L’arte dell’accoglienza progetto L’arte dell’accoglienza
PRESENTO LA MIA CITTA’: TORRE ANNUNZIATA ITINERARIO 1 PRESENTO LA MIA CITTA’: TORRE ANNUNZIATA di C. Suarato
Emergenze artistiche e paesaggistiche
-Villa d’otium del I sec. a.C. Villa di Poppea -Villa d’otium del I sec. a.C. - Dichiarata dall’Unesco «Patrimonio dell’umanità», è l’unica visitabile di un complesso di tre strutture che costituiscono la zona detta «Oplontis»: 1) la suddetta Villa di Poppea; 2) una villa rustica attribuita a Lucius Crassius Tertius; 3) una struttura termale presso l’Oncino
La villa probabilmente appartenne a Poppea Sabina, moglie di Nerone, e da qui proviene la denominazione. Non si è certi di questa attribuzione, anche se è stata ritrovata un’anfora con su scritto il nome di «Secundo Poppeae», cioè «a Secondo di Poppea», che era un liberto di Poppea. Comunque la villa rientrava tra i possedimenti imperiali
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Basilica «ave gratia plena» -Detta anche «Santuario della Madonna della Neve» - Al suo interno si custodisce infatti l’immagine della Madonna ritrovata presso lo scoglio di Rovigliano dai pescatori della zona nel XIV secolo Fu chiamata «Madonna della Neve» perché venne ritrovata il 5 agosto, giorno in cui nel 352 a Roma fece la neve. La chiesa in origine era dedicata alla Vergine Annunciata e fu fatta costruire dal principe Nicolò D’Alagno a partire dal 1319 e fino al 1622
Palazzo Criscuolo -- Casa comunale - Palazzo gentilizio di due piani, venne costruito nel 1860 come residenza di Nicola Gargano. Presenta un bel cortile interno ed un ballatoio al secondo piano. In passato vi era anche una cappella - All'interno vengono ospitate spesso delle mostre. E' sede del Museo dell'Identità, con una sezione dedicata alla “Real fabbrica d'armi” ed una sezione dedicata ai reperti archeologici del territorio
Il luogo venne chiamato «Parnaso» per la sua bellezza paesaggistica Villa del Parnaso -- Nella zona esisteva, prima dell’eruzione del 79 d.C., una villa appartenuta a Caio Siculio. Tale villa in parte fu distrutta ed in parte è ancora sepolta. Quel che resta si trova oggi al Museo Archeologico nazionale di Napoli Il luogo venne chiamato «Parnaso» per la sua bellezza paesaggistica - Nei secoli molte ville nobiliari sorsero in questo luogo, finchè non venne occupato dalle Suore Ancelle di Cristo Re. - Oggi il Comune ha provveduto a restituire il luogo ai cittadini, così da avere un accesso al mare