà assicurare la rinaturalizzazione di una parte maggioritaria dell’attuale area, garantendo la realizzazione di una connessione ecologica in direzione nord-sud (col torrente Scodogna) e di un percorso verde-ciclabile in direzione est- ovest (di connessione tra le due aree dei Parchi regionali).
Valorizzazione del patrimonio identitario, culturale e paesaggistico; Connessioni verdi: connessione 2 parchi in un unico sistema (Ponte Scodogna ne è cerniera: politiche valorizzazione) Collegamenti ciclabili per la fruizione (centrale appare collegamento punti eccellenza servizi ecosistemici). Tangenziale verde attorno al Capoluogo Collegamenti strategici di tipo ambientale : Capoluogo-Corte Giarola (da completare) Capoluogo-Museo Guatelli (da completare) Capoluogo-Sala baganza (nuova-già previsto in accordo) Capoluogo-Area Chiesuola