Valutazione e autovalutazione

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Transcript della presentazione:

Valutazione e autovalutazione 22 febbraio 2019

Nell’idea che la scuola rispecchi una delle parti fondamentali per lo sviluppo di una società e di cittadini istruiti e consapevoli, l’attenzione alla valutazione dei punti di forza e delle criticità dei diversi istituti scolastici è diventata strategica: l’istruzione è un diritto primario per i bambini e ragazzi e le loro famiglie, e dovrebbe essere monitorato e migliorato costantemente.

FOCUS SULLA VALUTAZIONE DECRETO LEGISLATIVO 13 aprile 2017, n. 62 Norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo La valutazione periodica e finale degli apprendimenti è riferita a ciascuna delle discipline di studio previste dalle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione (decreto ministeriale n, 254/2012) e alle attività svolte nell'ambito di «Cittadinanza e Costituzione». La valutazione viene espressa con voto in decimi e viene effettuata collegialmente dai docenti contitolari della classe per la scuola primaria e dal consiglio di classe per la scuola secondaria di primo grado. AI fine di garantire equità e trasparenza, il collegio dei docenti delibera i criteri e le modalità di valutazione degli apprendimenti e del comportamento che vengono inseriti nel PTOF e resi pubblici.

La valutazione periodica e finale viene integrata con la descrizione dei processi formativi (in termini di progressi nello sviluppo culturale, personale e sociale) e del livello globale di sviluppo degli apprendimenti conseguito. Il collegio dei docenti dunque esplicita la corrispondenza tra le votazioni in decimi e i diversi livelli di apprendimento (ad esempio definendo descrittori, rubriche di valutazione, ecc.). La valutazione del comportamento delle alunne e degli alunni viene espressa per tutto il primo ciclo, mediante un giudizio sintetico che fa riferimento allo sviluppo delle competenze di Cittadinanza e, per quanto attiene alla scuola secondaria di primo grado, allo Statuto delle studentesse e degli studenti e al Patto di corresponsabilità approvato dall'istituzione scolastica.

FOCUS SULL’AUTOVALUTAZIONE DPR 28 marzo 2013, n. 80 regolamento sul Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) in materia di istruzione e formazione La struttura del RAV

Autonomia, valutazione e miglioramento Sono quindi concetti strettamente connessi. Mediante la valutazione, interna (autovalutazione) ed esterna (Invalsi), le scuole possono individuare gli aspetti positivi da mantenere e consolidare e gli elementi di criticità in relazione ai quali realizzare azioni di miglioramento. Avviare il Sistema Nazionale di Valutazione significa, perciò, rafforzare l’autonomia di tutte le istituzioni scolastiche mediante la messa a disposizione di procedure, strumenti e dati utili e, di conseguenza, metterle in condizione di svolgere sempre meglio i compiti fondamentali ad esse attribuiti.

Ora che fare? Individuare le priorità, intese come “obiettivi generali che la scuola si prefigge di realizzare nel lungo periodo attraverso l’azione di miglioramento”; tali obiettivi, come già chiarito nella guida all’autovalutazione collegata al format del RAV, devono necessariamente essere individuati nell’ambito degli Esiti, la cui acquisizione costituisce il compito fondamentale della scuola. L’esperienza accumulata nei progetti di qualità insegna che, per poter essere realmente perseguiti con speranza di successo, gli obiettivi devono essere in numero limitato e definiti coerentemente con la situazione di contesto e con le risorse disponibili o realisticamente acquisibili.

Definire i traguardi di lungo periodo, che “riguardano i risultati attesi a lungo termine in relazione alle priorità strategiche” e che “articolano in forma osservabile e/o misurabile i contenuti delle priorità e rappresentano le mete verso cui la scuola tende nella sua azione di miglioramento”. Definire gli obiettivi di processo, che “rappresentano una definizione operativa delle attività su cui si intende agire concretamente per raggiungere le priorità strategiche individuate” e che “costituiscono degli obiettivi operativi da raggiungere e riguardano una o più aree di processo”.

Un esempio Priorità Mantenimento di risultati superiori alla media nazionale nelle prove INVALSI. Traguardo Le classi aumentano la variabilità degli esiti al loro interno, con una riduzione del numero degli alunni in fascia bassa. Titolo dell’attività Monitoraggio dei risultati Obiettivi di processo curricolo, progettazione, valutazione: analizzare sistematicamente i risultati delle prove standardizzate e quelli scolastici per regolare le azioni successive. Descrizione del percorso adottare strumenti di rilevazione e monitoraggio dei risultati delle prove comuni di apprendimento e delle prove standardizzate, garantendo uno standard di riferimento.

Responsabile dell’attività Sono coinvolte tutte le classi parallele/dipartimenti disciplinari di italiano, matematica e inglese. Risultati attesi Test INVALSI: conseguimento e mantenimento nel triennio di risultati superiori alla media nazionale da parte dell’80% delle classi che partecipano alla rilevazione e alla prova nazionale. Trend: rispetto alla situazione di partenza, verificata con prove comuni della classe 2° primaria e test d’ingresso della classe 1° secondaria, raggiungere nel triennio una riduzione di almeno 5 punti in percentuale del numero degli alunni in fascia bassa, mantenendo o aumentando la percentuale in fascia alta del numero degli alunni.

Dal RAV al PdM al PTOF Il PTOF Con la chiusura e la pubblicazione del RAV si apre la fase di formulazione e attuazione del Piano di Miglioramento. Il coinvolgimento della comunità scolastica nel processo di miglioramento -favorire e sostenere il coinvolgimento diretto di tutta la comunità scolastica, anche promuovendo momenti di incontro e di condivisione degli obiettivi e delle modalità operative dell’intero processo di miglioramento -valorizzare le risorse interne, individuando e responsabilizzando le competenze professionali più utili in relazione ai contenuti delle azioni previste nel PdM -incoraggiare la riflessione dell’intera comunità scolastica attraverso una progettazione delle azioni che introduca nuovi approcci al miglioramento scolastico, basati sulla condivisione di percorsi di innovazione -promuovere la conoscenza e la comunicazione anche pubblica del processo di miglioramento, prevenendo un approccio di chiusura autoreferenziale Il PTOF dovrà essere integrato con il Piano di Miglioramento dell’istituzione scolastica, previsto dal D.P.R. 28 marzo 2013, n. 80.

Ed ora proviamo noi!! Hai a disposizione un semplice modello per elaborare un piano di miglioramento del tuo plesso. In gruppo prova a condividere punti di debolezza, azioni previste, responsabili, e soprattutto i risultati attesi. Buon lavoro!

Prove INVALSI … cosa sono? Test standardizzati per rilevare e misurare il livello di apprendimento degli studenti italiani in italiano, matematica e inglese nelle classi 2° e 5° di scuola primaria e nella classe 3° di scuola secondaria di 1°grado, in coerenza con le Indicazioni Nazionali per il curricolo. Le novità prova d’Inglese. La prova riguarda le competenze ricettive (comprensione della lettura e dell’ascolto) riferita al livello A1 e A2 del QCER (Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue) in coerenza con le Indicazioni Nazionali; III secondaria di primo grado: prove somministrate tramite computer (CBT – computer based testing) di Italiano, Matematica e Inglese.

A cosa servono? •Forniscono alle scuole uno strumento di diagnosi per migliorare il proprio lavoro e individuare le aree di eccellenza e quelle problematiche nelle discipline oggetto dell’indagine; •i test non si pongono in antitesi con la valutazione formativa e sommativa fatta dalle scuole ma la integrano; •nonostante i limiti delle prove standardizzate, queste soltanto possono garantire la comparabilità dei risultati.

Dopo la restituzione Confronto con l’esterno: rintracciare similitudini con altre scuole. Confronto con l’interno: Valorizzare gli obiettivi già raggiunti e selezionare gli obiettivi residui Condividere gli obiettivi ancora da raggiungere per classi parallele e per gruppi disciplinari Inserire nel curricolo d’istituto prove di verifica comuni sugli obiettivi da raggiungere Stabilire criteri di valutazione condivisi Condividere gli obiettivi raggiunti e le difficoltà residue anche tra docenti di classi ed ordini diversi.

Come ci prepariamo?

-promuovere le competenze abituando gli studenti ad utilizzare le conoscenze per risolvere problemi in contesti diversi; -abituarli a ragionare per scoprire regole, facendo ipotesi che vanno poi verificate; -riflettere sempre su ciò che si è fatto, per sviluppare abilità metacognitive fondamentali alla crescita delle competenze stesse: come ho fatto a rispondere correttamente, quale ragionamento ho seguito? Perché ho sbagliato? Che cosa non avevo capito? Di che cosa non ho tenuto conto? -insegnare loro a gestire i tempi -preparazione di verifiche impostate ad item con 3 o 4 possibilità di risposta -assegnazione di un punteggio ( esempio 14 prove giuste su 20) per far comprendere loro punti di forza e di debolezza, su cui lavorare (se ho sbagliato 5 operazioni su 10 vuol dire che devo esercitarmi) -spiegare la ‘logica’ delle risposte offerte, chiedendo ai bambini di individuare la risposta sicuramente errata, quelle che possono trarre in inganno, di motivare le loro affermazioni. -se necessario, mediare il ragionamento per esclusione (anche se non so la risposta, la posso individuare escludendo le altre ecc.).

-decodifica delle consegne, chiedendo ai bambini di esplicitare la richiesta o di numerare i passaggi delle istruzioni più̀ articolate; -strategie di semplificazione (ad esempio usare un righello per evitare di confondere le righe di una tabella o dell’operazione in colonna, leggere le frasi fino al punto, ecc.); -strategie di controllo (ad esempio spuntare i numeri già inseriti in un ordinamento dal minore al maggiore, o riguardare attentamente un lavoro per controllare di non aver ‘saltato’ una risposta o averne data più di una, segnare gli elementi che ho già contato, ecc.); -proposta di diverse modalità di presentazione dei concetti (ad esempio utilizzando tabelle, grafici, schemi). -potenziamento del lessico (sia generico, sia specifico delle singole discipline).

Grazie