FORME DI INDECISIONE DI FUNZIONI TRASCENDENTI Concorso docenti - A026 Besa Nuhi.

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Matematica: FORME DI INDECISIONE DI FUNZIONI TRASCENDENTI classe quinta Alunni 18, 2 con BES media della classe 8. Concorso docenti - A026 Besa Nuhi, A-026 Bari, 08 Marzo ’19 Besa Nuhi Bari, 08 Marzo ’19 Besa Nuhi

Contesto classe III La classe è formata da 18 alunni :7 ragazze e 11 ragazzi, tra loro due studenti di cittadinanza non italiana. Nel corso dell’anno scolastico gli studenti hanno partecipato attivamente all’attività didattica, raggiungendo competenze di diversi livelli con la media 8. Una piccola parte della classe, a causa di una partecipazione meno attiva al dialogo didattico, ha conseguito risultati che si assestano sulla sufficienza. I prerequisiti come punti di debolezza: si notano in alcuni studenti ansia da prestazione, maggiore tempo per decodificare la forma della funzione, aggressività in situazioni di difficoltà a memorizzare, svantaggio linguistico. 1 Besa Nuhi, A-026 I prerequisiti come punti di forza: si notano in alcuni studenti voglia di replicare, di mettere in discussione e di proporre la soluzione. (bisogna mettere ordine ) Altri hanno voglia di approfondire e generalizzare diverse situazioni matematiche. L’argomento di oggi non li aiuta.  I prerequisiti come punti di forza: si notano in alcuni studenti voglia di replicare, di mettere in discussione e di proporre la soluzione. (bisogna mettere ordine ) Altri hanno voglia di approfondire e generalizzare diverse situazioni matematiche. L’argomento di oggi non li aiuta. 

Besa Nuhi, A-020 Contesto classe di dare regole, orari e compiti chiari; di puntare sulle caratteristiche positive e rafforzarle; Di partecipare in gare di diversi livelli Di partecipare in gare di diversi livelli di dare compiti di responsabilità; di utilizzare ricompense; di servirsi di strumenti didattici adeguati. l’attuazione delle misure compensative e dispensative Il C.Classe suggerisce : 1 Besa Nuhi, A-026 Per la presenza degli studenti stranieri, con notevole svantaggio linguistico. che gli permettano una piena inclusione nel gruppo classe.

Besa Nuhi, A-020 Riferimenti normativi  D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275: Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275: Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche  DPR n. 122 del 22 giugno 2009 (Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni) DPR n. 122 del 22 giugno 2009 (Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni)  Legge N. 53 del 28 marzo 2003: Delega in materia di norme generali sull'istruzione e di livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e di formazione professionale Legge N. 53 del 28 marzo 2003: Delega in materia di norme generali sull'istruzione e di livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e di formazione professionale  Direttiva BES e CTS 27 dicembre 2012 Direttiva BES e CTS 27 dicembre 2012 Besa Nuhi, A

Che cos’è il Bisogno Educativo Speciale? Il Bisogno Educativo Speciale rappresenta qualsiasi difficoltà evolutiva di funzionamento in ambito educativo e/o apprenditivo che necessita di educazione speciale individualizzata, finalizzata all’inclusione. Il Bisogno Educativo Speciale rappresenta qualsiasi difficoltà evolutiva di funzionamento in ambito educativo e/o apprenditivo che necessita di educazione speciale individualizzata, finalizzata all’inclusione. Dalla direttiva del 27 dicembre 2012 “... ogni alunno, in continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta.” “... ogni alunno, in continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta.” Dalla direttiva del 27 dicembre 2012 “... ogni alunno, in continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta.” “... ogni alunno, in continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta.” Besa Nuhi, A-020 Direttiva BES e CTS 27 dicembre 2012 Besa Nuhi, A-026 3

Chi sono i BES? Possiamo distinguere tre grandi categorie: DISABILITÀ (L. 104/1992) DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI ( da distinguere in DSA/deficit del linguaggio, delle abilità non verbali della coordinazione motoria, disturbo dell’attenzione e dell’iperattività) SVANTAGGIO SOCIO- ECONOMICO, LINGUISTICO E CULTURALE SVANTAGGIO SOCIO- ECONOMICO, LINGUISTICO E CULTURALE Besa Nuhi, A Besa Nuhi, A-026

Chi sono i BES? Categoria della disabilità dei disturbi evolutivi specifici dello svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale. Alunni stranieri che possono presentare uno svantaggio linguistico culturale Besa Nuhi, A Besa Nuhi, A-026

Besa Nuhi, A-020 Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica «Tutte queste differenti problematiche, ricomprese nei disturbi evolutivi specifici, non vengono o possono non venir certificate ai sensi della legge 104/92, non dando conseguentemente diritto alle provvidenze ed alle misure previste dalla stessa legge quadro, e tra queste, all’insegnante per il sostegno». Va potenziata la cultura dell’inclusione, e ciò anche mediante un approfondimento delle relative competenze degli insegnanti curricolari, finalizzata ad una più stretta interazione tra tutte le componenti della comunità educante. In tale ottica, assumono un valore strategico i Centri Territoriali di Supporto, che rappresentano l’interfaccia fra l’Amministrazione e le scuole e tra le scuole stesse in relazione ai B isogni E ducativi S peciali. In tale ottica, assumono un valore strategico i Centri Territoriali di Supporto, che rappresentano l’interfaccia fra l’Amministrazione e le scuole e tra le scuole stesse in relazione ai B isogni E ducativi S peciali. 3 Besa Nuhi, A-026

Besa Nuhi, A-020 Organizzazione territoriale per l’ottimale realizzazione dell’inclusione scolastica I CTS - Centri Territoriali di Supporto: distribuzione sul territorio Funzioni dei Centri Territoriali di Supporto Regolamento dei CTS Organizzazione interna dei CTS 3 Besa Nuhi, A-026

Besa Nuhi, A-020 I loro bisogni Necessità degli allievi allofoni Bisogno di stare bene a scuola Risposta dell’ istituzione scolastica Integrazione Formazione Mantenimento lingua materna Accoglienza, non solo tolleranza 3 Besa Nuhi, A-026

Besa Nuhi, A-020 I loro bisogni L’art. 45, comma 4, del D.P.R. n. 394 del 31 agosto 1999 afferma che “Il Collegio dei Docenti definisce che Il consolidamento della conoscenza e della pratica della lingua italiana può essere realizzato mediante l’attivazione di corsi intensivi sulla base di specifici progetti, anche nell’ambito delle attività aggiuntive di insegnamento”. La C.M. n. 24/ (“Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri”) ricorda che sin dai tempi della legge 517/1977 la Scuola Italiana ha inteso la valutazione non solo come funzione certificativa, ma segnatamente come funzione formativa/regolativa in rapporto al POF dell’Istituto e della personalità dell’alunno. Secondo la Direttiva MIUR del 27 Dicembre 2012 va potenziata la cultura dell’inclusione, e ciò anche mediante competenze degli insegnanti curricolari, finalizzata ad una più stretta interazione tra tutte le componenti della comunità educante. A differenza delle situazioni di disturbo documentate da diagnosi, le misure dispensative, per gli alunni in situazione di svantaggio socio-culturale, avranno carattere transitorio. - SCHEDA DI INDIVIDUAZIONE DEI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI - DICHIARAZIONE PER LA FAMIGLIA - PDP BES (Famiglia firma il PDP) A differenza delle situazioni di disturbo documentate da diagnosi, le misure dispensative, per gli alunni in situazione di svantaggio socio-culturale, avranno carattere transitorio. - SCHEDA DI INDIVIDUAZIONE DEI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI - DICHIARAZIONE PER LA FAMIGLIA - PDP BES (Famiglia firma il PDP) 3 Besa Nuhi, A-026

Besa Nuhi, A-020 I loro bisogni 3 Besa Nuhi, A-026

Besa Nuhi, A-020 I loro bisogni 3 Attività programmate Modalità di verifica e valutazione Caratteristiche comportamentali ATTIVITA’ PROGRAMMATE  Attività di recupero  Attività di consolidamento e/o di potenziamento  Attività di laboratorio  Attività di classi aperte (per piccoli gruppi)  Attività all’esterno dell’ambiente scolastico  Attività di carattere culturale, formativo, socializzante Collaborazione e partecipazione  1  2  3  4  5 Relazionalità con compagni/adulti  1  2  3  4  5 Frequenza scolastica  1  2  3  4  5 Accettazione e rispetto delle regole  1  2  3  4  5 Motivazione al lavoro scolastico  1  2  3  4  5 Capacità organizzative  1  2  3  4  5 Rispetto degli impegni e delle responsabilità  1  2  3  4  5 Consapevolezza delle proprie difficoltà  1  2  3  4  5 Senso di autoefficacia  1  2  3  4  5 Autovalutazione delle proprie abilità e potenzialità nelle diverse discipline  1  2  3  4  5 CRITERI E MODALITÀ DI VERIFICA E VALUTAZIONE  organizzazione di interrogazioni programmate  compensazione di prove orali di compiti scritti non ritenuti adeguati  uso di mediatore linguistico culturale  valutazione di un aspetto alla volta  esplicitazione dei criteri di valutazione Besa Nuhi, A-026

Besa Nuhi, A-020 I loro bisogni 3 Misure dispensative Strumenti compensativi MISURE DISPENSATIVE lettura ad alta voce; prendere appunti; tempi maggiori di quelli previsti per gli altri alunni); dettatura di testi/o appunti; un eccessivo carico di compiti a casa prove valutative in tempi ravvicinati; STRUMENTI COMPENSATIVI libri digitali tabelle, formulari, procedure specifiche, sintesi, schemi e mappe calcolatrice o computer con foglio di calcolo e stampante computer con videoscrittura, correttore ortografico, risorse audio software didattici free vocabolario multimediale Besa Nuhi, A-026

Competenze delle indicazioni nazionali ConoscenzeAbilità -Osservare, descrivere e analizzare la forma del limite, riconoscerla nelle varie forme di indecisione e i metodi risolutivi rispettivi raccomandati. -Capacità di astrazione e utilizzo dei processi di deduzione acquisire e utilizzare termini fondamentali del linguaggio matematico. Classificazione delle funzioni trascendenti Le loro forme di indecisione, limiti notevoli base. -Riconoscere il tipo di forma indeterminata. -proporre strategie per le soluzioni. 4 Obiettivi di apprendimento I saperi e le competenze sono riferiti a quattro assi culturali : dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico, storico sociale. Besa Nuhi, A-020 Pertanto le competenze consistono nella capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, Besa Nuhi, A-026

Besa Nuhi, A-020 Mediazione didattica 5 Altre metodologie: Lezione frontale/ partecipata Lavoro a gruppi brainstorming Problem solving Flipped classroom Gare di matematica Besa Nuhi, A-026

Besa Nuhi, A-020 Mediazione didattica 5 Strumenti, risorse e sussidi didattici : LIM o Videoproiettore Manuale di testo Laboratorio Risorse digitali e foglio di calcolo Classe virtuale (Zanichelli,Edmodo) Vocabolario multimediale Besa Nuhi, A-026

Besa Nuhi, A-020 Mediazione didattica 5 Tempi e spazi Primo quadrimestre Bisogna utilizzare procedure corrette e rigorose per la scansione dei tempi. Lo spazio, aula, laboratorio, deve essere non solo confortevole e ben curato, ma anche arredato con gusto estetico e scientifico come espressione della pedagogia e delle scelte educative di ogni istituzione scolastica. Aula multimediale Besa Nuhi, A-026

Besa Nuhi, A-020 Mediazione didattica 5 Lavori di gruppo Mappe concettuali Strumenti compensativi: Uso della calcolatrice, consultazione di tabelle e schemi esplicativi, diagrammi di flusso e mappe concettuali. Strumenti dispensativi: riduzione dei compiti di casa, interrogazioni programmate, prove semistrutturate con riduzione delle domande aperte, compiti in classe con riduzione del numero di elementi rispetto ai compagni, ma con lo stesso grado di complessità. Giochi di ruolo BES Eccellenze Coinvolgimento nelle olimpiadi, progetti di qualità Approfondimenti sui testi divulgativi e scientifici Strategie inclusive Gara di matematica per tutta la classe. Besa Nuhi, A-026

Besa Nuhi, A-020 Verifica Prove strutturate e semistrutturate Verifica scritta a domande aperte Interrogazione orale Conclusione lavori di gruppo Verifica scritta a risposte multiple Controllo degli apprendimenti. 6 Besa Nuhi, A-026

Besa Nuhi, A-020 Valutazione La valutazione formativa vuole accertare in modo analitico quali abilità l’allievo stia acquisendo; le prove di verifica riguardano brevi segmenti del percorso. Gli esiti delle prove formative concorrono alla formulazione del voto finale. Controllo degli apprendimenti. 6 La valutazione sommativa riguarda un percorso di apprendimento: essa intende da un lato elaborare un giudizio complessivo sugli apprendimenti conseguiti dall’allievo, dall’altro formulare un bilancio consuntivo delle scelte didattiche e metodologiche poste in essere, fornendo un feedback utile e necessario alla riformulazione della progettazione. Gli esiti delle prove sommative incidono direttamente sulla formulazione del voto di fine trimestre e fine anno scolastico. La valutazione tiene conto l’acquisizione delle competenze, tutte, anche le competenze relazionali, sociali e metacognitive, invece la verifica è una raccolta di dati. Besa Nuhi, A-026

Besa Nuhi, A-020 Controllo degli apprendimenti. 6 Valutazi one Somma tiva CONOSCENZAABILITA’COMPETENZE 1-3 NessunaCommette gravissimi erroriNon è in grado di effettuare analisi, sintesi e non ha capacità di giudizio 4 LimitataCommette gravi erroriFatica ad orientarsi ed è carente di capacità critiche 5 Ha una conoscenza superficiale dei contenuti, non riesce a giustificare le proprie affermazioni. Commette errori nelle esecuzioni di compiti semplici. Si orienta con difficoltà. Svolge semplici esercizi, talvolta con errori, ha difficoltà nello svolgimento di problemi e non ha capacità di approfondimento. 6 Completa ma non approfonditaNon commette errori nella esecuzione di compiti semplici Se guidato, riesce ad effettuare analisi e sintesi complete ma non approfondite. 7-8 Ha una conoscenza completa e coordinata dei contenuti, riesce sempre a giustificare le proprie affermazioni. Argomenta in modo chiaro e coerente. Utilizza un linguaggio specifico pertinente ma con qualche incertezza. Si orienta correttamente in situazioni note. Svolge correttamente esercizi e problemi talvolta anche complessi. 9-10Ha una conoscenza completa, coordinata e approfondita dei contenuti, riesce sempre a giustificare le proprie affermazioni. Argomenta in modo coerente, preciso ed esaustivo. Mostra un’ottima padronanza nell’utilizzo del linguaggio specifico Si orienta con sicurezza talvolta anche in contesti non noti. Risolve problemi anche complessi, ottimizza le procedure, sa adattare procedimenti noti a situazioni nuove. RUBRICA DI VALUTAZIONE Besa Nuhi, A-026

Besa Nuhi, A-020 Controllo degli apprendimenti. 6 Scheda di autovalutazione Per ogni punto, segna con la lettera, l’affermazione che meglio ti rappresenta in questa esperienza (E = eccellente, A = adeguato, P=parziale) Besa Nuhi, A-026

Besa Nuhi, A-020 Fasi generali di realizzazione 7 1 Riscaldamento (prerequisiti) Richiama l’attenzione della classe e ricapitola la discussione delle lezioni precedenti. 2 Introduzione e stimolo della motivazione attraverso la problematizzazione, collocazione nella struttura degli alunni con problemsolving. Lezione interattiva – partecipata con il supporto della LIM e del manuale per presentare l’argomento, il problema, … 3 Applicazione pratica con attività di analisi e descrizione di un quesito, o problema in cooperative learning. 4 lezione di approfondimento e conclusiva. 5 rinforzo e compiti. Besa Nuhi, A-026

Besa Nuhi, A Prerequisiti Le operazioni impossibili Besa Nuhi, A-026 Classificazione delle funzioni Frazioni equivalenti 1 Limite della funzione

Besa Nuhi, A Le operazioni impossibili 1.La divisione con lo 0 2.La potenza con base ed esponente 0 3.La radice di indice pari dei valori negativi 4.Logaritmo dei numeri non positivi a + b = c a = c - b a b = c a = c : b,b  0 a n = b b = c - a b = c : a, a  0 b = a n log a b = n 1

Besa Nuhi, A Frazioni equivalenti 1

Besa Nuhi, A Frazioni equivalenti 1

Besa Nuhi, A Classificazione delle funzioni 1

Besa Nuhi, A Classificazione delle funzioni trascendenti La variabile x compare solo nell’argomento di uno o più funzioni goniometriche La variabile x compare solo all’esponente La variabile x compare solo nell’argomento di uno o più logaritmi Goniometriche Logaritmiche Esponenziali Miste Attenzione ai casi particolari: La presenza delle funzioni trascendenti non comporta necessariamente che la funzione sia tale Una funzione trascendente all’apparenza intera potrebbe essere trascendente fratta 2

Besa Nuhi, A Le forme indeterminate nel calcolo dei limiti Le operazioni problematiche nel calcolo dei limiti con infiniti e infinitesimi, e per i quali non esiste una risposta predeterminata, sono sette. Esse prendono il nome di forme indeterminate o anche di forme di indecisione. Alcuni esempi di forme indeterminate Nell’indicare una forma indeterminata, non si pone particolare attenzione al segno degli Infiniti e degli infinitesimi coinvolti. Si scrive 0 oppure , e in entrambi i casi si possono intendere infinitesimi e infiniti di segno positivo o negativo. 2

Besa Nuhi, A Besa Nuhi, A-026 Invito gli studenti di fare dei calcoli della funzione per valori determinati della variabile x --> 0 x = 1° (x= 0, ); sinx = 0, … (sinx)/x = 0, … x = 0,5° ( x= 0,008726); sinx= 0, ……… (sinx)/x = 0, …….. x = 0,1° (x= 0,00175); sinx = 0, ……… (sinx)/x = 0, ……… +  1 2

Besa Nuhi, A Un primo limite notevole 3

Besa Nuhi, A Besa Nuhi, A-026 Altri limiti notevoli 4

Besa Nuhi, A Tabella dei limiti notevoli delle funzioni goniometriche 4

Besa Nuhi, A Besa Nuhi, A-026 Limiti notevoli Da questo limite notevole si possono dedurre altri che sono della forma indeterminata 4

Besa Nuhi, A Besa Nuhi, A-026 Tabella dei limiti notevoli delle funzioni esponenziali logaritmiche 4

Besa Nuhi, A Besa Nuhi, A-026 Tabella dei limiti notevoli delle funzioni esponenziali logaritmiche Limite notevole del logaritmo naturale Limite notevole della funzione logaritmica con base a naturale Limite notevole della funzione esponenziale Limite notevole della funzione esponenziale con base a naturale Limite notevole del numero di Nepero Limite notevole della potenza con differenza 4

Besa Nuhi, A Besa Nuhi, A-026 4

7 Forma indeterminata 0  Es. 5 È essenziale imparare a leggere la tabella precedente e comprendere che affinché si possano utilizzare nel calcolo di un limite qualsiasi i risultati in essa sintetizzati, il limite proposto deve essere, eventualmente, modificato in una forma equivalente in modo che vi compaia uno, o più, dei limiti notevoli elencati ma scritti esattamente come si vedono in tabella.

Besa Nuhi, A Besa Nuhi, A-026 È essenziale imparare a leggere la tabella precedente e comprendere che affinché si possano utilizzare nel calcolo di un limite qualsiasi i risultati in essa sintetizzati, il limite proposto deve essere, eventualmente, modificato in una forma equivalente in modo che vi compaia uno, o più, dei limiti notevoli elencati ma scritti esattamente come si vedono in tabella. Es. 1 5

Besa Nuhi, A Besa Nuhi, A-026 È essenziale imparare a leggere la tabella precedente e comprendere che affinché si possano utilizzare nel calcolo di un limite qualsiasi i risultati in essa sintetizzati, il limite proposto deve essere, eventualmente, modificato in una forma equivalente in modo che vi compaia uno, o più, dei limiti notevoli elencati ma scritti esattamente come si vedono in tabella. Es. 2 5

Besa Nuhi, A Besa Nuhi, A-026 Es. 3 È essenziale imparare a leggere la tabella precedente e comprendere che affinché si possano utilizzare nel calcolo di un limite qualsiasi i risultati in essa sintetizzati, il limite proposto deve essere, eventualmente, modificato in una forma equivalente in modo che vi compaia uno, o più, dei limiti notevoli elencati ma scritti esattamente come si vedono in tabella. 5

Besa Nuhi, A Besa Nuhi, A-026 Es. 4 È essenziale imparare a leggere la tabella precedente e comprendere che affinché si possano utilizzare nel calcolo di un limite qualsiasi i risultati in essa sintetizzati, il limite proposto deve essere, eventualmente, modificato in una forma equivalente in modo che vi compaia uno, o più, dei limiti notevoli elencati ma scritti esattamente come si vedono in tabella. 5

Besa Nuhi, A Besa Nuhi, A-026 Perché 1  è considerata una forma indeterminata? Anche se non conosciamo il valore di infinito (da qui l’indeterminazione apparente), il numero 1 elevato a qualunque altro numero, positivo, negativo o nullo, grande o piccolo, non resta sempre 1? Stesso discorso per  0 : qualunque numero elevato a zero (tranne zero) non fa sempre 1, grande o piccolo che sia? Da dove nasce l’indeterminazione? 5 1. Esercizi segnati sul libro 2. Uno studente ha dei dubbi sulla forma indecisa 1 elevato all’infinito, 1 . Aiutatelo dandogli una risposta corretta facendo una ricerca approfondita.

Besa Nuhi, A Besa Nuhi, A-026 5

Besa Nuhi, A-020 Bibliografia e sitografia 8 elementare/equazioni/257-equazioni-irrazionali.html ne_disagio/LINEE_GUIDA-BESDSA104.pdf Concorso a cattedra Lezioni simulate per la prova orale. Come progettare e tenere una lezione efficace di Pietro Boccia - Maggioli Editore Testi scolastici: Zanichelli,C, SEI, De Agostini Scuola. Besa Nuhi, A-026

1. Analisi della situazione di partenza: contesto classe e prerequisiti. 2. Competenze attese (riferimenti normativi) 3. Collocazione nella struttura curriculare (all’interno di quale UDA? 4. Obiettivi di apprendimento. (abilità, conoscenze) 5. Mediazione didattica 6. Controllo degli apprendimenti. Verifica e Valutazione 7. Fasi di realizzazione 8. Bibliografia e sitografia. 9 La lezione […]: una cellula dell’organismo didattico… un palpito di vita dell’ insegnamento … un legame tra il fatto e il da farsi…». G. Lombardo Radice 9 La lezione […]: una cellula dell’organismo didattico… un palpito di vita dell’ insegnamento … un legame tra il fatto e il da farsi…». G. Lombardo Radice La lezione […]: una cellula dell’organismo didattico… un palpito di vita dell’ insegnamento … un legame tra il fatto e il da farsi…». G. Lombardo Radice La lezione […]: una cellula dell’organismo didattico… un palpito di vita dell’ insegnamento … un legame tra il fatto e il da farsi…». G. Lombardo Radice Besa Nuhi, A-020 Besa Nuhi, A-026

Besa Nuhi, A-020 Valutazione della commissione Besa Nuhi, A-026

Besa Nuhi, A-020 Graduatoria definitiva di merito Besa Nuhi, A-026

Besa Nuhi, A-020 Besa Nuhi, A-026