RISCHIO RESIDUO (dopo interventi di mitigazione)

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Transcript della presentazione:

Il Sistema di allertamento per il rischio meteoidrogeologico e idraulico in Campania

RISCHIO RESIDUO (dopo interventi di mitigazione) KP = indice efficacia interventi riduzione pericolosità KV = indice efficacia interventi riduzione vulnerabilità KE = indice efficacia interventi riduzione esposizione RR = P/ KP * V/ KV * E/ KE Risultato degli interventi di mitigazione es. norme urbanistiche di limitazione uso /vincolo di destinazione Interventi strutturali (es. sistemazione pendio/argini) es. delocalizzazione popolazione RISCHIO RESIDUO - competenza PROTEZIONE CIVILE attraverso INTERVENTI IN TEMPO REALE

ATTIVITA’ DI PREVENZIONE NON STRUTTURALE (art. 4, D. Lgs. 1/2018) ALLERTAMENTO preannuncio, monitoraggio e sorveglianza in tempo reale degli eventi e dell’evoluzione degli scenari di rischio PIANIFICAZIONE DI PROTEZIONE CIVILE nei termini di cui all’art. 18 FORMAZIONE OPERATORI e acquisizione di ulteriori competenze APPLICAZIONE E AGGIORNAMENTO NORMATIVA TECNICA DIFFUSIONE DELLA CONOSCENZA E DELLA CULTURA DELLA PROTEZIONE CIVILE coinvolgimento istituzioni scolastiche per promozione resilienza comunità e adozione comportamenti consapevoli e misure di autoprotezione INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE sugli scenari di rischio , le norme di comportamento e la pianificazione di protezione civile PROMOZIONE E ORGANIZZAZIONE ESERCITAZIONI E ATTIVITA’ ADDESTRATIVE E FORMATIVE ATTIVITA’ DI RACCORDO FRA PIANIFICAZIONE DI PROTEZIONE CIVILE E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E PROCEDURE AMMINISTRATIVE DI GESTIONE DEL TERRITORIO

PRINCIPI FONDANTI E COSTITUTIVI PER LO SVOLGIMENTO SISTEMA DI ALLERTAMENTO in CAMPANIA (dal 01 settembre 2005 – aggiornato dal 01 ottobre 2017) PRINCIPI FONDANTI E COSTITUTIVI PER LO SVOLGIMENTO DELL’AZIONE AMMINISTRATIVA, TECNICA E OPERATIVA SISTEMA che eroga, senza alcuna soluzione di continuità (H24), un SERVIZIO di protezione civile (pubblica utilità), con finalità di salvaguardia della vita e dei beni/interessi primari della collettività, secondo principi di precauzione, trasparenza e accessibilità e nel rispetto delle prerogative e competenze in materia di protezione civile attribuite dall’ordinamento vigente ai soggetti destinatari (comuni e istituzioni presenti sul territorio regionale, coinvolti nel SNPC) Definito con provvedimenti amministrativi/regolamentari (Decreti Presidente Giunta Regionale nn. 219/2005, 49/2014, 245/2017 e 32/2019) e conseguenti disposizioni/ordini di servizio dirigenziali Tracciabilità di tutte le attività/operazioni e del flusso delle comunicazioni, anche ai fini della valutazione prestazionale ex-post del sistema e della determinazione delle responsabilità Formazione costante degli operatori e ridondanza delle comunicazioni, ordinarie e di allerta, a cittadini e istituzioni Aggiornamento e/o adeguamento alle direttive nazionali (DPC) adottate in materia Aggiornamento periodico precursori e relativi valori di soglia sulla base dei parametri statistici delle serie meteopluvioidrometriche storiche Compartecipazione, in sinergia operativa, delle strutture regionali di protezione civile (CFD, SORU, Presidio logistico di S. Marco Evangelista, Presidi territoriali e Colonna Mobile Regionale)

SISTEMA DI ALLERTAMENTO in CAMPANIA (dal 01 settembre 2005 – aggiornato dal 01 ottobre 2017) SPECIFICITA’ (anche oltre requisiti minimi ex Direttiva PCM 27/02/2004 e Circolare DPC 7117/2016) Comunicazione 365gg/365 (entro le 10:30) a 550 comuni e altri soggetti competenti territorialmente delle previsioni meteo (precipitazioni, temperature, vento, mare) valide per 72 ore e indicazioni/avvertenze per fenomeni rilevanti a fini di protezione civile, con preannuncio di emissione successiva (entro le 14:00) di avvisi meteo e/o di criticità idrogeologica e idraulica, con validità minima di 24 ore sul territorio regionale; Connessione informatica e telematica fra sistemi e apparati del Centro Funzionale Decentrato(CFD) e sistemi e apparati della Sala Operativa Regionale Unificata di protezione civile (SORU) e contiguità fisica locali di lavoro e servizio (Piano 1, torre C3 CDN); Anche in codice verde, presidio e sorveglianza H24 in sede (F1 Tecnico-Scientifica metodo Augustus), mediante analisi dati di monitoraggio meteoidropluvio in tempo reale (delay di 10’ e campionamento mimino di 1’); dati da radar mobile banda X e da rete radar nazionale dpc; dati da rilevamento fulmini; dati da stazione satellitare meteosat; altri dati e/od output modelli meteorologici); 8 zone di allertamento; soglie previsionali meteo; 6 tipologie di scenari di rischio ricomprendenti tutti i 550 comuni della regione; sistema di precursori pluviometrici puntuali e areali, ad aggregazione temporale dipendente dalla tipologia di scenario; soglie (dei precursori) pluviometriche e idrometriche per attivazione stati di allerta (attenzione, pre-allarme e allarme); Ruoli CFD e SORU, procedure operative e flusso comunicazioni adottate con Decreto del Presidente della Giunta Regionale e pubblicate/diffuse a tutti gli utenti, previa informativa di dettaglio data in seminari pubblici. Art. 17, comma 3, del D. Lgs. 1/2018 – Nuova Direttiva da adottarsi per la disciplina delle modalità di organizzazione e svolgimento delle attività, al fine di garantire un quadro coordinato in tutto il territorio nazionale e l'integrazione tra i sistemi di protezione civile dei diversi territori, nel rispetto dell'autonomia organizzativa delle Regioni e delle Province autonome di Trento e di Bolzano.

SISTEMA DI ALLERTAMENTO in CAMPANIA (dal 01 settembre 2005 – aggiornato dal 01 ottobre 2017) TERMINOLOGIE E CODICI CONVENZIONALI (Rif.to: Art. 17, comma 3, lettera a, D. Lgs. 1/2018) DICHIARAZIONE DEI LIVELLI DI CRITICITÀ ATTESI Modello unico per avviso regionale meteo e contestuale avviso di criticità idrogeologica e idraulica, denominato “Avviso di allerta meteo-idrogeologica e idraulica Regione Campania” (adottato dal 01 ottobre 2017, in sostituzione di quelli approvati con il D.P.G.R. n. 299/2005). Assenza di fenomeni significativi prevedibili Criticità ordinaria Criticità moderata Criticità elevata Modello unico per avviso regionale di allerta, denominato “Avviso regionale di allerta per previste condizioni meteorologiche avverse ai fini di protezione civile per il rischio meteo, idrogeologico e idraulico” (adottato dal 01 ottobre 2017, in sostituzione di quelli approvati con il D.P.G.R. n. 299/2005) In prospettiva della nuova Direttiva PCM di cui all’art. 17, comma 3, LETTERA A, del D. Lgs. 1/2018 – Omogeneizzazione terminologie e codici convenzionali DICHIARAZIONE DEI LIVELLI DI ALLERTA Codice giallo Codice arancione Codice rosso

http://bollettinimeteo.regione.campania.it COMUNICAZIONE DEL RISCHIO SISTEMA DI ALLERTAMENTO in CAMPANIA (dal 01 settembre 2005 – aggiornato dal 01 ottobre 2017) COMUNICAZIONE DEL RISCHIO (Rif.to: Art. 17, comma 3, lettera b, D. Lgs. 1/2018) http://bollettinimeteo.regione.campania.it http://centrofunzionale.regione.campania.it http://www.regione.campania.it/regione/it/tematiche/magazine-protezione-civile In prospettiva della nuova Direttiva PCM di cui all’art. 17, comma 3, LETTERA B, del D. Lgs. 1/2018 – Comunicazione del rischio http://www.lavoripubblici.regione.campania.it

I social media nei sistemi di allertamento SISTEMA DI ALLERTAMENTO in CAMPANIA (dal 01 settembre 2005 – aggiornato dal 01 ottobre 2017) PROGETTO SUPER (FP7) I social media nei sistemi di allertamento Social Sensors for Security Assessments and Proactive Emergencies Management

I social media nei sistemi di allertamento NUMERO DI TWEET SISTEMA DI ALLERTAMENTO in CAMPANIA (dal 01 settembre 2005 – aggiornato dal 01 ottobre 2017) PROGETTO SUPER (FP7) I social media nei sistemi di allertamento NUMERO DI TWEET Evacuazione Emissione dell’avviso

STRUTTURE REGIONALI COINVOLTE SISTEMA DI ALLERTAMENTO in CAMPANIA (dal 01 settembre 2005 – aggiornato dal 01 ottobre 2017) MODELLO ORGANIZZATIVO (Rif.to: Art. 17, comma 3, lettera c, D. Lgs. 1/2018) Il sistema di allertamento viene sottoposto a periodiche verifiche e revisioni, in relazione a: adeguamenti normativi e/od ordinamentali; aggiornamento serie storiche meteoidrologiche utilizzate per la stima dei valori di soglia dei precursori; verifica prestazionale ex-post mediante analisi falsi e/o mancati allarmi; ridefinizione degli scenari di rischio in base alle analisi del danno post-evento; calibrazione modelli e output meteorologici in base alla disponibilità di nuovi dati di input provenienti da reti a terra/radar/satellite; feedback pianificazione di emergenza comunale. Ciclo operativo per la verifica e l’aggiornamento del sistema di allertamento regionale In prospettiva della nuova Direttiva PCM di cui all’art. 17, comma 3, LETTERA C), del D. Lgs. 1/2018 – Modello organizzativo STRUTTURE REGIONALI COINVOLTE POLO LOGISTICA E CMR (S. Marco Evangelista) Strutture Regionali ex DD.G.R. 6932/2001 e 854/2003 Presidi territoriali (Strutture provinciali del Genio Civile)

… un po’ di NUMERI (alla data del 06 marzo 2019) SISTEMA DI ALLERTAMENTO in CAMPANIA (dal 01 settembre 2005 – aggiornato dal 01 ottobre 2017) … un po’ di NUMERI (alla data del 06 marzo 2019) Giorni di operatività: 4934 Bollettini meteo emessi - e relative avvertenze/indicazioni di protezione civile: 4934 Avvisi Meteo (fino al 30/09/2017): 562 Avvisi Criticità (fino al 30/09/2017): 511 Avvisi Ondata di Calore (fino al 30/09/2017): 66 AVVISI UNICI ex DPGR 245/2017 (dal 01/10/2017): 91 Numero rapporti di evento e relazioni speditive: 24 Risorse umane (FTE): 3 (in ordinario), 4 (allerta gialla), 6 (allerta arancione), 8 (allerta rossa) Reti di monitoraggio MPI a terra RT: 399 stazioni, 750 sensori (377 pluvio, 145 termo, 88 idro) Rete di trasmissione dati in ponte radio UHF: 61 stazioni, 4 front-end, 4 terminali video 1 Radar in banda X (Aeroporto di Capodichino) e 3 radar della rete nazionale DPC 1 Stazione ricezione immagini satellitari Meteosat e sistema rilevamento RT fulmini Sistemi informativo e di supporto alle decisioni SIT-Phoenix; Fax Server; Call center telefonico con circa 400 linee telefoniche e Numero Verde H24; Software dedicati, tools e app per la gestione delle comunicazioni di allarme ai comuni Sistema di alimentazione elettrica autonoma (gruppi continuità e gruppo elettrogeno)

SISTEMA DI ALLERTAMENTO in CAMPANIA (dal 01 settembre 2005 – aggiornato dal 01 ottobre 2017) CRITICITA’ ATTUALI e … FUTURE? Nonostante 13 anni e mezzo di bollettini, avvisi, comunicati, depliant, esercitazioni, seminari, informative attraverso media e social, sussiste una scarsa propensione del cittadino e delle istituzioni locali a comportamenti e azioni “virtuose”, in termini di prevenzione e autoprotezione e, anzi, si rilevano ancora polemiche sull’eccessivo numero di allerta dichiarate (soprattutto di codice GIALLO) Limitata (se non assente) percezione del rischio e sottovalutazione del livello di vulnerabilità effettiva del territorio e delle strutture/infrastrutture Mancanza di standard operativi omogenei (e procedure), valevoli sull’intero territorio nazionale e che limitino la discrezionalità dei decisori, ai fini della previsione quantitativa meteorologica, del monitoraggio in tempo reale, del preannuncio idrogeologico e della valutazione e validazione idrometeorologica delle condizioni in atto e/o attese Indisponibilità e/o inattuabilità, in termini operativi, di piani di emergenza comunali, sufficientemente flessibili e aggiornati, in grado di assicurare il massimo livello di sicurezza per la popolazione, sia in fase previsionale che in corso di evento e scarsa conoscenza/preparazione della popolazione rispetto ai contenuti ed aspetti/elementi del piano

PERFORMANCE PRESTAZIONALE e INDICATORI SISTEMA DI ALLERTAMENTO in CAMPANIA (dal 01 settembre 2005 – aggiornato dal 01 ottobre 2017) PERFORMANCE PRESTAZIONALE e INDICATORI Partendo dagli ovvi presupposti che il sistema di allertamento è finalizzato a erogare alla collettività un servizio di pubblica utilità, a salvaguardia della vita umana, che non vuole prevedere il futuro (piove, non piove, dove, quando, quanto?), ma mettere in guardia dall’incremento del rischio (che comunque già esiste) derivante dalla prevedibile occorrenza di un evento negativo e che, quindi, NON ESISTONO ALLERTE SBAGLIATE, NE’ FALSE ALLERTE , la performance prestazionale di un sistema di allertamento deve riferirsi a indicatori di efficacia, efficienza e tempestività della risposta di protezione civile (attuazione misure di mitigazione previste nei piani di emergenza, adozione ordinanze e dispositivi contingenti, risorse mobilizzate e rese effettivamente disponibili, etc.), in grado di verificare/testare la suddetta risposta di protezione civile, indipendentemente dallo scostamento fra allerta prevista e criticità effettiva riscontrata sul territorio. Anche nel caso di indicatori basati sul numero di falsi e/o mancati allarmi, non si dovrebbe mai prescindere dalla contestualizzazione territoriale del sistema, in termini di vulnerabilità ed esposizione, fattori che, per es. in Campania, amplificano notevolmente il rischio associato ad eventi di pericolosità anche non elevata, rendendo necessaria una maggiore cautela nella valutazione ex-ante delle criticità idrogeologiche e idrauliche attese in territori più vulnerabili ed esposti.

SISTEMA DI ALLERTAMENTO in CAMPANIA (dal 01 settembre 2005 – aggiornato dal 01 ottobre 2017) PROSPETTIVE Incremento del numero di dati di base (radar e sensori pluvio e idro della rete integrativa di monitoraggio in tempo reale), utilizzati per l’aggiornamento/revisione dei precursori e relativi valori di soglia (fase previsionale e fase di monitoraggio); Potenziamento sistemi informativi, infrastrutture telematiche e sistemi di supporto alla decisione e implementazione su web di procedure di verifica/gestione/comunicazione degli stati di attivazione delle allerta comunali Sviluppo di procedure ad hoc per il processamento e la gestione dei feedback provenienti dalla pianificazione comunale di emergenza, sia in corso di evento che non (dati, procedure, risorse, scenari locali, etc.) Adozione di convenzioni/accordi per l’acquisizione di modellistica meteo a scala locale e previsione quantitativa di precipitazione (QPF) Utilizzo dei prodotti e dei risultati dell’attività del PON Governance – Riduzione rischio idrogeologico e idraulico per il miglioramento del sistema di allertamento

RR = P/ KP * V/ KV * E/ KE GOVERNANCE DEL RISCHIO RESIDUO Preannuncio scenario di rischio attraverso valutazione idelle criticità attese Contrasto e intervento tecnico urgente Soccorso e assistenza alla popolazione SISTEMA DI ALLERTAMENTO A FINI DI PROTEZIONE CIVILE PIANIFICAZIONE DI PROTEZIONE CIVILE (MODELLO DI INTERVENTO E RISPOSTA OPERATIVA) GOVERNANCE DEL RISCHIO RESIDUO

Il Sistema di allertamento per il rischio meteoidrogeologico e idraulico in Campania