Turnistica Gruppi di 5 infermieri assegnati stabilmente

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Direttore SITRA – A.O. della Provincia di Lecco
Advertisements

Statistica Medica P IA F ONDAZIONE DI C ULTO E R ELIGIONE C ARD. G. P ANICO Azienda Ospedaliera Corso di Laurea per Infermieri I anno Sr. Margherita Bramato.
Silvia Mannino Verifica della realizzazione del POF Verifica del POF Formazione delle classi terze Raccolta ed Elaborazione dei dati di Marcello Marinaro.
Modena, 27 Settembre ° giornata corso formazione CCM La Check list: significato e modalità d’ uso nel lavoro dei CCM Modena, 27 Settembre °
La formazione sul campo, la FAD e nuove tipologie di formazione accreditabili ai fini ECM Treviso, 11 febbraio 2005 Paolo Moreni, Luisa Saiani Treviso,
Consentono di descrivere la variabilità all’interno della distribuzione di frequenza tramite un unico valore che ne sintetizza le caratteristiche.
RENDICONTAZIONE PIANO DI MIGLIORAMENTO ANNO SCOLASTICO 2015/2016.
Azienda Sanitaria Locale Torino 3
Centrale Dimissione e Continuità Assistenziale
Corso di Laurea Magistrale in Scienze Riabilitative
LA CLASSIFICAZIONE DIMENSIONI DEL CONCETTO DI CLASSIFICAZIONE (Marradi, ) classificazione a: operazione intellettuale con cui l’estensione di.
Un Osservatorio per ScuoleMigranti
Ufficio Coordinamento Aziendale Procurement (UCAP)
Come e cosa fare? A cura di LUCIA ZANELLATO ICS Selvazzano Dentro 2
messi a disposizione delle scuole da parte dell’INVALSI”
DISCIPLINE INFERMIERISTICHE 2 MED/45 Scienze Infermieristiche generali, cliniche e pediatriche Obiettivi generali L’insegnamento ha lo scopo di fornire.
Collegio di Direzione 18 aprile 2017 Approfondimento analitico
Introduzione OBIETTIVO
UNIVERSITA’ DI MODENA E REGGIO EMILIA
Master Budget Obiettivi 2017
Aspetti tecnologici e impiantistici
ALMAORIENTA 2017 MEDICINA E CHIRURGIA 1.
Il marketing DEFINIZIONE E CONCETTI BASE L’ALBERGO E IL MARKETING
Piano Strategico e Piano Integrato Emma Varasio
Conferenza Permanente Presidenti di
di Medicina di Comunità
La prima indagine di Customer Satisfaction “attiva” dell’Ente Ecclesiastico Ospedale Generale “F. Miulli” Franco Mastroianni 1, Massimo Errico 2, Eleonora.
PROGETTO RIORGANIZZAZIONE OSPEDALIERA
Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali (PDTA)
IL SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE della PROVINCIA DI PAVIA
IL BUDGET DELLA SALUTE MENTALE
Le PMI della provincia di Ferrara: quale domanda di innovazione?
Aspetti Deontologici Art. 76 R. Chersevani.
CORSO PER ALLENATORI DI PRIMO GRADO
Attributi distintivi di una professione
Il ruolo dell’Infermiere nell’umanizzazione del processo di cura
Gli strumenti informativi-integrativi dell’assistenza infermieristica
La visita di accreditamento fra pari: il confronto tra valutatori e la restituzione del risultato Corso di Formazione Residenziale “Il Manuale di Accreditamento.
SETTORI FUNZIONALI La strutturazione dell’ospedale per settori funzionali consente di accorpare per macro-funzioni tutte le aree sanitarie e non sanitarie.
Direzione delle Professioni Sanitarie
Corso di Economia aziendale
La Statistica Istituto Comprensivo “ M. G. Cutuli”
Organizzazione Aziendale Dott.ssa : Suor Filomena Nuzzo
MONITORAGGIO E VALUTAZIONE TITOLO: LEA - spesa sanitaria - PNE
2.2 Tracciabilità percorso peri-operatorio
La dimissione infermieristica
VALUTAZIONE DELLE REGISTRAZIONI
Presidio Ospedaliero Ravenna
Riflettere sulla rilevanza dell’organizzazione: il ruolo dei modelli organizzativi, per l’erogazione di assistenza infermieristica, nel controllo e facilitazione.
Commissione NIV (Nucleo Interno di Valutazione)
VALUTAZIONE DELLE REGISTRAZIONI
Carichi di lavoro in Sicurezza alimentare Sanità Pubblica Veterinaria
VALUTAZIONE DELLE REGISTRAZIONI
SERVIZI DI DIAGNOSI E CURA
Ravenna 13 ottobre 2018 Antonella Cerchierini - Miriam Di Federico
Monza, 11 Dicembre 2009 ORGANIZZAZIONE e INNOVAZIONE l’esperienza dell’Azienda Ospedaliera di Lecco Master in Funzioni di Coordinamento Università Carlo.
Dipartimento scienze Economiche , Aziendali e statistiche
Rete Locale Cure Palliative: Gestione Infermieristica
CARTA DEI SERVIZI ( PARTE TERZA)
D. Tassinari UO Oncologia
IL RUOLO DEL MMG NELL’ OSPEDALE DI COMUNITA’
Organizzazione e metodologia dei servizi sanitari Job Description Corso OSS 1000 ore 03/05/2019 Sonia Gasperini.
Organizzazione Aziendale
STUDIO OSSERVAZIONALE NEI CENTRI DELL’AREA VASTA NORD-OVEST»
Rete Ospedale- Territorio per la Diagnosi e Terapia PO S. M
FAreANCE Il registro della FA dei cardiologi del territorio
Valutazione della qualità e sicurezza dell'assistenza:
Presentazione delle principali modalità di gestione del Personale delle Professioni Sanitarie nel Servizio Sanitario Regionale dott.ssa Allegrini
LA CLASSIFICAZIONE DIMENSIONI DEL CONCETTO DI CLASSIFICAZIONE (Marradi, ) classificazione a: operazione intellettuale con cui l’estensione di.
Ripartiamo dalla certificazione ISO 9001
Transcript della presentazione:

Turnistica Gruppi di 5 infermieri assegnati stabilmente per 70 giorni ad un settore

La diffusione modello organizzativo Le aree di degenza dipartimentali multispecialistiche sono state realizzate in 5 dipartimenti su 7 (chirurgico, materno-infantile, cardiovascolare, area medica, neuroscienze) L’organizzazione per settori è oggi applicata in 23 aree di degenza su 33

Clinico-assistenziali Organizzazione Coordinatore Gestione RU Qualità e Rischio Clinico-assistenziali Formazione Gestione Risorse e Budget Job Description

Gestione Risorse Umane DEFINIZIONE DEL FABBISOGNO DI RISORSE D.O.R.A.

Clinico-assistenziali elaborazione e applicazione procedure comuni discussione di casi clinici con utilizzo di check-list definizione e monitoraggio di indicatori assistenziali misurazione della complessità assistenziale

COMPLESSITÀ ASSISTENZIALE “l’insieme degli interventi che si riferiscono alle diverse dimensioni dell’assistenza infermieristica espressi in termini di intensità di impegno e quantità-lavoro dell’infermiere” (Moiset, Vanzetta, Vallicella, 2003)

LA MISURAZIONE DELLA COMPLESSITÀ ASSISTENZIALE CONSENTE DI: esprimere con un giudizio sintetico e oggettivo la situazione di ogni singolo malato e l’evoluzione delle sue condizioni nel tempo determinare le risorse, il tempo e le competenze necessarie per assistere i pazienti assegnati arrivare ad una più obiettiva allocazione delle risorse che vada a considerare non soltanto l’aspetto quantitativo, ma preveda un approccio di tipo qualitativo dare visibilità alla pratica infermieristica e fare in modo che essa possa acquisire valore al momento dell’assegnazione delle risorse che attualmente non viene considerato attraverso il sistema di classificazione stabilito dal DRG

OGGI n° pazienti settore 12-14 pazienti 9-12 pazienti 6-9 pazienti Bassa assistenza (120’) Media assistenza (180’) Elevata assistenza (240’) Sub intensiva (300’) Intensiva (600’) 12-14 pazienti 9-12 pazienti 6-9 pazienti 3-6 pazienti 2-3 pazienti

DOMANI definire quanti pazienti assegnare a un settore in base alla complessità assistenziale

quale strumento di misurazione? S.I.P.I. Sistema Informativo della Performance Infermieristica (dati oggettivi e confrontabili)

Come è stato elaborato?  2008 studio multicentrico A.O. Monza A.O. Lecco A.O. Como 2002 A.O. Monza

Scelta del punteggio che discrimina le due classi di complessità STUDIO MULTICENTRICO Scelta del punteggio che discrimina le due classi di complessità ? valore soglia cut off = 38 100 bassa complessità alta complessità Il riferimento è la “complessità percepita” dall’infermiere

nelle degenze di medicina stiamo utilizzando in modo sistematico la scheda SIPI nelle degenze di medicina

Bargossi vittorio Bargossi vittorio

Colombo primo Colombo primo

Due possibili scelte organizzative

1 avere la quantificazione oggettiva della complessità dei pazienti in ogni settore e bilanciare i nuovi ingressi, creando un mix controllato tra profili ad alta e a bassa complessità, per garantire omogeneità del carico di lavoro, mantenendo uguale il n° dei pazienti in ogni settore

2 identificare aree di degenza distinte in bassa e alta complessità assistenziale, differenziando l’assegnazione dei pazienti, sia in ingresso sia durante la degenza, in base alla variazione del loro profilo di complessità, con conseguente diversa allocazione delle risorse

GARANTISCE CONTINUITÀ attualmente nelle aree di degenza dell’A.O. di Lecco viene applicata la prima soluzione organizzativa GARANTISCE CONTINUITÀ NELLA PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE

Anche se … STUDIO OSSERVAZIONALE descrivere la variazione della complessità assistenziale nei pazienti ricoverati nell’area di degenza medica del P.O. di Lecco .

effettuate n°6304 Rilevazioni SIPI da maggio a settembre 2009 osservate n° 300 Variazioni di Complessità Assistenziale rappresentano il 5% delle 6304 rilevazioni riguardano il 21 % dei 619 pazienti osservati

RISULTATI PRINCIPI 21% di pazienti con VCA media VCA nel singolo paziente: 2,53 nella degenza 1,36 in Soap PRINCIPI continuità assistenziale personalizzazione dell’assistenza gestione del rischio clinico

… stiamo valutando nella SOAP di differenziare i settori in base ai profili di complessità dell’assistenza nella degenza medica di mantenere i settori con un mix controllato dei profili di complessità assistenziale

inoltre …

Distribuzione percentuale della complessità assistenziale nelle tre aree di intensità di cura delle specialità mediche

Distribuzione percentuale della complessità assistenziale nelle tre aree di intensità di cura delle specialità chirurgiche

… vogliamo pianificare una mappatura dei pazienti ricoverati nelle varie aree di degenza in base ai profili di complessità assistenziale rivalutare l’assegnazione delle risorse infermieristiche rivedendo il rapporto infermieri/pazienti nelle diverse aree di degenza

grazie per l'attenzione!