centro-settentrionale gruppo asiatico orientale

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Pesco Fam.: Rosaceae Gen.: Persica
Advertisements

Università degli Studi di Padova
Avversità della vite Peronospora, Oidio, Botrite. Flavescenza dorata. Malattie del legno: mal dell'esca, eutipiosi, escoriosi. Marciume nero. Marciume.
Equilibrio fisiologico e architettura del vigneto
Actinidia o Kiwi.
Evoluzione della viticoltura
© THE WINE REBELS Tutte le foto ed i video sono presi liberamente da
LA VITE.
Piante e frutti Attività di introduzione e informazione sulle piante e frutti autunnali iNSEGNATE susy Di Vaio.
La vite, il territorio e l’uomo
VARIETÀ LAMBRUSCO SALAMINO N. LAMBRUSCO SALAMINO N. – Clone I-Ampelos TEA ® 2 D Costitutore - C.I.V.V. Ampelos - Dalmonte Guido e Vittorio Vivai - Vivaio.
VARIETÀ CABERNET SAUVIGNON N. CABERNET SAUVIGNON N. – Clone I-Ampelos TEA ® 11 Costitutore - C.I.V.V. Ampelos - Vivaio Enotria s.s. Iscrizione al registro.
La famiglia delle Nymphaeaceae, caratterizzata da alcune somiglianze con le monocotiledoni, comprende circa 100 specie erbacee completamente adattate all'ambiente.
Rauscedo 29 Ottobre 2015 EUGENIO SARTORI. Deve rispondere a nuove esigenze: -SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE(65% dei fitofarmaci nella U.E.sono utilizzati in.
ALBERELLO.
LA POTATURA DELLA VITE.
Dipartimento di Agraria Università di Napoli . Federico II
POTATURA MECCANICA, SISTEMI DI ALLEVAMENTO E MAL DELL’ESCA: ESISTONO CORRELAZIONI? DOTT. AGR. EN. RICCARDO CASTALDI WORKSHOP ENOVITIS Gestione della chioma:
CRITERI GUIDA PER LA SCELTA DEL MATERIALE VEGETALE :
Cicalina della Flavescenza Dorata
La rinascita della Via della Seta passa per Belluno
6) Foraggicoltura d) Graminacee da prato
L’adattamento delle piante all’ambiente
Corso di potatura base Fattoria La Quercia 16 gennaio 2016 Punto Uva.
2° I. C. ″O. M. CORBINO″ - AUGUSTA Gianino Francesco, classe 3 D.
INTRODUZIONE AL WORKSHOP: STATO DELL’ ARTE E FABBISOGNO DI CONOSCENZE Prof. Stefano Poni Dipartimento di Scienze delle Produzione Vegetali Sostenibili.
1. Generalità 2. Tipi di autoincompatibilità 5. Autoincompatibilità e miglioramento genetico 6. Metodi per superare l’ autoincompatibilità 7. Metodi per.
Regione Campania S.T.A.P.A. Ce.P.I.C.A. di Avellino Settore Tecnico Amministrativo Provinciale Agricoltura Centro Provinciale Informazione e Consulenza.
CALIFORNIA & IL VINO PORTO 21/02/2017 IL MONDO DEL VINO V^Kc
GranCereali NP CONCIMI ORGANO-MINERALI NP
PIEMONTE LE REGIONI DEL VINO 5KC 2016/ IPSEOA BARGA ALICE LUCAROTTI.
Sudafrica Vini dal mondo Prof. Pedri Alessio Lorenzetti Luca 5°kc
c) Leguminose da erbaio
Una passione per il vino e per il territorio, lunga più di 100 anni…
La filiera del vino in provincia di Pavia e le sue prospettive
Hydrangea serrata 'Santiago®'
AMPELOGRAFIA 2014 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI / SITOGRAFIA Aleatico
COME LA LUNA E IL SOLE INFLUENZANO LA TERRA
IL CILE 5kc Ipseoa Barga 21/02/17 Araneda Nicolas
Australia/ Nuova Zelanda
APRICA* . Pianta: Varietà ad alto fabbisogno in freddo adatta agli ambienti continentali europei. Pianta molto rustica, con ottima tolleranza alle malattie.
La sequoia della California ha tronco eretto e corteccia spessa.
Lavoro di Annachiara Nicoletta Classe I B a.s
DISTRIBUZIONI TEORICHE DI PROBABILITA’
INDINSPENSABILI PER LA VITA. IL REGNO DELLE PIANTE.
LAZIO LE REGIONI DEL VINO 5KC 2016/ IPSEOA BARGA
Uscita didattica Destinazione: Azienda viticola Vignalta
L'acqua è il componente predominante di frutta e verdura fresca, che rappresenta generalmente il 70-90% del loro peso fresco, con alcuni frutti e verdure.
Lezione del 25 maggio 2017 I cinque tipi principali di cellule vegetali. Le cellule parenchimatiche. Le cellule collenchimatiche. Le cellule sclerenchimatiche.
Le origini del riso Pangea: continenti uniti Oryza sativa Sottospecie indica e japonica.
VITIVINICOLTURA E CAMBIAMENTO CLIMATICO
Sognare sugli atlanti, II Approfondimento a cura di V. Sciacca
Patologie della vite.
GRUPPO TERRA 1G PROF.SSA MAURA ROBERTA ORLANDO I.C.N ZINGARELLI
Lombardia LE REGIONI DEL VINO 5KC 2016/ IPSEOA BARGA
L’Asia è il continente più grande, ricopre circa un terzo delle terre emerse. Il confine convenzionale tra l'Europa e l'Asia corre lungo i Monti Urali,
Canada.
Esercitazione 5 Economia Politica - Terracina
CORSO BASE DI DEGUSTAZIONE VINO
CORSO BASE DI DEGUSTAZIONE VINO
Dati caratteristici La Luna ed i suoi movimenti •Raggio medio: 1738 km
Risorsa insostituibile
LE PIANTE DI CHRISTIAN STROLLO.
Le regioni temperate della terra
Centro di Ricerca per la Viticoltura e l’Enologia – Conegliano -
BOTRITE DELLA VITE Botrytis cinerea Ascomiceti
Cicalina della Flavescenza Dorata
Avversità della vite Peronospora, Oidio, Botrite. Flavescenza dorata. Malattie del legno: mal dell'esca, eutipiosi, escoriosi. Marciume nero. Marciume.
Oidio del melo.
BUONO COME L’OLIO Un viaggio nel tempo dall’olivo all’olio
Transcript della presentazione:

centro-settentrionale gruppo asiatico orientale Origine geografica della vite gruppo americano centro-settentrionale gruppo asiatico orientale gruppo eurasiatico occidentale (bacino del Mediterraneo e del Medio Oriente)

Inquadramento botanico della vite reparto botanico: FANEROGAME sottoreparto: ANGIOSPERME classe DICOTILEDONI ordine: RHAMNALES famiglia: VITACEAE sottofamiglie: AMPELIDEAE generi: VITIS sottogeneri: EUVITIS MUSCADINIA

genere VITIS V. rotundifolia Sottogenere V. munsoniana Muscadinia V. popenoei Principali specie America centro- sett. V. labrusca, V. berlandieri, V. riparia, V. rupestris. genere VITIS silvestris Sottogenere Euvitis 2n=38 Europa e Asia occidentale V. vinifera sativa Asia orientale V. amurensis

V. rotundifolia e V. munsoniana : Sono specie cespugliose con foglie rotondeggianti e piccole, abbastanza simili fra loro, non c’è polimorfismo. Sensibili al freddo (-5°C) Viticci semplici intermittenti Fiori maschili o femminili (dioicia) Difficoltà di impollinazione Grappoli piccoli, capacità produttiva non elevata; acini si distaccano a maturità Gusto delle bacche muschiato

genere VITIS V. rotundifolia Sottogenere V. munsoniana Muscadinia V. popenoei Principali specie America centro- sett. V. labrusca, V. berlandieri, V. riparia, V. rupestris. genere VITIS silvestris Sottogenere Euvitis 2n=38 Europa e Asia occidentale V. vinifera sativa Asia orientale V. amurensis

 Vitis labrusca (varietà Concord e Niagara) originaria del lago Ontario (zona orientale degli USA) viticci continui, foglie orbicolari, grandi, gemme cotonose, fiori ermafroditi o femminili acini grandi, violacei, di facile distacco, succo vinificabile con gusto “foxy”=“volpino” fiori ermafroditi o femminili resistente a oidio, botrite e al freddo (- 20°C). Mediamente resistente alla fillossera, sensibile al calcare, facilità alla radicazione Varie cv coltivate in USA: Concord, Delaware sono state usate per fare ibridi di 1° , 2° e 3° generazione con viti europee

Morfologia delle foglie adulte

Vitis berlandieri originaria delle regioni meridionali degli Stati Uniti (Texas) caratteristiche : -medio-buona resistenza alla fillossera -buona affinità di innesto -bassissima capacità di radicazione -elevata resistenza al calcare e alla siccità

Vitis riparia originaria degli Stati uniti nelle zone dei grandi fiumi, in terreni alluvionali profondi e freschi caratteristiche : -elevata resistenza alla fillossera -buona affinità di innesto -buona capacità di radicazione -mediocre resistenza al calcare.

Vitis rupestris originaria dei terreni sassosi delle regioni meridionali degli Stati Uniti . caratteristiche : -buona resistenza alla fillossera -buona affinità di innesto -discreta capacità di radicazione -buona resistenza al calcare.

Specie originarie dell’Asia Orientale Specie resistenti al freddo (fino a - 40°C): - V. amurensis (originaria del fiume Amur, Siberia e Cina orientale), resistente all’oidio, poco resistente alla fillossera: specie che ha importanza perché usata nei programmi di miglioramento genetico Specie sensibili al freddo -sono comprese diverse specie spinose di origine tropicale

Specie originarie delle zone europee e asiatico-occidentali: V. vinifera è la specie diffusa in Europa più importante del mondo per le sue caratteristiche qualitative; molto sensibile alle malattie ha due sottospecie: V. vinifera silvestris, spontanea, dioica, cresce spontaneamente in Europa, grappoli con pochi acini piccoli e aciduli. V. vinifera sativa, ermafrodita, comprende tutti i vitigni coltivati Proles orientalis origine Russia, Turchia, Iran: uve da tavola con grappoli ed acini di grandi dimensioni (es. cv. Regina) Proles pontica origine Egitto, Siria, Grecia: uve con grappoli ed acini di media dimensione (es. cv Moscato) Proles occidentalis origine Italia, Francia, Germania, uva da vino con Grappoli ed acini di piccola dimensione (es. cv Pinot)

Distribuzione della viticoltura nel mondo

Superficie mondiale del Vigneto ha (x 1.000.000) Produzioni mondiali di Uva t (x 1.000.000)

Produzioni mondiali di Vino hl (x 1.000.000) Consumi mondiali di Vino hl (x 1.000.000)

Produzione mondiale di Uva (%) suddivisa per continenti Media 1976-80 Media 1981-85 Media 1986-90 Media 1991-94  Europa  Asia  Oceania  America  Africa

Superfici coltivate a Vite (ha x 1.000) nei principali paesi europei Media 1976-80 Media 1981-85 Media 1986-90 Media 1991-94  Italia  Spagna  Germania  Francia  Portogallo  Grecia

nei principali paesi europei Produzioni vino (hl x 1000 ) nei principali paesi europei Media 1976-80 Media 1981-85 Media 1986-90 Media 1991-94  Italia  Spagna  Germania  Francia  Portogallo  Grecia

Viticoltura italiana: superficie vitata 1970: 1.109.000 ha 1982: 1.063.000 ha 70.000 ha 54.000 ha 58.000 ha 1990: 865.000 ha 60.000 ha 1997: 788.000 ha 110.000 ha 2000: 675.000 ha 2002: 700.000 ha ? 150.000 ha 2003: ??? (*) 91% uva da vino

Viticoltura italiana: ripartizione percentuale delle aziende viticole italiane per classi di superficie 1980 % 2000 % Ettari Ettari 46,5 °N < 1 81,5 < 5 85 1-2 10,5 5-50 10 2-5 5,4 > 50 5 5-10 2,1 36,5 °N 10-20 0,3 > 20 0,2

*regioni con maggiore superficie di vigneti in pianura Viticoltura italiana: distribuzione dei vigneti secondo la giacitura (1997) Vigneti ettari % 46,5 °N montagna e alta collina * 15.000 2 * media e bassa collina * 277.500 37 * 457.500 61 pianura 750.000 100 * Totale 36,5 °N *regioni con maggiore superficie di vigneti in pianura

*regioni con maggiore superficie di vigneti oltre i 30 anni Viticoltura italiana: ripartizione percentuale delle superfici dei vigneti italiani per classi di età (dati anni 90) 46,5 °N anni % * * meno di 3 5 * 3-4 14 * 10-19 42 * 20-29 26 * più di 30 13 36,5 °N *regioni con maggiore superficie di vigneti oltre i 30 anni

Ciclo vegeto produttivo della vite

Fenologia della vite Dall’inizio del pianto all’inizio del germogliamento fino all’inizio fioritura dalla fioritura all’allegagione dall’allegagione all’inviatura dall’invaiatura alla maturazione dalla maturazione alla caduta foglie da caduta foglie a inizio pianto (dormienza)

Gemma mista sul tralcio

Dopo la rottura delle gemme ha inizio il germogliamento, Nella vite è più tardivo rispetto ad altre specie da frutto Il massimo della crescita vegetativa si ha verso il termine della primavera.

Il germogliamento inizia secondo alcuni autori con T media giornaliera > 10 oC – fine marzo- inizio aprile in ER

Germogli a legno da gemme della corona

Dopo la rottura delle gemme ha inizio il germogliamento, Il massimo della crescita vegetativa si ha verso il termine della primavera. I germogli principali danno origine a femminelle (germogli avventizi da gemme pronte). La crescita vegetativa rallenta all’inizio dell’estate, ma non si forma la gemma apicale , come invece accade in molti alberi da frutto decidui. La vite differisce da molti alberi da frutto decidui dal momento che la crescita primaverile dei germogli anticipa e non è successiva a quella dell’apparato radicale. .

All’ascella delle foglie si differenziano le gemme per l’anno seguente

Germoglio in crescita viticcio grappolo femminella complesso gemmario

Il germoglio è caratterizzato da nodi e internodi Sui nodi sono inserite le foglie e tra la base del picciolo e il germoglio sono presenti le gemme. Tali gemme sono complessi gemmari all’interno dei quali sono presenti : apici ibernanti che schiuderanno l’anno successivo; apici pronti che possono invece svilupparsi lo stesso anno della loro formazione e dare origine alle femminelle. Dal lato opposto alle foglie, a partire dal 2°-3° nodo, si inseriscono i grappoli e/o i viticci.

Viticci

Foglie: alterne e distiche, cioè disposte in due serie longitudinali diametralmente opposte. viticci

Viticci organi di presa e di sostegno; organi omologhi ai grappoli; si sviluppano sui nodi di ordine superiore (6°, 7°, ecc.) rispetto ai nodi (3°, 4°, ecc.) su cui sono inseriti i grappoli. in Vitis vinifera e nelle altre specie di Vitis sono discontinui (presenti in due nodi consecutivi e assenti nel terzo) in Vitis labrusca sono continui

Vitis labrusca : viticci continui da Eynard e Dalmasso, 1990

FOGLIE Semplici Pentagonali piccioli + - lungo forma può variare tra specie e specie e cv. e cv. foglia è tipico carattere usato in ampelografia per riconoscimento cv.

Vitis rupestris

La differenziazione a fiore della gemma inizia già a metà maggio dell’anno precedente la schiusura, rallenta inverno e riprende per in primavera per completarsi poco prima della fioritura

Le gemme pronte si sviluppano nello stesso anno di formazione

la fioritura avviene tardivamente e nel periodo di massima crescita dei germogli. L’induzione a fiore delle gemme e la loro differenziazione avviene già un anno prima della fioritura L’unico episodio in cui si verifica abscissione dei frutti è all’allegagione

I grappoli sono portati dalla parte opposta delle foglie in genere dal dal 2o al 7o nodo In numero di 1-3 per germoglio

Infiorescenza della vite è un racemo (grappolo composto). Asse principale = rachide sul rachide si sviluppano i racemoli laterali e su questi si differenziano i bottoni fiorali Posizione delle infiorescenze sul germoglio: opposte alla foglia Numero di infiorescenze per germoglio: normalmente da 1 a 3

rachide racemoli laterali

La fioritura avviene alle nostre latitudini tra fine maggio e metà giugno La fioritura si realizza quando la caliptra (corolla) si distacca , liberando gli stami La T ottimale per la fioritura è tra 15 e 22 oC.

bottoni fiorali corolla=caliptra calice pedicello

stigma antera stami ovario

Fasi successive della fioritura : ESPULSIONE DELLA CALIPTRA in seguito alla crescita degli organi interni Caliptra Antere bilobate 5 stami talamo ovario da Eynard e Dalmasso, 1990

Granulo pollinico di forma ellittica con solco mediano

La fioritura non avviene contemporaneamente in tutte le parti del grappolo. Dura tra 9 e 21 giorni . Fioriscono prima i fiori della parte centrale del grappolo, poi quelli basali , poi quelli della estremità apicale e poi delle ali.

da Eynard e Dalmasso, 1990 Fiori fisiologicamente maschili Fiori ermafroditi perfetti Fiori fisiologicamente femminili da Eynard e Dalmasso, 1990

L’impollinazione è principalmente anemofila e raramente entomofila La maggior parte delle varietà è autofertile (NO IMPOLLINATORE) Vi sono cvs a fiore fisiologicamente femminile Picolit, Lambrusco Sorbara ed il Moscato rosa In alcune uve (apirene) la fecondazione avviene solo parzialmente (stenospermocarpia che porta ad abbozzi di semi ES. SULTANINA )o non avviene del tutto (partenocarpia) Questo comportamento è un pregio merceologico in alcune une da tavola

Fiori di vite privati della caliptra: ermafrodita perfetta (A), pistillifero, con antere abortite (B) e staminifero (C). Granuli pollinici fortemente ingranditi, a sinistra, normale, con solchi e pori germinativi, a destra, anormale, senza solchi né pori.

Esistono anomalie nello sviluppo di fiori e frutti: La filatura, con cui i grappolini dopo essere emersi filano e si trasformano in viticci La colatura, con disseccamento e caduta fiori (es. basse o alte T) stress nutrizionali (es.clorosi)se supera certi valori è un danno L’allegagione varia tra 20 -50 % di fiori (alta rispetto ad altre specie) Acinellatura, consiste nella presenza di acini piccoli (apireni)in mezzo ad acini normali (verde -- o dolce ++)

INVAIATURA

G M L S N O A F D Germogliamento Allegagione Vendemmia Invaiatura Fioritura Maturazione Crescita dei germogli Gemma dormiente G M L S N O A F D

Mentre avviene la maturazione di frutti, si verifica la lignificazione dei germogli, che diventano tralci, AGOSTAMENTO A questa fase fa seguito quella di aumento di diametro del tronco e delle radici Si verifica poi un secondo periodo di crescita delle radici prima dell’ abscissione delle foglie

Fase di agostamento- lignificazione dei germogli

Composizione grappolo maturo Raspo 3-5 % Vinaccioli 5-10 % Buccia 7-15 % Polpa e mosto 81-87 % Acqua 70-80% Zuccheri 18-24% Acidi organici 4-10 ‰ Antociani, flavoni, tannini, sost. azotate e minerali in genere

Vinacciolo Forma : in vinifera piriforme, con una parte rigonfia e una appuntita (becco)

EFFETTO DELL’INTENSITA’ DI PRESSATURA E DELLA CONCIMAZIONE POTASSICA SUL MOSTO cv. Chardonnay Pressatura (bars) K mosto (mg/L Acidità Tit g/L pH Contr Conc. K Conc.K 0,5 1269 1615 8,7 7,5 3,25 3,33 1,0 1465 1936 7,7 6,6 3,31 3,45 1,5 1680 2105 6,8 6,4 3,52 3,64

FERTILITA’ DELLE GEMME Rapporto tra infiorescenze e numero di gemme lasciate dopo la potatura invernale

Fertilità potenziale Capacità di una gemma di differenziare a fiore , ovvero di dare origine ad un certo numero di primordi fiorali - potenziale produttivo dipende da fattori genetici e ambientali (luce e T) In genere la T è bassa quando si sviluppano le gemme basali, mentre la differenziazione migliore è quella delle gemme in posizione da 4 a 7 Alte T la fert. Potenziale dipende anche dalla velocità di crescita dei germogli ( se eccessiva diminuisce quella delle gemme basali) Con la potatura possiamo decidere come sarà la popolazione delle gemme che lasciamo

Fertilità gemme 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Posizione della gemma sul tralcio

Cultivar con bassa fertilità nelle gemme basali: Sultanina, Nebbiolo, Albana e Trebbiano Cultivar con buona fertilità gemme basali: Sangiovese, Cabernet sauvignon, Merlot Lambrusco etc.

Fertilità reale Nella pratica la fertilità reale è più bassa della potenziale Alcune gemme non si sviluppano in primavera e questo fa abbassare la fertilità reale Da cosa dipende la non schiusura di alcune gemme: dal Carico di gemme che a sua volta dipende dall’equilibrio tra parte aerea e radicale (la vite produce più gemme di quella che servono ma regola il n. di gemme che schiuderanno sulla base dell’equilibrio tra parte aerea e radicale) Se con la potatura lascio troppe gemme une parte non schiude Se lascio il numero giusto tutte schiudono Se ne lascio poche, schiuderanno gemme a legno (avventizie o latenti) In pratica la fertilità reale di poco superiore ad 1 in molte cv. E’ maggiore se lasciamo poche gemme (es. potatura corta con f.d.allevamento a cordone)

Cv. TREBBIANO ALLEVATO A CAPOVOLTO

TIPI DI POTATURA POVERISSIMA <4-5 gemme per ceppo POVERA < 10 gemme per ceppo MEDIA 10-20 “ “ RICCA 20-40 “ “ RICCHISSIMA >40 “ “ Carica di gemme da 40.000 a 150.000 Suolo povero: potatura povera Suolo fertile : potatura ricca

Indici di equilibrio fisiologico La vite deve poter sviluppare germogli uviferi abbastanza lunghi (30 foglie) in modo che vi siano almeno 10-15 foglie sopra il 15o nodo per nutrire il grappolo dopo l’invaiatura La foglia di vite invecchia presto e non nutre il grappolo La stimolazione di femminelle in certi periodi è consigliata

Rapporti competitivi fra l’apice di un germoglio uvifero e i grappoli di vite nell’utilizzo dei carboidrati elaborati dalle foglie dello stesso germoglio maggio giugno luglio agosto settembre ottobre (antesi) (invaiatura) (maturazione)

Indici di equilibrio fisiologico Rapporto superficie fogliare totale e quella esposta alla luce (ottimale= 1,5-2,5) Superficie fogliare (m2) totale e kg uva (ottimale: 1-1,5 Uva prodotta (kg) e legno potatura (kg) detto indice di Ravaz (ottimale=8-12)

Nella vite è possibile stimare la produzione sapendo: carico di gemme (per ettaro) fertilità reale peso grappoli Caso reale cordone permanente a 3 m tra filari e 1,1 m sulla fila 3000 ceppi/ha:

cordone permanente a 3 m tra filari e 1,1 m sulla fila 3000 ceppi/ha: tralci speronati a due gemme ogni 15 cm= 7 speroni /ceppo 14 gemme/ ceppo circa 16 germogli/ceppo circa 20 grappoli/ceppo 200 g /grappolo = 4 kg uva/ceppo 12 T di uva/ha

IMPIANTO DEL VIGNETO ASPETTI LEGISLATIVI Reg CEE 822 del 87 e modifiche vieta nuovi impianti Eccezioni Diritto all’impianto Reimpianti Diritti di portafoglio Nuove quote per impianti a partire dalla fine anni ’90

Scelta varietale e dei portinnesti Piattaforma ampelografica provinciale Vincoli in zone DOC e DOCG

Scelta varietale e dei portinnesti Criteri agronomici di scelta Adattabilità della cultivar all’ambiente Criteri economici di scelta Relazione tra vitigno e tipologia di vino

Portinnesti della vite

Esiste un elenco di portinnesti utilizzabili in Italia (circa 45) Tutti i portinnesti sono clonali (certificati) Criteri di scelta : tolleranza a malattie, vigore adattamento al suolo(calcare, salinità, siccità)

Vengono utilizzati ibridi tra Vitis riparia: predilige terreni freschi, fertili e non calcarei, radica bene, abbastanza vigorosa Vitis rupestris: rustica e resistente a siccità, radica bene Vitis berlandieri: resistente a calcare e siccità ma di difficile radicazione Viti franche di piede vengono coltivate in suoli con >90% sabbia (es. Uva d’oro nei litorali) Vitis candicans, Salt Creek resistente nematodi e salinità

Vitis rupestris

Alcuni dei portinnesti più diffusi V. berlandieri x riparia: K 5 BB (vigoroso), 420 A (vigore medio, si comporta male in vivaio) e e SO4 (meno vigoroso del K5BB, spesso lo sostituisce nei nuovi impianti, vuole suoli freschi di medio impasto) V. riparia x rupestris poco utilizzati, es. COUDREC 3309 diffuso in Australia in suoli poco fertili V. berlandieri x rupestris: 110 Richter, 140 Ruggeri (vigoroso), 1103 Paulsen (vigoroso) V. vinifera x berlandieri: 41 B V. champini: es. Ramsey, tollerante alla salinità

In pratica si consiglia Suoli salini 1103 P Suoli poco fertili, siccitosi o calcarei 1103 P o 140 R in impianti a densità elevata e se si vuole ridurre la vigoria della cv va bene il 420 A (sconsigliato nei reimpianti)

Cv. Cabernet franc Origine francese (Bordeaux) Grappolo di medie dimensioni alato e spargolo Acino di dimensioni medie con intenso aroma erbaceo, buccia spessa blu-nera Vitigno vigoroso molto produttivo fertilità gemme circa 1,5 per germoglio Matura 10-20 settembre

Mediamente sensibile a Peronospora Cv. Cabernet Sauvignon Origine bordolese Molto diffuso oggi, meno in passato Vitigno mediamente vigoroso, portamento eretto - buona fertilità gemme basali Produttività costante ma non elevata dimensione grappolo inferiori a C. franc Grappolo medio-piccolo (100-150 g), cilindrico, spesso con un’ala pronunciata, mediamente compatto Acino medio-piccolo, buccia spessa, blu-nera, polpa carnosa, aroma lievemente erbaceo Matura 18-25 settembre Vino color rubino intenso, fine, migliora con l’invecchiamento Mediamente sensibile a Peronospora

Cv. Merlot - Origine bordolese Vitigno di vigoria media discreta fertilità gemme basali Vitigno rustico, portamento semi-eretto Grappolo di media grandezza e compattezza, piramidale ed alato Acino medio, buccia blu-nera , molto zuccherino( 16-18%) Si ottiene un vino rosso rubino equilibrato di buon corpo equilibrato e con aroma erbaceo non particolarmente adatto all’invecchiamento Matura 15-25 settembre Adatto alla collina Molto sensibile a peronospora

Cv. Sangiovese - origine italiana Grappolo medio grande ( 200-350 g), conico piramidale ed alato , quasi compatto, Acino medie dimensioni nero violetto Maturazione tardiva 1-10 ottobre Buona vigoria e fertilità delle gemme basali portamento eretto Mediamente sensibile a peronospora sensibile a oidio, botrite, acari, cicaline e tignole Molto sensibile a mal dell’esca

Lambrusco grasparossa Vigoria molto elevata media fertilità delle gemme basali portamento semieretto Grappolo di medie dimensioni , conico compatto Acino di medie dimensioni, buccia spessa elevata acidità Maturazione medio tardiva 5-15 ottobre Media suscettibilità a peronospora Bassa suscettibilità a oidio e botrite Molto suscettibile a mal dell’esca

Cv. Chardonnay - originario della Borgogna vitigno di elevata vigoria, buona fertilità della gemme basali (anche 2-3 grappoli/germ) Produttivo - buon accumulo di zuccehri ( 17-19%) e di acidi ( 7-9 per mille) Soffre umidità e gelate tardive Sensibile a botritis e flavescenza dorata Grappolo medio-piccolo, piramidale alato e compatto Acino piccolo, giallo ambrato, aromatico Maturazione precoce 25/8-10/9 Vino spumante o tranquillo, fruttato acido

Cv. Pinot Bianco (Borgogna bianco) Vitigno di media vigoria e buona fertilità gemme basali sensibile a botrite e clorosi ferrica Molto sensibile a Flavescenza dorata maturazione precoce (1-10 settembre) Grappolo medio-piccolo cilindrico e a volte alato Acino medio-piccolo sapore semplice, acido e dolce Adatto alla spumantizzazione

Cv. Sauvignon -origine bordolese Buona vigoria e produzione Germoglio semi-eretto media fertilità delle gemme basali (1-2 grappoli/germ) Grappolo medio-piccolo, alato e compatto Acino medio, dorato buccia spessa e dura aromatico Maturazione media 10-20 settembre Vino molto profumato ed asciutto Mediamente resistente a peronospora ma sensibile a botrite Molto sensibile a cicaline

Sauvignon Riesling italico

Cv. Trebbiano romagnolo Vigoria media portamento semi procombente fertilità gemme basali medio-bassa Molto produttivo Grappolo medio grande, alato e compatto Acino medio grosso verde giallo-scuro lievemente ambrato, sapore neutro Maturazione medio-tardiva Vino da pasto di media qualità maturazione media 15/9-5/10 sensibile a principali patogeni e parassiti animali

Cv. Albana Vigore medio-elevato Scarsa fertilità gemme basali Grappolo molto lungo, da spargolo a compatto a seconda del clone, semplice o alato Acino medio, buccia giallo verdognola o dorata, ambrata e spessa, lievemente aromatico Adatto alla produzione di vino passito Media suscettibilità a peronospora e tignola molto suscettibile a botrite sensibile alle altre malattie e parassiti

Forme di allevamento e potatura della vite

Criteri di scelta Favorire distribuzione della luce e delle gemme nello spazio Creare le condizioni per un ridotto sviluppo di malattie e per facilitarne il controllo Evitare eccessive perdite idriche (es. alberello) Rendere possibile la maccanizzazione Attualmente tendone 21%, alberello 20 % Guyot 15 % Sylvoz 4 %

Forme di allevamento A tralcio rinnovato (Guyot, Pergoletta tendone, capovolto) A cordone permanente (cordone speronato, cordone libero, Casarsa, GDC) In base all’altezza del tralcio o del cordone In base alla presenza o no di fili sopra il cordone In base al numero di gemme per ettaro che vengono lasciate (40-60.000 gemme/ha)

Potatura della vite è Poverissima con meno di 4 gemme a ceppo povera con meno di 10 gemme media 10-20 gemme ricca >20 gemme ricchissima>40 gemme

10-12 gemme per metro di filare

SAUVIGNON RIESLING

Guyot 2-2,7 m x 0,8-1,5 m 40-80.000 gemme/ha

Si noti defogliazione vicino ai grappoli germoglio Tralcio