CAPITOLO 8 LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO Che cos’è il linguaggio

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CAPITOLO 8 LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO Che cos’è il linguaggio Come si sviluppa il linguaggio Fattori biologici e ambientali Linguaggio e cognizione

Che cos’è il linguaggio? Definizione di linguaggio Linguaggio Una forma di comunicazione, parlata, scritta o a gesti, basata su un sistema di simboli. Generatività infinita La capacità di produrre un numero infinito di frasi di senso compiuto a partire da un numero finito di parole e regole.

Che cos’è il linguaggio? Sistemi di regole del linguaggio Fonologia Il sistema di suoni di una lingua. Un fonema è un’unità di suono più piccola che influenza il significato. La fonologia contiene le regole fonotattiche che governano le combinazioni dei suoni che possono o non possono occorrere in sequenza all’interno di una parola. Ad esempio, in italiano la /t/ può combinarsi con /r/, /s/, /l/, ma non con /v/ o /c/.

Che cos’è il linguaggio? Sistemi di regole del linguaggio (segue) Morfologia E’ quella parte della linguistica che studia la struttura delle parole. Un morfema è una parola o parte di una parola che non può essere suddivisa in parti significanti più piccole. Le regole della morfologia descrivono il modo in cui i morfemi possono essere combinati nelle parole. Morfologia libera e morfologia legata.

Che cos’è il linguaggio? Sistemi di regole del linguaggio (segue) Sintassi Il modo in cui le parole sono combinate tra loro per ottenere frasi e sintagmi accettabili. Le regole sintattiche variano a seconda della lingua madre di riferimento e riguardano l’ordine delle parole e le trasformazioni delle frasi (da attiva a passiva o interrogativa). Nonostante le differenze della struttura sintattica, le lingue del mondo hanno molto in comune tra loro.

Che cos’è il linguaggio? Sistemi di regole del linguaggio (segue) Semantica Il significato di parole e frasi. Pragmatica L’uso appropriato del linguaggio in contesti diversi. Le regole pragmatiche (ad esempio i modi per salutare o per dire grazie) possono essere anche molto complesse e diverse da una cultura all’altra .

Come si sviluppa il linguaggio Infanzia Babbling e altre vocalizzazioni L’obiettivo delle prime forme di comunicazione è quello di attirare l’attenzione di chi si prende cura dei bambini e di chi li circonda. Durante il primo anno di vita i vocalizzi dei bambini seguono questa sequenza: Piangere Tubare Babbling (lallazione)

Come si sviluppa il linguaggio Infanzia Babbling e altre vocalizzazioni (segue) Vocalizzazioni Suoni di pre-pianto (prime settimane dopo la nascita), Vocalizzazioni non di pianto: il bambino gioca coi suoni. Imitazioni vocaliche (2/3 mesi). I vocalizzi infantili non sono casuali.

Come si sviluppa il linguaggio Infanzia Babbling e altre vocalizzazioni (segue) Lallazione Indica la sequenza di sillabe, consonanti e vocali, ripetute due o più volte che il bambino comincia a produrre a 4-6 mesi. Si distingue una lallazione canonica o reduplicata (7-10 mesi) e lallazione variata (10-12 mesi).

Come si sviluppa il linguaggio Infanzia (segue) Gesti comunicativi e attenzione condivisa Si definiscono gesti comunicativi tutte le azioni corporee che hanno le seguenti caratteristiche: sono usate con intenzione comunicativa, sono convenzionali, si riferiscono ad un oggetto o evento esterno. Gesti performativi o deittici: esprimono l’intenzione comunicativa del bambino che li usa per riferirsi a oggetti/eventi esterni mentre il referente di tale comunicazione è dato interamente dal contesto in cui è inserito. Si tratta di 3 tipi di gesti: indicare, mostrare e richiedere.

Come si sviluppa il linguaggio Il gesto di indicare (pointing) è osservabile fin dai 2 mesi di vita. La mancanza di pointing è considerata un indicatore importante di problemi del sistema comunicativo. Lo stesso gesto può avere funzione: Richiestiva: il bambino indica per chiedere. Dichiarativa: indica per richiamare l’attenzione dell’adulto su un oggetto o evento esterno Gesti simbolici o referenziali: hanno un referente specifico indipendente dal contesto, ossia il loro contenuto semantico non varia al variare del contesto. Molti autori ritengono che ci sia una relazione tra la produzione di gesti e la produzione linguistica.

Come si sviluppa il linguaggio Infanzia Attenzione condivisa (segue) Fenomeno in base al quale il bambino e l’adulto “condividono l’attenzione”, e cioè guardano lo stesso oggetto/evento esterno alla diade, e allo stesso tempo mantengono un coinvolgimento sociale reciproco. Gli episodi di attenzione condivisa diventano frequenti a partire dai sei mesi di vita e sono indicativi delle interazioni triadiche. Attenzione condivisa e teoria della mente

Come si sviluppa il linguaggio Infanzia (segue) Riconoscimento dei suoni del linguaggio Molto prima di imparare le parole, i bambini possono distinguere tra i suoni di una lingua. L’esperimento di Kuhl ha dimostrato che dalla nascita fino a 6 mesi i bambini riconoscono i cambiamenti di suono a prescindere dalla lingua di provenienza dei suoni. A partire dai 6 mesi i bambini migliorano la loro percezione dei cambiamenti di suono della loro lingua madre.

Come si sviluppa il linguaggio Infanzia (segue) Prime parole Tra gli 8 e i 12 mesi d’età i bambini mostrano un’iniziale comprensione delle parole. Il vocabolario del bambino inizia a costruirsi quando egli pronuncia la sua prima parola, solitamente tra i 10 e i 15 mesi. In media i bambini di 18 mesi possono pronunciare 50 parole, entro i 2 anni anche 200: esplosione del vocabolario.

Come si sviluppa il linguaggio Infanzia (segue) Prime parole Sovraestenzione è la tendenza ad applicare una parola ad oggetti ad essa non legati o inappropriati. Sottoestensione invece è la tendenza ad applicare una parola in modo troppo ristretto.

Come si sviluppa il linguaggio Variazione delle tappe nel linguaggio

Come si sviluppa il linguaggio Infanzia (segue) Dall’olofrase alle espressioni a due parole Olofrase o frase monorematica è una frase che consiste di una sola parola in cui il significato implicito nella parola singola equivale a quello di una frase completa. Combinazioni trasmodali: combinazioni parola-gesto (equivalenti, complementari, supplementari).

Come si sviluppa il linguaggio Infanzia (segue) Dall’olofrase alle espressioni a due parole Tra i 18 e i 24 mesi i bambini passano dall’olofrase alle espressioni a due parole. Per poter parlare di combinazioni vere e proprie occorre: concatenamento temporale, relazionalità semantica e legame strutturale unificante. Le altre sono forme transizionali. Il discorso telegrafico è l’uso di parole brevi e precise senza elementi grammaticali quali gli articoli, i verbi ausiliari, e altre congiunzioni.

Come si sviluppa il linguaggio Seconda infanzia Tra i 2 e i 3 anni di età, i bambini passano velocemente allo stadio delle combinazioni di 3, 4 e 5 parole e da frasi semplici che esprimono una singola proposizione a frasi più complesse. Con lo svolgersi della prima parte della seconda infanzia i bambini riescono progressivamente a comprendere meglio i sistemi di regole del linguaggio, correggendo errori fino ad allora frequenti (“Sono stato brezzato!”).

Come si sviluppa il linguaggio Seconda infanzia (segue) Progressi in fonologia e morfologia Durante gli anni prescolari la maggior parte dei bambini diventa sensibile ai suoni delle parole. Man mano che i bambini si allontanano dalle espressioni a due parole diventa evidente che essi conoscono le regole della morfologia. I bambini ipergeneralizzano le regole morfologiche, applicandole a parole che non seguono le stesse regole (non rispettano le eccezioni).

Come si sviluppa il linguaggio Seconda infanzia (segue) Progressi nella sintassi Bambini in età pre-scolare imparano anche ad applicare le regole della sintassi. Il bambino, nel formare i primi enunciati a più parole, si serve di due classi di vocaboli: la classe perno o pivot (P) e la classe residua o aperta (R). Il primo connettivo appreso è la congiunzione e. Abbastanza precocemente compaiono anche dopo, quando, perché, ma.

Come si sviluppa il linguaggio Seconda infanzia (segue) Progressi nella semantica Via via che il bambino impara parole, rapidamente progredisce anche la sua conoscenza dei significati delle parole. A 6 anni il vocabolario è di circa 8.000-14.000 parole. I bambini che arrivano alle elementari Un posto a sé spetta al lessico psicologico: insieme dei termini che esprimono stati interni di natura cognitiva e non.

Come si sviluppa il linguaggio Seconda infanzia (segue) Progressi nella pragmatica A circa 3 anni i bambini migliorano la loro capacità di parlare di cose che non sono fisicamente presenti (displacement). A circa 4 anni i bambini sviluppano una particolare sensibilità verso le necessità altrui nella conversazione. Uno dei modi in cui dimostrano tale sensibilità è attraverso l’uso degli articoli il e un. Fin da piccoli imparano regole di conversazione e di buona educazione fondate culturalmente Intorno ai 4-5 anni d’età i bambini imparano a cambiare il loro stile di discorso secondo la situazione in cui si trovano.

Come si sviluppa il linguaggio Competenza alfabetica (literacy) precoce Literacy: Competenza alfabetica i cui precursori includono le abilità linguistiche e le conoscenze fonologiche e sintattiche. Può essere influenzata dalle caratteristiche dell’ambiente familiare e può influenzare la successiva capacità di lettura e scrittura.

Come si sviluppa il linguaggio Età scolare e preadolescenza Vocabolario e grammatica I bambini sono meno legati alle azioni e alle percezioni associate alle parole, e diventano più analitici nel loro atteggiamento verso di esse. Consapevolezza metalinguistica: si riferisce alla conoscenza del linguaggio che permette ai bambini di “pensare al loro linguaggio, capire cosa siano le parole, e persino definirle”. La consapevolezza metalinguistica migliora durante gli anni della scuola elementare.

Come si sviluppa il linguaggio Età scolare e preadolescenza (segue) Leggere I bambini che arrivano alla scuola elementare con un vocabolario ristretto spesso tendono a sviluppare difficoltà nella lettura. Le capacità di lettura si sviluppano nel corso di molti anni: prima di imparare a leggere, i bambini devono essere in grado di usare il linguaggio per parlare di oggetti assenti, imparare cosa sia una parola, e riconoscere e parlare dei suoni. Principio alfabetico: le lettere rappresentano dei suoni nel linguaggio.

Come si sviluppa il linguaggio Età scolare e preadolescenza (segue) Leggere (segue) Come si dovrebbe insegnare a leggere ai bambini? Approccio olistico o integrale al linguaggio: le istruzioni sulla lettura dovrebbero andare di pari passo con l’apprendimento naturale della lingua. I materiali di lettura devono essere di senso compiuto. Approccio fondato sulle abilità di base e sulla fonologia: le istruzioni sulla lettura devono insegnare la fonetica e le sue regole principali per poter tradurre i simboli scritti in suoni.

Come si sviluppa il linguaggio Età scolare e preadolescenza (segue) Scrivere I bambini iniziano a scarabocchiare intorno all’età di 2/3 anni. La maggior parte dei bambini a 4 anni sa scrivere il proprio nome in stampatello. A 5 anni sono in grado di copiare sia lettere che parole brevi. Diventare un buon scrittore richiede molti anni e molta pratica.

Come si sviluppa il linguaggio Bilinguismo Il Bilinguismo, la capacità di parlare due lingue, ha un effetto positivo sullo sviluppo cognitivo nei bambini. Bambini bilingue, infatti, rispondono meglio dei coetanei che parlano una sola lingua in test di controllo dell’attenzione, formulazione di concetti, ragionamento analitico, flessibilità e complessità cognitiva. Essi sono anche più abili negli aspetti morfologici del linguaggio.

Come si sviluppa il linguaggio Imparare una seconda lingua I periodi sensibili variano all’interno dei diversi sistemi della lingua: chi impara una lingua in adolescenza e in età adulta ha meno difficoltà nel lessico che nella grammatica e nella fonologia. L’abilità dei bambini di pronunciare le parole bene come nella lingua madre decresce con l’età. Gli adulti tendono a imparare una seconda lingua più velocemente dei bambini, ma il loro livello finale di efficienza non è alto come quello raggiunto dai bambini.

Come si sviluppa il linguaggio Adolescenza Lo sviluppo linguistico durante l’adolescenza include una più alta raffinatezza nell’uso delle parole; con lo sviluppo del pensiero astratto, si diventa più bravi nell’analisi della funzione delle parole nelle frasi. Metafore: paragoni impliciti tra concetti dissimili. Satira: uso di ironia, derisione, arguzia per descrivere stravaganze e stranezze.

Come si sviluppa il linguaggio Adolescenza (segue) Gli adolescenti sono più abili nell’organizzazione delle idee prima di scrivere, e nella distinzione tra elementi generali e specifici mentre scrivono. Durante l’adolescenza il modo di parlare cambia rapidamente e spesso i giovani adolescenti parlano coi loro pari una sorta di dialetto caratterizzato da gergo e slang (un dialetto è una varietà di linguaggio che si distingue per vocabolario, grammatica e pronuncia).

Fattori biologici e ambientali Il linguista Noam Chomsky (1957) sosteneva che gli esseri umani sono biologicamente predisposti per imparare il linguaggio in un determinato momento e modo nel corso della loro vita. I bambini nascono dotati di un dispositivo di acquisizione del linguaggio (language acquisition device -LAD). I bambini sono preparati dalla natura a distinguere i suoni del linguaggio e a individuare e seguire le regole del linguaggio.

Fattori biologici e ambientali Evoluzione e ruolo del cervello nel linguaggio Area di Broca: una zona del lobo frontale sinistro del cervello che controlla il movimento muscolare coinvolto nell’articolazione delle parole. Area di Wernicke: una zona dell’emisfero sinistro del cervello coinvolto nella comprensione del linguaggio. Afasia: una perdita o un deterioramento delle abilità linguistiche dovute ad un danno cerebrale.

Fattori biologici e ambientali Le aree di Broca e di Wernicke

Fattori biologici e ambientali Esiste un periodo critico per l’apprendimento del linguaggio? Periodo critico Un periodo di tempo fisso durante il quale alcune esperienze possono avere un effetto di lunga durata nello sviluppo; dopo il quale imparare risulta difficile se non impossibile. Le capacità linguistiche dei bambini piccoli non sembrano provare l’esistenza di un periodo biologico critico superato da bambini più grandi e adulti.

Fattori biologici e ambientali L’insegnamento di Genie Bambini come Genie, che subiscono abbandono, abuso e non sono esposti al linguaggio per molti anni, raramente riescono a parlare normalmente. Alcuni esperti linguisti hanno ipotizzato che casi simili testimoniano l’esistenza di un periodo critico per lo sviluppo del linguaggio, ma altre questioni rendono ambigua questa ipotesi: questi soggetti potrebbero soffrire di possibili deficit neurologici e gravi traumi emotivi.

Fattori biologici e ambientali Fattori ambientali La prospettiva comportamentista Il linguaggio è rappresentato da catene di risposte acquisite attraverso meccanismi di rinforzamento (Skinner, 1957) Il linguaggio è una capacità acquisita complessa. Critiche: i bambini imparano la sintassi delle loro madrelingua anche se non vengono rinforzati nel farlo; il grande e vario ordine tipico del linguaggio non può essere spiegato dal comportamentismo.

Fattori biologici e ambientali Fattori ambientali (segue) Interazione con le persone: Il sostegno e il coinvolgimento di chi si prende cura dei bambini e degli insegnanti favoriscono in gran misura l’apprendimento linguistico di un bambino. La quantità di conversazione offerta dai genitori ai loro figli è proporzionale alla crescita del vocabolario del bambino. La quantità di conversazione è legata allo status socio-economico della famiglia.

Fattori biologici e ambientali Fattori ambientali (segue) Discorso rivolto al bambino (child-directed speech) o baby-talk Il tipo di linguaggio spesso usato dagli adulti quando parlano a bambini piccoli. E’ caratterizzato da toni più alti del normale e da parole e frasi molto semplici. Ha la funzione importante di catturare l’attenzione del bambino e mantenere la comunicazione.

Fattori biologici e ambientali Fattori ambientali (segue) Strategie per ottimizzare l’acquisizione del linguaggio nel bambino: Rimodellamento (recasting): riformulazione di ciò che è stato detto dal bambino. Espansione (expanding): riaffermare, in una forma linguisticamente raffinata ciò che il bambino dice. Denominazione (labeling): individuazione dei nomi degli oggetti. Incoraggiamento, non la pressione e la pratica, è la vera chiave dello sviluppo linguistico.

Fattori biologici e ambientali Fattori ambientali (segue) Una delle situazioni particolari in cui spesso si trovano genitore e bambino e a partire dalla quale si inizia a strutturare la capacità di parlare e di raccontare è la lettura di libri di figure. Bruner e Ninio identificarono la peculiarità del linguaggio usato dalla madre in questa occasione nell’uso di pochi enunciati, ripetuti ciclicamente e riconducibili a quattro categorie: vocativo di richiamo (Guarda! Vedi!), domanda (Cos’è quello?), etichettamento (È un…) e rinforzo o feedback (Sì, bravo! No, non è quello).

Fattori biologici e ambientali Una prospettiva interazionista sul linguaggio Jerome Bruner suggerisce che il contesto socio- culturale sia estremamente importante nella comprensione dello sviluppo linguistico del bambino. Bruner sottolinea il ruolo dei genitori e degli insegnanti nella costruzione del sistema di supporto per l’acquisizione del linguaggio (Language Acquisition Support System-LASS). Sebbene imparare a parlare richieda pochi supporti, tuttavia, la presenza di supporto facilita molto il percorso di apprendimento del linguaggio.

Linguaggio e cognizione Sindrome di Williams: una condizione genetica che include una combinazione unica di abilità espressive verbali con QI particolarmente bassi e un limitato controllo spaziale e motorio. Gli studi su questa sindrome ci suggeriscono la possibilità che pensiero e linguaggio non siano poi così tanto collegati: La cognizione è necessaria per il linguaggio? Il linguaggio è necessario (o importante) per la cognizione?

Linguaggio e cognizione Il pensiero può influenzare il linguaggio e il linguaggio può influenzare il pensiero, ma entrambi piuttosto che essere parti di un sistema cognitivo singolo e automatizzato, si evolvono come elementi della mente separati, modulari e biologicamente predisposti.

Linguaggio e cognizione Uno studio recente ha esaminato se memoria, competenza rappresentazionale, velocità di processazione e attenzione erano correlati con lo sviluppo del linguaggio dei bambini. La memoria e la competenza rappresentazionale valutate a 12 mesi sembrano predire il linguaggio a 36 mesi indipendentemente dallo status di nascita. Le dimensioni della memoria che meglio predicono lo sviluppo del linguaggio erano la ricognizione e il ricordo, ma non la memoria a breve termine. Le dimensioni della competenza rappresentazionale che meglio predicono lo sviluppo linguistico erano la percezione trasmodale (associazione tatto-visione) e la permanenza dell’oggetto.