Ing. Maurizio Bassani LOGISTICA - Capitolo 2 - Modulo 1

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Ing. Maurizio Bassani LOGISTICA - Capitolo 2 - Modulo 1
Advertisements

Economia e gestione delle imprese - Applicazioni Università Federico II di Napoli LA GESTIONE DEI MATERIALI (cenni teorici e applicazione 6)
La gestione delle scorte Economia e Gestione delle Imprese A. A. 2011/2012.
Rimanenze ed accantonamenti – La disciplina delle perdite Novembre 2015.
I Progetti Integrati di Sviluppo Locale Processo di attuazione.
1 Corso di Economia Aziendale Le rimanenze di fattori correnti (valutazione al costo con variazione prezzi di costo) Le rimanenze di fattori correnti (valutazione.
1 Corso di Economia Aziendale Relazioni Reddito -Capitale Relazioni Reddito -Capitale Lezione 33 Corso di Economia aziendale.
pag. 1 Il bilancio: strumento di analisi per la gestione Robert N. Anthony, Leslie Breitner, Diego M. Macrì © The McGraw-Hill Companies, Srl., 2004 Bilancio.
PIANO DI MARKETING Nome. Riepilogo di mercato  Mercato: passato, presente e futuro  Rivedere le modifiche in termini di quote di mercato, leadership,
“Vivere insieme” – Lezione 8
Cosa fa un’impresa?
I processi di approvvigionamento
Valutazione delle rimanenze
Rilevazione rimanenze di magazzino a fine esercizio
Ufficio Qualità Unicoop Firenze
PREMESSA STORICA I primi dazi in Italia vengono imposti dopo la proclamazione del Regno d’Italia (17 marzo 1861) con lo scopo di incentivare e proteggere.
R/3: Oggetti di Costo CO-PC.
Il CONTO ECONOMICO ex art C.C.
Corso CLEA Prof. Sergio Sciarelli
R/3 Activity Based Costing
LA LOGISTICA INDUSTRIALE
Traccia per l’ascolto Quali sono le funzioni produttive svolte in azienda? Quali sono le dimensioni produttive? Quanti prodotti commercializza? Quali sono.
Il marketing DEFINIZIONE E CONCETTI BASE L’ALBERGO E IL MARKETING
Valorizzazione dei materiali
Strategie di base e vantaggio competitivo
La contabilità di magazzino
TRACCIABILITA’ E SANZIONI
Relazione finale su [nome del progetto]
METODO DELLE SCORTE SEPARATE
[Nome del progetto] [Nome del relatore]
Esempio di inventario perpetuo
ANALISI DEL CIRCOLANTE
Tracciabilità e rintracciabilità: occhio al D.d.R.
Lezione CG07 L’Activity Based Costing
TOPIC 1 :: Filiera e logistica ::
Economia ed organizzazione aziendale 2
Saldi di Magazzino Azerouno Concept.
IL BILANCIO D’ESERCIZIO
Come si acquisiscono queste informazioni?
LA VALUTAZIONE DELL’EFFICIENZA DELLA LOGISTICA INDUSTRIALE
Sistemi per la Gestione Aziendale.
Tutti I diritti riservati © Pearson Italia S.p.A.
SODDISFARE LE OPPORTUNITÀ DI MARKETING Capitolo 17
Il tempo vola, Ti aiuta a riprenderlo Ingegno è un Prodotto coperto da
Sistemi ERP (Enterprise Resource Planning)
Tecniche di Gestione della Qualità
4. Le transazioni e il costo del venduto
Roll-up costi Schema di calcolo del costo di una sedia Slide 1 1.
Corso Clea Prof. Mauro Sciarelli
IL BUDGET DELLA PRODUZIONE E DEGLI APPROVVIGIONAMENTI
[Nome progetto] Relazione finale
POST CHECK-OUT Copyright © 2015 Clitt
COME FA L’AZIENDA A RAGGIUNGERE IL SUO SCOPO?
Carichi di lavoro in Sicurezza alimentare Sanità Pubblica Veterinaria
IL BILANCIO D’ESERCIZIO
Cosa fanno le aziende di consumo
[Nome prodotto] Piano di marketing
FATTURA ELETTRONICA.
Il BILANCIO D’ESERCIZIO
[Nome progetto] Relazione finale
Gli acquisti e il loro regolamento
[Nome prodotto] Piano di marketing
1L’acquisizione dei fattori produttivi
LE DISPONIBILITÀ LIQUIDE E I DEBITI VERSO BANCHE
Produzione e Logistica
Ing. Maurizio Bassani LOGISTICA - Capitolo 3 - Modulo 1
INSIEME COORDINATO DI DECISIONI ANTICIPATE:
Il processo produttivo
IL BUDGET DELLA PRODUZIONE E DEGLI APPROVVIGIONAMENTI
La predisposizione di piani aziendali di autocontrollo basati sui principi HACCP Maria Sassi Dipartimento di Ricerche Aziendali Facoltà di Economia - Università.
Transcript della presentazione:

Ing. Maurizio Bassani LOGISTICA - Capitolo 2 - Modulo 1 MAGAZZINO = vero e proprio edificio in grado di accogliere materiali Cioè struttura logistica, in grado di ricevere le merci, conservarle (stoccaggio) e renderle disponibili per lo smistamento, la spedizione e la consegna.

Ing. Maurizio Bassani LOGISTICA - Capitolo 2 - Modulo 1 Tipologie di MAGAZZINO : 1) Magazzino interno alla ditta 2) Cross Docking Points 3) Magazzino in contro terzi 4) Magazzino doganale

Ing. Maurizio Bassani LOGISTICA - Capitolo 2 - Modulo 1 1) Magazzino interno alla ditta Definito anche in conto proprio, dove vengono ricevute le materie prime in entrata e dove vengono poi posizionati i prodotti finiti in attesa di spedizione o di lavorazione, ogni articolo di magazzino è contrassegnato da un codice, una descrizione, una quantità, a volte anche da una locazione cioè tutte le informazioni utili a reperire nel minor tempo possibile l'articolo. Esistono anche tipi di magazzini completamente o parzialmente automatizzati, in grado di catalogare, imballare e disporre i pezzi da immagazzinare.

Ing. Maurizio Bassani LOGISTICA - Capitolo 2 - Modulo 1 2) Cross Docking Points Questi prevedono che tutta la merce entrante nel magazzino esca in giornata, non occupandone gli scaffali, e ciò risulta utile, ad esempio, nel caso di merci fresche o di beni dalla rapida deperibilità, i quali necessitino di arrivare il più velocemente possibile al consumatore.

Ing. Maurizio Bassani LOGISTICA - Capitolo 2 - Modulo 1 3) Magazzino in contro terzi Si tratta del magazzino posseduto dagli spedizionieri e altre aziende di trasporto dove le merci vengono depositate provvisoriamente in attesa di carico sui mezzi di trasporto. Esistono anche tipi di magazzini completamente o parzialmente automatizzati, in grado di catalogare, imballare e disporre i pezzi da mettere in magazzino.

Ing. Maurizio Bassani LOGISTICA - Capitolo 2 - Modulo 1 4) Magazzino doganale È il magazzino pubblico, gestito da società abilitate ed autorizzate, ma sotto il controllo della Dogana dove i materiali in arrivo da Stati esteri non appartenenti alla comunità Europea vengono custoditi in attesa dello svolgimento delle regolari operazioni doganali.

Ing. Maurizio Bassani LOGISTICA - Capitolo 2 - Modulo 1 Tecniche di gestione del MAGAZZINO : 1) REORDER POINT = punto di riordino 2) LOTTO ECONOMICO (EOQ) 3) INVENTARIO GESTITO DAL VENDITORE 4) CONTINUOUS REPLENISHMENT 5) PIANIFICAZIONE COLLABORATIVA (CPFR)

Ing. Maurizio Bassani LOGISTICA - Capitolo 2 - Modulo 1 PUNTO DI RIORDINO Ha l'obiettivo di prevenire l'esaurimento delle scorte a magazzino che comprometterebbero la produzione

Ing. Maurizio Bassani LOGISTICA - Capitolo 2 - Modulo 1 LOTTO ECONOMICO (EOQ) Il modello di ordinazione a lotti crea delle scorte di ciclo, che vengono idealmente smaltite entro l'ordine successivo.

PUNTI FONDAMENTALI DEL VMI Ing. Maurizio Bassani LOGISTICA - Capitolo 2 - Modulo 1 INVENTARIO GESTITO DAL VENDITORE Si tratta di una tecnica applicata in un contesto di una catena di distribuzione che vede il controllo, la pianificazione e la gestione del magazzino da parte del fornitore, in inglese è definita VMI (Vendor managed inventory). PUNTI FONDAMENTALI DEL VMI DESCRIZIONE 1 È necessario stendere un piano condiviso dove si identificano gli obbiettivi delle parti in gioco. 2 Il cliente deve mettere a disposizione le informazioni in suo possesso correttamente e tempestivamente. 3 Deve essere disponibile un sistema per condividere le informazioni. 4 Accordarsi sulle modalità di gestione delle scorte e delle scorte di sicurezza. 5 Continua revisione del sistema per valutarne le performance.

Ing. Maurizio Bassani LOGISTICA - Capitolo 2 - Modulo 1 CONTINUOUS REPLENISHMENT Si tratta di una tecnica di gestione delle scorte tra fornitore e cliente, il cliente mette a disposizione del fornitore i dati riguardanti il suo magazzino e sulle vendite effettuate, mentre il fornitore si prende l'impegno di elaborare questi dati e di mantenere le scorte del cliente ad un livello congiuntamente stabilito.

Ing. Maurizio Bassani LOGISTICA - Capitolo 2 - Modulo 1 PIANIFICAZIONE COLLABORATIVA (CPFR) Tecnica di gestione della logistica per le aziende impegnate in una catena di distribuzione, lo scopo è quello di ridurre le scorte in magazzino e contemporaneamente mantenere un alto grado di servizio, in inglese si definisce CPFR : Collaborative Planning Forecasting Replenishment

FASI DI UN PROCESSO CPFR DESCRIZIONE 1 Accordarsi anticipatamente con procedure, incentivi e gestione generale del processo. 2 Decidere le promozioni e le caratteristiche del sistema di vendite (piano condiviso). 3 Stabilire le previsioni di domanda. 4 Verificare eventuali eccezioni alle previsioni di domanda. 5 Implementare i sistemi per la soluzioni delle eccezioni alle previsioni di domanda. 6 Stabilire le previsioni degli ordini di acquisto in termini di Materie Prime, Componenti, Semilavorati. 7 Verificare eventuali eccezioni degli ordini di acquisto. 8 Implementare i sistemi per la soluzioni delle eccezioni degli ordini di acquisto. 9 Fare gli ordini definitivi.

DETERMINAZIONE DEL VALORE DELLA MERCE STOCCATA Ing. Maurizio Bassani LOGISTICA - Capitolo 2 - Modulo 1 DETERMINAZIONE DEL VALORE DELLA MERCE STOCCATA PRIMO AD ENTRARE, PRIMO AD USCIRE, in inglese First in - first out (FIFO) ULTIMO AD ENTRARE, PRIMO AD USCIRE, in inglese Last in - first out (LIFO).

Gestione dei materiali L'obiettivo primario della gestione materiali, nelle imprese industriali, è quello di garantire una corretta alimentazione dei reparti produttivi, minimizzando gli oneri di spesa, la gestione materiali è strettamente collegata alla programmazione della produzione, e rientra nella funzione di approvvigionamento dei fattori produttivi. Le attività che rientrano nella gestione dei materiali sono le seguenti: Accertamento del fabbisogno Studio di convenienza economica Approntamento e invio degli ordini Sorveglianza sull’espletamento di quanto previsto negli ordini Ricevimento dei materiali provenienti dall’esterno Ricevimento dei materiali provenienti dall’interno (semilavorati e prodotti finiti) Reperimento dei materiali custoditi Controllo del livello delle scorte Svolgimento delle operazioni contabili

Ing. Maurizio Bassani LOGISTICA - Capitolo 2 - Modulo 1 TIPO DI DISTINTA BASE 1) DISTINTA BASE TECNICA (Engineering Bill of Material) 2) DISTINTA BASE DI PRODUZIONE (Manufacturing Bill of Material) 3) DISTINTA BASE DI PRODUZIONE CONFIGURATA 4) DISTINTA BASE DI MANUTENZIONE 5) DISTINTA BASE DI CALCOLO COSTI 6) DISTINTA BASE DI SPEDIZIONE

Esempio Distinta Base per la costruzione di una bicicletta

Ing. Maurizio Bassani LOGISTICA - Capitolo 2 - Modulo 1 TIPO DI MAGAZZINO 1) AREA ALL'APERTO 2) MAGAZZINO A CARRIPONTE 3) MAGAZZINO A ZONE DI DEPOSITO 4) MAGAZZINO A SCAFFALATURE CON MOVIMENTAZIONE A CARRELLI A FORCHE 5) MAGAZZINO A SCAFFALATURE CON MOVIMENTAZIONE MECCANIZZATA 6) MAGAZZINO A SCAFFALATURE AUTOPORTANTI 7) MAGAZZINO PEZZI DI RICAMBIO E MATERIALI VARI DI CONSUMO PER STABILIMENTO