Metodo DELPHI
Delphi: il più importante e venerato oracolo del dio Apollo metodo elaborato negli anni ’50 da Olaf Helmer e Norman Dalkey, negli U.S.A., per aiutare il governo a formulare previsioni di scenario in relazione alle crescenti tensioni con l’U.R.S.S.
metodo qualitativo, partecipativo, previsionale e di confronto procedura consultiva, non decisionale consente: - nuovi approfondimenti - idee creative, modalità innovitive - informazioni utili per il processo decisionale
si fonda sul “giudizio informato” di persone esperte e competenti del settore di riferimento: l’esperienza diretta di situazioni complesse produce un sapere più realistico rispetto alla conoscenza che deriva da formulazioni formalizzate e astratte - “giudizio informato”: tra la conoscenza (informazione provata da un’evidenza empirica) e la pura speculazione (basata su fondamenti deboli o inesistenti) - “giudizio informato” di gruppo è più attendibile del giudizio individuale
Il metodo Delphi: - processo strutturato che raccoglie e distilla informazioni di esperti, tramite una serie di questionari, intervallati da feedback di verifica - equivale ad una discussione anonima tra esperti
consiste essenzialmente in due o più tornate di consultazioni con un gruppo di esperti (panel) accuratamente scelti in base: - loro provata esperienza (expertise) circa la tematica della consultazione - no criterio “più è alto il numero del gruppo più i risultati saranno attendibili e rappresentativi”
complementarietà ed integrazione di esperienze diverse è fondamentale: le situazioni reali complesse quasi mai descritte adeguatamente con un solo modello o teoria onnicomprensiva (es. “sicurezza” comporta molteplici aspetti di tipo sociale, politico, normativo, economico, culturale, etc. intrecciate tra loro)
Metodo Delphi classico è caratterizzato da 3 fasi (c.d. round): fase esplorativa fase analitica fase valutativa
FASE ESPLORATIVA prima tornata di consultazioni con domande usualmente aperte e di carattere generale sugli aspetti fondamentali della tematica
esperti: - invitati ad esprimersi in modo molto libero - consultati in modo separato (anche on line) ed anonimo (nessuno conosce il nome degli altri) per garantire > libertà e indipendenza di giudizio (senza temere il giudizio degli altri interlocutori), riducendo l’influenza di: - leadership (fornendo pari opportunità e minimizzando tendenza omologante interna) - barriere psicologiche e professionali
FASE ANALITICA seconda tornata di domande approfondisce tematiche emerse nella prima fase: domande molto più articolate e analitiche approntate sull’analisi delle pregresse risposte esperti hanno accesso, in forma aggregata e anonima, a riflessioni e giudizi espressi dagli altri (feedback) e possono confermare, ritrattare, modificare o articolare meglio i propri
FASE VALUTATIVA con ulteriore ed eventuale questionario gli esperti possono esprimere un giudizio sui possibili futuri cambiamenti della tematica in oggetto; si fornisce al campione una lista di probabili tendenze da valutare sulla base della seconda (o ulteriore) tornata di consultazioni viene redatta dallo “staff di progetto” una relazione conclusiva